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Autore: Chirubi    09/05/2013    1 recensioni
Sette canzoni per sette pairing.
Hope you'll enjoy it. ♥
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#1: When You're Gone/ChessShipping - "Avrebbe dovuto trovare il modo di dirle quanto più cortesemente possibile che non ci sarebbe stato più un “domani” per loro."
#2: Little Talks/HeartSoulsShipping - "Lei voleva solo conforto, nonostante sarebbe stato complicato ottenerlo senza dare una motivazione."
#3: Turn Around/FerrisWheelShipping - "Socchiuse gli occhi blu, alzando le braccia per stiracchiarsi e per assaporare l'emancipazione da tutto e tutti, perché in quell'esatto momento non ricordava nemmeno di essere la Campionessa di Unima."
#4: Fearless/PenguinShipping - "Non aveva riflettuto sul gesto, per cui si ritrovò a navigare negli occhi blu smarriti della ragazza senza nemmeno essersene reso conto."
#5: Try/ContestShipping - "Nella sua voce si poteva cogliere un palpabile orgoglio che solo uno come Drew avrebbe potuto avere, mentre masticava con disinteresse due o tre Pokémelle colorate."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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2#: Little Talks

 

HeartSoulShipping: - Ethan/Lyra

 

 

 

« No! ».

Lyra si svegliò di soprassalto con la fronte imperlata di sudore, gli occhi castani che trattenevano a fatica le lacrime, il fiato corto e le mani tremanti che stringevano in una morsa d'acciaio le lenzuola rosee.

Un mero incubo le aveva bloccato il battito cardiaco per poi farlo accelerare con una velocità anomala.

Eppure Lyra era sempre stata una ragazza allegra e spensierata, un incubo che le disturbava il sonno era un evento più unico che raro.

Delle lunghe dita atrofizzate e nere erano comparse da un portale buio con l'intento di afferrare la ragazza, mentre un lamento roco faceva da colonna sonora al tutto.

Non era nient'altro che un sogno, si diceva la castana. Ma sembrava tanto reale che non avrebbe ripreso sonno facilmente.

Istintivamente, ancora con il pigiama rosa decorato da una moltitudine di Psyduck, decise di uscire fuori di casa, luogo ormai consacrato in un battibaleno come maledetto dalla ragazza, a prendere un po' d'aria fresca.

Forse una passeggiata notturna le avrebbe fatto cambiare idea.

Attraversò tutta la città, rannicchiandosi in un remoto angolino del piccolo borgo sul lato opposto rispetto l'abitazione, decorato da qualche chiazza floreale.

Scrutò attentamente qualche secondo casa sua da lontano, le stesse quattro mura dove quel paio di occhi acquamarina le avevano dato la caccia in un incubo inaspettato.

Iniziò a singhiozzare mestamente.

Nulla da fare, il ricordo del Darkrai che voleva eliminarla era troppo vivo e ovunque era ovviamente tutto buio, volendo cercare una fuga da quella prigione ombrosa.

Ma forse ce l'aveva, un'ultima speranza, e di sicuro non era il suo Feraligatr, fifone quanto lei.

Si rialzò dall'ombra di un albero, dirigendosi infreddolita verso la casa del suo storico amico Ethan nonostante l'orario e l'abbigliamento poco idoneo ad un incontro.

Bussò piano alla porta verde di legno, non voleva svegliarlo nel caso – più che probabile – in cui stesse riposando.

La risposta arrivò dopo poco, quando con un cigolio della vecchia porta il moro si mostrò alla ragazza nei suoi consueti pantaloni scuri che gli si bloccavano morbidi sulle ginocchia.

« Ehi, Lyra. » sorrise il ragazzo, con lo sguardo argenteo un po' confuso « Accomodati. » disse, senza nemmeno chiederle cosa ci facesse in pigiama fuori casa sua in piena notte.

La fece accomodare ad un tavolino di legno con due sedie, andando a preparare in cucina un tè caldo per entrambi.

Lyra rimase in silenzio a capo chino, sarebbe stato troppo umiliante ammettere di essere stata spaventata a morte da un incubo.

Lei voleva solo conforto, nonostante sarebbe stato complicato ottenerlo senza dare una motivazione, anche se il suo mutismo e la discrezione del ragazzo si stavano rivelando una vera salvezza.

Ethan tornò a tavola con le bevande calde e un sorriso dolce sul volto marmoreo, prendendo posto di fronte l'amica.

« Tutto a posto? Non hai detto una parola da quando sei qui. » si strinse nelle spalle tra un sorso e l'altro, ammirando i capelli bruni della ragazza raccolti in due codine basse.

Lyra prese fiato per parlare, ma esitò.

Dirglielo o non dirglielo?
Non voleva di certo far cambiare l'opinione del ragazzo su di lei, non voleva che la guardasse con occhi diversi.

Alzò appena lo sguardo sul tè caldo e fumante davanti a sé, giocherellando con le proprie dita.

« Ho fatto un incubo. La mano di un Darkrai era comparso dal nulla e mi voleva prendere, e adesso ho paura di incontrarne uno in casa. » disse tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi e contraendo il viso in una smorfia, come se aspettasse di ricevere un pugno dritto in faccia.

L'amico le si avvicinò con la sedia, sorridendole caldamente come al solito.

« I Darkrai vivono solo a Sinnoh e sono per giunta davvero rari, è impossibile che vengano qui. Sta' tranquilla. » sussurrò dolcemente Ethan, mentre Azumarill, curioso, faceva capolino da dietro l'arcata della porta.

« Ma ho paura, Ethan. È stato così reale… » ricominciò a singhiozzare Lyra, in preda al panico, smettendo istantaneamente quando il corvino si sporse dal suo sgabello per stringere in un abbraccio la cara amica d'infanzia.

« È tutto a posto, Lyra, ci sono qua io. Anche nell'ipotetico caso in cui dovesse venire Darkrai, ti proteggerei. »

Chiuse gli occhi per respirare il profumo della chioma bruna della ragazza, continuandola a stringere tra le proprie braccia.

Soffocò appena un sorriso, immaginando l'improbabilità della scena.

« Non credi che sia ridicola, ad avere paura degli incubi alla nostra età? ».

Lyra non aveva ancora avuto il coraggio di rialzare lo sguardo su Ethan, il quale in tutta risposta scosse il capo.

« Certo che no. Se hai paura di qualcosa c'è un motivo, e io sono qui per aiutarti. ».

Il moro strinse le mani dell'amica nelle proprie, dopo aver estinto le lacrime sulle sue gote imporporate con le dita.

« Sai di poter contare su di me sempre. ».

 

 

 

 

Salve!

La canzone del giorno è Little Talks del gruppo Of Monsters And Men, la conoscete di sicuro!

Alla canzone, in sé, sono stati attribuiti vari significati, ma tutti sono accomunati da un fattore presente nel capitolo: una donna che necessita di conforto da parte dell'amato, quindi ecco che scatta il momento HeartSoul, anche se Ethan, canzone seguendo, sarebbe dovuto essere già morto. D:

Ma dato che non sono amante delle cose macabre e horror, mi sono riservata dall'inserire questo elemento. :'D
Che dire, adesso ho finito con le spiegazioni, quindi… smell ya later!~

   
 
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