Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: SiAmOoRiGiNaLiXxImExDxD    08/05/2013    16 recensioni
La Trainers and Coordinators Academy è una scuola riservata ai migliori, all’élite, all’eccellenza.
Forse è proprio per questo che molti si dimenticano che gli studenti che la abitano sono solo dei ragazzi, non sono perfetti, commettono errori, cercano di essere all’altezza delle aspettative e non sempre ci riescono, hanno tanti difetti e devono ancora crescere.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1

Ritorno alla normalità, o quasi.

 

Giulia camminava rigirando fra le dita una ciocca di capelli biondi insieme alle altre matricole, ogni due secondi si guardava intorno alla ricerca di una familiare capigliatura verde. Ma fra gli alunni di quinta incaricati di portarli in giro per la scuola N non c'era...
"Bene, matricole, questa è la segreteria, troverete tutto quello che vi serve, comprese le chiavi delle vostre stanze. Ricordate che il dormitorio dei maschi è alla sinistra di questo edificio mentre quello delle ragazze è a destra, e che se fate tardi a mensa non mangiate". Il ragazzo rise, salutò il bidello seduto alla scrivania davanti all'ingresso con un gesto e si allontanò. Senza N si sentiva spaesata come gli altri ragazzi di prima, e adesso che li guardava bene avevano tutti la stessa espressione a metà fra il terrorizzato e l'eccitato.
Alcuni di loro stavano già socializzando, ma non riuscì a sentire i nomi di chi si stava presentando vicino a lei che una ragazzina con i capelli del suo stesso colori ma più lunghi le si avvicinò con la mano tesa e un sorriso simpatico. "Ciao, io sono Alyson Aveline. Piacere di conoscerti."
Si strinsero la mano. "Piacere mio. Io sono Giulia, Giulia N. Kitsune per la precisione".
"Che bello! Ti presento Madeline e Francesco e, pensa, saremo in classe insieme!" e il sorrisino iniziale si trasformò in un enorme sorriso a trentadue denti. "Giulia hai già preso le chiavi? Se non l'hai ancora fatto vieni con noi in segreteria che controlliamo insieme dove sono le nostre stanze" e trascinò la biondina con se in segreteria seguita dai suoi nuovi amici senza darle la possibilità di rispondere.

Francesco seguiva le ragazze con passo flemmatico, le guardava saltellare di quà e di là per il corridoio. Si comportavano come se si conoscessero da sempre, a lui però stare con loro non dispiaceva, non aveva mai avuto problemi a relazionarsi con gli altri.
Dietro di lui camminava una ragazzina con lunghi capelli neri, tutti ordinati. Madeline non si era ancora abituata all'ambiente, sembrava non credere ai suoi occhi. Non era mai stata sola in un posto così grande ed era spaesata, si guardava intorno con la bocca aperta cercando di memorizzare più cose possibili, sapeva che lì avrebbe passato cinque anni della sua vita. Era così impegnata a guardare il cortile dalle finestre che non si accorse di andare a scontrarsi con il suo nuovo compagno.
"Ops. Scusa, scusa non volevo! Tu sei Francesco, giusto?" e lo guardò con i suoi occhioni grigi.
"Sì, e tu sei Madeline". Lei annuì. "Dunque saremo in classe insieme. Dimmi, cosa farai: allenatrice o coordinatrice?"
"Coordinatrice, e tu?"
"Anch'io!"
"Wow! È raro trovare ragazzi che fanno i coordinatori, di solito preferiscono buttarsi nelle lotte..."
Da poco lontano giunse la voce squillante e allegra di Alyson "Ehi, Madeline! Siamo compagne di stanza. E con noi c'è anche Vera!"

 

 I ragazzi delle altre classi erano stati in segreteria durante il discorso di benvenuto ai novizi, nessuno a parte quei masochisti di quinta che ogni anno si incaricavano di fare da guida ai ragazzini si sarebbe sorbito due volte le chiacchiere del preside.

Gli altri preferivano bighellonare per i corridoi e incontrare vecchi amici piuttosto che conoscerne subito di nuovi. Fra questi c'erano due studentesse di seconda, due amiche di vecchia data che avevano avuto la fortuna di ritrovarsi nella stessa scuola.
Feraligatr Rainers era stata spinta ad entrare alla T.C. Academy dal professor Elm, suo vicino di casa e al momento anche genitore adottivo, in quanto sua madre e suo padre gliel'avevano affidata mentre loro erano a Unima per lavoro.

Elizaveta Howell, invece, aveva studiato come una matta per ottenere una borsa di studio e levarsi di torno perché il clima in casa sua era diventato insostenibile.
Sua madre era ancora alla ricerca del vero amore e non si era rassegnata a passare il resto della sua vita da single; suo fratello stava entrando nell'adolescenza più orrenda che un ragazzino potesse avere e tra via vai di uomini semisconosciuti, litigate quotidiane con chiunque in quella casa e un'esistenza che l'annoiava sempre di più e le toglieva la voglia di vivere, aveva preso una decisione: doveva fuggire in fretta.

"Come sono andate le vacanze?" cominciò Elizaveta pettinandosi la massa di capelli castani con  le dita.
"Bene, Elm ha già preparato le lezioni per tutto il resto dell’anno, i miei genitori non si sono fatti vedere quasi per niente mentre Ethan e Lyra sono stati a Olivinopoli insieme. Ora che ci penso, non ti ho visto quest'estate a Borgofoglianova..." disse Feraligatr guardando curiosa l'amica.
"Sì, infatti sono stata in vacanza con un tipo... Ti ricordi quel ragazzo che faceva la terza insieme a Green, con cui ho stretto amicizia l'anno scorso? Lui. Siamo stati in crociera insieme." borbottò come se si vergognasse.
"Ma chi? Quel donnaiolo che ora dovrebbe fare quarta? Niente di serio spero, perché sarà anche un bel ragazzo ma è comunque un pezzo di sterco fumante, l'ho visto come tratta la gente" si voltò con sgranando gli occhini color cioccolato e facendo ondeggiare la coda di capelli scuri.
"Lo so. È una merda, ma con me è piuttosto gentile" fece una pausa e poi riprese come se avesse ricevuto l'illuminazione "Ehi, Feralis! Ti piacerebbe se stessimo nella stessa stanza quest'anno?"
Aveva colto l'altra alla sprovvista e le ci volle qualche secondo per collegare la domanda ad una risposta "S-sì, certo. Ma non possiamo mica deciderlo noi" rispose balbettando.
"Noi no, ma Lui sì" e ridacchiò. Non bisognava essere geni per capire che si riferiva al suo amico. "Lo chiamo subito..."

 

"Pronto?... Si... Ok, ci penso io" il giovane rimise il cellulare in tasca e iniziò a lavorare al computer per accontentare la ragazza che gli aveva appena telefonato.
Non era il tipo che faceva favori gratuiti alla gente, ma per lei poteva anche fare un'eccezione e mettere da parte il suo egoismo.
"Damieeen!" un altro ragazzo aprì la porta con un calcio e si catapultò nella stanza carico di valigie e rumoroso come una mandria di tori “Guarda chi è il tuo compagno!” urlò il sedicenne, gettando a terra i bagagli e rimanendo a bocca aperta come un ebete. Aprì le braccia facendo svolazzare la maglietta rossa troppo larga, rischiando pure di perdere i pantaloni tutti strappati. Non aveva avuto nemmeno la decenza di indossare l’uniforme, come d’altronde facevano tutti per almeno i primi due giorni, tranne le matricole ovviamente.
 “Chi non muore si rivede. Eh, Niko?” Fece l’altro alzando appena gli occhi dallo schermo “Non ti sei ancora disfatto di canne?” si sistemò i capelli, spostando i ciuffi neri che gli ricadevano sugli occhi azzurri, impedendogli di concentrarsi sul suo lavoro.
“Nah, e poi un paio di cannette ogni tanto non hanno mai ucciso nessuno” spostò le valigie che aveva lasciato cadere vicino ai letti a castello e tornò a guardare l’amico “Qual è il tuo?” 
“Quello singolo, non mi va di dividere i miei spazi anche mentre dormo”
Il più giovane ridacchiò e appoggiò le pokeball su una delle tre scrivanie appiccicate alla parete opposta a quella dei letti. “Allora io prendo quello in alto” poi se ne andò a spaparanzarsi sulla poltroncina appoggiando i piedi sul tavolino che Damien aveva fatto portare lì in segreto insieme al divano.
Il più grande gli lanciò un’occhiataccia ma non bastò per fargli abbandonare la comoda posizione, si guardò intorno, soffermandosi un po’ sui tre letti che occupavano ben due pareti “Allora… Dami, sai chi sarà lo sfigato che verrà a dormire con una brutta persona come te?” si spettinò ancora di più il ciuffo castano sulla testa e rise guardando la faccia offesa dell’altro.

“Nessuno, appena avrò accontentato Elizaveta farò tutto ciò che è in mio potere per far sì che non ci sia qualcun altro ad infestare la stanza” detto questo si rimise a lavorare al portatile che teneva sulle ginocchia.
“A proposito, che ti ha chiesto quella disgraziata di Borgofoglianova? Tank, come la chiami tu” chiese il castano.
“Vuole stare in stanza insieme ad una sua amica… Mi sta usando, e pure gratis… soffro” e per fortificare il concetto si batté il petto con fare drammatico.
“Hai già visto le primine?”
“E cosa c’entra?”
“Niente, ma tu mi annoi. Parliamo di ragazze che non siano Elis, lei non è una ragazza” e cambiò posizione “Quindi, hai già visto le primine?”
“No, non posso perdere tempo con loro, sono troppo piccole e l’anno prossimo passerò a un livello superiore: le prof” concluse solennemente.
“Sei un maiale” e lo guardò con un sorriso sornione “In classe tua nessuna degna di nota?”
Si grattò il mento riflettendo mentre guardava il soffitto. “Sì, ci sarebbero Seraphine Gray e Reiko di cui non ricordo mai il cognome. Sono le più carine. Ma non mi interessano”
“Non ti interessano o con loro non hai speranze?” rise Niko.
“Basta, lasciami lavorare!” e gli lanciò un cuscino in faccia.

 

Accanto a Den, Carlotta sembrava ancora più pallida e spettrale. Quei capelli neri erano in netto contrasto con la pelle chiara della ragazza, soprattutto se messa a confronto con quella olivastra di lui, insieme al suo fisico muscoloso e robusto lei sembrava veramente un fantasma.
Arrivati in segreteria bussarono alla finestrella che dava sull’ufficio e pochi secondi dopo la testa del bidello spuntò da dietro uno scaffale metallico stracolmo di fogli di carta.
“Den Miller e Carlotta diMotta, possiamo avere le schede con gli orari e le chiavi delle nostre stanze?” chiese in tono cordiale il giovane.
“Un attimo che controllo” l’uomo sparì di nuovo dietro agli armadietti, si sedette davanti al grosso computer e cercò i nomi dei ragazzi nell’archivio. Quando riapparve aveva con sé due fogli pieni di scritte e tabelle e le chiavi con appeso il cartellino con il numero delle stanze. “Ecco qua ragazzi. E se fossi in te, giovanotto, mi sbrigherei, sei capitato in una camera tipla” mise gli oggetti sotto i nasi dei due e Den li afferrò in fretta “Scusa Carlotta, devo andare” e fuggì di corsa. La moretta rimase impalata balbettando “Non c’è problema”. Osservò l’amico correre verso i dormitori, i capelli castani svolazzanti al ritmo dei suo passi e l’ombra di un sorriso apparve sul suo viso pallido.
Den era al suo terzo anno, ormai aveva capito che quando venivano sorteggiate le stanze c’erano due possibilità:
1) capitare in una camera doppia con due letti singoli, due scrivanie e uno spazio adeguato a due persone;
2) essere smistati in una a tre… questo significava sì uno spazio più grande, tre letti, di cui uno singolo e gli altri a castello.

Quelli più ambiti erano ovviamente quello singolo e quello in alto e venivano presi dai primi che arrivavano, mentre all’ultimo toccava il posto peggiore: il letto in basso. Per uno della sua stazza sarebbe stata una vera tortura. Ogni mattina si sarebbe svegliato sbattendo la testa e con il mal di schiena. No, doveva assolutamente evitarlo.
Fece di corsa tutto il tragitto, andando a scontrarsi di tanto in tanto con altri ragazzi che incontrava lungo la strada, ogni volta blaterava delle scuse e ripartiva a tutta velocità.

 

Arrivato davanti alla porta che recava lo stesso numero scritto sulle sue chiavi si accorse con orrore che era già aperta. Sperò con tutto se stesso che non fosse già al completo. L’aprì sussurrando qualche preghiera che gli morì in gola vedendo due ragazzi in atteggiamenti bizzarri: uno se ne stava seduto su un divano che non avrebbe dovuto trovarsi lì davanti ad un computer portatile con la testa fra le mani che emetteva strani mugolii, l’altro era svaccato su una poltrona (e nemmeno quella avrebbe dovuto trovarsi lì!) che rideva a crepapelle dando forti e sonore pacche sulla schiena al compagno. “Che incapace!” rise ancora più forte, si accorse del ragazzo sulla porta e della sua espressione sconvolta e gli sorrise amichevolmente. “Benvenuto!” e si lanciò verso di lui per stringergli la mano “Io sono Niko e tu sei quello che si prende il letto sfigato, Sfigato” e lo fece entrare con una potente pacca fra le scapole. Il tipo sul divano continuava a borbottare “Maledetto Clarence, è tutta colpa tua”
Den non aveva ancora spiccicato parola salvo sibilare il suo nome. Rimase con gli occhi sgranati a fissare la scena con i due che discutevano a proposito di nomi e nomignoli senza capirci una mazza.
Non riusciva a cacciar via il presentimento che quelle persone all’apparenza quasi innocue gli avrebbero regalato un soggiorno infernale.

 

What Happens in the Academy:
I ragazzi di prima si sono conosciuti. Vecchi amici si sono rincontrati e per tre di loro sta per iniziare una lunga e tortuosa convivenza. 

Note Autrici:
Prima di tutto ci presentiamo: siamo Vongola e Scolopendra, ridete pure se volete... Anche noi abbiamo dei personaggi, e ci scusiamo con tutti voi se i vostri non compaiono subito in questo capitolo, abbiamo avuto dei problemi di spazio e anche di immedesimazione. Presto rimedieremo e vi assicuriamo che tutti i personaggi (anche quelli canon) avranno il loro spazio e i loro momenti di gloria.
Siamo disponibili a rispondere ad ogni vostra domanda o messaggio, anche solo per fare due chiacchiere.

Spiegazioni: non scandalizzatevi se i nostri quattro personaggi e quelli canonici compaiono più spesso di altri, infatti questi faranno da "collante" fra le varie vicende. Grazie della partecipazione e vi informiamo che le iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo capitolo, quindi siete ancora in tempo (soprattutto perchè mancano cordinatori maschi e ragazzi di prima) e preghiamo chi ha "prenotato" un OC e che non ce lo ha ancora inviato di farlo prima del capitolo due o avremo qualche problema ad inserirlo. Con il proseguire della storia potreste trovare delle domandine riguardanti i vostri personaggi e importanti per noi, per decidere il destino dei ragazzi nella scuola (vi avvertiamo in anticipo :D)

Blog: http://vongolaescolopendra.blogspot.it/

Alla prossima!

Den Miller and Carlotta di motta belong to Satoshi_San
Feraligatr Rainers belongs to Feralis
Giulia N. Kitsune belongs to Lady_Kitsune
Alyson Aveline belongs to Alesaphi24
Francesco Matthews belongs to Franciesco td
Elizaveta Howell and Damien Gervais belong to Vongola
Madeline Maynard and Clarence Wiblin (Niko) belong to Scolopendra

  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: SiAmOoRiGiNaLiXxImExDxD