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Autore: Lilith_Holmes    12/05/2013    2 recensioni
“Entrambe sono innamorate perse di Dante. Se riuscissi a mettere le mani su Dante le sistemerei almeno un po'” spiegò Lok – e secondo lui quel ragionamento proprio non faceva una piega.
Dedicata a Zhalia94 e Mixi_ , perché è tutta colpa loro se sono tornata a tormentare questo fandom.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lok poteva di certo dare la colpa al caldo, se non gli veniva in mente una delle sue genialissime idee.
Per questo, quella mattinata di metà Giugno, (o Luglio, o qualsiasi cavolo di mese, l'importante è che siamo a metà, perché in ogni storia che si rispetti si è sempre in una mattinata a metà del mese), lui e Dante se ne stavano a poltrire su quello che doveva essere un divano, ma per essere persone precise, era un luogo d'appoggio per bradipi nullafacenti
Ci fu un sospiro, subito seguito da un alto, e poi la televisione tornò a dire che quella era di nuovo l'estate più calda negli ultimi cento anni. Come quella prima, e quella prima ancora.
Sophie e Zhalia erano uscite per fare la spesa, e Lok con quella poca logica che gli era stata donata, si era detto: approfittiamone. Ma, seriamente, chi ne aveva voglia? Neanche i ventilatori avevano voglia di lavorare, con quel caldo, infatti il loro s'era rotto.
Dante si sventolò con la maglietta, e sospirò di nuovo.
Poi nessuno si mosse più, continuando a guardare il telegiornale dare notizie interessanti come guardare un cetriolo svolgere le sue abituali attività. Anzi, forse il cetriolo era più interessante.
 
E, data la perfetta imitazione di un bradipo che a sua volta imita un altro bradipo da parte d'entrambi, perché non appena s'era sentita la porta aprirsi, Dante era scattato verso di lui e lo aveva baciato?
Lok cercò di divincolarsi appena, non rendendosi conto subito d'aver appena raggiunto il suo scopo, anche se non aveva ben capito (che incredibbilenovità) come.
Si sentì un rumore di vetri rotti e Dante si staccò velocemente da lui, posando lo sguardo sulle due ragazze pietrificate all'entrata del soggiorno, che, geniali proprio come il biondino, avevano lasciato cadere le buste con dentro barattoli e bottiglie.
Biondino che, non appena resosi conto del tutto, scattò in piedi e urlò trionfante:
"FREGATE!".
E corse via, temendo di venir picchiato brutalmente. Se lo sarebbe anche meritato, ma questi son altri discorsi.
 
Lok si sedette sul letto, iniziando a ridere come il demente che era.
Sentì qualcuno salire le scale - quelle da cui era caduto - e bussare alla porta.
"Posso entrare?" chiese Dante. Spalancò gli occhi azzurri. Già, si era dimenticato del piccolo particolare chiamato Dante Vale che pochi minuti prima gli aveva infilato la lingua in bocca senza tanti complimenti. Facendo sì che Lok fosse invidiato da tutte le frequentatrici femminili del fandom di Huntik, oltretutto.
"La porta è aperta" si limitò a rispondere il giovane ed invidiato biondino.
Dante entrò e si guardò intorno.
"Carino" commentò.
"È la prima volta che lo dici, di tutte quelle che ci sei entrato". Dante gli sorrise.
"Guarda che io non mi riferivo alla stanza". Lok iniziò a sudare freddo, nonostante fosse talmente tanto caldo che i beduini del deserto passeggiavano per le strade di Venezia.
Dante si sedette su letto, accanto a lui.
"Sai, è da un po' che te lo volevo dire..." disse l'uomo, sospingendolo all'indietro. Lok ingoiò a vuoto, non osando muovere un muscolo quando l'uomo si chinò sopra di lui e accostò le labbra al suo orecchio.
"Ma non ho mai trovato l'occasione..." continuò a dire l'uomo, infilando una mano sotto la maglietta bianca del più piccolo, che sospirò.
"C-cosa devi dirmi?" chiese Lok, nonostante già lo immaginasse.
"Fre-ga-to" rispose Dante. Gli infilò il pollice sotto l'ultima costola.
"La prossima volta che mi usi, ti trucido" gli disse, sereno, alzandosi a guardare il viso del più giovane, che lacrimava dal dolore. Lok annuì velocemente.
"Felice che ci siamo intesi". Gli lasciò un bacio a fior di labbra e se ne andò.
"Comunque, se vuoi saperlo, è colpa di Cherit" gli urlò dalle scale.
 
Quella sera, qualcosa sfrecciò sopra i cieli di Venezia.
"Il cagnolino di Superman!" urlò il primo beduino del deserto.
"Mannò! Sono sicurissimo che è un gadget di Batman!" ribatté il secondo.
"Seh! Una Bat-cazzata! Ma quand'è che torniamo a casa? Qua si muore di caldo!" sbottò il terzo beduino.
Ma tutti e tre furono certi che un ragazzino stesse urlando:
"Fatti vedere di nuovo, piccolo ingrato, e ti viviseziono e ti uso come progetto di scienze! Hai capitoooo?!?".
 
 
*Angolo della Moffetta*
Ultimo capitoloooo!!! *Ballano la conga sui carboni ardenti*
Finalmente siamo riuscite a finirlo, quasi non ci speravamo più! E neanche voialtri, vero?
Bah, almeno si spera che sia venuto bene.
Ah... non lo è?
Colpa del professore di diritto della Marty!
A parte questo, vi presentiamo Karen, che è entrata a far parte della squadra Eunrti!
Karen: Hola, gente! *Saluta puffolosamente tutti*.
Lasciateci una recensione, mi raccomando!
Un bacione,
Karen, Cristie e Marty.
   
 
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