Riflessioni prima del si    








Una sposa non piange, ma sorride felice a tutti.

Si schernisce virginea ai complimenti, colorando appena le gote coperte da un trucco leggero

Quello è il suo giorno, atteso per anni, quel sogno che ogni fanciulla accarezza con pensieri lievi.

Come una farfalla uscita dal bozzolo spiega le ali, un brutto anatroccolo che è diventato uno splendido cigno.

La mente vaga ai ricordi della passata fanciullezza, quella notte lei la saluterà, diventando una donna.

Donerà al suo sposo il suo dono più prezioso.

 

Trema all'idea di non sapere come sia la realtà di quel momento, solo teoria letta su pagine ingiallite, o confidenze serali di giovani amiche.

In sottofondo il chiacchiericcio come un eco  lontano, consigli di donne  sicuramente più esperte.

Lo ama?

 

" Si, forse "

 

Questa è la sola domanda che la tormenta.

Troppo tardi per ripensamenti.

E' pronta per condividere una vita con lui?

 

" Si, forse "

 

Sarà davvero lui il padre dei suoi figli?

 

" Si, forse "

E lui saprà amarla incondizionatamente?

 

" Si, forse "

 

Domande e dubbi, si fanno largo, in quella sua testolina dove ora poggia uno splendido diadema.

Non lo sa, è confusa, improvvisamente i fantasmi del passato hanno fatto capolino, bussando al suo cuore, invadendole l'anima.

Si muove nervosa per la stanza da letto, che tra lì a breve dovrà lasciare.

Verrà accompagnata lungo la navata della cattedrale dall’uomo che fino a quel momento è stato il più importante della sua vita, percorrendo lenta quel tappeto color argento al braccio di suo padre, stringendo tra le mani uno splendido bouquet di rose bianche.

E lì incontrerà i suoi occhi grigi, quelli dell'uomo che ha scelto come compagno di vita.

Per quel cammino che si intraprende in due.

Un cammino che non sarà tutto in discesa, un cammino con fermate, un cammino che regalerà sorrisi e pianti.

Le giunge alle narici dalla finestra aperta il profumo dei fiori che arricchiscono il parco.

Vorrebbe fuggire, ma il suo coraggio grifone la spinge a non farsi sopraffare.

Vorrebbe un abbraccio, ma nessuno osa farlo per paura di sciupare l'abito.

Una cascata di tulle su un corpetto preziosamente lavorato.

Pensieri di una sposa, che come una folata di vento le procurano un brivido.

Si chiede se anche le altre hanno avuto gli stessi pensieri, le stesse paure.

 

" Si, forse "

 

Lo specchio le regala una visione di se stessa,  così eterea che quasi non si riconosce.

Si sente dire che è così bella e radiosa che illumina la stanza, ma lei si chiede se non è così che deve essere una sposa, in quello che è il giorno del suo trionfo.

Eppure qualcosa la tormenta, è un malessere a cui non sa dare un nome, ma che si espande come l'olio sull'acqua.

Le dicono che è l'emozione e che  passerà dopo la cerimonia, quando al suo dito quel cerchio d'oro la legherà a lui.

Lui,  che ha imparato ad amare, lui che ha imparato a conoscere, lui che fra poche ore sarà il suo sposo.

Un lieve tocco alla spalla, si gira e vede suo padre che attraversa la stanza con il suo incedere elegante.

Le si avvicina, le prende le mani, fissa i suoi occhi così simili ai suoi, il suo viso.

Le depone un bacio sulla fronte, le dice che è bella.

Ma lei è la sua bambina, e per lui sarà sempre la più bella, la sua principessa che sta per spiccare il volo dal nido.

Quello che lui ha costruito, quello in cui il padre l'ha protetta dai momenti brutti della vita.

Vede un luccichio di emozione nello sguardo dell'anziano genitore, che ricorda la prima volta che l'ha stretta tra le braccia, un tenero fagotto rosa, ricorda la prima parola ed il suo muovere i primi passi, le braccia tese verso di lui in cerca di protezione.

La ricorda con il suo tutù che danza leggiadra, la ricorda in quell'infanzia che per lui è trascorsa troppo velocemente.

Ed ora lei si sposa, sarà moglie e madre ed in futuro lontano nonna.

Eccola splendida che gli porge il braccio, il momento tanto agognato è arrivato.

Si guardano, capendosi con il solo  colpo d'occhio.

Lei alza il viso, ed all'uomo sembra di scorgere un lieve tremore del labbro.

Le stringe la mano, le infonde coraggio, non avere paura dell'ignoto figlia mia, questo è il tuo giorno e niente deve turbare la festa, nemmeno le tue paure.

Spesso i silenzi valgono più di mille parole non dette.

Lui la ama, lo sa.

Un padre lo capisce, ha visto come la guarda, ha notato come la segue con gli occhi.

L'accompagna, lento, non ha fretta, vuole trattenerla ancora vicino a se, ritardare quel momento in cui lei apparterrà ad un altro.

E' sciocco, lo sa, ma lei è tutto ciò che gli rimane.

E' quel bocciolo di rosa che sta schiudendo i petali, è quell'uccellino implume che si prepara a volare, è la sua principessa.

Si ferma ai piedi della scalinata, prende un grosso respiro.

 Vorrebbe dirle tante cose, si sente come un naviglio sbattuto dalle onde in preda al mare grosso e tempestoso della vita.

Ma la parola che gli esce come un sussurro, è la più dolce per l'orecchie della figlia.

Ti amo più della mia stessa vita, e se mai avrai bisogno di me, io ci sarò sempre.

 

La musica con le sue note melodiose riempie l'aria.

Trema, ma non è paura, solo emozioni allo stato puro.

Sentono entrambi l'adrenalina scorrere nelle vene.

Ognuno affronta a modo suo il momento.

Camminano in modo quasi pigro, come a voler ritardare l’attimo in cui poserà la mano di sua figlia in quella dello sposo.

Mormorii di approvazione, mentre scivola leggera tra i banchi occupati dagli ospiti e cesti di fiori.

Lo vede splendido sull'altare, fasciato nel suo abito di alta sartoria.

Vede i suoi occhi brillare e quel sorriso di cui si è innamorata, ed il suo cuore si allarga, i dubbi si dissolvono come titoli di coda di un film babbano.

Le sorride e l'oro si perde nell'argento, non ha più paura, ora è certa, lui è il suo futuro.

 

Sento la musica che si spande, dolce e quasi impercettibile fa da sfondo alla mia sposa, che stretta al braccio del padre sta percorrendo a passo incerto la distanza che ci separa.

Merlino, è una vera visione, dire che è bella è un eufemismo.

Sono l'uomo più fortunato del mondo, e non c'è oro che possa pagare quello che provo per lei.

Se poso il mio sguardo, il mio cuore corre come una mandria di thestral imbizzarriti .

E' la fonte a cui mi abbevero,  il desco  in cui mi siedo e sfamo, lei  mi  colma, non sono mai sazio di lei.

In questi mesi ci siamo nutriti solo di baci e carezze, ho tenuto per oggi quel desiderio dirompente di voler far l'amore con lei.

Di amarla a 360° gradi, di portarla in quella dimensione che sembra lei non conosca.

Ci siamo fermati sempre un attimo prima, per la prima volta non ho bruciato le tappe, non ho preteso nulla, ho lasciato che fosse lei a mettere paletti.

Sono stato attento a non spaventarla, o mi sarebbe sgusciata fra le dita come fumo, che impalpabile vola via.

Con lei ho scoperto che ho un cuore che batte, e lo fa all'unisono con il suo.

Con lei ho scoperto che posso amare.

 

E' dolce e comprensiva, intelligente ed arguta, timida e passionale.

E' la donna perfetta per me, ed è la mia sposa.

Ora è ritta davanti a me, abbassa lo sguardo ed arrossisce, Morgana, non sa quanto questo mi infiamma  accendendomi.

Suo padre, compito dal ruolo, mi offre la sua mano che stringo. E’ fredda, ma io saprò scaldarla.

Con due dita sotto il mento le alzo il viso e le poso lieve un bacio sul capo.

Poi ci giriamo e con un cenno della testa faccio segno che la cerimonia può iniziare.

Sento le voci che paiono una litania, domande a cui rispondiamo automaticamente.

Ci guardiamo, mentre ci scambiamo quei voti che saranno il nostro futuro.

Il nostro per sempre insieme.

Chiusi in questa bolla diciamo " Si, lo voglio".

Applausi, ma io ti guardo e vedo solo te.

Un bacio lungo e appassionato fa da sodalizio.

Ora siamo il signor e la signora Malfoy.

Nulla ci può separare, sei mia, per sempre.

D'ora in poi cammineremo insieme lungo il viale della vita, da questo momento io e te siamo una famiglia, quella che non ho mai avuto.

Insegnami, ti prego, correggimi se sbaglio, non lasciare mai la mia mano, potrei cadere e non voglio.

Tu sei il mio domani.

Ridiamo, ora ti sento rilassata, sentiamo gli auguri e i complimenti.

Ma a noi non importa, questo non è altro che la facciata per questo pubblico, che forse non è del tutto sincero.

Giriamo tra gli invitati, scambiamo qualche parola di rito, brindiamo a noi stessi, ma soprattutto ci sentiamo uniti.

La vita è come un diario, sulla sinistra pagine già scritte, il passato.

Sulla destra, pagine bianche da riempire, il futuro, e le scriveremo insieme, io te.

Poi ti stringo a me e ti trascino in quello che è il tradizionale ballo degli sposi.

Ti faccio volteggiare, mentre le mie dita scivolano sulla pelle scoperta della tua schiena.

La carezzano, sembra seta.

Hai un moto, forse è un brivido di eccitazione, forse pensi al dopo, forse pensi a noi tra le lenzuola, tra ansiti e gemiti di passione.

Sorrido sornione, mi pregusto il momento di farti volare fino a sfiorare il paradiso.

Poggi il capo sul mio petto ed io non resisto, ti sussurro fra i capelli.

- Ti amo Hermione, sei la mia vita, io e te per sempre. -

Sento la tua mano fare presa.

- Ti amo Draco, sei la mia vita, io e te per sempre. -

Entrambi sentiamo i nostri cuori che scandiscono con i loro battiti la promessa.

Parole ripetute come un giuramento, io e te per sempre, questo è quello che conta.

Il nostro amore, niente altro, il nostro futuro, la nostra vita che comincia da qui...