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Autore: Friedrike    13/05/2013    2 recensioni
Altro dettaglio: non mi è mai piaciuto il rosa.
Tempo addietro non mi sarei mai pensata a cambiare pannolini, perché a me fondamentalmente i bambini non piacciono nemmeno.
All'inizio, pensavo fosse solo una mia stupida paranoia, ma lei si faceva più vicina, ed io non sapevo allontanarmi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao. 
Mi chiamo Hanna.
Fisso il foglio bianco da venti minuti, non so che scrivere, così butto giù le prime parole che mi vengono in mente. 
Ho ventidue anni e ho una bambina. 
Si chiama Gretel.
Non avevo mai pensato di diventare mamma così presto.
Quand'ero piccola ho organizzato la mia vita nel dettaglio, con la precisione tipica del mio popolo, quello tedesco, e mai avevo pensato di rimanere incinta così presto. E' successo un po' per caso, una sera, in una camera d'albergo.
Lui, poi, ovviamente, si è dileguato.
Non so che fine abbia fatto e sinceramente non mi interessa.
Però una cosa la so: la mia bambina è bellissima.
Ha gli occhi verdi e quei pochi capelli, sottili, come i miei, e biondo cenere. 
Non sa ancora parlare: ha soltanto qualche mese. 
Tempo addietro non mi sarei mai pensata a cambiare pannolini, perché a me fondamentalmente i bambini non piacciono nemmeno.
Adesso però sono di tutt'altro parere.
Lavoro come segretaria in uno studio legale, vedo poco la mia piccina, tuttavia dubito che lei senta troppo la mia mancanza. 
Quando mi vede, però, sorride. 
Non so se sia qualche riflesso spontaneo -ho sentito dire che qualche volta i bambini neonati ne hanno- oppure se mi voglia bene per davvero.
Eppure lei, anche ora, se ne sta qui seduta sulla mia pancia, col culetto a ranocchia, dormendo nella sua tutina rosa morbidissima.
Altro dettaglio: non mi è mai piaciuto il rosa. 
Quando avevo sette anni, iniziai ad urlare e pestarmi perché mi avevano regalato un completino fucsia. Fu una scena davvero orribile, mio padre mi diede un ceffone che, solo a pensarci, mi fa ancora male la guancia.
Al mio papà devo molte cose, ma non certo la fiducia in me stessa.
Quando gli dissi che ero incinta, mi butto fuori casa. 
Viene da una famiglia molto religiosa ed io non ero sposata.
La situazione s'aggravò quando conobbe la persona con la quale sto tutt'ora. 
Adele.
Lei mi è sempre stata accanto. All'inizio, pensavo fosse solo una mia stupida paranoia, ma lei si faceva più vicina, ed io non sapevo allontanarmi.
Quando le dissi di essere in un'attesa tutt'altro che dolce, lei mi abbracciò e mi risollevò dicendomi che mi sarebbe stata per sempre accanto.
Fu in quell'occasione che ci demmo il primo bacio.
E' sempre stata più brava di me con i bambini. 
Quando Gretel ha male al pancino, solo lei riesce a calmarla.
Sono bellissime insieme.
Mamma non si è più fatta sentire, mio fratello di tanto in tanto fa una telefonata, ma dura poco, perché poi ritorna alla sua "impegnata vita da manager" come la chiama lui. In realtà, la sua principale occupazione è la famiglia.
E se fino a qualche anno fa non lo capivo, adesso lo so benissimo.
Oh, la piccola si muove. Forse sta scomoda. 
La metto nel suo lettino, spero non faccia i capricci, non saprei gestirla.
Tra poco Adele tornerà. 
La sto aspettando per andare a nanna. 
La immagino già rientrare e legarsi i capelli, venire qui da me e darmi un bacio, poi, col suo solito tono dolce, dirmi "è ora di andare, Gelsomina."
E' un soprannome idiota, ma si diverte un mondo a chiamarmi così ed io non voglio che rimanga male. In realtà, lo detesto. Ma non importa.
Ah, sento la sua moto nel vialetto di casa. Starà parcheggiando.
Allora, è meglio concludere.
Beh, posso solo dire grazie a quelli che non hanno creduto in me, quelli che mi hanno dato della puttana, quelli che mi hanno sputato addosso per la mia diversità, quelli che mi hanno detto che finirò all'inferno.
Grazie a tutti voi, perché ogni volta che mi insultavate, lei era lì a difendermi.
Ed è per merito vostro, se io, oggi, le chiederò di sposarmi. 


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Ciao! 
Oh, beh, è una cosa scritta di getto a mezzanotte di domenica. Non è granché, ma ci tenevo a pubblicarla.
E' la prima volta che scrivo Yuri. Woah. Che emozione. (?)
Scherzi a parte, spero vi sia piaciuta questa sciocchezza, recensite, anche brevemente ma fatelo, mi raccomando! (: 
  
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