Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Jay_Myler    08/05/2013    1 recensioni
Diciamo che è una romanzata su questo gioco, partendo dal primo giorno di scuola della protagonista.
La coppia è ovviamente la protagonista e Castiel, il rosso che ha fatto impazzire noi ragazze che amiamo i ribelli; ma oltre a raccontare le vicende della scuola, racconterò anche la storia che nasconde questo misterioso ragazzo - e quella della nostra protagonista, che manco ci scherza- (Ovviamente tutta a fantasia mia)
N.d.A. Per romanzata si intende una ricamatura intorno alla storia originaria, a cui vengono aggiunti momenti inediti del tutto inventati.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dolce Flirt mania'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ormai non c'era niente da fare, la giornata aveva preso una brutta piega e non poteva farci niente; poteva solo sperare che migliorasse, ma visto l'andazzo non si aspettava grandi cambiamenti.

Con in mano la bustina dei croccantini che le aveva dato Castiel, iniziò a cercarlo per restituirgliela, e a colpo sicuro puntò al cortile.

Era così prevedibile, che sapeva di trovarlo lì a perdere tempo.

«Grazie per l'aiuto» gli disse porgendogli indietro la bustina.

Castiel la prese senza risponderle nulla e la poggiò sulla panchina accanto a lui; prima di poter pensare anche solo di sedersi, la campanella suonò e come al solito non preannunciava nulla di buono.

Il ragazzo si alzò e sbadigliando si stiracchiò.

Era arrivato il tanto odiato momento club, dove l'aspettava il simpaticissimo lavoro di raccattapalle e galoppino dei ragazzi titolari della squadra.

«Io vado, ci vediamo dopo.» gli disse alzando la mano come se fosse stata un blocco di cemento.

Castiel le fece un cenno della testa ed entrò nel liceo, con il suo solito camminare lento ed annoiato.

Jay aspettò che se ne andasse prima di prendere il blocchetto, nascosto sapientemente – in realtà sporgeva da tutte le parti – nella tasca posteriore del jeans, che aveva trovato per le scale tra le fauci di Kiki, che allegramente se lo stava rosicchiando.

Per fortuna non si era rovinato molto: erano rimasti solo due segni sulla copertina dei denti del cane.

Non sapendo a chi appartenesse si domandava se portarlo da Nathaniel o aprirlo e vedere di chi fosse; ma la curiosità prevalse sul buon senso e lo aprì senza pensarci più di tanto.

Nomi strani su altri nomi strani, in inglese, in latino, tra i quali riconobbe anche dei nomi di fiori che conosceva.

Doveva appartenere a qualcuno del club di giardinaggio, questo era sicuro; continuò a sfogliarlo giusto per perdere tempo, e all'interno vi trovò una foto di Jade e Violet scattata in una di quelle macchinette automatiche che si trovano in giro per strada. Ci aveva visto bene, tra i due c'era qualcosa, non sapeva cosa, ma di sicuro non aveva avuto una sensazione del tutto errata.

Decise di riportarlo al giardiniere, cercando anche di farsi perdonare per avergli distrutto le piante.

Fece una corsa veloce verso il club e lì vide Jade e Violet che stavano allegramente scherzando tra di loro; appena si avvicinò, Violet tornò la ragazza timida ed invisibile che era con tutti quanti.

«Scusate se vi disturbo, ma questo, penso sia vostro.» e porse il quaderno in avanti per vedere a chi appartenesse, sia il quaderno ma in particolare la foto al suo interno.

«Oh, ecco perché non lo trovavo! Ti perdono dall'aver distrutto le mie piante» le disse Jade sorridendo e prendendo il proprio quaderno dalle mani di Jay.

«Sono in ritardo per il mio club, bona giornata.» disse scappando il più velocemente dai ragazzi, per lasciarli da soli a parlare.

«Torna quando vuoi!» le gridò dietro il ragazzo.

Arrivò stremata al club, e lo vide completamente vuoto.

«Ma che accidenti..?»
«Hey!» sentì una voce salutarla.

Le si avvicinò un ragazzo simpatico, dagli occhi marroni, dreadlock neri attaccati in un codino e la carnagione scura.

«Piacere, sono Dajan, sono qui per uno scambio sportivo.» le disse sorridendole.

«Sono Jay e faccio parte del club di basket.» ricambiò il sorriso.
«Allora potresti dirmi per quale motivo la palestra oggi è vuota.» disse girandosi verso il campo desolato.

«A dire la verità mi trovi impreparata e stupita quanto te..»
«Forse avevano una partita.» sostenne alzando gli occhi al cielo e facendo girare la palla su un dito.

«Probabile, qua nessuno mi dice mai niente, sono stata praticamente costretta ad entrarci in questo club! Anche se a dire la verità non mi dispiace il basket.»
«Facciamo due tiri?»la sfidò il ragazzo.
Jay lo seguì nel campo, e dalla zona di tiro libero lo vide prendere la mira.

Canestro.

«Mi sono scordato di comprare l'acqua, che miseria.» sbuffò passando il pallone alla ragazza.

Jay non vedeva il motivo di restare in palestra se non aveva niente da fare, e andare a fare due passi le sembrava la cosa più giusta per allentare un po' la tensione.

«Se vuoi vado io, tu finisci pure di allenarti.»
Dajan le sorrise e le prese il pallone da mano.

«Accetto volentieri, ma scommetto che dici così solo perché sei una schiappa nei tiri liberi!» esordì ridendo.

Jay rise con lui, poi gli rubò il pallone da basket, prese la mira e la tirò a canestro.

Centro perfetto.

«Un colpo di fortuna.» le disse prendendola in giro; la ragazza prese un'altra palla e fece un altro canestro.

«Brava quanto bella, mi chiedo perché non ti abbiano preso in squadra.»
«Sono troppo bassa e troppo talentuosa, farei fare una brutta figura a tutti.» disse scherzosamente.

Poi Dajan, dopo uno smagliante sorriso, tornò a concentrarsi sul canestro e sui tiri liberi.

Jay uscì fuori, prendendo una boccata d'aria, e si avviò ai distributori nella mensa scolastica; in meno di due minuti aveva attraversato mezzo liceo per prendere una stupida bottiglia d'acqua.

Cercò il numero della bevanda nel distributore.

Eccola!

10 $

Le sembrava una rapina, ma ormai lo aveva promesso a Dajan, quindi con un po' di riluttanza inserì i soldi nella macchinetta e prese la bottiglietta.

Camminando per il corridoio sentì delle voci provenire da una classe; incuriosita si affacciò e vide che c'erano le amiche ed Ambra che stavano ridendo di gusto.

Si concentrò e si mise vicino alla porta per cercare di sentire qualcosa.

«.... e così gli ho preso la collana e l'ho messa nel mio armadietto; è un peccato che un ragazzo così carino sia solo di passaggio, almeno così avrò un suo ricordo, non vi pare?»

Di passaggio? Che stessero parlando di Dajan?
«Potrei anche uscirci qualche volta, ma è da sfigati quel club di basket, che figura ci farei a farmi vedere con quel tipo?»

Stavano parlando decisamente di Dajan.

Una delle sue amiche, che si stava guardando in uno specchietto rotondo, aggiustandosi il rossetto intervenne interrompendola.

«Ma sei sicura che nessuno te la prenda la collana? Hai lasciato l'armadietto aperto prima!»
«Chi vuoi che me la rubi, in fondo nessuno lo sa» e partì la solita risatina di gruppo.

Ambra aveva l'armadietto due file dopo di lei, e dopo averlo trovato lo aprì e la prima cosa che le saltò all'occhio fu una collana con uno strano ciondolo. Doveva essere quella la collana rubata, la prese e se la mise in tasca.

Quella doveva esser la sua giornata del ritrova le cose degli altri.

Fece una piccola corsa fino alla palestra, ma si trovò davanti Castiel che le bloccò il passaggio.

«Chi sarebbe?»

Jay si guardò in giro in cerca di qualcuno, ma non vide nessuno nei paragi.
«Il ragazzo in palestra, intendi? Un tizio che sta facendo uno scambio scolastico.»
«E tu cosa ci fai fuori dal club?» le chiese con aria intimidatoria.
«Scusa mamma, sono andata a prendergli una bottiglietta d'acqua» gli disse facendogli il verso.

«Non mi piace.» le rispose immediatamente e in modo sgarbato.

«Sei geloso?» gli sussurrò all'orecchio con aria maliziosa.

«Ma va là» le disse arrossendo visibilmente in volto ed andandosene il più velocemente possibile.

Ormai era abituata al cambio repentino di atteggiamento che aveva Castiel, quindi senza dargli più di tanto importanza , tornò in palestra dal ragazzo, che stava ancora facendo dei tiri liberi.

«Oh, ecco la mia acqua, ti ringrazio. Quanto ti devo?»

«L'ho pagata 10 $, ma non devi per forza restituirmeli..» esordì imbarazzata.

«Ma che dici, ecco a te 10» le disse prendendo una banconota nella tasca posteriore del pantalone.

«Ah, questo penso sia tua.» gli disse porgendogli la collana trovata nell'armadietto di Ambra.

«L'hai trovata! Pensavo di averla persa ormai, è un ricordo molto caro. Dov'era finita?» le chiese curioso.

«Ehm, nel corridoio, stava a terra.» mentì spudoratamente

«Grazie ancora per tutto. Facciamo altri due tiri?»

In quel momento entrò tutta la squadra al completo, portandosi dietro un chiacchiericcio assordante.

«Hey Dajan, come butta bello?» lo salutò un ragazzo dandogli il cinque.

«Facciamo allenamento dopo la partita di oggi; è andata bene, ma non eravamo al massimo della forma, ti unisci a noi?»

«Volentieri» rispose sorridendo, poi si rivolse a Jay.

«Vuoi rimaner a vedere l'allenamento?»

«E' a porte chiuso bello, nessun estraneo, solo i giocatori.»

Dajan fece spallucce e alzò una mano per salutare Jay prima di entrare in campo; bei compagni di club che aveva, l'avevano trattata alla stregua di una studente qualunque, lei faceva parte del loro stesso club, per la miseria!
Meglio così, finalmente poteva andarsi a fare la doccia e scappare via a casa.

Una doccia era quello che ci voleva per togliersi tutto lo stress e la collera di dosso, ed una volta pulita e profumata si incamminò fuori, vedendo di nuovo la giornata con un possibile finale positivo; ultima tappa prima di scappare era il suo armadietto.

Arrivata nel corridoio non poté far a meno di notare che, come al solito, era l'ultima ad andarsene ed il liceo vuoto le faceva tutto un altro effetto.

Iniziò a fischiettare, aprì l'armadietto e prese le sue cose, per poi fare dietro front e uscire definitivamente dalla porta della scuola; fece il corridoio lentamente, aspettando che Castiel sbucasse da qualche angolo da un momento all'altro; ma arrivata a metà corridoio, del ragazzo, nemmeno l'ombra. Si fermò a dare un'occhiata per vedere se le stava tendendo un agguato, ma non lo vide; se si era nascosto, lo stava facendo molto bene.

Passò come al solito davanti la sala delegati e vide Melody uscire con una pila di fogli in mano.

«Ciao! Com'è andata con il cane poi?»

«Tutto bene, missione compiuta... ma che ci fai ancora a quest'ora al liceo?»
«Davo una mano a Nath, ed ho appena finito; sai è sempre oberato di lavoro che una mano qualche volta non gliela riesco a negare.» dicendolo, le si colorarono le guance.
«Capisco, ci vediamo eh!»

Melody le sorrise e se ne andò per la sua strada.

Jay si affacciò nella sala e vide che Nathaniel stava ancora seduto alla scrivania a compilare moduli e carte su carte.
«Il segretario fa conquiste!»
Nathaniel alzò la testa e solo allora si accorse della presenza della ragazza.

«Cosa?»

«Melody, sai.. la ragazza bruna, con gli occhi scuri..» disse facendogli l'occhiolino.

«Ma no, mi da solo una mano ogni tanto.»
«Come credi NATH, come credi..»

«A proposito, ti devo parlare, Jay»

La ragazza entrò nell'ufficio e si mise a sedere proprio di fronte a Nathaniel, mettendo i piedi poggiati sulla scrivania.

«Uguali, siete completamente uguali tu e Castiel.»

Jay lo guardò alzando un sopracciglio, stupita che fosse proprio lui a mettere in campo quell'argomento; ormai era palese a tutti quanto odiasse parlare del 'caso disperato Castiel'.

A maggior ragione si chiedeva se magari volesse dirle qualcosa al riguardo.

«Hai deciso finalmente di darmi le informazioni che volevo?» gli chiese euforica alla sola idea che potesse essere così.
«Ti ho già detto, Jay, che non sono autorizzato a dirti nulla, e togli i piedi dalla scrivania!» le disse facendole il gesto di scendere le gambe a terra.

«Allora non so proprio che cosa tu possa volere da me Nath.. A proposito, sai dove si sia cacciato Castiel?»
«Non sono esattamente un suo fan, ma l'ho visto andare via dal liceo un quarto d'ora fa visibilmente infastidito da qualcosa, sbattendo tutte le porte che si trovava davanti e dando a pugni negli armadietti. Quando gli ho chiesto che cosa non andava mi ha mandato al diavolo, e se n'è andato.»
«Ah..»
«Ma siamo qui per altro io e te.»
Si alzò dalla sedia e si avvicinò ad uno di quegli asettici ed incolori archivi grigi che stanno in tutte le scuole ed iniziò a cercare un qualche tipo di documento.

Jay sprofondò nella sedia ed aspettò che l'oggetto della conversazione le fosse spiegato.

«Dovremmo parlare di una certa cosa, signorina...» disse continuando a rovistare tra i vari fogli.

«Posso chiederti una cosa?» gli chiese Jay tutto d'un getto.

«Certo, ma non ti assicuro di poterti rispondere se è qualcosa che riguarda gli alunni di questo liceo.» disse alludendo ovviamente a Castiel

«No, volevo farti una domanda su una cosa che mi hai detto oggi..»
«Spara!» disse girandosi verso di lei per darle la sua totale attenzione.

«Come fai a sapere che si sta affezionando?»

Nathaniel sbuffò visibilmente rassegnato e scocciato dal monotono argomento di conversazione; smise di cercare ed andò ad accovacciarsi davanti Jay.

«Non dovrei parlartene, ma per questa volta farò uno strappo.. Io e lui ci conosciamo fin da piccoli, e lo conosco meglio di quanto tu possa pensare; siamo come cane e gatto, questo è ovvio, ma conosco la storia che lo ha fatto diventare così, conosco il fardello che si porta dietro. E proprio perché so com'è davvero che mi arrabbio con lui cercando di farlo tornare in carreggiata. Non so cosa ti abbia raccontato e cosa no, ma dagli tempo.. Castiel è come un gatto, che egli stesso definisce un animale ingrato, ma quando ti da affetto sai che è sincero e non chiedergli il perché, accettalo senza troppe domande e goditi il momento.

Un gatto sceglie un umano come suo convivente solo se lo reputa alla sua altezza; non so davvero cosa ci sia tra di voi in questo momento, ma quando se ne andato ha imprecato contro il nuovo studente arrivato per lo scambio, Dajan.. e se non sbaglio gioca a basket nel tuo club momentaneamente.»
«Esatto..» sussurrò la ragazza.
«Ed oggi hai passato il pomeriggio con Dajan e non con lui.»
«Esatto ancora..» disse in evidente imbarazzo, senza guardarlo negli occhi.

«Fa solo finta di essere complicato, è più semplice di quello che pensi..»

Per la prima volta sentiva Nathaniel parlare con il cuore aperto di Castiel, e glielo leggeva negli occhi che era sincero e non stava fingendo per ingraziarsela.

Nathaniel si alzò e tornò a rovistare tra i vari moduli aprendo e chiudendo dei cassetti in ordine puramente casuale.

Non pensava che potesse conoscere Castiel così bene e così nel profondo; ma ovviamente lei non sapeva tutto, e secondo Nathaniel doveva solo dare a Castiel il tempo necessario ed aspettare che gliene parlasse lui stesso, di sua spontanea volontà.

Jay si sentiva in colpa nei suoi confronti adesso: lo aveva aggredito senza sapere che cosa si celava dietro il suo atteggiamento, senza sapere la sua storia, senza sapere che dietro i loro battibecchi ci fosse una conoscenza di svariati anni alle spalle; si era comportata proprio come detestava di più al mondo, giudicando senza alcuna base, e senza i dati necessari per farlo.

Che stupida che era stata!

Nathaniel finalmente trovò quello che stava cercando nell'armadietto, e la sua espressione, non era certo trionfante, ma anzi, era cupa e seria.

«Noi invece dovremmo parlare di questo, è appena arrivato dalla tua vecchia scuola, e ci hanno spiegato anche il motivo per il quale sia arrivato così in ritardo rispetto al tuo arrivo.»

Jay spalancò gli occhi.

Come poteva essere possibile, aveva fatto tanto per allontanarsi dal suo passato ed ora questo lo inseguiva; tutto il lavoro che aveva fatto per cancellarlo non era servito a niente.

Nathaniel si accorse di aver toccato un tasto dolente e, sedendosi alla scrivania, le gettò un pila di fogli in una cartellina gialla.

Era il suo odiato fascicolo scolastico..

Era la sua nemesi.


 


Jay Myler 
© ALL RIGHT RESERVED ©
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Jay_Myler