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Autore: Princess Kurenai    08/05/2013    3 recensioni
Era passato oltre un mese dal suo rientro a Casa Baggins - includendo i giorni passati a risolvere i vari problemi legati alla sua 'presunta morte' che aveva assolutamente dovuto fronteggiare nel minor tempo possibile -, e per quanto Bilbo avesse sentito la mancanza di quelle mura così familiari e rassicuranti, del suo letto e dei suoi libri... in quel momento sentiva una 'mancanza' ben diversa.
Perché l'idea di vivere di nuovo solo dopo aver passato quasi un anno in compagnia di tredici chiassosi ed invadenti Nani, più uno Stregone, lo rendeva nostalgico e triste... e non era da lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Dìs, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Titolo: The Long Way Home
Titolo del Capitolo: XII. Forgive me
Fandom: The Hobbit
Personaggi: Bilbo Baggins, Fìlì, Kìli, Thorin Oakenshield, Dìs
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 1300
Note: 1. Ambientata alla fine del libro Lo Hobbit, dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti.
2. Aggiornamenti settimanali<3 ogni mercoledì vedrà la luce il nuovo capitolo!
3. Capitolo corto3 scusate ç_ç ma spero che la scena finale mi faccia perdonare ç_ç <3
4. Non betata BWAH!

Bilbo abbandonò la sua camera solo il giorno successivo, presentandosi quasi all'alba in cucina con non poca fame ed i suoi indumenti abituali.
Aveva passato delle ore terribili prima di trovare il coraggio di abbandonare la stanza. Sapeva benissimo di dover delle scuse ai Nani, specialmente a Dìs per aver fatto una scenata simile a casa sua, ma per la vergogna - ed anche per paura di incrociare Thorin -, era rimasto in posizione fetale sul letto a piangere e a pensare alle parole giuste da utilizzare.
Alla fine era stata anche la fame a spingerlo fuori dalla camera e, certo di incontrare solo la padrona di casa, si era spinto fino alla cucina.
Come aveva supposto, vi trovò solo Dìs intenta a cucinare.
" Buongiorno...", la salutò piano.
" Signor Baggins! Buongiorno!", la Nana si asciugò frettolosamente le mani, per rivolgere tutte le sue attenzioni allo Hobbit.
" Mi... mi permetta di porvi le mie scuse per l'atteggiamento irrispettoso che ho assunto.", mormorò piegando in capo in avanti. " Prometto che non si ripeterà più..."
" Non devi scusarti...", ribatté con tono confidenziale Dìs, ma Bilbo la fermò con un gesto della mano.
" Ho deciso di partire oggi stesso. È chiaro che la mia presenza non è più gradita dal vostro Re e non desidero arrecare problemi alla vostra famiglia..."
La sua voce era ferma e decisa, così tanto che pure lo stesso Bilbo faticò a riconoscerla come sua.
Era stato difficile prendere una simile scelta ma non vedeva altra soluzione, perché sapeva che Fìli e Kìli avrebbero preso le sue difese contro Thorin e che probabilmente lo avrebbe fatto anche Dìs, e non voleva che accadesse.
Poteva considerarli una famiglia ma non ne avrebbe mai fatto parte, e per quel motivo doveva andare via.
" Temo di non poter far niente per farti cambiare idea, ma non ti permetterò di lasciare queste mura senza un'adeguata scorta.", rispose la Nana.
" Mi permetto di rifiutare la vostra proposta. Penso di essere lo grado di raggiungere la Contea e..."
" Sono certa che tu sia in grado di farlo.", assentì Dìs, sempre con tono confidenziale - aveva così preso a cuore lo Hobbit che non poteva fare a meno di trattarlo come un amico di vecchia data. " Ma ti chiedo di ripensare a questa scelta, almeno per Fìli e Kìli."
Bilbo incassò quell'affermazione mordendosi le labbra.
" Non..."
" Si sentono in colpa.", continuò la Nana.
" Non dovrebbero..."
Avevano solo cercato di aiutarlo, non avevano alcuna colpa. Anzi: meritavano tutta la sua gratitudine.
" Inoltre temo che partiremo entro la fine della settimana.", aggiunse Dìs.
" Mi sta chiedendo di attendere, non è vero?"
" Esattamente.", assentì lei e mentre Bilbo mormorava un: " D'accordo.", solo ed esclusivamente per l'affetto che provava per i due fratelli, questi ultimi fecero la loro entrata nella cucina.
Si stupirono non poco quando videro lo Hobbit, e in men che non si dica le braccia di Kìli si strinsero attorno al suo corpo, riuscendo quasi a sollevarlo da terra.
" Mi dispiace, Bilbo...", mormorò.
Lo Hobbit gli carezzò i capelli con dolcezza.
" Va tutto bene, Kìli. Lo sapevamo come sarebbe andata a finire.", rispose piano.
" Ma..."
" Ero già rassegnato all'idea che non ci fossero speranze.", era una menzogna, perché per qualche istante aveva seriamente creduto che ci potesse essere una possibilità. " Sto bene. Non c'è bisogno che tu ti senta in colpa e lo stesso vale per te, Fìli.", in quel momento voleva solo rassicurarli.
" Bilbo noi..."
" Avete agito con le migliori intenzioni, lo so. E se non fosse stato per voi, adesso sarei da solo nella Contea a piangermi addosso per la nostalgia. Mi avete tirato fuori da un momento terribile e ora spetta a me andare avanti."
I due si scambiarono un'occhiata.
" Ci saremo sempre per te, Bilbo.", rispose Fìli.
" Lo so... e ve ne sarò eternamente grato."
Aveva perso Thorin per sempre, ma non poteva rinunciare a quei due ragazzi... doveva aggrapparsi a quello se voleva per davvero andare avanti.

 

I giorni si susseguirono abbastanza velocemente, e quando i preparativi per il viaggio furono completati, la piccola compagnia di Nani che erano intenzionati a tornare ad Erebor si incamminò abbandonando le Montagne Azzurre.
Avrebbero viaggiato lentamente al contrario dell'andata - portavano con loro bagagli, anziani e anche qualche bambino -, e quello avrebbe permesso a Bilbo di restare ancora per qualche tempo in compagnia di Fìli e Kìli.
In quel breve lasso di tempo, anche grazie all'aiuto dei due fratelli e di Dìs, lui e Thorin erano riusciti ad ignorarsi a vicenda.
Mangiavano ad orari diversi e lasciavano l'abitazione quando rientrava l'altro. Era una situazione drastica che si rivelò necessaria per permettere allo Hobbit di pensare solo ed esclusivamente a cose positive.
Nonostante tutto però, anche quel viaggio parve voler giungere al termine, e ad un giorno di distanza dalla Contea, Bilbo iniziò a sentire su di sé la paura di restare di nuovo solo.
" Ti verremo a trovare Bilbo! O potremo incontrarci a metà strada a Gran Burrone!", Kìli era sempre pieno di promesse e lo Hobbit non faticava a credere che avrebbe fatto di tutto pur di mantenerle. " Te lo giuro sulla mia stessa barba!"
" Aspetta che ti cresca prime di fare simili giuramenti!", ribatté Fìli e Bilbo si ritrovava a ridere, nascondendo la tristezza, e lasciandosi trasportare dagli affettuosi abbracci dei due giovani Nani che non volevano abbandonarlo e che loro malgrado avevano dovuto mettere la parola fine alla loro missione.
Thorin si era allontanato perfino da loro in quell'ultimo periodo, era scontroso e silenzioso. Nessuno aveva per davvero voglia e coraggio di mettersi a discutere con lui.
Ma la verità era ben diversa, il Nano aveva bisogno di una mano ma... era troppo orgoglioso per farlo.
Desiderava chiedere scusa a Bilbo, pregarlo affinché lo perdonasse, ma temeva di utilizzare ancora le parole sbagliate o di non riuscire affatto a parlare.
Ma ormai il tempo era agli sgoccioli e aveva intrapreso la via del codardo, chiudendosi nel silenzio.
Bilbo sarebbe riuscito a dimenticare, né era certo... e, mentre lo guardava dormire, sperò che ci riuscisse per davvero.
Perché lo Hobbit meritava tutta la felicità di quella terra e che lui, sfortunatamente, non sarebbe riuscito a donargli.
Perché era stato in grado solo di farlo soffrire e non era certo di riuscire a farlo di nuovo sorridere.
Abbandonato a quella sicurezza, tuttavia non riuscì a trattenersi dal carezzare i riccioli dello Hobbit che continuava a dormire pacifico.
Erano morbidi esattamente come li ricordava.
" Bilbo...", mormorò piano, assaporando ancora il suo nome sulle labbra. " Mi... mi dispiace...", aggiunse con difficoltà, incoraggiato dal sonno dello Hobbit. E come in un fiume in piena, le parole iniziarono a lasciare le sue labbra.
Gli chiese scusa per tutto quello che gli aveva detto e fatto. Per essersi comportato da codardo e per non aver accettato il suo aiuto.
Lo pregò affinché lo perdonasse per la sua testardaggine e per l'incapacità di chiedergli scusa personalmente.
Parlò dolcemente, carezzando ancora i capelli di Bilbo che, forse avvertendo inconsciamente quella coccola, aveva assunto un'espressione rilassata.
" Perdonami...", mormorò ancora, abbassandosi lentamente verso il viso dell'altro. " Se non posso smettere di amarti..."
Non lo avrebbe mai fatto e, posando delicatamente le labbra contro le sue, gli rubò un ultimo bacio.
Si allontanò subito, imbarazzato ma con il cuore quasi più leggero, trattenendo quell'assurda necessità di svegliarlo e di baciarlo ancora.
" Thorin."
Sussultò, venendo riportato violentemente alla realtà dalla voce calma di Dìs.
Lo fissava stupita e non riuscì a sostenerne lo sguardo - era troppo debole lo quel momento.
" Hai visto tutto?"
" Sì... e temevo non ti importasse più nulla di lui.", sorrise la Nana.
" Come posso?", domandò piano Thorin, avvicinandosi però alla sorella, lasciandosi scivolare accanto al suo giaciglio. " Non mi è possibile rinunciare a lui..."
" Dovresti parlargli ed assicurarti che senta ciò che hai da dirgli."
" Dìs..."
" Sì?"
" Penso... di aver bisogno di una... m-mano.", ammise con difficoltà e la Nana, sorridendo ancora, lo attirò a sé in un abbraccio.
" Sarò più che felice di aiutarti."

 

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