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Autore: Lallywhite_Lady Norris    10/05/2013    5 recensioni
Finalmente dopo un viaggio lungo due mesi, Ranma è riuscito a cambiare molte cose di se e soprattutto a capire una cosa molto importante. Purtroppo però si troverà a combattere ancora una volta..e ancora una volta dovrà difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che ha di più caro al mondo: Akane! Vincerà anche questa battaglia o questa volta sarà la fine di Ranma Saotome??
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In casa si respirava un’aria di tensione davvero molto elevata. Nessuno osava dire niente, tanto erano sconvolti.
Ranma era uscito senza guardare in faccia nessuno e se n’era andato, lasciando i suoi amici pietrificati.
Inutile erano stati i tentativi di Obaba e di Happosai nel cercare di fermarlo. L’unica cosa che avevano avuto in cambio da parte del giovane fu uno sguardo freddo e carico di disprezzo. Segno che doveva essere lasciato in pace.
Mousse voleva fare qualcosa per l’amico, ma capiva che lasciarlo per conto suo era la cosa migliore. Ormai lo conosceva piuttosto bene e quello sguardo che aveva negli occhi, lo aveva spaventato moltissimo.
Gli altri tre ragazzi erano rimasti nel completo silenzio, non sapendo che cosa dire tanto era lo shock che avevano provato, prima con la scomparsa di Akane e poi dopo aver visto Ranma in quello stato. Poi però Shampoo aveva deciso di chiedere spiegazioni:
«Bisnonna, insomma volete spiegarci cosa succede?»
La vecchietta si era girata verso Happosai e con un cenno d’intesa avevano deciso di raccontare tutto quello che sapevano:
«Vedete ragazzi, prima che si celebrasse il matrimonio di Ranma e Akane, io e Happy abbiamo avuto una stranissima sensazione. La cosa insolita e che entrambi abbiamo sentito un ente maligno che veniva da molto lontano, precisamente dalla Cina. Ecco del perché del nostro viaggio.»
Mousse aveva inarcato le sopracciglia:
«Un ente maligno? Volete dire un nuovo nemico?»
«Si, Mousse! Credo proprio che si tratti di questo! Mentre eravamo in viaggio io e Obaba ci siamo diretti verso il tempio del Drago per consultare dei libri antichi che parlano principalmente di spiriti millenari. Io avevo un sospetto che purtroppo si è rivelato fondato.»
 Ryoga e Ukyo erano molto scossi. Un nuovo nemico da affrontare.
«Cioè? Cosa sapete, insomma volete decidervi a parlare chiaramente?»
«Mille anni fa sulla Terra vi era un ragazzo che aveva tutto dalla vita. Faceva parte di una famiglia molto facoltosa ed era perdutamente innamorato di una ragazza che lo corrispondeva. Il ragazzo si chiamava Haikiri.»
«Ma è il ragazzo della festa!!»
I due anziani senza capire di cosa stessero parlando, avevano chiesto spiegazioni:
«Ma di quale festa state parlando?»
Mousse aveva preso in mano la situazione e si era deciso a dare le dovute spiegazioni:
«Qualche giorno fa è arrivato ad ognuno di noi, l’invito per partecipare ad una festa che si svolgeva in quella grande casa che si trova ad un chilometro dal fiume! Avete presente?»
Obaba e Happosai si limitarono ad annuire.
«A me e a Ranma era apparso tutto molto strano, perché nessuno dei due conosceva chi stava dietro a quell’invito, visto che non si era nemmeno firmato. Così questa sera vi abbiamo partecipato tutti! E il suo nome era proprio Haikiri!»
«Dannazione! Sicuramente sarà lui!! Dobbiamo ritrovare Akane prima che sia troppo tardi!!»
«Ma che intenzioni ha con lei?»
«Dovete sapere che la famiglia del ragazzo si era opposta al fidanzamento con la sua giovane innamorata e lui fu costretto a sposare un’altra. La giovane, però, era molto testarda e per amor suo aveva deciso di affrontare tutta la sua famiglia, restandone poi uccisa. Si narra che fu ritrovata sotto un ponte priva di vita, ma Haikiri sospetta da sempre che furono proprio i suo parenti ad eliminarla, mascherando alla perfezione l’atto! Da quel giorno lui aveva abbandonato la moglie ufficiale e cerca in altre ragazze la sua amata, costringendole ad avere dei rapporti con lui!»
«Ma è terribile! Dobbiamo fare subito qualcosa!»
Shampoo era pur sempre un’amazzone e non accettava il fatto che una donna dovesse subire certi soprusi da parte di un uomo. Anche se si trattava di Akane!
«La cosa purtroppo non è così semplice. Se la ragazza ha il cuore libero, può essere rilasciata solo se lo detesta con tutto il cuore, ma riempiendolo d’odio rimarrebbe per tutta la vita posseduta da quel sentimento e non sarebbe più in grado di amare nessuno. Se invece il suo cuore appartiene a qualcuno, chi potrà salvarla sarà solo colui che ama!»
«Allora Ranma potrà salvarla!»
«Si potrebbe! Ma dovrà passare delle prove molto ardue e con lo stato d’animo che si ritrova adesso non credo ne sia all’altezza! Inoltre bisogna trovarla entro una settimana, altrimenti sarà troppo tardi!»
«Tardi? Tardi per cosa??»
«Per evitare il trattamento, ossia la possessione del corpo di Akane, avendola con la forza!»
Con le bocche spalancate, nessuno aveva osato dire una sola parola.
 
In un luogo molto lontano, nel frattempo, Akane si stava cominciando a risvegliare e con alcuni lamenti, aveva aperto gli occhi. Una volta preso conoscenza, si era alzata e si era messa seduta sull’enorme letto che la sosteneva. Davanti ai suoi occhi vi era uno spettacolo: la stanza era stupenda!
Sulla sinistra vi era un enorme finestrone con delle tende azzurre che rendevano l’ambiente piuttosto luminoso e poco più in la vi era un comò con un enorme specchio. Sul piano del mobile erano presenti diverse fragranze di profumi e diversi cosmetici. Ai piedi del letto vi era un poggiapiedi rivestito in pelle lungo circa un metro, mentre a destra vi era un comodino con lampada annessa. Sembrava la stanza di una principessa, ma nonostante quest’aspetto, l’idea che aveva Akane era quella di ritrovarsi in una prigione.
Cercando di scendere dal letto senza cadere, la giovane era rimasta in piedi alcuni minuti, per cercare l’equilibrio che sembrava le mancasse, ma che poi era riuscita a mantenere e con parecchia titubanza, si stava dirigendo verso la porta, con l’intenzione di uscire.
Inutilmente. La porta si era aperta da sola.
Haikiri era sulla soglia e la stava guardando con troppo ardore, cosa che infastidì molto Akane. Disprezzava quegli occhi, quel posto e soprattutto disprezzava colui che ora gli stava di fronte! Non lo sopportava! Con uno sguardo orgoglioso e per niente intimorito si era rivolta al giovane in maniera alquanto sgarbata:
«Vorrei sapere dove diavolo ci troviamo e soprattutto che cosa vuoi da me! E pretendo una risposta!»
Compiaciuto di quell’atteggiamento scontroso, il giovane Haikiri era sempre più convinto di aver trovato finalmente quella ragazza che cercava da millenni!
«Ehi, calma gattina! Non c’è bisogno di scaldarsi tanto!»
«Calma un corno! E non chiamarmi gattina! Non ti sopporto! Voglio tornare da Ranma!»
Come aveva sentito quel nome, lo sguardo del ragazzo era diventato piuttosto tagliente:
«Dimenticati quel nome! Da adesso in poi tu sarai mia!»
«Questo non accadrà mai! Ranma riuscirà a trovarmi e allora te la farà pagare cara!»
«Ahahahahahahah!! Povera illusa! Beh..voglio proprio vedere se davvero il tuo Ranma ti troverà…ha tempo una settimana…e poi..»
Detto ciò aveva girato le spalle e se ne stava andando, ma Akane aveva chiesto alcune spiegazioni:
«Tempo una settimana?? Perché cos’accadrà tra una settimana? Dimmelo!!»
Ignorandola completamente, era uscito deciso da quella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
 
Ranma nel frattempo si era fermato ansimando a più non posso. Aveva corso fino a che non aveva più fiato ed ora si ritrovava li. In prossimità di quel fiume, dove alcuni mesi prima si era dichiarato finalmente ad Akane. Ora invece la sua piccola non era li al suo fianco e lui era disperato.
“Piccola mia dove sei? Come farò a ritrovarti? Non so niente su quel maledetto che ti ha preso e ti ha portato via da me! Ti prego aiutami a trovarti! Senza di te sono il nulla.”
Alcune lacrime avevano cominciato a scendergli dagli occhi. Era arrabbiato, ferito, frustrato ed ora piangere gli sembrava la cosa più naturale di questo mondo. Avrebbe incendiato l’intero globo se avesse potuto, tanta era la rabbia che provava in quel momento. Poi ad un certo punto gli era venuta in mente l’unica persona che potesse essere in grado di aiutarlo. Correndo più veloce che poteva si era diretto verso casa sua.
 
Mousse continuava a guardare fuori dalla finestra, immerso nei suoi pensieri. Tutto quello che i due spiriti avevano raccontato li aveva del tutto lasciati senza parole, tanto che nessuno aveva osato più dire nulla. Lui si era diretto verso una finestra e dando le spalle all’intero gruppo continuava a pensare a Ranma. Già..il suo amico. Chissà dove diavolo si era cacciato. Non ne aveva idea!
Tanto immerso com’era nei suoi pensieri, non si era accorto dell’ombra che si stava avvicinando sempre di più, fino a quando questa non gli aveva messo una mano sulla spalla:
«Mousse, non credi che sia meglio andare a cercarlo? È forte, ma non ha mai dovuto subire la perdita più importante della sua vita e forse si è messo in qualche pasticcio!»
Girandosi lentamente verso di lei, Mousse aveva puntato gli occhi nei suoi, guardandola molto intensamente:
«Sono molto preoccupato anche io! Hai ragione, Shampoo! Forse è meglio andare a cercarlo! Magari riesco a farlo rinsavire! Chiederò a Ukyo di accompagnarmi!»
Shampoo a quelle parole era rimasta delusa. Inutile. A Mousse lei proprio non andava giù.
Non accortosi dello sguardo deluso che gli aveva riservato la cinesina, il ragazzo si era diretto verso la cuoca di okonomyiaki:
«Ucchan, forse è meglio andare a cercare Ranma! Vieni con me? In fondo sei pur sempre la sua migliore amica e magari hai idea di dove si possa trovare!»
«D’accordo! In effetti mi sto preoccupando non poco per la sua scomparsa! È talmente accecato dalla rabbia che ho paura che potrebbe commettere qualche sciocchezza!»
Ryoga era rimasto un po’ stranito da quelle parole. Ma aveva deciso di lasciare perdere. In fondo loro due ora stavano insieme e Ranma aveva bisogno dell’aiuto di tutti. Con un cenno di assenso aveva fatto capire alla propria ragazza che poteva andare.
 
Ranma era arrivato a destinazione. Quando aveva letto “Clinica di Ono Tofu” aveva tirato un sospiro e aveva incrociato le dita, sperando che il dottore potesse dargli una mano. Aveva suonato il campanello ininterrottamente, fino a quando i suoi occhi non avevano notato la luce che si era accesa in una stanza, facendo comparire la nota figura del medico.
«Ranma! Che ci fai qui a quest’ora? È successo qualcosa?»
«La prego dottore! Ho bisogno del suo aiuto! Mi lasci entrare!»
Del tutto sorpreso e preoccupato, il dottore aveva fatto scattare il cancello elettrico, permettendo al giovane Saotome di entrare.
«Ranma insomma che diavolo succede?»
«La prego dottore! Mi aiuti! Hanno rapito Akane!»
Sconvolto dalle parole del giovane, il medico aveva inarcato le sopracciglia sorpreso, poi cercando di mantenere la calma aveva invitato Ranma a sedersi e con molta pazienza si era fatto raccontare tutto quanto.
 
«…e questo è tutto! Ono..hai idea di chi sia quest’individuo?»
Il dottor Tofu aveva ascoltato tutta la storia con molta attenzione e nella sua mente si era già creata un’idea, così si era alzato dalla sedia e si era diretto verso la sua fedele libreria. Il libro che stava cercando doveva essere proprio li.
 
Mousse e Ukyo erano da più di due ore che stavano cercando Ranma, ma ancora nessun risultato:
«Ucchan, dove diavolo si sarà cacciato?»
«Non lo so, Mousse! Abbiamo praticamente setacciato tutta la città, ma niente! Non mi viene in mente nessun altro posto!!»
« Dai Tendo non c’è nessuno perché sono tutti alle terme per una settimana e non credo proprio che sia andato li!»
«A meno che….»
«Cosa? Ucchan ti è venuto in mente qualcosa?»
«Vieni con me! C’è ancora un posto dove non abbiamo controllato!»
«E dove?»
«Dal dottor Tofu!»
 
Il medico era tornato a sedersi sulla sedia con il libro che stava cercando. Una volta consultato l’indice, lo aveva aperto e aveva cercato la pagina che gli interessava e aveva iniziato a leggere. Come le frasi scorrevano sotto i suoi occhi, il suo viso aveva cominciato a sbiancare.
«Dottore cos’ha letto? Perché è diventato bianco tutto in un colpo?»
Ma non aveva ottenuto risposta.
«DOTTORE ALLORA? CHE DIAVOLO DICE QUEL MALEDETTO TESTO?»
Facendosi coraggio il dottor Tofu aveva iniziato a parlare:
«Dice che Akane diverrà la moglie di colui che l’ha rapita e con lui dovranno creare una nuova generazione! Se la ragazza si rifiuta, verrà posseduta con la forza.»
Ranma aveva spalancato gli occhi e si era lasciato andare sulla sedia. Incapace di esprimere parola.
 
Shampoo e Ryoga continuavano a camminare avanti e indietro per la sala della stanza, continuando ad essere immersi nei propri pensieri. Stavano cercando una soluzione a tutto quel pasticcio, ma inutilmente.
«Bisnonna, ma tu non hai proprio idea di dove possa trovarsi ora Akane?»
«No, Shampoo! Purtroppo questo essere è molto potente e sa nascondere molto bene il suo palazzo, così da evitare che i nemici riescano a trovarlo! Usa magia nera!»
All’improvviso una voce alle spalle di tutti si era fatta sentire:
«Non tutto è perduto! La ragazza si può ancora salvare!»
Sorpresi da quelle parole, i quattro si erano voltati verso quella voce sconosciuta, che altri non era un vecchietto cinese dall’aspetto strambo, ma  dall’aria piuttosto simpatica.
 
Mousse e Ukyo erano arrivati allo studio del dottore e quando avevano visto la luce accesa, avevano capito di aver fatto centro, visto l’ora tarda. Senza perdere ulteriore tempo erano entrati.
«C’è nessuno?»
La voce squillante della ragazza era stata sentita nell’altra stanza e il medico si era diretto verso quel dolce suono.
«Ragazzi siete voi! Siete qui per Ranma?»
I due si erano limitati ad accennare.
«E’ un bene che siete qui! Mi ha raccontato di quello che è accaduto ad Akane e purtroppo abbiamo scoperto delle cose poco piacevoli!»
«Le sappiamo! Siamo proprio qui per questo, per avvisare Ranma e per vedere come sta! Credo che sia stato un duro colpo per lui!»
«Adesso è di la! In effetti la situazione è piuttosto critica! Non ha più detto una sola parola da quando ha scoperto tutto! La cosa che mi spaventa è lo sguardo vuoto che ha!»
«Forse è meglio se ci parliamo! Che ne dici Ukyo?»
Ma la ragazza non aveva fatto in tempo a rispondere, perché la porta da dove era uscito il dottore si era spalancata, facendone uscire un Ranma completamente assente. Avvicinandosi ai suoi amici, aveva rivolto lo sguardo a Mousse:
«Io devo salvarla! Dovesse anche essere l’ultima cosa che faccio!»
Detto questo aveva cominciato a correre verso casa, seguito dai suoi due amici.
 
 
 
 
 
Beh eccoci anche qui alla fine…ora voglio sapere cosa ne pensate..la storia si sta facendo piuttosto complicata e mi piacerebbe sapere i vostri punti di vista!!!! Tante novità sono apparse ed ora vedremo cos’accadrà!! Grazie a chiunque passi di qui!! Un bacione!!
   
 
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