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Autore: Janis Hush    15/05/2013    3 recensioni
Derek e Stiles provano indubbiamente qualcosa l'uno per l'altro. Ma nessuno dei due avrà mai il coraggio di ammetterlo. La situazione prenderà una piega inaspettata grazie a un'idea sfornata dalla pazza testolina di Erica...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come Derek e Stile scoprirono che,a volte, le pazze idee di Erica Reyes portano qualcosa di buono.

Sorrisi e grugniti.



Casa Hale quella sera aveva abbandonato,per alcune ore,il suo aspetto tetro e abbandonato.
Le finestre del piano inferiore erano illuminate da una luminosa luce giallognola e sembravano  gli occhi attenti e osservatori di una belva intenta alla caccia.
Dall’interno dell’abitazione,ormai ridotta allo stato di rudere,proveniva un allegro chiacchiericcio.
Questo vivace vociare era prodotto da una banda di ragazzi che,accampata nel centro di quello che una volta era un elegante salotto,stava consumando una semplice cena a base di pizza e coca cola.
Alla vista quel chiassoso gruppo di adolescenti poteva apparire come la perfetta rappresentazione della normalità.
Tutta la scena invocava alla normalità. Risultava come uno dei modi più banali e divertenti di passare il tempo di un gruppo di giovani divisi tra scuola,cotte e amicizie.
Ma agli occhi di un osservatore attento,più precisamente di un osservatore esperto di soprannaturale,quell’allegra combriccola si presentava come una combinazione esplosiva delle più svariate specie,se così possono essere definite,presenti sul suolo terrestre.
Infatti si annoveravano sei licantropi,tra i quali compariva anche un aplha,una cacciatrice,una ragazza immune al morso e un semplice umano,dotato però di una mente straordinariamente acuta e con un promettente futuro di alchimista.
In definitiva formavano una comitiva alquanto strana,come era altrettanto bizzarro che elementi così diversi fra loro fossero riusciti a creare un legame solido e forte,che poteva benissimo essere denominato con il termine amicizia.
In effetti all’inizio le cose tra loro non andavano splendidamente. Litigi,battibecchi,risse verbali,ripicche e minacce di morte e torture varie erano all’ordine del giorno.
Ma con il tempo,quei ragazzi,con situazioni che non si potevano definire facili,si erano accorti che il dolore attanagliava meno ferocemente i loro cuori e che la tristezza lasciava i loro occhi liberi di risplendere,quando erano insieme.
Ma soprattutto avevano capito che le maschere che indossavano tutti i giorni,quando trascorrevano del tempo insieme,potevano essere tolte,senza correre il pericolo di essere feriti.
Così l’affetto che cominciavano a provare gli uni per gli altri si era fatto strada silenziosamente nelle loro anime martoriate e coperte di cicatrici e ad un certo punto aveva acquisito una tale forza e un’energia talmente splendente che non poteva più essere ignorato.
Fu proprio questo che portò alla nascita di quello strano gruppetto che ora,da tutti i membri,veniva considerato come: famiglia.
E quella di cenare insieme almeno una volta a settimana,nella grande casa in mezzo al bosco,era diventata un’abitudine amata da tutti.
Anche da chi non lo voleva ammettere,ad esempio lo scorbutico alpha del branco,che pure quella sera se ne stava seduto sul divano con un’espressione cupa sul volto.
La sua faccia imbronciata era in netto contrasto con i visi sorridenti e aperti in smaglianti sorrisi degli altri ragazzi.
Scott,uno dei licantropi, che quella sera era particolarmente di buon umore,aveva,il suo ormai celebre,sorriso sghembo costantemente stampato in faccia e aveva dato fondo al suo repertorio di storielle divertenti e barzellette,che avevano fatto letteralmente piangere dal ridere il pacato Isacc.
Accanto a Scott era rannicchiata sul divano la sua ragazza,Allison,con un’espressione finalmente spensierata e serena sul volto  e gli occhi liberi dalla luce fredda e calcolatrice che li distingueva.
Seduti vicino alla coppia stava il grande licantropo dalla pelle scura,Boyd,che teneva delicatamente per mano Erica,la seducente lupa bionda. La ragazza era seduta a gambe incrociate sul morbido tappeto che ricopriva il pavimento e appoggiava la testa sulle ginocchia del compagno.
Sull’altro divano Jackson,il lupo mannaro con gli occhi azzurri,emetteva stranamente sonore risate e appariva totalmente diverso dalla versione sbruffona e arrogante di sé che tutti conoscevano.
Circondava con le sue braccia muscolose le spalle esili di una affascinante ragazza dai lunghi capelli rossi,Lydia,che solo davanti a quel gruppo di squinternati riusciva a mostrare la sua vera personalità e non si sentiva più schiava di tutta l’ansia,le pressioni e la falsità,che il suo essere popolare comportava.
Isacc sedeva vicino a loro e nel sofà più piccolo si agitava,sempre in movimento,l’umano Stiles,che scosso dalle risate,irritava,e non poco,l’alpha seduto accanto lui a braccia conserte.
-Stiles! Giuro che se ti azzardi a muoverti un’altra volta,questa è l’ultima serata della tua inutile vita!-
Il ragazzino interruppe il flusso di risate che lo aveva investito
- Eddai sourwolf! Almeno per stasera cerca di fare scomparire il solito ghigno omicida dal tuo adorabile musetto da lupo. Lo sappiamo che ti stai divertendo!-
Derek emise un basso ringhio che fu coperto dalle risate mal trattenute dei ragazzi.
-Stiles,scegli con cura le tue ultime parole perché sto per uccid-
-Si è fatto tardi,non trovate?- Isaac si alzò in piedi e si rivolse agli amici,interrompendo la minaccia dell’alpha,che lo guardò assumendo un’espressione a dir poco contrariata.
-Si,Isaac ha ragione- concordò Scott,dando un’occhiata al suo orologio da polso-Diamo una riordinata e poi leviamo le tende,ok?-
I vari membri del gruppo abbandonarono di mala voglia le comode posizioni e cominciarono a pulire il macello da loro creato.
Dopo circa una quarto d’ora il salotto aveva riacquistato un aspetto decente.
-Bene,direi che abbiamo finito- esclamò Stiles,che stava dando un’ultima spazzata al pavimento- Ĕ arrivata l’ora di salutarci big bad wolf-
Il lupo rispose con un grugnito e spinse con poca delicatezza l’adolescente verso la porta.
-Ricordatevi gli allenamenti. Domani al solito orario e chi prova ad arrivare in ritardo….-
-Subirà orrende torture degne di Saw l’Enigmista. Lo sappiamo- concluse Jackson scocciato.
Avevano già superato la porta di casa,quando Stiles battendosi una mano sulla fronte disse
-Che sbadato! Stavo per dimenticarmi il cellulare sul tavolino!-
Avanzò per andare a recuperarlo,ma inciampò nel piede di Derek e,mulinando le braccia, si esibì in un piroetta degna di un ginnasta. Il licantropo per evitare che questi si frantumasse il cranio contro il pavimento,con uno scatto gli afferrò la vita. L’adolescente spalancò gli occhi,sorpreso di sentire le grandi mani del lupo mannaro sui suoi fianchi,fece un movimento improvviso e perse l’equilibrio,trascinando Derek con sé.
Stiles si ritrovò disteso per terra con il viso di Derek a pochi centimetri dal suo.
Il suo petto era a stretto contatto con quello dell’altro e i loro cuori battevano all’impazzata contro le gabbie toraciche. Il naso del lupo sfiorava la sua fronte e Stiles poteva vedere gli occhi dell’altro spalancati dalla sorpresa.
Il ragazzino sperò vivamente che l’amico al piano di sotto non decidesse di giocargli uno scherzo di cattivo gusto proprio ora.
Rimasero fermi immobili,come se i muscoli non potessero più rispondere ai comandi.
Gli altri li fissavano sconcertati. I licantropi potevano chiaramente sentire i battiti furiosi e la scintilla di eccitazione che si era diffusa nell’aria.
Ma anche le umane avevano percepito l’attrazione che univa i due ragazzi letteralmente spalmati sul pavimento.
Sul viso di Erica comparve un sorrisetto malizioso e la ragazza si scambiò un’occhiata eloquente con Lydia.
Scott,dopo essere rimasto a bocca aperta per vari secondi,si schiarì la voce imbarazzato,sperando che i due stesi a terra capissero quanto la situazione stesse diventando oltremodo fastidiosa.
Le guance di Stiles acquistarono un acceso colorito rossastro. Anche quelle di Derek si imporporarono e il lupo,come se avesse appena riacquistato lucidità,si tirò su di scatto.
Il ragazzino si alzò lentamente da terra evitando accuratamente di incrociare lo sguardo del moro,che era particolarmente impegnato nello scrollarsi la polvere dai pantaloni.
Senza dire una parola,cosa alquanto strana per un logorroico come lui,e dopo avere frettolosamente recuperato il telefonino,Stiles uscì di casa e si diresse a passo spedito verso la sua jeep.
I ragazzi,che erano rimasti a fissarlo in silenzio, sussultarono spaventati al rumore improvviso causato dalla porta,che Derek aveva loro gentilmente chiuso in faccia.
Ai membri dello stupito gruppetto non rimase altro che dirigersi verso le rispettive case. 



Note dell'autrice:
Salve! Eccomi di nuovo qui con un'altra storiella inutile. Avevo già anticipato di avere intezione di avventurarmi nel fantastico mondo dello Sterek. Ma non ero ancora riuscita a trovare l'idea giusta.
Poi qualche settimana fa mi è comparsa in mente questa idea abbastanza assurda.
Saranno presenti svariati errori,perchè non rileggo mai abbastanza,ma ormai avrete capito che sono una sbadata e confusionaria cronica.
Ora vado. Fatemi sapere se questo primo capitolo vi è piaciuto o vi ha provocato violenti conati di vomito. :)


  
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