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Autore: Melipedia    07/05/2013    7 recensioni
Occhioni verdi perseguitava i suoi sogni da quando li aveva incrociati da quel pullman. Erano l'unica cosa che ricordava, l'unica cosa che sapeva
Ora quegli occhioni erano tornati e Thad non poteva, non voleva, credere che fossero di quel diavolo di Sebastian.
Quello che non sapeva era che anche qualcun'altro sognava i suoi occhioni castani, incrociati dallo stesso pullman.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Ness, perché me l’hai betata,
perché mi piace dedicarti le storie
e soprattutto, perché un giorno troverò anche te

 

Thad non avrebbe dovuto andare a Parigi quell’estate.

Lui sarebbe dovuto essere in Messico da sua madre e sua sorella in quel momento, con la sua ragazza, la stessa ragazza che un mese prima aveva beccato con un altro, la stessa ragazza che pensava di amare e che voleva presentare a sua madre, a cui un giorno avrebbe voluto chiedere di sposarlo, la stessa per la quale aveva negato la sua bisessualità, perché a lei quelli come lui facevano schifo,

I suoi amici l’avevano trascinato a forza a Parigi, dopo una settimana passata a scopare ragazzi a caso allo Scandals, per distrarlo.

E, c’erano riusciti molto bene infatti: erano stati lì due settimane e ogni sera erano andati a una festa o per locali. Si era dato alla pazza gioia solo una sera, la prima, e dopo di ché aveva dovuto fare da balia a quelli scalmanati che aveva per compagni di scuola e amici, concedendosi al massimo una birra, nemmeno decente, perché per quei francesi era tutto o champagne o super alcolici.

E mentre i suoi amici erano troppo stanchi e sbronzi, lui di mattina aveva visitato tutta Parigi, da solo con la sua fidata Nikon al collo, tipico turista che girava spaesato per le grandi città europee.

Ma in fin dei conti non poteva lamentarsi, era stata una bella vacanza, e si, aveva smesso di pensare ogni tanto.

Era pronto a tornare in America e ricominciare da capo.

La Francia era un bel posto, ma in fondo quello non era stato uno di quei viaggi che cambiano la vita,o almeno non era stato così per Thad finché non era salito sul pullman verso l’aeroporto.

Era lì che li aveva visti, fermi ad un semaforo, un paio di occhi verdi, così tristi e luminosi allo stesso tempo, dicendo con un solo sguardo così tanto e così poco allo stesso tempo.

I loro sguardi si incrociarono e quando quegli occhi guardarono lui Thad sentì un tonfo al cuore,sentendo quasi un filo di argento che partendo da lui lo collegasse a quegli occhi.

Cosa avrebbe potuto fare? Prendere un foglio e scrivere il suo numero allo sconosciuto? No,sarebbe sembrato una puttana. Il suo nome? E poi? Una foto col telefono? Un maniaco.

E poi il semaforo scattò mentre lui pensava velocemente e Thad rimase a cerare quegli occhi per tutta la strada, in ogni volto, in ogni persona, in ogni cosa.

Si, decisamente quello era stato un viaggio che, anche se solo all’ultimo minuto, gli aveva cambiato la vita.

E non sapeva nemmeno quanto.

 

Sua madre gliela aveva detto quella mattina. 
Ci trasferiamo in Ohio, tuo padre é stato promosso in un nuovo ufficio lì, ti abbiamo trovato anche una scuola, un collegio maschile di altissimo livello.

E,come tutte le volte, Sebastian si era elegantemente alzato dal divano, senza dire una parola, e se ne era andato sbattendo la porta,con quel comportamento che sua sorella denominava ‘’la calma prima della tempesta’’.

E come dargli torto, dato che quella che si scatenava nella testa di Sebastian era riduttivo chiamarla tempesta, era un vero e proprio tifone, e guai a disturbarlo, o ne saresti rimasto travolto, schiacciato, e non è detto vivo.
Sebastian non era arrabbiato tanto per il fatto che si trasferissero, di nuovo, quanto per il breve preavviso dei suoi genitori.

Dopo essersi trasferito a NY era dovuto scappare di casa per tornare in Francia,quando aveva perso Louis. Meningite gli aveva detto la madre di lui e Sebastian non era riuscito a dirgli addio, a dirgli ti amo un ultima volta. Quando era tornato in America poi era stato peggio, perché non aveva niente e così passava le serate a ubriacarsi e a farsi usare.

Finché non aveva incontrato Nicole. Lei l’aveva raccattato e aiutato a rialzarsi,era la sua migliore amica,e lui non avrebbe neanche potuto salutarla come si deve e abbracciarla un ultima volta perché quando lei sarebbe tornata dalle Filippine lui sarebbe già stato chiuso nella sua nuova scuola-carcere.
Bhé, in fondo forse la scuola non sarebbe stata male, un collegio maschile significava tanto sesso.
Solo una cosa Sebastian si era ripromesso passeggiando per le strade di Parigi.

Non si sarebbe legato più a nessuno. Niente amici, solo compagni, niente amanti, solo scopate di una volta e,soprattutto, niente sentimenti.

Da quel giorno sarebbe stato uno stronzo, cinico e egoista,avrebbe fatto solo quello che avrebbe voluto e che gli avrebbe fatto più comodo, si sarebbe fregato degli altri, si sarebbe fatto strada in tutto quello che era bravo senza curarsi di chi avrebbe dovuto scavalcare o eventualmente fatto fuori.

Sarebbe stato “cattivo”, perché nessuno sta con i cattivi.
E poi era passato quel pullman e aveva incrociato quegli occhi cioccolato, profondi come pozzi e magnetici come calamite, e aveva visto qualcosa dietro quegli occhi, qualcosa che andava scoperto.
 
E, mentre il pullman si allontanava, e lui continuava a cercare quegli occhi ormai lontani, si era fatto una nuova promessa.
-Ti troverò-
E tutti gli altri pensieri scomparvero.

 

 

 

 

 

 

LaRagazzaConICapelliInFiamme :
Mi piace il nuovo nome del mio angolo d’autore, in onore della mia nuova capigliatura.
Ma passiamo alla storia. L’idea è venuta fuori tornando da Londra, e visto che sul pullman mi annoiavo, mi sono guardata attorno e aimè, non ho trovato gli occhi del mio Seb, ma solo steppa e gente che guida al contrario.
Anche se non so che fine farà questa storia, ci tengo, perché l’idea mi piace non tanto, di più. E voglio che sia un gran successo, voglio che mi ricordino, voglio rientrare fra i grandi della Thadastian *megalomane e egocentrica* perché ce la posso fare, ho le capacità di farlo e ce la farò.
Alla faccia di quella cogliona di matematica che mi vuole cacciare dalla scuola che pensa che sia solo un problema per lei.
Scusate lo sfogo, ma questa cosa sta influenzando tantissimo tutto quello che faccio, compresa questa storia.
Quindi mi arrabbierò non molto, di più se non mi fate sapere niente su cosa pensate!
Melipedia

   
 
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