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Autore: moonwolf    10/05/2013    3 recensioni
E se tutto fosse andato diversamente?
...se Amy e Rory fossero rimasti solo fidanzati?
...se Amy avesse dato alla luce un bambino invece di Melody?
...se da questo bambino dipendesse la sorte della civiltà dei Signori del Tempo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Choice

 

 

…“La pagherete per aver ucciso i miei genitori, la pagherete molto cara”.
I Dalek lo guardavano terrorizzati, mentre Rory iniziò a sbraitare ordini preso dall’isteria.
Nessuno però lo ascoltò, erano troppo presi a fissare con occhi socchiusi quel bambino che in pochi secondi si era trasformato in una macchina di morte e ora li guardava con odio, facendoli raggelare.
“Che diavolo vi è preso?! Avanti, prendetelo!”, nessuno si mosse.
Spazientito spinse un alieno nella direzione di Matthew, questi non fece in tempo ad alzare la testa, che un raggio lo vaporizzò e di lui restarono pochi residui di polvere.
Il panico si diffuse, iniziarono a sparare adosso al piccolo che assorbiva i colpi e li rifletteva come uno specchio, provocando una carneficina.
L’astronave veniva scossa violentemente, tanto che c’era bisogno di un appoggio per reggersi in piedi. Rory, che temeva di vedersi esplodere con la sua nave, tentò di fermarlo:
“Smettila! Se continuerai così ci farai esplodere tutti, compresi i tuoi amichetti” con un cenno indicò la porta dietro la quale erano rinchiusi gli altri Signori del Tempo.
A quell’affermazione il bambino si calmò, cercando di controllare l’energia distruttiva e indirizzare di nuovo la forza dentro di sé.
“Così va meglio” l’uomo ghignò “Mi stavo sbagliando nel valutarti, non sei come tuo padre, sei meglio…molto meglio! Perciò mi stavo chiedendo: perché non prenderlo con me? In fondo sei sempre il mio figliastro e non mi dispiacerebbe avere un braccio destro forte come te nella mia campagna distruttiva. Che ne dici piccolo? Vuoi morire da perdente o diventare il più potente Signore del Tempo mai esistito?”.
Matthew non proferì parola, i suoi occhi dipinti d’odio lo fissavano bramosi di vendetta.
Rory sapeva che quell’offerta, che per molti sarebbe stata allettante, non faceva alcun effetto al piccolo, anzi aumentava la sua repulsione e la sua rabbia.
Perciò decise di colpire quello che era effettivamente Matthew, un bambino e non più il suo spirito di Signore del Tempo.
“Matthew, sei sicuro di combattere dalla parte dei buoni?”, ancora una volta il bimbo non rispose e si limitò a fissarlo “Beh, sicuramente ne sarai convinto, visto tutto quello che hai fatto a me e al mio piccolo esercito. Mi dispiace doverti disilludere piccolo, ma il tuo amato Signore del tempo non è quello che dice di essere…” si girò verso un grande schermo e dopo aver pigiato qualche tasto si aprirono una serie di schede e finestre e, in mezzo a tutto, comparve la faccia del Dottore.
Matthew non riusciva  a capire l’intenzioni dell’uomo e con fare ingenuo chiese:
 
“Che significa?”,
“Ora lo vedrai”.
Aprì un file e una lunga lista di nominativi gli si presentò davanti, rimase a fissare per alcuni secondi gli ultimi nomi e le sorti ad essi associate.
Tutti i compagni del Dottore erano stati abbandonati, o erano morti. C’era chi aveva continuato la sua vita, conservando il suo ricordo nel cuore e chi non avrebbe mai più potuto ricordare.
Dati, dati, solo dati di anime che erano state in pena per lui e che con estrema semplicità lui aveva rimpiazzato. 
Visi, visi, visi tutti diversi, niente in comune per non ricordare, per non attaccarsi al passato. Allora era quello il Dottore, un uomo in fuga da tutto e da tutti.
Un uomo che dopo un periodo di tempo si stufava delle persone e le lasciava, un uomo irresponsabile, a volte immaturo, valeva davvero la pena di lottare per lui?
“Allora Matthew, che ne pensi? Questo è tuo padre e sai…penso proprio che rimarrà tale per poco tempo, lui non è fatto per la vita sedentaria. E’ un nomade che viaggia nel tempo e può avere tutto quello che vuole, non ha bisogno di voi per essere felice”.
Il bambino rimase spiazzato e quel piccolo dubbio che si era sempre rifiutato di ascoltare stava piano-piano riaffiorando nella sua mente, sempre più forte.
Guardò l’uomo che giaceva a terra, e non lo riconobbe più. In fondo, chi era realmente il Dottore? Il Dottore Chi?
Più guardava il bambino e più si rendeva conto che il suo piano aveva portato ai risultati sperati. Questione di poco e avrebbe avuto l’essere più forte dell’universo nelle sue mani, Rory ne era certo.
“Unisciti a me e potrai essere veramente felice e.. amato, figlio mio!” si avvicinò, mettendogli un braccio attorno alle esili spalle e stringendolo a sé.
Matthew rimase paralizzato, era confuso e combattuto: una parte di lui era fedele al Dottore, era suo padre e non l’avrebbe mai abbandonato…o si?
Una sequenza di ricordi legati all’uomo iniziò a scorrergli nella mente. Preso da un raptus violento spinse via l’uomo che lo stava abbracciando e per
un momento la coscienza lo tormentò a causa dei dubbi che aveva iniziato a nutrire.
“Non tradirò mai il Dottore…mio padre!”, lo sguardo fermo e deciso rifletteva l’uomo che era in lui.
“Se questa è la tua scelta dovrai pagarne le conseguenze…soldati!”, i Dalek che nel frattempo si erano ritirati seguendo la scena da un posto sicuro, iniziarono ad avvicinarsi intimoriti, “staccate la spina”. Gli alieni s’illuminarono al comando del capitano e con foga si diressero nella stanza blindata, nella camera dei Signori del Tempo.
“Piccolo, dolce Matthew. La tua energia ha fatto andare in cortocircuito la nostra nave, ma non c’è nessun problema perché noi abbiamo il Tardis”, il bambino lo guardò di sbieco:
“Voi avete cosa?”, una forte botta lo investì facendolo cadere a terra, tutto iniziò a farsi molto scuro.

 
Quando rinvenne intorno a se era calato il silenzio più completo, gli alieni e Rory erano scomparsi e con loro anche il Tardis. La stanza era illuminata da delle lievi scosse di elettricità che l’attraversavano come un lampo, colorando di giallo le facce dei cadaveri che giacevano a terra.
Matthew si avvicinò a uno di quei cadaveri, uno in particolare. Gli appoggiò una manina sul petto, nel punto esatto in cui il cuore aveva cessato di battere poco prima.
Chiuse gli occhioni concentrandosi al massimo.
Una leggera brezza si alzò nella stanza, dell’energia iniziò a scorrergli dal giovane cuore, verso le braccia, fino alle mani. Una sorta di fluido e polvere splendente, che penetrò nell’uomo e piano piano si diffuse in tutto il corpo, facendolo risplendere.
“Matthew”, riaprì gli occhi
“Dottore!” il bimbo gli buttò le braccia al collo e l’uomo da canto suo lo strinse forte a sé, stampandogli un bacio sulla fronte.
“Che cosa è successo? Che ti hanno fatto? Dove sono andati?...aspetta” si alzò in piedi ruotando su se stesso “Dove il mio Tardis?!”.
Spiegare al Signore del Tempo che gli alieni, guidati da Rory, l’avevano “rubato” non fu un impresa facile, anche perché il Dottore fu preso da un attacco di isterismo puro e iniziò a calciare una sedia in lamiera, facendosi pure male.
Frustato iniziò a camminare in tondo, parlando tra se e sé, mentre Matthew usava la sua energia vitale per resuscitare la madre, ancora inanime.
“Che stai facendo?”, lo staccò dal corpo della madre che nel giro di pochi secondi si risvegliò, “non puoi usare la tua energia vitale per resuscitare le persone, questo non si può fare!”.
Il bambino, che nel frattempo l’aveva completamente ignorato, troppo preso dalla madre, lo guardò perplesso, “Perché non posso?”.
Il Dottore si strappò i capelli, “Perché…bentornata tra noi Pond!,…perché così facendo diventerai mortale. Quell’energia ti serve per le trasformazioni, se la usi per resuscitare i morti e uccidere non ne avrai più per te stesso!”.
La povera donna nel frattempo si guardava intorno scioccata, non sapeva se più per la carneficina del figlioletto o per il fatto che poteva “trasformarsi” come il padre.
Il piccolo Signore del Tempo alzò le spalle,
“Non importa, l’importante è che voi siate vivi!” gli sorrise e il Dottore di fronte a QUEL sorriso non riuscì ad obbiettare. Già erano vivi, ma per quanto ancora?
Tutto nella nave aliena era andato in corto circuito, i comandi erano quindi inutilizzabili e le speranze di salvezza nulle.
-Ci deve essere un modo, pensa Dottore pensa, pensa…- l’uomo strizzò gli occhi concentrandosi a tal punto che la sua mente iniziò a fumare, poi come ad esaudire le sue preghiere l’idea arrivò e fu come un fulmine a ciel sereno, una piccola esplosione. E infatti si trattava proprio di quello, un esplosione.

 
“Che cosa?!! No assolutamente!”, il Dottore la guardò confuso
“Pond mi sorprendi! Una volta eri più avventuriera, si vede che stai invecchiando!”, un’affermazione che gli costò il naso. La scarpa di Amy gli si spiaccicò in fronte provocandogli fiotti di sangue e, come se non bastasse, gli urlò in faccia:
“Non voglio che mio figlio si trasformi continuamente come fai tu! Non è psicologicamente preparato, né adatto, essendo per metà un essere umano” per poi stringere il bimbo a sé come a proteggerlo da quella cruda realtà.
Il Dottore scattò in piedi:
“Certo che è preparato e adatto! E’ comunque per metà Signore del Tempo ricordalo! Non puoi ignorare quello che realmente lui è, ovvero l’ultimo della sua specie”, iniziò una vera e propria discussione che il piccolo Matthew non poteva sopportare e alla quale sfuggì, rifugiandosi nella cella dove erano rinchiusi i suoi simili.

Lì tutto era maledettamente silenzioso, tristemente silenzioso, così silenzioso che il bambino poteva sentire il suono dei suoi neuroni che lavorarono e prese la sua decisione… .

 

 

 

 

-CONTINUA-

 

 

 

 

 

 

 

-Perdono-

*Si inchina a terra pregando perdono*

Eccomi dopo 3 mesi (scusate ç_ç) con il nuovo capitolo! Purtroppo non sono riuscita a pubblicare qualcosa prima a causa della scusa e problemi vari e perciò vi chiedo di perdonarmi.
Quale sarà il piano del Dottore, contrariato da Amy?
Che decisione avrà preso il piccolo Matthew?
Le risposte al prossimo capitolo che, lo prometto, pubblicherò a breve! Quindi caro lettore continua a seguirmi!
Come dico sempre spero che questo ennesimo capitolo ti sia piaciuto e se hai consigli da darmi o anche una piccola recensione (“anche una piccola cosa può cambiare il mondo) sappi che l’accetterò molto volentieri!
Grazie per aver continuato a leggere la mia storia, ciao alla prossima! 

   
 
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