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Autore: Goran the Ancient    11/05/2013    2 recensioni
Dopo la sconfitta degli stregoni del Cerchio Nero, con le minacce già note eliminate o rinchiuse, Magix e tutta la dimensione magica entrano in un periodo di grande pace e prosperità.
La prosperità tuttavia non è ciò che era destinato alle Winx come gruppo musicale: al termine dell'estate il loro successo è scemato e ognuna di loro ha preso la propria strada e, oramai, una nuova estate si affaccia.
Ad Alfea l'anno scolastico sta per terminare: un anno scolastico che ha visto la ben nota Bloom entrare a far parte del corpo docente.
Ora condivide l'alloggio con Roxy e tutto fila per il meglio.
Ma la vita è come una serpe...
In un attimo, cambia pelle!
Scritto come seguito alla quarta stagione, prima di venir a sapere della quinta... non abbiatemene a male
Genere: Azione, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Bloom, Roxy, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ascensione'
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Winx Club e tutti i relativi personaggi appartengono a Iginio Straffi e Rainbow Srl

Capitolo 14 – Le Gioie del Parto

 
Una chiamata dai toni agitati ed eccitati, quasi terrorizzati, l’ha strappata a un’agognata cena… non è cattiveria ma, passare tutte le sere con una divoratrice di carne, le fa bramare un menù vegetariano.
Spalanca le porte del rifugio e trova l’ampio salone da pranzo vuoto… ma la stanza da letto… corre verso la porta e la spalanca, trovandosi di fronte a uno spettacolo quantomeno… insolito!
Una coppia di fate, entrambe trasformate, sono ai lati di un grande letto a baldacchino mentre un groviglio di radici e rampicanti intrappolano gli arti di una massiccia donna-rettile che ruggisce con forza, contorcendosi a gambe aperte.
“B-Bloom! Ti prego, calmati!” invoca Roxy mentre cerca di spugnarle il volto, evitando le zanne che scattano tra un verso e l’altro.
“Bloom, dovrò bloccarti meglio per evitare che gli spasmi della coda e delle gambe interferiscano!” le esclama Flora mentre le piante lottano per stringere i summenzionati arti.
“R-ragazze! Ma cos-“ ”Direttrice! Non stia lì impalata! Porti qui asciugamani e acqua calda! ORA!”
Faragonda scatta sull’attenti al tono autoritario, e, per lei, insolito, di Flora e immediatamente esegue gli ordini.
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Mentre le ore passano, e la lotta si fa più dura, più volte le tre rischiano grosso, trovandosi a dover bloccare anche le già potenti, per quanto ancora sottosviluppate, ali e a far scomparire la parte superiore del letto, che già molte volte ha rischiato l’incenerimento.
“Fa male!” urla Bloom con tono feroce e belluino “Maledizione! Se solo rivedo Sky gli strappo l’uccello!” ruggisce, contorcendosi.
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Dopo nove, lunghissime, ore, finalmente dalla fata della natura giunge un grido di speranza: “La vedo!”
“Era ora!” ruggisce, di rimando, la partoriente.
Con una serie di allucinanti contrazioni e sforzi, che le presenti sono certe abbiano abbastanza forza da stritolare la roccia, il feto fuoriesce dal corpo di Bloom, avvolto in una sacca di liquido amniotico che subito inizia a gonfiarsi e opacizzarsi.
Sotto gli occhi attoniti delle presenti, tramite il cordone ombelicale, la sacca assorbe sostanze nutritive da Bloom e si trasforma… in un uovo!
Il cordone si secca e si frantuma.
“B-Bloom… ma cosa?” Faragonda si gira solo per vedere la donna-drago sull’orlo del collasso; ma prima che ciò possa avvenire Roxy ha già posato una mano sulla fronte di lei e, tramite questa, incanala energia nella rossa, dandole sostegno.
“P-perché non piange?” chiede con un filo di voce Bloom “B-beh… n-non credo che possa… da dentro il guscio…” le risponde Flora, porgendole con delicatezza l’uovo, “D-da quel poco che si è intravisto… credo sia femmina…”
Bloom accoglie con dolcezza fra le sue braccia il fragile carico, e le sussurra “Le stranezze non sono ancora finite per noi, eh, piccolina?”
Abbracciata alla figlia, cede al sonno.
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Quanto è bella quella sensazione che ti pervade quando ti svegli in un letto caldo in una mattina d’inverno?
Quando senti le lenzuola felpate e il piumone avvolgerti e coccolarti; quando il cuscino s’è leggermente affossato per aumentare quanto più possibile il contatto con la tua testa; quando, grazie al calore stesso del tuo corpo, ti scopri immerso in un tiepido paradiso cui non vorresti mai strapparti e ti senti in pace con te stesso e con il mondo?
Bloom lo sa bene!
Il calore la mette a suo agio, non è che odi il freddo… semplicemente ama di più il caldo.
Si sente bene: è rilassata e riposata.
Si guarda attorno senza abbandonare il letto: il camino è acceso e, ai suoi fianchi, dormono, stremate, Flora e Roxy, avvolte in pannetti.
“È stata un’esperienza stremante per tutte… senza nulla togliere a te, ovviamente!”
Faragonda siede di fianco al giaciglio, con una tazza di caffè fumante fra le mani e scure occhiaie in viso.
“Quelle povere ragazze son crollate non più di mezz’ora fa e-“ “E scommetto che l’idea di seguire il loro esempio ti alletta…” la imbecca, con voce rauca a causa dei ruggiti del giorno prima, provocando un leggero imbarazzo nella fata anziana.
“Non preoccuparti, noi non andiamo da nessuna parte!”
Faragonda coglie la palla al balzo e, dopo le ultime, solite, raccomandazioni, si congeda.
“Tornerò quanto prima.”
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È passata ormai un’ora da quando Faragonda se n’è andata e ancora Bloom non si è mossa.
Sente le sue amiche respirare piano nel sonno e approfitta del momento di pace per focalizzare la sua attenzione su ciò che ora è realmente importante: l’uovo.
Guarda la superficie, leggermente ruvida, bianca e screziata di color terracotta che è ancora fra le sue braccia, sotto le coperte.
Tutto ciò che ha passato: la trasformazione, l’abbandono di Sky, l’auto-imposto eremitismo… per non parlare del parto!
Ne è davvero valsa la pena?
Bloom non ha dubbi.
Si!
  
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