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Autore: bulmasanzo    12/05/2013    4 recensioni
Una riscrittura della storia riproposta in ogni titolo della saga dei fratelli Mario, in uno stile semiserio e tragicomico che diventa progressivamente sempre più impegnato.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bowser, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 10
...Credo di aver esasperato l'aspetto semiserio in questo capitolo... enjoy it.




 

Ancora qualche metro in questo sudicio, puzzolente e angusto corridoio e poi usciremo fuori verso la libertà!” si dice Peach per farsi forza mentre avanza dietro ai suoi tre piccoli inaspettati alleati.

Libertà! Sembra una parola fantastica, irraggiungibile, inarrivabile, eppure si trova al di là di questo muro.

Nonostante sia ciò a cui aspira di più, mentre si impolverava le scarpe lì dentro, ha avuto anche il tempo per ripensare a tante piccole e grandi cose che ha lasciato e che vorrebbe ritrovare.

Come se la starà passando il suo caro Regno mentre lei è via? Ci sarà il caos? L'anarchia? La rivoluzione?

E come se la starà cavando il povero re suo padre a governare senza di lei? Sarà riuscito a sopportare la sua assenza? Starà in pena? Gli si sarà forse spezzato il cuore?

E, fisicamente, starà bene? È anziano e sciupato, pieno di acciacchi, con la gotta che quasi gli impedisce di camminare, tra qualche anno le sue condizioni di salute potrebbero portarlo a ritirarsi dalla reggenza...

Ma se lei non c'è, a chi cavolo la passerà, la carica?!

Sarà meglio affrettarsi a tornare a casa, allora, per poter ridare una gioia a quell'adorabile pover uomo.

Si sta accorgendo soltanto adesso di quanto le manchi.

Già, durante la sua prigionia non è che abbia pensato molto a lui, è stata egoista, ha preteso che il mondo le girasse intorno, che tutti quanti si gravassero del sacrosanto dovere di salvarla.

Non sa e non immagina nemmeno quello che abbiano dovuto passare i suoi salvatori pur di arrivare da lei, ma non deve essere certo stata una passeggiata.

Deve trovare il modo più adeguato per ringraziarli. Sempre che arrivino, sempre che la portino fuori di lì prima che venga di nuovo catturata.

La paura di essere scoperta e riacciuffata le dà un brivido che anziché paralizzarla la sprona a continuare.

Si sente congestionata in un posto piuttosto intimo e freme di impazienza.

Quanto è lungo questo corridoio!” commenta a bassa voce.

Ed ecco che la fine dello stesso la smentisce subito.

La mia solita fortuna.” pensa, quasi delusa.

Siamo arrivati al primo step.” annuncia Larry.

Si appoggia deciso alla parete di roccia e spinge qualcosa di praticamente invisibile.

Viene rivelata una porta mimetizzata nel muro, ma non la apre subito.

Nasconditi dietro di noi!” sibila “Dobbiamo verificare che ci sia campo libero.”

Peach obbedisce tenendosi in disparte.

La luce le ferisce gli occhi e lei si rintana nell'ombra più che può.

Larry fa un passo oltre la soglia e guarda a destra, poi a sinistra.

Sembra non ci sia nessuno, ma “La prudenza non è mai troppa!” diceva qualcuno che si ricorda vagamente e che gli manca tantissimo.

Una parete gli blocca la visuale.

Esce del tutto per ispezionarla e vede, sul fondo, l'ombra di una coda e sente un vocio confuso, ma il timbro è abbastanza -anche troppo- familiare.

Si appiattisce contro il muro.

Proprio lui!” geme in silenzio.

Si avvicina di soppiatto per accertarsene, si liscia come può la cresta sulla testa, si azzarda a sbirciare e vede un odioso guscio rosso, ma non solo.

Roy e Ludwig sono piazzati lì, immersi in una discussione animata, e bloccano così il passaggio.

Il primo gli dà le spalle, sembra arrabbiato, come lo è sempre, mentre l'altro tenta di farlo ragionare, come fa sempre.

Coglie un frammento di conversazione, ma non ci fa molto caso, non è che gli interessi.

Pensa solo alla brutta figura che gli ha fatto fare prima, per la quale si aspetta, sicura come la morte, una ritorsione.

Dietro i due, scorge il quadro appeso che cela il passaggio in cui si dovrebbero infilare se vogliono arrivare al livello inferiore.

Torna indietro a informare gli altri.

Aspettiamo che se ne vanno?” bisbiglia Morton.

Sì, chissà quanto tempo perderanno quelli!” sbotta Wendy in un tono acido, come sempre “E così intanto i magikoopa ci avranno già scoperti e ci staranno cercando...”

Li dobbiamo distrarre.” dice Larry in tono neutro.

Ma come facciamo, uno di noi deve andare là e farli sloggiare come ci riusciamo non è che ci ascoltano noi siamo piccoli e loro ci possono pure benissimo ridere in faccia se ci proviamo.” osserva Morton, senza mai prendere fiato.

Ci penso io.” lo rassicura Larry “Mentre li distraggo, voi affrettatevi a passargli dietro senza farvi vedere.”

No, se ci vai tu, Bully ti prende a pugni!” si agita Wendy “Lo sai che ne è capace!”

C'è anche Ludwig, lì.” le rammenta il fratello.

Il fatto è che la calma è una virtù rara tra i koopa, e ne abbiamo già avuto prova, ma Ludwig è forse l'unico tra di loro che riesce a mantenerla per più tempo, anche se soltanto quando lo decide lui.

Confidando sul suo buonsenso e anche su un generoso pizzico di fortuna, Larry decide di rischiare. Ma prima di andare, senza preavviso, cinge la vita della principessa Peach e affonda per un momento il viso nelle sue vesti odorose di fiori freschi.

Buona fortuna.” le sussurra, con la voce soffocata dal tessuto.

Poi, senza aspettare la sua risposta, si stacca da lei e, prima che lo fermino, è lì, allo scoperto.

Il fratello più grande lo scorge per primo e gli rivolge un distratto cenno di saluto. Larry nota una certa malinconia nei suoi occhi, ma non può soffermarcisi troppo perché la reazione che ha avuto Roy al vederlo è completamente opposta.

Ah, sei qui, brutto...” il resto di quello che dice è una confusa accozzaglia di paroloni per niente gentili e mentre sbraita, furioso, si scaglia già su di lui.

Larry non può certo dire di non esserselo aspettato.

Ha però un attimo di terrore e si copre la faccia, ma il pugno non gli arriva.

Spia tra le dita e si accorge che Ludwig ha superato se stesso, ha addirittura bloccato la mano di Roy, in un gesto quasi annoiato.

Sei sempre così impulsivo.” borbotta “Che cosa ti avrà fatto, questa volta?”

Cosa mi ha fatto? Mi ha fatto passare per ridicolo proprio di fronte alla principessa!” lo accusa lui.

Considerando quanto sia irascibile, Larry si convince che questa sia una buona occasione e decide di rischiare.

Bully, tu sei ridicolo e non hai certo bisogno di me per fare le figuracce!” dice a denti stretti, e subito è costretto a fare un passo indietro per schivare il nuovo colpo che stavolta Ludwig non è riuscito a impedirgli di scagliare.

Che cos'hai detto, piccola peste?” ruggisce “Stai cercando di provocarmi?”

Esatto. Non l'avevi capito? Avrai pure un cervello pesante, ma se non funziona non serve a nulla!” lo prende in giro “Sei una testa di cavolo, una faccia da triglia, un piscialletto!” continua con tutte le immagini più poetiche e fantasiose che la sua innocente condizione di decenne gli ispira.

Ti faccio un culo così!” grida il prevedibilissimo Roy.

Quanto me lo fai?” continua lui “Fammelo grosso come il tuo, così poi contiamo quanti satelliti ci gireranno intorno...”

Smettila o ti ammazzo.”

Non mi prenderai mai, le tue zampe sono tozze e piene di grasso come quelle di un ippopotamo, e pesi altrettanto!” lo canzona, girandosi nel contempo dall'altra parte e iniziando a correre.

Maledetto.” Roy si mette a inseguirlo, proprio come pensava che avrebbe fatto.

Dai, è un bambino...” cerca di placarlo Ludwig “Non devi metterti al suo livello.”

Ma se sono più furbo di lui.” pensa Larry divertito mentre continua a urlare insulti vari e si preoccupa di correre più veloce, perché dopotutto è consapevole del fatto che, se verrà raggiunto, suo fratello non si farà scrupoli a riempirlo di botte, anche se ha il doppio dei suoi anni.

Mentre lui si dà da fare, Wendy esce con discrezione dal passaggio e va a controllare se la via sia libera.

Trasalisce quando si rende conto che Ludwig è rimasto lì, ma si preoccupa in realtà più per Larry, che si troverà senza nessuno a proteggerlo dalla furia di Bully.

Salve, sorella.” le dice in tono cortese, senza girarsi a guardarla direttamente.

Wendy si accorge che il suo sguardo è avvilito, smarrito.

Ciao, Kookie.” dice, usando il vezzeggiativo che usavano quando era più piccolo.

Ludwig non si muove, ma il suo occhio rotea verso di lei.

Porta i miei saluti alla principessa.” aggiunge senza preavviso, spiazzandola.

Poi le dà le spalle e se ne va per i fatti suoi.

Wendy lo fissa allontanarsi, si chiede se non abbia capito...

Ma Morton la richiama insistentemente: “Possiamo passare, ora?”

Sì, muoviamoci!” esclama.

Peach si fa il corridoio di corsa, timorosa di poter perdere quel vantaggio appena guadagnato.

Wendy sposta il quadro e apre un'altra parete e l'umana ha solo pochi secondi per prepararsi psicologicamente a un'altra penosa attraversata.

Svariati metri sotto di loro, un'intera sala è invasa dalle fiamme.

Mario, Luigi, Yvan e Daisy corrono come dei disperati per sfuggire alla morte. Si tengono tutti per mano, in quest'ordine, per non lasciare nessuno indietro.

Il mantello di Luigi s'è sgonfiato per via della scarsità d'ossigeno cosicché non può più essere sfruttato per volare, Mario brilla ancora un po' ma non abbastanza da spiccare in mezzo a tutto questo rosso causato dal fuoco, Yvan ha perso qualsiasi potenziamento e le capacità di Daisy non è che servano a molto, in questo momento.

Bowser era già grande e grosso di suo, ma adesso è diventato notevolmente più alto e le sfere di fuoco che lancia dalla bocca nel tentativo di raggiungere i nostri eroi sono, naturalmente, enormi e mille volte più fatali.

I quattro devono assolutamente trovare un posto in cui rifugiarsi se non vogliono finire arrosto.

L'angoscia è palpabile, si potrebbe tagliarla con il coltello.

Attraversano una porta andandosi a incastrare per un momento sulla soglia.

Sbucano in un corridoio che appare loro come una tomba.

Non porta da nessuna parte! Siamo in trappola!” si angustia Luigi con il sudore che si condensa agli angoli del viso.

Ma Mario si dimostra ancora una volta un acuto osservatore nello scorgere una porta argentata, quasi impossibile da notare, così dissimulata dal riflesso delle fiamme. Sembra essere l'unica salvezza possibile.

Infiliamoci lì dentro!” grida forte straziandosi la gola.

Il gruppo si scioglie, ognuno corre per sé, come in una maratona, una gara che abbia in palio la sopravvivenza.

Luigi la raggiunge per primo, la maniglia è talmente rovente da arrivare a consumargli il guanto, ma lui la spalanca tenendola aperta per far passare gli altri.

Daisy e Yvan si catapultano dentro una dopo l'altro, ma Mario ha perso terreno.

Sbrigati!” gli intima suo fratello.

L'uomo non fa in tempo, il fuoco lo investe. Ma non si ferma, e quando arriva è praticamente una torcia umana.

Senza perdere tempo, Luigi si sfila il mantello che ha sulle spalle e glielo butta addosso per soffocare le fiamme che lo hanno brandito, poi ce lo avvolge dentro e lo prende di peso, infilandosi immediatamente nella stanza con un tuffo.

Yvan spranga la porta di ferro.

A che temperatura fonde il metallo?” chiede guardandola con orrore mentre diventa rossa arroventata e incandescente.

Mario fa capolino dall'involto.

Mi hai fatto prendere un colpo!” gli grida Luigi mentre si rialza per evitare di schiacciarlo.

Non ho provato alcun dolore.” gli assicura lui sorridendo, ma non viene ricambiato.

Dove siamo?” chiede ad alta voce Daisy, ansimante e smarrita.

Probabilmente si tratta della cambusa.” ipotizza Yvan indicando il tavolo, sempre di ferro, su cui troneggia una montagna di pesche rosa “E la porta di ferro serve a mantenere la temperatura...”

Perché, ci siamo infilati dentro il freezer?” fa Luigi confuso. Viene guardato male. “Ho detto una scemenza, su...”

Chi lo avrebbe detto? I koopa mangiano la frutta?” commenta la ragazza per cambiare discorso.

Sono onnivori.” conferma Luigi, indovinate dove lo ha letto.

Mario si avvicina e ne prende una in mano. Sembra matura e magari anche molto dolce e saporita.

Se ci fosse, Yoshi sarebbe felicissimo...” mormora.

C'è!” strilla qualcuno sbucando letteralmente fuori dal cumulo di pesche, facendo saltare su tutti quanti per lo spavento.

Yoshi!” urla Mario stupito “Non avevi detto di avere troppa paura per entrare?”

Più paura a stare fuori.” gongola il dinosauro dondolandosi e slinguazzando di qua e di là, continuando a darsi alla crapula come se nulla fosse, è in paradiso “Yoshi segue dall'altra parte.”

E gli altri due non sono venuti?”

Troppo fifoni.” biascica Yoshi masticando rumorosamente “Ma non è da solo.”

E chi c'è con te?”

Lui.” con un cenno del capo, Yoshi indica una piccola, timida figura che se ne è rimasta fino a ora in disparte, nascosta dal cibo.

Il toad blu si sporge appena per scorgerla e ci manca davvero poco che non gli prenda un colpo!

Che sia rimasto a dir poco agghiacciato, nel riconoscere un certo fungo, con la capoccetta a pois gialli e con l'aria intimidita, è un eufemismo.

Ora, non è che Yvan sia propriamente una persona passionale nel vero senso del termine, ma ecco che un'unica, travolgente emozione si installa completamente nella sua intera persona, lo pervade e lo immobilizza. Si sente come tramutare in un blocco di marmo che però si va sciogliendo in fretta, come cera sul fuoco, come zucchero nell'acqua, come un gelato all'equatore, come qualsiasi cosa si sciolga...

Allora decide di mandare tutto quanto a quel paese e gli corre incontro, raggiante e commosso.

Wolley apre le braccia e lui ci si fionda con un impeto tale da rischiare di buttarlo a terra.

Per un unico, fugace e meraviglioso istante, non importa che siano braccati, non importa che tutto potrebbe finire quel giorno stesso. La gioia di ritrovarsi è troppa. E, se saranno destinati a perire, l'unica cosa che abbia importanza è che possano condividere quella sorte, non affrontarla da soli.

Pensavo fossi morto.” riesce a dire, seppur con la voce spezzata.

Infatti non ti sbagliavi. Il mio corpo è saltato in aria. In un miliardo di pezzettini!” trilla il funghetto. Yvan ricorda le spore giallastre che gli si erano spiaccicate sulla faccia quando è successo questo fattaccio e gli viene la pelle d'oca. Istintivamente e ossessivamente, si ripulisce la faccia, anche se non ce n'è il minimo bisogno.

Ma ti ricordi di quella vita extra che ci eravamo divisi?” continua Wolley “Mi ha permesso di ricompormi all'interno di una specie di bolla. Poi quello stronzo di un koopa me l'ha bucata. Sono precipitato e non avrei avuto speranze se Yoshi non mi avesse preso al volo con la sua formidabile lingua.”

Ho quasi ingoiato!” dice l'interessato arrossendo.

Mi ha salvato la vita.” lo loda Wolley.

Ma come mai non vi siete fatti vivi prima?” chiede Luigi.

Perché ci siamo dovuti nascondere!” spiega Wolley “Ma non l'avete visto quel mostro? Ma quant'è alto! E spaventoso!” rabbrividisce visibilmente e Yvan ne approfitta per cingerlo affettuosamente senza motivo, al che lui non muove alcuna protesta.

E con tutti i posti che c'erano, siete finiti giusto giusto qui dentro?” fa Mario con una punta di ironia.

Perché, non è quello che avete fatto anche voi?” osserva il boleto giallo.

Yoshi segue l'olfatto.” dice Yoshi “Non sbaglia mai.”

E adesso abbiamo anche guadagnato un vantaggio!” esclama Mario, improvvisamente di nuovo pieno di ottimismo.

Non direi. Siamo intrappolati qui dentro e la porta si potrebbe squagliare da un momento all'altro...” lo contraddice Luigi.

Ma Yoshi s'è appena fatto una bella scorpacciata e ci sommergerà con una valanga di power ups, non è così?”

Per tutta risposta, Yoshi continua a masticare, triturare, sminuzzare... e poi avviene l'Evento, e una serie di uova tutte colorate gli esce fuori dal posteriore.

Stavolta sono in formato viaggio, è più comodo così, ma vedrete che funzioneranno ugualmente.

Qualche minuto più tardi, il tempo di organizzarsi, la porta si spalanca o, per meglio dire, è Luigi che, con un potenziamento temporaneo -che è altamente improbabile che lo renda ignifugo- e con un misterioso fungo rapa in tasca, la sfonda con un calcio e si getta tra le fiamme urlando: “Non asfissiatemi!”

La prima parte di lui su cui il fuoco fa presa sono le sopracciglia, prima castane, ora rosse, ora si carbonizzano. La seconda sono i baffi, già prima scuri, ora proprio neri, ora si accartocciano, ora si arricciano. Poi tocca alla salopette, alla maglia, al berretto, prima blu, verdi, ora grigi, inceneriti, polverizzati.

Quello che supera infine la barriera infuocata non è più definibile come un uomo, è un omuncolo ustionato, un accumulo di resti umani palpitanti e in posizione eretta, uno scheletro sfibrato, tutt'ossa, privo di carne, privo di occhi, privo di capelli, privo di qualsiasi connotato fisico che lo renda riconoscibile quale creatura ancora vivente, tanto meno quale Luigi.

Se poteste vederlo, ne avreste paura.

Eppure Bowser ride di lui, del suo aspetto devastato, del suo parecchio inutile e parecchio patetico tentativo.

La figura indefinibile si accascia, cade in ginocchio, e il fungo rapa fa, in extremis, il suo dovere.

La poltiglia umanoide si tira e si allunga come un cannocchiale.

Lo stesso Bowser non ha parole nel trovarsi di fronte questo gigante oblungo in perfetta salute che sfiora il soffitto con la testa.

Cos'è successo?

Da una delle uova di Yoshi, di cui abbiamo parlato qualche istante fa, ha fatto la sua comparsa questo power up nuovo, appunto, il fungo rapa, molto grosso, di un colore giallo/arancione a pois rossi, e con due microscopici occhi neri, che Luigi ha istantaneamente classificato come il Megafungo, o qualcosa del genere.

Mega-Bowser e Mega-Luigi adesso hanno più o meno la stessa altezza, Bowser potrebbe raggiungere forse qualche altro centimetro, per via delle corna, ma dato che il guscio sulla schiena gli pesa un po', tende a curvarsi leggermente in avanti, annullando quel minimo privilegio.

Nonostante ciò, Luigi si trova a guardarlo negli occhi fiammeggianti e a provare un certo timore. Non ha mai visto dei denti così appuntiti e lucenti, e Bowser non si sforza certo di nasconderli, anzi ne va fiero, così come si vanta del sangue scuro che li imbratta. Che, vi ricordo, è ancora quello di Mario.

Ma lui non sembra felice.

Non tu!” esclama, risentito “Dov'è quell'altro tipo, quello vestito di rosso?”

Luigi serra gli occhi, stupendosi segretamente di sentirsi offeso che il suo avversario stia cercando qualcun altro. Il suo scatto è così fulmineo e rabbioso che Bowser non si accorge nemmeno di essere stato beccato dritto nell'addome finché non si sente squarciare la corazza.

Ma siamo soltanto all'inizio e non crederete che sia sconfitto per così poco!

In mezzo ai due giganti, come pulci, saltellano via gli altri cinque.

Si sono organizzati in questo modo: Daisy e Wolley cavalcano insieme Yoshi al quale, dopo l'abbuffata colossale che s'è concesso, sono addirittura spuntate le ali, mentre Mario, con indosso la sua fenomenale tuta da pinguino, scivola sul ventre lungo il pavimento che viene intanto reso ghiacciato da Yvan il quale, ottenuto un fiore di ghiaccio, in equilibrio sulla sua schiena, vi lancia incessantemente contro delle palle di neve.

Due piccoli convogli che Bowser, impegnato nella lotta contro Luigi, non nota minimamente sfrecciargli in mezzo alle zampe.

Ma il diversivo non potrà impegnarlo per sempre.

In un primo momento, Mario si era mostrato restio a mandare il suo unico fratello a fare da esca, perché immagina che possa non essere in grado di trattenerlo troppo a lungo. E, infatti, ha ragione, ma il tempo per decidere chi si dovesse sacrificare era inesistente e alla fine non c'era nessun altro che potesse correre questo rischio.

Yvan e Wolley, dopo essersi ritrovati, non si sarebbero voluti separare più, Yoshi non avrebbe retto al potenziamento e Daisy... beh, chi manderebbe una ragazza, anche se è in realtà un maschiaccio, da sola contro un mostro?

Si era proposto lui stesso, ma Luigi ha insistito che lui dovesse guidare gli altri.

Lo ha sorpreso. Ha avuto fegato e Mario lo ha apprezzato per questo. Pensa che stia maturando, che si stia evolvendo. Un anno fa non si sarebbe mai offerto volontario, avrebbe avuto troppa paura, avrebbe cercato una soluzione che non comportasse l'esporsi in prima persona, avrebbe lasciato che qualcun altro andasse avanti al posto suo.

Pare che nessuno si sia mai ancora accorto dell'intrinseco eroismo di questo piccolo individuo.

Sarà anche un po' pauroso, è vero, avrà l'aria d'essere sempre fuori posto, magari è vero, forse in un primo momento Mario ha dovuto incoraggiarlo a buttarsi in un'impresa inconcludente, pericolosa e forse mortale, può darsi che qualche volta abbia tentennato, o che abbia rimpianto di non essere rimasto a casa a condurre una vita noiosa e prevedibile ma sicuramente molto meno rischiosa, a sgorgare lavandini, nelle case delle vecchiette mezze sorde che vivono da sole e si lamentano che i loro figli non vengono mai a trovarle, intasati dai peli dei loro cento gatti, lasciando correre quando fingono di non capire e ti lasciano meno di quanto devono, per non mortificarle e per non essere accusati di essere dei ladri e di sottrarre loro la pensione... Però, al contempo, c'è da riconoscere che ha dimostrato di avere un grande cuore, che può essere assimilato al coraggio.

Mario non lo ha mai costretto a seguirlo, è stato lui a scegliere di farlo, a misurarsi contro mostri più grossi di lui e a dirigere la sua piccola squadra di tenaci condottieri alla ribalta.

Lo avete mai visto fuggire senza nemmeno provarci, lo avete mai visto non assumersi le sue responsabilità, o abbandonare un amico in difficoltà?

Pare se la sia cavata bene, fino a ora, ed è per questo che Mario ha deciso di dargli fiducia.

Ma, dopotutto, continua ad avere molta paura per lui.

Adesso, però, deve evitare di pensarci e di perdere tempo, deve andare a prendere Peach.

Peccato che non abbia la minima idea di dove trovarla!

Ma non c'è da disperarsi, l'unica cosa che sembrerebbe discretamente sensata da fare sarebbe ispezionare il castello piano per piano, anche se ci impiegherebbero una quantità spropositata di tempo.

Mario cerca di riflettere.

Durante il viaggio, li hanno spiati con delle telecamere, dunque ci deve essere da qualche parte una sala con dei televisori, degli schermi di sorveglianza a cui queste telecamere siano collegate... E se hanno tenuto d'occhio loro, non è abbastanza plausibile pensare che tengano d'occhio anche la prigioniera?

Si convince che trovare questa sala sia il primo passo, per potere almeno avere un'idea di dove andarla a cercare.

Così cominciano a salire, ma non sanno che la stessa Peach che vogliono raggiungere sta scendendo.

Intanto, Larry Koopa sta correndo come un pazzo, anzi no, che dico, sta planando, sta spiccando il volo, tanto che tra poco qualcuno lo vedrà veramente tuffarsi a pancia nel cielo e, indicandolo freneticamente con un dito accusatore, dirà la classica e banale frase che tutti dicono in queste occasioni: è un uccello, no, è un aereo, macché, è superman!

Sì, va beh, però mica siamo usciti dal castello, sempre qua dentro stiamo!

Perciò, il massimo che gli possiamo vedere raggiungere è il soffitto, altro che cielo.

E come c'è salito sul soffitto, vi chiederete voi?

Beh, immagino che tutti a casa nostra abbiamo le tende alle finestre, quelle che di solito sceglie la nostra mamma e che sono sempre immancabilmente orripilanti, ma che un bel dì, all'improvviso, dopo tipo diciassette anni che le abbiamo avute sempre uguali e che ci siamo ormai rassegnati a doverle vedere ogni giorno finché non abbandoneremo il nido materno, lei impazzisce e inizia a vederci attaccate sopra tarme inesistenti e si fa prendere dalla fregola di cambiarle e tu speri che per lo meno le scelga più belle... macché, fanno più schifo di quelle di prima!

E perché un koopa non dovrebbe avere un minimo di gusto in più di nostra mamma -che, se ci pensiamo, non è che ci voglia poi molto- e mettersi le tende in casa sua?

Quindi, tutto 'sto brodo era per dire che è appunto su queste tende che Larry s'è arrampicato fino a raggiungere il cassettone, sapete, quello di avvolgimento della serranda. E secondo voi perché l'ha fatto?

Ma naturalmente perché suo fratello Bully ha il culo flaccido ed è troppo pesante e troppo poco agile per arrampicarglisi dietro e inseguirlo, e se anche ci riuscisse, per miracolo, il suo peso farebbe crollare tutto.

E poi, per precauzione, quel furbastro se le è pure tirate su, ed è così che ha trovato il suo scampo, e ce lo ha trovato così tante volte che ci si potrebbe fare un cocktail.

Quindi, non dovrebbe risultare troppo difficile immaginare in basso un Roy molto incavolato che saltella e pesta i piedi e agita i pugni e strepita minacce incomprensibili, mentre il piccolo Larry se ne sta in alto a dondolarsi e a farsi delle crasse risate e a prendersi gioco del fratello così grande e grosso ma anche, ai suoi occhi, così stupido.

Odio, ripeto, odio quando te ne sali lì sopra!” grugnisce il bullo “Mi fai sbiellare!”

Larry gli rivolge un sorriso sornione che sparisce immediatamente dopo, quando si sente accusare in un modo molto amaro, che non si aspettava.

Hai chiuso Bowser junior a chiave nella stanza della principessa! Lo hai lasciato da solo! Così piccolo! Da solo!”

Larry trasalisce. “Come fai a saperlo?”

Lo so perché lo ha detto lui. I magikoopa l'hanno tirato fuori da lì in lacrime!” continua spietatamente Roy “L'ho sentito dire qualcosa che non vorresti mai sentire da un bambino di quattro anni...”

Larry si trova suo malgrado a deglutire, mentre sente un brivido corrergli giù per la schiena e poi la vocina della sua coscienza che gli sussurra all'orecchio: Sei un pessimo fratello maggiore!

Ho avuto degli ottimi maestri...” borbotta Larry, ma questo non lo dice ad alta voce, si sentirebbe un po' stupido e poi si sente già un po' in colpa “Non avevo scelta.” si difende invece “Non sapevo in che altro modo farlo smettere di...”

Scendi giù così ne parliamo meglio.” lo interrompe Roy, in tono sempre arrabbiato ma giusto un pelino più conciliante di prima.

Ah, no, fossi matto!” si mette subito sulla difensiva lui “Tu vuoi uccidermi.”

No, razza di scimunito, se scendi di tua volontà non ti uccido...”

Non ci penso nemmeno.” si ostina.

Che palle.” il tono ritorna esattamente quello di prima “Ti devo tirare giù per forza con la forza.”

E, in risposta, l'ormai irrecuperabile canaglia, ignorando quell'insistente vocina che lo implora di non esagerare troppo, gli esce la lingua.

Ma il broncio di Roy si trasforma in un ghigno quando decide improvvisamente di tirar fuori la sua bacchetta magica personale, quella che si usa contro i nemici, quella che non alzeresti mai contro tuo fratello, se fossi una persona normale.

Sei impazzito?” salta su infatti Larry quando si rende conto che l'incantesimo l'ha sfiorato “E comunque hai una mira disastrosa.” aggiunge disorientato, salvo poi tapparsi inutilmente la bocca con le sue stesse mani. L'hai detto e non puoi più rimangiartelo, lo avvisa il grillo parlante, ora sono cavoli tuoi, se ti becchi le legnate sappi che te le sei volute.

Ma Bully non aveva intenzione di colpirlo, solo di confonderlo, e infatti c'è riuscito. Ed eccolo lì che scuote il muro a suon di pugni.

Larry cerca di aggrapparsi più che può, ma perde l'equilibrio e casca come un frutto dall'albero e intanto si rassegna di aver toccato il fondo e che risalire sarà piuttosto difficile.

Mannaggia alla mia lingua lunga, però... era da così tanto che non parlavo più che ci avevo ripreso gusto... mi son fatto contagiare da Dentolino.” pensa, un attimo prima che suo fratello gli si avventi contro come una furia.

Decide di chiudere gli occhi, non tanto per la paura ma perché immagina che le botte che si è decisamente meritato saranno sicuramente troppo forti da mandarlo all'ospedale se non direttamente al camposanto.

Nel mezzo deliquio che segue, sente qualcuno esclamare: “We, ca' violènz!”

Riapre gli occhi e si accorge che Bully non c'è più. Al suo posto è comparso un dinosauro verde con le ali e con le guance gonfie come quelle di uno scoiattolo che ha fatto le scorte per l'inverno. Dietro di esso, fanno capolino due figure umane e altre due non propriamente umane, potremmo dire umanoidi o, meglio, micotiche.

Non se lo aspettava. Per il suo cervello, che a causa del terrore momentaneo stenta a connettere, queste apparizioni non hanno il minimo senso e, prima che lo possano fermare, lancia un urlo disumano.

Calma, guagliò.” riprende in tono allarmato l'uomo basso che aveva parlato prima. La tuta da pinguino che indossa lo rende decisamente buffo, così come il suo accento, ma Larry è troppo sconvolto per mettersi a ridere.

Non vogliamo mica farti del male.” aggiunge gentilmente la ragazza dai capelli rossi che lo accompagna.

Larry fissa il gruppetto che gli si rivolge e pensa che, dopotutto, quelle che vede gli sembrino delle facce amichevoli.

Poi vede il dinosauro -a vederlo bene, non fa paura, anzi è grazioso- che sputa fuori dalla bocca un Roy tutto insalivato che quando si rialza tremando pare decisamente scosso.

All'armi! Sono arrivati!” urla, come una sentinella in tempo di guerra. E, di colpo, si para di fronte a lui, come se volesse nasconderlo, come se volesse proteggerlo, non senza confonderlo leggermente. “Ma se poco fa mi stavi per ammazzare...” si stupisce.

Macché dici, non è vero.” si risente Bully senza spostarsi “Dopotutto ci tengo a te.”

A Larry viene in mente un pensiero che non aveva forse mai fatto prima, e arrossisce: “Già, forse, in fondo molto in fondo, mi considera sempre il suo fratellino e mi vuole bene, anche se me lo potrebbe dimostrare meglio...”

Allontanatevi da noi, altrimenti vi trasformo in... qualcosa di ripugnante.” ringhia minacciosamente Roy, ma la bacchetta che sta cercando è rotolata via.

Si scoprirà in seguito che l'ha raccattata Daisy.

Il dinosauro abbassa le palpebre per un momento, poi Roy sparisce di nuovo dentro la sua bocca. Da lì, lo si ode bofonchiare qualche cosa che, per fortuna, non si capisce molto bene.

Zitto.” gli intima tranquillamente l'uomo “Altrimenti Yoshi ti ingoia!”

Questa scena risulta inaspettatamente comica e Larry non può impedirsi di scoppiare in una sonora e accorata risata.

Ah, ti diverti?” fa uno dei due toad, quello con la testa a pois blu e il giacchetto smanicato blu navy alla marinara che intanto sta stringendo a sé, in un modo piuttosto possessivo e senza nessuna vergogna, quell'altro con la testa a pois gialli con il foulardino rosa carico al collo e il gilet giallo firmato imbottito.

Voi siete quelli che devono salvare Peach, non è vero?” domanda candidamente il piccolo koopa.

Esatto.” conferma l'uomo “Stiamo cercando indizi per trovarla, anzi, se ci potessi indicare dove sta la sala mainframe te ne saremmo grati...”

La sala... che?” chiede Larry che ancora si strica per terra dal ridere.

Insomma, quella dove stanno gli schermi...”

A che vi serve? Non sarebbe più semplice chiedermi direttamente dov'è lei?”

Vuoi dire che tu sai dov'è?” gli chiede la fanciulla mostrandosi stupita.

Oh, sì. Veramente, ve l'ho mandata dietro io stesso, tramite un passaggio segreto... quindi se voi siete qua, mi sa che per incocciarla dovete ridiscendere al piano di sotto.” spiega lui stringendosi nelle spalle.

A questa rivelazione, Mario sgrana gli occhi e si gira verso Daisy che s'è portata una mano alle labbra, come se fosse sconvolta, mentre Yvan e Wolley continuano ad abbracciarsi convulsamente senza dire una parola.

Poi la ragazza caccia un grido molto acuto, gira sui tacchi e inizia a correre nella stessa direzione da cui sono arrivati, sembra disperata.

Mario le va dietro a ruota.

Yoshi sputa fuori una seconda volta Roy, che si spalma a terra, e li insegue a sua volta.

Larry resta colpito da tale reazione. “Ho fatto qualcosa di sbagliato?” chiede, sinceramente confuso guardando i due funghi, con una faccia che quasi quasi assume la forma di un punto interrogativo, ma anche loro si stanno affrettando.

Rimangono da soli, lui e Roy.

Quest'ultimo alza la testa a passo di lumaca.

Non ho la minima idea di cosa sia appena successo!” ammette alzando le sopracciglia.

Ha perso gli occhiali da sole che si mette sempre sul naso e ha un'aria a dir poco sperduta. Tutta la sua rabbia è evaporata.

Larry lo aiuta a rialzarsi e insieme se ne vanno nella stessa direzione in cui è sparito il gruppetto.

Nel frattempo, potete ben immaginare quanto le zanne di Bowser si stiano insudiciando, dello scempio che stia combinando.

Perché Luigi può anche essere diventato grande e grosso, ma le sue uniche vere armi sono quelle estensioni naturali che Dio ha posto all'estremità degli arti di ogni uomo, mentre Bowser sta messo molto meglio, dispone di fuoco, di denti acuminati, di una forza sicuramente superiore a quella di un umano, sia esso una pertica o un nanerottolo, e di una brutalità innata.

In poche parole, non c'è partita!

Ma torniamo a Peach.

Dire che i ruggiti del suddetto Bowser scuotano le mura del castello può sembrare veramente ridicolo, ma la principessa ha la pelle d'oca al solo sentirli.

Smettila di tremare, sembri un chihuahua con la febbre!” le intima Wendy.

Peach cerca di giustificare quel riflesso involontario delle proprie membra.

Fa freddino.” bisbiglia, e non è che stia esattamente mentendo.

La koopa sembra impermalita per qualche ragione e ne approfitta per inveire. “Certo, come no! Freddino! Nella Terra dei Koopa! Alla base di un vulcano!” sbotta “Appena la finiamo, tanti saluti e chi s'è visto s'è visto!”

Quello che la nostra futura duchessina non sa, o che magari -chissà- si rifiuta di riconoscere, è che lei è, dopotutto, un rettile, a sangue freddo come gli squali, e pertanto risulta meno sensibile alle temperature di quella delicatissima principessa umana, che alle volte pare che basti soltanto sfiorarla con un fiore perché si faccia male, soprattutto se quel fiore che utilizzi per sfiorarla è un carciofo.

Peach rotea gli occhi senza farsi vedere. “Eccola che ricomincia.” non può evitare di pensare “Non ha smesso un attimo di fare l'antipatica, chissà a chi pensa!”

Dimentichi che di qua partono i condotti per il raffreddamento che ha installato Iggy!” la contraddice inaspettatamente Morton.

Sì?” fa la principessa, che oramai ha ben capito con quale dei due bowserotti si possa discutere senza il rischio di venire aggredita verbalmente.

Sono fondamentalissimi se no il castello si scioglie e poi ci dobbiamo trasferire!” continua allegramente il koopacchiotto nero.

Come funzionano?” si informa lei.

È praticamente come una specie di grosso freezer che s'appiccia alle pareti e le tiene alla temperatura giusta controbilanciando il calore che arriva da fuori.” spiega lui tutto contento che gli sia stato chiesto di dire qualche cosa.

Ma non è pericoloso?” si allarma Peach.

Nooo, perché nostro fratello è tipo una specie di genio e ha sistemato le valvole alla perfezione anche se prima ha dovuto fare tipo un centomigliaio di prove e infatti ha già scassato altri tre castelli prima di trovare la 'dosazione' giusta, pensa che si spaccavano tutti e abbiamo rischiato che ci cascassero in testa ma però noi ci abbiamo la pellaccia dura e ci pieghiamo e non ci spezziamo e però papà l'ha mazziato e poi l'ha perdonato solo quando ce le ha regolate in modo da attaccarci l'aria condizionata che girava anche dentro e fuori dalle nostre stanze solo che poi la ventola è impazzita ed è partita come un motoscafo e ha fatto un bucone nel muro e s'è sgretolato tutto tutto dovevi vedere che faccia ha fatto era tutto rosso e tra un poco gli uscivano gli occhi dalla faccia.”

Morton riprende fiato, ma la principessa l'ha ascoltato soltanto per metà.

Un topo le è appena passato a un centimetro dalla scarpetta sinistra, l'ha sfiorata e lei ha dovuto fare uno sforzo per non mettersi a strillare per lo schifo.

Non vede decisamente l'ora di uscire fuori da quel maledetto buco, tra un po' le verrà un attacco di claustrofobia.

Il suo pensiero va a Larry, quel piccolo koopa che s'è rivelato tanto gentile nei suoi confronti, e si chiede se sia riuscito a scampare alle botte di suo fratello.

Questi ragazzi hanno un problema serio, riflette, è come se fossero fuori controllo, si distruggono tra di loro, vanno perfino contro l'autorità del padre, ognuno di loro, a modo suo, cerca disperatamente di affermare la propria individualità.

Come possiamo aiutarli? Come li rimetteremo sulla giusta via?” si chiede, rendendosi conto soltanto dopo aver formulato questo pensiero di avere inconsciamente utilizzato il plurale.

Domande senza risposta...

Quando la tanto agognata porta che segna la fine del passaggio segreto si para di fronte a lei, Morton sta ancora chiacchierando e Wendy sta ancora tenendo il muso.

Nessuno dei tre si muove per un attimo, poi è la stessa Peach a prendere l'iniziativa.

È stanca, tanto stanca di tutto quanto, vuole solo tornarsene a casa al più presto possibile.

Cerca il tasto per aprirla, lo trova, lo attiva.

Non sembra che la porta si apra, sembra che, letteralmente, scompaia.

Un risucchio improvviso li scaraventa tutti e tre fuori mandandoli a spiattellarsi contro la parete. È bollente, si accorge la principessa, a confronto con quelle della galleria in cui è appena stata.

Un altro rugghio si fa sentire, molto più forte dei precedenti, la donna capisce con un sussulto che Bowser deve essere vicinissimo.

Stringe i denti e sente il cuore che vuole imitare con i suoi battiti un assolo di bongo.

A che piano ci troviamo?” chiede, con un certo affanno.

Ne abbiamo scesi un bel pochettino.” le risponde il ragazzino “Dovremmo essere al secondo.”

Peach sta per aggiungere qualcosa, ma si interrompe quando sente un grido indiscutibilmente umano riempire il vuoto lasciato dal fragore di poco prima.

Qualcuno è in pericolo!” esclama, spaventata.

Si alza in piedi e corre nella direzione da cui l'ha sentito provenire.

Mentre lo fa, si rende perfettamente conto che si tratta di un gesto stupido, che potrebbe vanificare tutto ciò che ha fatto finora e compromettere la sua fuga. Ma se Bowser sta per far fuori qualcuno per causa sua, deve almeno tentare di fermarlo.

È questo un istinto piuttosto eroico e disperato che la confonde, ma che ha il sopravvento.

Sbuca fuori da un corridoio e, di fronte a lei, vede un gran cornicione.

Si affaccia imprudentemente dalla ringhiera e guarda stravolta sotto di sé le fiamme che devastano tutto e che provengono niente di meno che dalle fauci di Mega-Bowser, luminoso e magnifico come un albero di Natale.

Si sporge al punto da rischiare di cadere di sotto, affascinata da quello spettacolo malgrado tutto stupefacente. Assiste a uno scontro che le mozza per un attimo il respiro, oppure sarà tutto questo fumo che pervade la sala?

Riconosce il jumpman dal berretto verde che ha tanto implorato perché venisse a salvarla. Ma è alto, troppo alto, molto più alto di quanto si aspettasse. Non meno alto è Bowser, strano, non si ricordava che fosse così alto.

Se ne scopre affascinata, seppur sia chiaro chi dei due stia avendo la meglio.

In fondo, Bowser s'è dimostrato piuttosto buono e comprensivo, per lo meno con lei. Magari potrebbe tentare di farlo ragionare, di calmarlo...

Ma si sente come paralizzata mentre lo osserva schiantarsi sul suo nemico con una a dir poco atroce cattiveria concentrata negli occhi vermigli.

C'è in lui qualcosa di meravigliosamente selvaggio, è come se si guardasse un leone che attacca una zebra, ha una grazia innata nel muoversi, nell'aggredire, nel divorare, e ciò si rivela orrendamente spaventoso ma soprattutto, a modo suo, è bellissimo.

L'incantesimo però si spezza quando le terribili zanne del mostro si chiudono sul collo dell'uomo e il sangue inonda a fiumi il pavimento dell'arena, ne invade le pareti, ne tinge addirittura il soffitto.

Sotto quel terribile colpo, Luigi perde clamorosamente in un attimo il suo potenziamento, torna alle sue dimensioni originali, precipita prima nel palmo aperto del suo avversario, poi scivola a terra.

Il koopa re non si preoccupa se sia vivo o morto, ma solleva il colossale piede per calpestarlo come un misero insetto.

Peach si accorge di avere la nausea e porta le mani alla bocca. Urlerebbe anche di orrore, ma si sente qualcosa in gola che le impedisce di emettere qualsiasi suono.

Poi si sente tirare all'indietro.

Dico, ma sei cretina?!” sibila la voce irritatissima di Wendy “Stavi per farti scoprire come un'imbecille, dopo tutto quello che abbiamo fatto!”

Ma io non posso...” tenta di protestare.

Zitta! Non hai idea di quanto siano fini i sensi di mio padre quando assume quella forma.” sussurra la koopa stravolta “Dev'essere molto concentrato nello scontro per non essersi accorto di te.”

Peach si rialza e nel guardare i due bowserotti, entrambi sinceramente spaventati, è come se tornasse in sé.

Avete ragione. Scusatemi, vi ringrazio tantissimo.” mormora mortificata “Avete fatto tanto per me e non lo dimenticherò mai.”

Sta per avviarsi, ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta.

Una specie di scossa di terremoto fa vibrare tutto il balconcino.

La principessa rimbalza all'indietro ed è costretta ad aggrapparsi alla ringhiera per non finire giù.

Bowser è appena caduto, ed è stata la sua mole a provocare questo scompiglio.

A causare tale caduta è stato lo stesso Luigi che, iridato grazie a una stella che doveva aver nascosto in tasca insieme al fungo rapa, lungi dal farsi schiacciare, s'è drizzato sotto il suo piede.

Brutto figlio di una troia sifilitica!” brontola in modo per niente simpatico Bowser rialzandosi, poi di colpo percepisce una zaffata di profumo e si volta di scatto verso la sua fonte.

Non appena la individua, sembra che la sua rabbia si plachi, che si addolcisca.

Principessa, tesoro.” dice “Cosa ci fai qui? Come sei riuscita a uscire?”

Lei si sente morire, si sente spacciata, condannata. Qualcosa, o qualcuno, strilla disperatamente nella sua testa. Si rialza lentamente e poi rimane immobile a fissarlo senza rispondere.

Privi del tutto di tempismo, Wendy e Morton le compaiono al fianco.

Cucci-Pucci! Dentolino!” esclama Bowser, confuso, nel riconoscerli “Ma cosa succede?”

La loro aria colpevole e l'insolito silenzio di entrambi gli fanno improvvisamente sorgere un dubbio spaventoso.

Sente odore di tradimento. I suoi occhi scarlatti sembrano adombrarsi.

Voi due...” comincia, incredulo.

Poi lo stupore iniziale si tramuta in rabbia.

Allora una delle sue mastodontiche zampe ha uno scatto e, in un attimo, prima che possa compiere qualsiasi tentativo di fuga, la principessa si trova imprigionata dentro il suo grosso pugno che stringe, ma sempre in qualche modo gentilmente, per non rischiare di acciaccarla.

Come vi siete permessi di farla uscire?” rimprovera i due bambini con il fumo che gli svampa dalle narici “Sarete puniti per questo.”

No!” strilla Peach, colta da un istinto protettivo “È stata colpa mia!”

Bowser se la porta davanti al naso.

Come può essere colpa tua, mia cara?”

Sulla faccia di Peach si dipinge il terrore, ma tenta di nasconderlo.

È una storia vecchia come il mondo, mio tesoro.” sputacchia il re “Devi fare la brava. Devi tornare indietro per farti trasformare...”

Non voglio!” grida lei “Non mi puoi costringere!”

Al che Bowser serra paurosamente gli occhi.

Scommettiamo che invece ti costringo?” ruggisce e, mentre parla, la stretta intorno alla vita della principessa aumenta gradatamente.

Ma ci siamo forse dimenticati di Luigi?

Come avrete potuto immaginare, negli ultimi tempi nell'animo e nell'orgoglio dell'uomo ha gradatamente ma inesorabilmente messo radici un processo di cambiamento, e se una volta passare inosservato gli sarebbe andato più che bene, adesso gli brucia da pazzi.

Sì, ma brucia soprattutto fisicamente, e manda lampi e tra poco anche saette.

Vi chiederete cosa mai potrà fare un povero ometto che, al confronto con il suo pantagruelico mostruoso nemico, definiremmo microscopico. Me lo domando anche io.

In un caso critico come questo, la forza non basta.

Ciò che ci vuole è un bel colpo di astuzia.

Alla vista di Peach, Luigi ha capito che Mario è andato nella direzione sbagliata.

Non ha garanzie che si accorga del suo errore e che torni indietro, ma se lo augura.

Tutto quello di cui ha bisogno è guadagnare tempo.

Stringe in una tasca la sua scorta di mini uova di Yoshi già etichettate, di power ups tutti diversi.

E poi gli viene l'idea pazza di combinarne gli effetti.

Un fiore blu e le sue mani gelide si stringono intorno alla coda di Bowser.

Lui nemmeno se ne accorge, ma pian piano il ghiaccio si diffonde internamente al suo corpo fino a raggiungere la mano che stringe la principessa in ostaggio.

Un fiore rosso e una vampata di fuoco schizza fuori dalle sue dita e vi si schianta contro.

L'effetto di questo contrasto improvviso, freddo-caldo, è insolito e interessante, le squame che ricoprono quel quadrato di pelle saltano via come tappi di champagne.

Naturalmente, fa male, più o meno come una puntura di scorpione.

E Bowser salta su strillando di dolore, nonostante sia molto grosso e refrattario ai morsi degli aracnidi.

E la sua mano si apre involontariamente con uno scatto.

E la principessa scivola giù.

L'altra mano del drago si protende per acchiapparla prima che finisca per terra e si spacchi la testa.

Ovviamente, Luigi è più piccolo, più agile e quindi più veloce.

Un balzo e l'ha presa al volo, la tiene tra le braccia come una bambina e la allontana dal mostro.

Che ora, giustamente, s'è incavolato.

Peach ha una faccia stravolta dal susseguirsi così repentino degli eventi, ma Luigi non la guarda, pensa solo a quanto sia difficile correre con questo nuovo peso da trasportare.

Gli si avvinghia senza dire niente, intimidita, e pensa che, dopotutto, alla fine sia arrivato il suo principe azzurro.

E sì che aveva dubitato che esistesse. E invece, adesso è lì che la stringe tra le sue braccia poderose, che la protegge con il suo corpo, che la incoraggia a recuperare la speranza che aveva ormai quasi perduto.

In lui c'è qualcosa di rassicurante, un calore che la conforta, che le dà in qualche modo la sensazione di non essere veramente rimasta da sola, la certezza quasi matematica di avere ancora qualcosa da aspettarsi, qualcosa che le impedirà di autoannullarsi, qualcosa che la spronerà a continuare a vivere.

Si scuote dalle sue fantasticherie scolastiche quando si rende conto d'essere in pericolo mortale.

Infatti, Bowser li insegue, il suolo viene scosso a ogni suo passo, producendo un rimbombo inquietante, da fare invidia a jurassic park.

Sta arrivando!” esclama angosciata nonostante abbia l'impressione di esser finita sull'espresso per la libertà.

Avrei bisogno di qualcuno che mi copra le spalle” mormora il 'principe' mentre le sue lunghe gambe procedono in avanti, inarrestabili e svelte come le ruote di un treno “Sei disposta a farlo tu?” le chiede allungandole uno strano ovetto a pois verdi.

La principessa lo prende e non riesce quasi a credere ai suoi occhi quando ne vede uscire, anziché un pulcino o un dinosauro, nientedimeno che un ombrello giallo, con le rifiniture celesti e due occhietti vispi e pieni di vita.

La sua funzione è piuttosto chiara.

La principessa trova naturale aprirlo dietro la schiena del suo liberatore, in modo che entrambi vengano protetti dalle palle di fuoco che Bowser, ormai pazzo, lancia loro contro.

Ma non teme di bruciare anche me?” si chiede Peach in mezzo al fumo che le fa lacrimare gli occhi.

Poi, senza preavviso, si sente rimettere bruscamente in piedi.

Si rende conto di trovarsi su una pedana.

Tieni l'ombrello dritto così.” le ordina Luigi mentre tira una delle corde che la sostiene.

La pedana inizia a sollevarsi in aria, ma le fiamme, se anche non raggiungono loro, bruciano le corde.

Il meccanismo si blocca, la carrucola resta a penzolare a metà.

La principessa e Luigi scivolano, per il contraccolpo si trovano a rotolare a terra.

Ora la smetterete di rovinarmi la festa.” sbraita Bowser piombando su di loro.

Luigi le fa scudo con il proprio corpo, ma Peach lo imita a sua volta e brandisce l'ombrello come un'arma.

Ehi, sono io che devo salvare te, non il contrario!” dice Luigi, colpito.

Lascialo in pace.” grida la principessa, rivolta al drago “Non hai bisogno di ucciderlo per avermi!”

Luigi si rende conto che mentre parla sta piangendo. Ma Bowser s'è fermato.

Vuoi farmi credere che alla fine ti sacrifichi per questo mezzo imbecille che non è nemmeno stato in grado di portarti fuori da qui?” dice con la sua voce cavernosa “Ma non mi fare ridere!”

La mano scatta per prenderla.

E Luigi vi lancia contro a tradimento un getto d'acqua bollente che lo ustiona.

Scappa!” geme mentre Bowser grugnendo si vendica a modo proprio, abbassando le fauci per ingoiarlo tutto intero.

La principessa invece rimane ferma dov'è, con i denti stretti e gli occhi spalancati.

Con una carica di adrenalina che mai si sarebbe sognata di sentirsi scorrere in corpo, prende in un attimo la mira e conficca decisa la punta dell'ombrello dentro l'occhio scarlatto di Bowser.

L'urlo che il mostro caccia è terrorizzante, sconvolgente, stratosferico, sembra che tutto il mondo e tutti gli universi debbano esserne rasi al suolo.

Luigi si sente afferrare. Peach si sente afferrare.

Un tubo si apre di fronte a loro, vengono spinti bruscamente dentro.

Scivolano per un abisso oscuro che sembra senza fondo.

La nausea che li prende sembra voler svuotare i loro visceri da qualunque cosa abbiano mangiato in tutta la loro vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:
Cari ragazzi, mi scuso per l'ennesimo ritardo, ma spero che mi comprenderete... questo capitolo proprio non voleva venire fuori... spero che alla fine vi sia piaciuto e che l'attesa sia stata ripagata. Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza e il cuore di leggerlo. Non ci metto la mano sul fuoco, ma il prossimo dovrebbe essere l'ultimo. Vi rinnovo il mio invito a recensire e lo 'inoltro' in particolare agli utenti marzia ds e Franciesco td che hanno messo la storia nelle seguite... Se ci sei, batti un colpo (di tastiera). E dopo questa battutaccia, me ne vado sperando che non seguiate il mio esempio. Ciao ciao!

  
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