«Sono molto rare le volte in cui mi trovo a passare una serata in completa solitudine. Ed è ancora più raro se la mia solitudine è accompagnata da una birra bionda e buona musica, il tutto in un caffè letterario in una cittadina veramente piccola in Italia.
Il caffè, nonostante siano le 23 è assurdamente gremito di persone di tutte le età, ci sono ragazzi giovani, venuti qui per andare nella cantina al piano di sotto a sentire le prime tre band partecipanti ad un concorso musicale, ci sono i gruppi di amici di vecchia data che si ritrovano per un drink al bancone, le famiglie che mangiano e poi ci sono io, in mezzo a quella gente a leggere Shakespeare e a bere birra. Cosa inusuale, avrei dovuto sicuramente prendermi un tea. Da bravo inglese.
“Vuole che le porto altro?”
Questa voce è talmente fuori campo che noncurante continuo a leggere. Una mano sulla mia ad abbassarmi il libro e poi di nuovo, quella voce.
“Ha bisogno di altro Mr. Hiddleston?”»