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Autore: Coccolotti_spray    09/05/2013    2 recensioni
"La Bibbia parlò della vergogna di Adamo e della sua consorte, della delusione di Dio e dell’artificiosa lingua di Lucifero, ma tralasciò il grembo di Eva, che generò due gemelle, figlie di una luce ormai oscurata..."
[...]
«A martedì prossimo allora» ribatté lei prima di scomparire, lasciandolo con un’insolita nostalgia: anche lui voleva rivederla.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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8. Let her go


Coraggio, un passionale bacio atteso da ormai troppo tempo.
Felicità, interiore, ma allo stesso tempo palpabile, che genera nella mente un’unica richiesta a Dio: “Permettimi di curare le mie ferite con quest’attimo…fallo durare per sempre”
Sussurri scambiati fra le carezze e risa che s’intrecciano a vecchi ricordi, che riescono a strappare fugaci sorrisi.
Una speranza vivida che infiamma la forza di reagire.
 
Un momento perfetto solitamente non dura che un istante, ma quel poco tempo è sufficiente; e così, senza perdere tempo, lo sistemiamo gelosamente nel nostro bagaglio di ricordi affinché rimanga indelebile.
Quando si hanno pochi oggetti nella nostra valigia, è difficile lasciare il mondo, prendere drastiche decisioni, ma quello non era il caso di Jane, che si accontentava di ciò che aveva e non voleva nulla di più, poiché quelle poche memorie e esperienze non avrebbero potuto renderla più abbiente; avevano arricchito il suo animo logoro a tal punto da farlo sembrare prezioso e a lei bastava per sentirsi in pace.
 
Non fu difficile per la ragazza imboccare la strada che il suo cuore le stava indicando da quando era entrata in quella stanza; così, senza pensare, poggiò la mano su una delle pareti e con un pennarello, che aveva precedentemente preso, alterò un simbolo che teneva lontano i demoni senza che Castiel si accorgesse, dopodiché con un gesto deciso si strappò la collanina che l’aveva privata della vita, che l’aveva resa un cadavere ambulante agli occhi del resto del mondo.
«Cos’era? » domandò Castiel distanziando il viso da quello di lei.
«Va bene così» replicò la ragazza ad alta voce, probabilmente per convincere se stessa e agli occhi confusi dell’angelo.
«Di cosa stai parlando?...» Jane tacque e si limitò a chiudere un istante gli occhi «…Jane?...Cos’hai? » l’ansia raggiunse la voce dall’angelo.
«Eccolo…» sussurrò lei allontano Castiel un attimo prima che un pugnale potesse ferirlo «…I soldati di Danneel non devono mai deluderla…sapevo che mi stavate cercando! » esclamò lei aiutando il demone che le era comparso davanti a trafiggere il suo corpo.
 
Un momento doloroso è eterno, il tempo crudelmente rallenta il suo corso per impedirci di dimenticarlo, di eliminarlo dal nostro bagaglio di ricordi.
 
L’angelo, sconvolto, fu nuovamente incapace di reagire, poiché ogni muscolo s’immobilizzò.
 
Muoviti! Ti prego muoviti!” Castiel supplicò se stesso e probabilmente quella preghiera fu abbastanza incisiva, perché una mano si mosse goffamente in direzione del pugnale poggiato su un mobile e trafisse velocemente il demone, che era troppo debole e troppo inesperto per poter competere con l’esperienza di Castiel, che corse a ripristinare il simbolo sulla parete quasi convulsamente, dopodiché si accostò velocemente al corpo accasciato a terra di Jane.
 
Tranquillizzati…Puoi guarirla…Fallo!...” nuovamente l’angelo dovette incitare se stesso a opporsi all’angoscia.
 
«Calmati…» mormorò avvicinando una mano a Jane, che si allontanò.
«Non farlo! » esclamò tossendo la ragazza.
«Perché?...Perché hai permesso che accadesse tutto questo?...» la confusione e la paura di perderla pervasero Castiel.
«Qualcuno doveva farlo…» confessò Jane cercando di fare spallucce «…so che Lucifero è di nuovo sulla terra e conosco altrettanto bene i modi per rispedirlo nella sua gabbia…
Ho pagato col sangue la conoscenza, perché Danneel mi aveva proibito di leggere libri su quest’argomento…ma la disobbedienza mi ha portato verso la verità…e posso assicurarti che la traduzione che conosci è sbagliata…» l’angelo era sempre più sconvolto «…Non basta il sangue di una delle sue figlie Castiel, è necessario che sia versato per mano di un peccatore e tu non sei abbastanza corrotto …» Jane iniziò a vedere sfuocato e il mondo prese ad allontanarsi.
«Mi sono ribellato Jane e…» lei gli carezzò dolcemente il viso con la mano che non teneva premuta sulla ferita.
«Il tuo cuore è colmo di bontà…»
«Troveremo Danneel…ci aiuterai tu!» esclamò freneticamente Castiel.
«Vorrei rimanere accanto a te…ma anche se il mio odio verso Danneel mi spinge ad accettare la tua richiesta…so che me ne pentirei… Castiel lei è mia sorella, non voglio ucciderla…»
«Io non posso…non di nuovo…» confidò l’angelo terrorizzato con una voce che si frantumò in milioni di lacrime, che però non comparvero sul suo volto.
«L’umanità necessita che tu sia forte e ne ho bisogno anch’io…» Jane chiuse gli occhi e Castiel la scosse appena, avvicinandosi; in quel momento Jane vide all’interno della camicia dell’angelo un oggetto che un tempo le era appartenuto «…Avanti dammela» Castiel la guardò confuso.
«Di cosa parli? » lei sorrise, ma ben presto la felicità si contrasse in una smorfia e Jane prese a mordicchiarsi il labbro inferiore per sopprimere le grida di dolore
«Della…della collana che porti al collo…» respirò a fondo «…credo che sia mia…» 
«Non posso dartela…non mentre mi muori fra le braccia…» Jane abbandonò il capo sul suo torace.
«Avanti angelo, non farti pregare…» Castiel, con occhi colmi di dolore, acconsentì alla richiesta della ragazza, così si sfilò il gioiello e glielo mise al collo.
«Questo è il suo posto…Non avrei potuto darla a nessun altro… non è stato facile per me creare il legame che c’è tra noi…» l’angelo la strinse a sé così disperatamente che lei fu costretta a trattenere le lacrime «…Ti amo Jane…»
«Non sei audace a fatti…ma vedo che con le parole sei migliorato…» sentenziò Jane cercando di aggrapparsi all’ilarità, ma invano, poiché le lacrime solcarono il suo volto «…Ti amo anch’io» e per Castiel fu straziante non poterla aiutare.
 
Il sole costrinse la luna ad abbandonare il cielo.
Il mattino non spazzò via solo la notte, ma portò con sé anche la voce di Jane, che si spense mentre un sorriso solcava le sue labbra.
 
Castiel non si abbandonò al dolore, nonostante il suo cuore fosse rigato dalle lacrime, dovette essere forte, poiché Jane non glielo avrebbe perdonato, così trasformò la rabbia che gli si stava accumulando dentro in azione: anche Lucifero avrebbe potuto assaporare la sofferenza a cui aveva condannato quella ragazza probabilmente per un semplice capriccio.
Dopo aver celebrato, durante le prime ore del mattino, il funerale di Jane, si precipitò a cercare i fratelli Winchester.
 
-Buona sera!
Ecco l’ultimo capitolo,
ringrazio di nuovo Concy_ 93 per aver
recensito immediatamente il capitolo
precedente!
(Dopo questo finale so
che mi odierai, lo so D: )
Ma anche tutti coloro che hanno seguito la mia
Ff, che, come al solito, spero vi sia piaciuta.
 ADIOS!
(ci rivedremo presto con una nuova ff
di Supernatural!)-

                                         
  
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