CAPITOLO 8




'Ora è diverso perché Lucas mi piace veramente tanto. In aeroporto guardavo lui, quando ieri sera si è addormentato sulla mia spalla ero al settimo cielo. Sto impazzendo!' singhiozzava sempre più violentemente.
'Oh tesoro mio...' L'abbracciai forte. ' E' questo l'amore. Ma perché non glielo dici?'
Alzò lo sguardo per incrociare il mio. ' E tu credi che cambierebbe qualcosa? Credi che smetterò di essere un fantasma?' Le sue parole mi fecero riflettere.
'Magari ti vedrà sotto un'altra luce.' Le sorrisi dolcemente e continuammo ad abbracciarci per qualche secondo, poi mi staccai per farle  fare una doccia.

Io e le ragazze rimasimo in soggiorno a parlare e a cantare.

Appena Marta uscì dal bagno si unì a noi; decidemmo di non uscire più, allora noleggiammo un film e prima di iniziarlo a vedere, le mie cuoche cucinarono le creps. Mentre loro erano in cucina io chiamai Andrea,non rispose,così chiamai Lucas: mi rispose una donna. Tirai il cellulare con riluttanza.

Giada si rivolse a me con cenno di domanda. 'Ragazze io vado a fare quattro passi.'

Iniziai a vagare senza meta per Oxford Street, avevo voglia di gridare al vento. Non sapevo dove stessi andando, seguivo un sassolino che calciavo, il quale mi portò in una viattola grigia e scura, ma in fondo c'era un casa porpora. Mi avvicinai curiosa e riuscivo a scrutare da dietro la staccionata, notai subito la piscina, enorme, inseguito anche un mini-campo da basket e un albero di dimensioni gigantesche. "Chissà chi ci abita per potersi permettere ciò. Oh, che sciocca! Le persone qui possono permettersi molto." Tornai sui miei passi e andai al centro commerciale, comprai un vestito per Marta e scarpe abbinate.

Tornai dalle ragazze che mi aspettavano con ansia. Mostrai loro il vestito e decidemmo che l'avrebbe indossato solo quando sarebbe uscita con Lucas.

Ordinammo pizze, che vomitammo, e giocammo per tutta la sera, finchè non crollarono tutte, tranne io.

A tarda notte Lucas venne in camera, puzzava di alcool e caffé, sapevo che Andrea lo avrebbe portato in qualche posto per una bevuta.

Lo accompagnai in camera sua, altrimenti sarebbe caduto a peso morto per terra. Una volta messo a letto gli chiesi dove fosse stato, mi rispose ma non capii dal suo farfugliamento, disse chiaramente che aveva mal di testa.

Io non riuscivo a dormire, forse per il fuso orario. Lessi per prendere sonno, ma la lettura era troppo travolgente per farmi addormentare. Quella notte divorai tre libri.

Giunte le 6:30 misi dei pantaloncini, una felpa e andai a correre con l' I-pod. Corsi molto,tornai in albergo alle otto e trenta circa. Feci una doccia e andai in camera di Lucas, bisognavo un suo abbraccio. Mi distesi vicino a lui, sperando che non si svegliasse,ma lo fece. Amavo i suoi occhi al mattino, così puri e innocenti.

'Che ci fai qui?' Si passò una mano in fronte e dopo la poggiò sulla mia spalla, appena gli dissi che volevo un suo abbraccio,mi tirò a sè. 'Perché sei preoccupata?'
'Mi dici chi era quella donna che ha risposto al cellulare ieri notte?'  Sbuffò allegramente.

Mi mancavano i suoi abbracci, perché il tempo aveva cambiato le cose? Perché aveva cambiato noi? Ma una cosa sola non ha cambiato, ma rafforzato: l'affetto reciproco che provavamo.









Hi there! Marta prova qualcosa per Lucas *v* che storia!  Chissà perché quel sassolino ha portato la ragazza nell'unica casa colorata nella viattola grigia. Al prossimo capitolo! *Divente un'ipnotizzatrice* RECENSISCI! kiss