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Autore: neurodramaticfool    17/05/2013    8 recensioni
Cosa succederebbe se Thor, Loki & co vivessero nel nostro mondo, conducendo in tutto e per tutto un'esistenza come la nostra?
E cosa succederebbe se i due ragazzi scoprissero non solo di non essere fratelli ma di essere anche dei?
E se, oltretutto, ci fosse qualcosa di più oltre al legame che lega due fratelli?
Se Loki, scappando da casa, incontrasse un Chitauro poco ben intenzionato?
Non vi resta che leggere questa storia per saperlo.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Thor
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Mamma mia... okay, okay, Chiaretta keep calm, breathe in deep and wipe your tears away.

 

 

VI- All good things come to an end...or maybe not?

 

Loki rise e lo prese per mano.

Thor lo guardò, incuriosito.

-Stupido, dici? Io vedo solo un futuro re, Thor. Troppo giovane, tuttavia, per capire che a qualcosa dovrà rinunciare. A me, per esempio...no?

-Loki...non dire sciocchezze. La tua intelligenza ne sarebbe offesa. Di tutte le cose e persone a cui dovrò dire di no, tu sei certo l'ultimo.- strinse di più la mano che stringeva e si appiccicò al più piccolo, lasciando che i loro corpi si toccassero- Non rinuncerò mai a te, né ai tuoi adorabili capricci e alle tue futili paranoie degne della più confusa delle donne mortali, mettitelo in testa. E non mi interessa se padre continuerà a ripeterci quanto questo legame sia fuori dagli schemi e dalle convenzioni, io resterò sempre accanto a te...

Loki sorrise e affondò il proprio volto nel petto possente e caldo del maggiore, lasciando che il biondo lo avvolgesse. Una lacrima di commozione gli solcò il viso candido.

Il suo sentimentalismo è lodevole. Ma so benissimo che presto o tardi perderò ogni interesse ai suoi occhi. Non sarò altro che il suo fratellastro troppo intelligente e con cui da ragazzo si è divertito. Dovrebbe ammetterlo a se stesso già da ora. Perché questa separazione forzata ci distruggerà, in un modo o nell'altro.

-Loki...

-Cosa c'è?

-Fondamentalmente, hai ragione. Padre disapproverebbe.- il moro lo fissò, senza capire nulla di quelle frasi sconnesse- Ma solo se sapesse.

-E' onniscente. Cosa ti sfugge di questo?

-Tu sei uno stregone, forse? Cosa ti sfugge di questo? Lo scimmiottò il più grosso. Loki gli sorrise.

-Non padroneggio il seiðr così bene da ingannare il padre degli dei!

-Andiamo...sai a memoria tutta la biblioteca di corte e hai studiato ad Harvard. Rientri tra le persone più sapienti di ben due pianeti! E mi dici che delle stupide rune condizionano la tua abilità?

Loki sollevò un sopracciglio: -Nasconderci alla sua vista e a quella di Heimdall? Potrebbe funzionare una volta, due, tre..ma prima o poi ci scopriranno! E allora cosa diremo? Ci amiamo così tanto che non abbiamo resistito e abbiamo usato il seiðr per stare un po' insieme?

Thor rise: -Perché no?

-Thor, forse ti sei scordato la mia ultima condanna, scusa, ma non vorrei ripetere l'esperienza.

-Sei un vigliacco. Lo sei sempre stato! E io mi ero solo illuso che tu potessi trovare in me qualcosa per cui valesse la pena di lottare. E invece, di nuovo, pensi solo ai tuoi interessi. Sei un vigliacco!

 

Loki restò immobile, osservando il fratello andarsene. Lo aveva fatto scappare, lo sapeva. E tra le lacrime che scorrevano a fiumi, si rese conto che era quello che aveva voluto da quando Thor lo aveva abbracciato. Se si fossero sbilanciati, rischiavano di essere beccati e puniti, ma amarlo da lontano era più sicuro. Sì, era un vigliacco. Ma lo era per proteggerli.

 

Frigga raggiunse il minore dei suoi due figli, trovandolo nella sua stanza intento a mettere in ordine dei libri.

-Riordini per fare ordine nella tua testa?

Loki sobbalzò. Non si aspettava che qualcuno lo cercasse, l'unico a cercarlo era sempre Thor e adesso era andato via da lui, sperava per sempre. Il principe annuì, sorridendo debolmente.

-Che cosa ti turba, figlio, da necessitare di un provvedimento così drastico?

Il ragazzo si sedette, spostando due libri di alchimia. Scosse la testa, asciugando violentemente una lacrima. Si sentiva debole ogni volta che piangeva, e ultimamente gli capitava troppo spesso. Si fece stringere dalla madre, sperando che non gli chiedesse troppe cose. Ma fu lui a capitolare. Le spifferò ogni cosa, tutti i più reconditi dubbi, sentimenti furono posti di fronte alla saggezza della madre. E lei prometté di non dire nulla al marito, giusto per tranquillizzare il Dio dell'Inganno.

-Sei troppo buono, Loki. E forse, sotto sotto, hai più coraggio di altri. Non so se io stessa avrei optato per una pacata sicurezza, data da una forte rinuncia, piuttosto che spassarmela finché mi fosse stato consentito.

-Oh, mamma come posso vivere sapendo di essere considerato un vigliacco da Thor? Come? Come, se mi odiasse?

Frigga gli strinse una mano, incoraggiante.

-Capisco la tua sofferenza, meglio di quanto tu creda, bambino mio, e per questa ragione tenterò di aiutarti in tutti i modi, in fondo...si tratta solo di far spostare gli occhi a vostro padre, no?

Loki la fissò, senza avere idea di cosa stesse progettando sua madre, dietro a quegli occhi così gentili, ora velati di furbizia. Il giovane sbatté gli occhi, incredulo: -Io..come posso ringraziarti per questo?

-Oh, lascia stare. Ci sono cose che una madre fa solo per la felicità dei figli, senza volere nulla in cambio. Un giorno forse capirai.... così dicendo, se ne andò, lasciando il figlio in preda a una serie di dubbi circa le enigmatiche parole che aveva appena udito.

 

Trascorsero alcuni giorni, talmente monotoni e privi di avvenimenti che chiunque perse la concezione del tempo. C'era chi all'alba apriva le tende per sfruttare tutta la luce possibile per studiare e chi sfogava la sua rabbia nel combattimento, chi non si lamentava sebbene soffrisse e cercava di pensare ai sentimenti il meno possibile e chi, invece, continuava a rivangare il ricordo di quel giorno per spiegarsi il motivo di tale codardia. Frigga intanto ordiva la sua trama, sicura dei suoi movimenti e del suo successo.

-Odino, mio re,- disse un giorno, rivolgendosi al marito,- è tanto che la nostra vita è ricominciata, eppure tutto mi sembra molto sottotono. Ciò che intendo è che il palazzo è spesso vuoto, non vi sono feste, né banchetti, mentre dovremmo gioire perché l'estate sta finalmente per arrivare. Voglio che tu indica un banchetto.

-Inviterai anche i tuoi figli, regina? Domandò il re e, per un momento, la donna temette che le sue intenzioni fossero state scoperte, ma si riprese subito: -Si stanno comportando bene, puoi verificarlo da solo. Ho avuto modo si controllare e, lo prometto, hanno mantenuto l'accordo di non avere relazioni. Ritengo che debbano prendere parte alle celebrazioni, sì.

 

Odino parlò con il maggiore dei suoi figli, spiegandogli del banchetto e, avvisandolo che ci sarebbero state molte persone e occasioni di divertimento, gli ordinò anche di informare il fratello, e così fece.

-Loki!- esordì il biondo, rimettendo piede per la prima volta nel luogo del loro ultimo litigio,- devo dirti qualcosa!

Il moro apparve, da dietro a una tenda, coperto solo da un asciugamano in vita e con i capelli bagnati: -Oh, buongiorno, a che cosa devo l'onore di essere interrotto durante il bagno?

Thor rimase imbambolato a fissarlo, per un po'. Improvvisamente era stato assalito dal desiderio di sbatterlo contro il muro e spiattellargli in faccia quanto il suo bisogno di averlo tra le braccia fosse forte. Si contenne, borbottando un: -Mettiti qualcosa addosso, per piacere.

-Che c'è? Ti dà noia che sia semi-nudo? Dopo tutto quello che è successo? O forse stai semplicemente trattenendo la voglia di...

Il moro fu interrotto dalla salda presa del fratello che lo scaraventava contro la parete. Gli occhi sgranati di Loki tradivano la sua sorpresa, ma non aveva perso il ghigno soddisfatto e arrogante che aveva sul viso. Thor lo fissò con astio, osservando il collo bianco e immacolato del moro e la sua pelle tesa.

Non devo cedere ora. Non ha senso. Sarebbe quasi una vittoria per lui. Sta giocando con me come un leone gioca con la sua preda. Loki lo guardò, interrogativo, per poi chiedere in un caldo soffio sensuale sul collo del biondo: -Allora? Cosa vuoi fare?

Thor si riscosse, sentendosi improvvisamente rigido e incapace di staccarsi dal fratello. Sapere di averlo sotto il proprio potere lo inebriava.

Allungò un braccio, prendendo una camicia dal letto, e gliela lanciò sul petto.

-Ti ho detto di vestirti. Fallo.

Loki si infilò lentamente la camicia, scuotendo il capo: -Non sai mentire. Non hai mai saputo. Quindi, non negare che ti interessassi di più senza camicia. Ma questo impediva la tua concentrazione ed, evidentemente, devi dirmi qualcosa di serio...

ancora una volta si trovò appiccicato alla parete, col braccio del fratello che gli bloccava la gola.

-Loki. Non sto scherzando.

-D'accordo, d'accordo... cosa vuoi? Domandò, acido, lisciandosi la camicia e mettendosi anche dei pantaloni.

Thor sospirò, osservando il corpo sinuoso dell'altro flettersi per vestirsi. Di nuovo si morse un labbro per non saltargli addosso. Dannazione, devo imparare a nascondere meglio quello che penso! Se solo il mio corpo mi aiutasse... Si disse, notando il ritmo accelerato del suo cuore e la sua improvvisa rigidità tra le gambe. Anche Loki sembrò accorgersene, ma non glielo fece pesare. Il biondo proseguì.

-Madre e padre vogliono che noi due partecipiamo a un banchetto stasera.

Loki sorrise da parte a parte, capendo che cosa avesse inteso sua madre qualche tempo prima.

-Lo sapevo.

-Come è possibile?

-So sempre tutto, lo sai.

Thor lo prese di nuovo per la gola, spiattellandolo al muro per la terza volta.

-Thor, è diventata un'abitudine. E non delle mie preferite...sentenziò, rantolando. Il biondo lo guardò male e non accennò a muoversi. Loki allora gli afferrò il polso e lo tirò verso il basso, non ottenne nulla. Thor gli si avvicinò pericolosamente: -Non scherzare troppo, moretto, potrei veramente farti del male.

Allora Loki lo baciò a tradimento. Thor si ammorbidì senza preavviso. Loki non seppe fermarsi e continuò a giocare con le labbra del fratellastro, costruendosi un passaggio per raggiungere la sua lingua. Thor lo afferrò per i fianchi, rispondendo con interesse. Era stato piuttosto inaspettato per entrambi. Il biondo si appoggiò all'altro, facendolo completamente appoggiare alla parete. Loki, invece, era del tutto confuso. Cosa stavano facendo? Perché di nuovo? Di tutti i sistemi che poteva inventarsi, proprio quello doveva scegliere? Nonostante i suoi dubbi, lasciò che le mani del dio del tuono gli lambissero le cosce e che le proprie si aggrappassero alle spalle del maggiore.

È completamente sbagliato, Padre potrebbe vederci da un attimo all'altro e tutto il lavoro di Madre andrebbe in fumo. Si tratta solo di aspettare stasera, Loki. Solo questo.

-Vattene.

Thor lo fissò, incredulo, senza capire nemmeno perché si fosse staccato così brutalmente, quando sembrava essere coinvolto come poche altre volte.

-Che cosa?!

-Hai capito bene, fuori di qui!

-Tu adesso mi spieghi cosa diamine è successo!

-Staccati!

Loki aveva le lacrime agli occhi e Thor dovette accontentarlo. Il moro, sospirò, sollevato.

-Non fraintendere, fratello.- iniziò, sedendosi sul letto, ancora affannato e con le labbra rosse- Ma un po' di tempo fa, madre mi aveva accennato al fatto che avrebbe fatto qualcosa affinché potessimo spassarcela.

Thor lo fissò, aggrottando le sopracciglia. Scosse la testa, sorridendo bonario.

-Uh, e chi avrebbe mai pensato che madre comp...

fu interrotto da una pedata nello stinco. Loki allora prese un foglio, una penna e dell'inchiostro e scrisse “Se tu fossi meno rimbambito, stupido di un fratello innamorato, capiresti che padre può sentirci e che se ci facciamo scoprire, i miei brillanti piani per stasera non avranno mai successo. Quindi, per piacere, non nominare madre e i suoi complotti a nostro favore, o potrebbe essere tutto vano. E il bacio che ti ho dato ora, sbagliando di grosso, potrebbe essere l'ultimo.”

Thor annuì. Poi sorrise di nuovo, agguantando il moro alle spalle e baciandolo una volta ancora. Loki scosse la testa, carico di rimprovero, con uno sguardo che diceva chiaro e tondo: “che imbecille, vuoi davvero farci beccare, allora!”.

Thor gli strizzò l'occhio e si infilò nel corridoio, sorridendo felice: -Preparati, principessina!

 

Loki sospirò, sedendosi sul letto e accarezzandosi le gambe. Oh, se gli erano mancate le mani di Thor sul suo corpo... e quanto desiderava in quel momento essere stretto tra le sue braccia, per non dover più sentire il bisogno di piangere e la sua mancanza. Lentamente si pettinò i capelli lisci e lucidi, mentre si osservava nello specchio. Non si era mai trovato bello, eppure in quel momento si trovava piuttosto affascinante. Si disse che era merito del colore che i baci appassionati dell'amante avevano lasciato, ma una parte della sua mente gli diceva che era la felicità che sprizzavano i suoi occhi a renderlo meraviglioso. E in quel momento capì cosa il fratello vedesse di bello in lui: la luce dei suoi occhi smeraldini quando lo guardava o solo lo pensava. In un momento comprese anche quella frase che tante persone dicevano sugli innamorati, “lo si vede dagli occhi”. Era vero, ed era anche vero che Loki amava Thor, sebbene negli ultimi tempi si vergognasse ad ammetterlo, quasi come se un sentimento del genere non gli rendesse onore.

 

**

 

La sera arrivò. I fratelli giunsero separatamente al banchetto ed evitarono accuratamente di sedersi accanto. Tuttavia, non erano distanti, e non riuscirono a evitare di scambiarsi continue occhiate cariche di promesse e di cose non dette, nei momenti in cui la conversazione li lasciava liberi. Odino e Frigga smisero quasi subito di osservare i figli, immergendosi in dialoghi stressanti con i convitati. La dea notò con piacere che i ragazzi non si erano isolati subito dagli altri, mantenendo per il momento un atteggiamento normale.

Dopo alcune portate e molto vino, idromele e alcolici in generale, il padre degli dei era molto su di giri, tanto che non riusciva più a controllare il suo preziosissimo dono dell'onniscenza. Frigga finse indifferenza, versandogli altro idromele nella coppa. Thor ne bevve una anche lui, sotto lo sguardo curioso e quasi di disapprovazione del moro Loki. -Dovresti provarla, fratello! Disse il biondo, quasi farfugliando.

-Sì, per vedere se mi ubriaco e poi devi portarmi a letto in braccio...

-Credi che mi dispiacerebbe?

-Hai troppo alcol in circolo, Thor. Rispose, carico di severità, il dio della Menzogna. Il biondo rise sguaiatamente, mentre l'altro non sapeva più se lo faceva apposta o era seriamente più ubriaco che sobrio.

Continuando su questa scia per un altro paio d'ore, piano piano la sala dei banchetti si svuotò, lasciando solo la famiglia reale e alcuni tra i guerrieri più illustri. Odino era quasi crollato sotto gli influssi dei vini, Thor riusciva a mantenere ancora una parvenza di lucidità. Rimasti solo un pugno di invitati, Loki scelse che era il momento adatto per agire.

-Fratello, prima che tu cada addormentato qui e che occorra un intero manipolo di uomini per trascinarti via, sarà bene che tu venga con me.

Thor alzò un'ultima volta il bicchiere, svuotandolo, mentre strizzava l'occhio al minore, serissimo.

-Loki, vuoi togliermi tutto il divertimento? Proprio ora che la festa si faceva interessante!

Loki non poté fare a meno di sorridere a labbra strette, cogliendo l'ironia del fratello. Thor si alzò e, barcollando, si appoggiò al corpo più esile del moro, cingendogli le spalle con un braccio. Loki se lo caricò parzialmente e iniziò a trascinarselo dietro per i corridoi del palazzo.

Raggiunta la stanza del minore, la più vicina al luogo da cui provenivano, il biondo sussurrò nell'orecchio del moro: -Lo sceneggiato è andato per il verso giusto?

-Giustissimo! Replicò il più giovane, spostando il braccio dell'altro, per appoggiarselo su un fianco. Thor sorrise.

-Intenzioni serie, stasera...

Loki gli strinse l'altra mano, sorridendo debolmente: -Stanotte dobbiamo capire molte cose, io e te... sentenziò, mentre il più grande lo fissava senza capire.

-Non ho capito quasi nulla, tu e la tua mente contorta! Però- mormorò, languido, contro il bianco collo del dio del Caos- so che sono molto più disposto all'apprendimento di quanto mai sia stato...cominciamo, professore?

Loki rise di gusto, sincero, poi lo afferrò con determinazione e lo baciò con passione. Il biondo lo strinse a sé con forza, schiacciando contro il proprio petto quello magro e scarno del moro, togliendogli il respiro per un momento. Si guardarono, prima che il più piccolo si togliesse la giacca di pelle scura e iniziasse a slacciare i nastri che fermavano l'armatura del più grande.

Il dio del Tuono iniziò a baciare la pelle nuda del moro, mandandolo in estasi.

-Oddio, Thor! Non...oh, al diavolo!, fallo, fallo ancora, per favore... cedette, il minore, ammorbidendosi ai tocchi caldi e avvolgenti del biondo. Thor sorrise, sentendolo supplicare: -Sembrerei un pervertito di bassa categoria se ti dicessi che amo il modo in cui mi supplichi?

Il moro gli tirò un pugno sul petto, ridendo: -Sì!- rispose- Ma, ti dirò di più,- aggiunse, sussurrando, sgusciando sul corpo disteso dell'altro come un gatto voglioso di coccole- mi piace che a te piaccia...Thor, sono tuo, fa' di me quello che vuoi..

-Stai scherzando?

-No...non farmi cambiare idea, svelto!

Il biondo non se lo fece dire due volte, agguantantandolo e tirandolo su di sé, per poi iniziare a passare le sue mani sulla schiena, sentendolo rabbrividire ai suoi tocchi. Il moro, intanto, non riusciva più a ragionare, avvolto come era dal piacere, ma in quel momento non gli dispiaceva affatto perdere la concezione del mondo circostante. Thor afferrò il minore per i fianchi, costringendolo a dargli le spalle, facendolo tra l'altro finire sotto di sé. Loki mugolò, soddisfatto, prima di abbandonarsi definitivamente al fisico più grande e forte del compagno.

 

Dopo che Thor si decise a uscire dal più piccolo, crollandogli accanto e accarezzandogli la schiena con dolcezza, Loki si voltò per cercare le sue labbra. Lo baciò con delicatezza e sentimento, per dirgli con quel gesto che non gli interessava solo il lato fisico del loro rapporto, ma che si appartenevano anche su tutti gli altri fronti. A lui non interessa che lo abbia appena preso, o meglio, non gli interessa solo quello. Lui mi vuole con sé, mi vuole accanto a sé, più o meno ad ogni modo.

-Thor...

-Dimmi tutto...

-Non voglio dormire, ti va di parlare?

Thor represse uno sbadiglio, annuendo: -Certo, se il mio professore preferito vuole spiegarmi cosa ci fosse da capire stanotte...

Loki sorrise, mentre un'ombra di dispiacere gli passava sul viso: -Thor...dovremmo...

-Dirlo a padre?

-Sì... insomma, io... beh, via, credo che non possiamo sempre continuare così, a rifiutarci perché abbiamo paura di non prestare fede a una promessa che abbiamo fatto perché eravamo disperati.

-Disperati... è vero, lo eravamo... ma, non credi che questa richiesta potrebbe farlo infuriare di più?

-Oh sì, andrà su tutte le furie. Ma.. preferisci questo? Dover ricorrere agli stratagemmi di madre per una notte insieme? Una in tre mesi?

Thor lo strinse, passandogli una mano sulla guancia, quasi inondata di lacrime: -Hai ragione! Dobbiamo essere onesti.

-Non si tratta di onestà, Thor, ma di limiti.. per un po' io potrei sopportare questo, ma non resisterei molto...è egoismo, egoismo puro: non vivo senza te che mi stringi tra le tue braccia, quindi non posso sopportare la promessa che abbiamo fatto.

-E' un egoismo che mi piace... sussurrò il biondo, fissando gli occhi verdi dell'amante, prima di tornare a baciarlo. Loki si abbandonò ancora una volta al contatto con Thor, cancellando per un istante tutti i dubbi che lo assalivano. Restarono in silenzio per un po', limitandosi a guardarsi reciprocamente e a sorridere come due idioti.

-Penso che la felicità ti stia bene, Loki. Fece Thor, osservando la piega serena delle labbra dell'altro, con tenerezza.

-Felicità... ha un bel suono, non credi?

-E un bel sapore.. -rispose il più grande, mordendo delicatamente una spalla lattea del minore- il tuo...

-Uh, che sdolcinato.. si finse sdegnato il moro, per poi finire a ridere, spensierato.

Il dio del tuono lo fissò senza capire il filo logico dei suoi pensieri.

-Io non sono mai stato così bene con nessun altro, piccolo mio, e anche ai vecchi tempi, mi pentivo persino di aver parlato con altre persone...

-Thor... c'è una cosa che non ti ho mai detto.

-Puoi farlo, sta' tranquillo.

-Ecco... io... prima di stare con te, prima che questa storia assurda iniziasse... ecco, ho provato a...

-Una ragazza? Io ne ho avute un paio, ma poi mi sentivo in colpa per qualcosa di strano e allora le lasciavo sempre...

-Thor! Insomma, io ho provato sia con una ragazza che con un ragazzo, ma il problema era che ogni volta finivo a pensare a te e al fatto che non avrei mai potuto averti.- sorrise- Questo era quello che credevo...

-Loki...sei quasi tenero, se non avessi un grado di stronzaggine di fondo...

Loki sorrise, accoccolandosi sul petto dell'altro per dormire.

-La lezione di stanotte è che io ti amo, Thor.

 

**

 

Odino si svegliò con un grande mal di testa, senza sapere come fosse andato a letto. La prima cosa che gli tornò in mente, oltre al numero di imprecazioni legate al post-sbornia, era che non sapeva più che fine avessero fatto i suoi figli. La risposta gli fu fornita da quell'odioso dono dell'onniscenza che aveva tanto desiderato. L'immagine che gli apparve davanti, lo turbò alquanto: Thor e Loki che dormivano nello stesso letto, interamente nudi e coperti solo dal busto in giù da un leggero lenzuolo, e per di più erano anche abbracciati.

-Frigga! -la moglie lo raggiunse, fissandolo curiosa,- Che ci fanno i nostri figli a letto insieme?

La dea si morse un labbro, indecisa su cosa dire: -Credo che abbiano trascorso la notte insieme.

-È indecoroso al massimo! Non tollero queste cose in casa mia!

-Odino, il vino è scorso a fiumi la scorsa sera, probabilmente ha avuto i suoi effetti anche su di loro.

-Non mentire a me, moglie! Sai meglio di loro cosa sia successo, non è forse vero?

-Se anche lo sapessi, non sei certo tu il responsabile della loro attrazione reciproca, puoi solo sopportarla e sperare che passi, anche se non ci giurerei affatto. Per questo, mi rifiuto di proseguire oltre questo discorso.

Odino lanciò fiamme con lo sguardo, adesso pure sua moglie si era messa a appoggiare i ragazzi! Non c'era veramente più rispetto.

 

-Padre! Esclamò, sorpreso, Loki, tirando il lenzuolo fino al petto, quando il padre degli dei entrò nella stanza in cui lui e il fratello stavano dormendo.

-Mi ero fidato di voi. Mai ho fatto sbaglio più grande.

Thor tentò di intervenire, ma fu bloccato da un'occhiataccia del padre. Loki restò a fissare le coperte, senza sapere che dire o fare.

-Siamo due delusioni, padre.- disse il più grande- Ma non puoi...

Loki lo fissò, terrorizzato. Poi, il moro aprì bocca: -Padre, io credo che sulla Terra stia accadendo qualcosa che non va...

-Non sviare il discorso, Loki!

-Non lo sto facendo, sto solo dicendo che molte persone sono in pericolo! Padre, ti prego, proseguiremo dopo, lasciaci andare a vedere...

Odino annuì a labbra serrate.

 

**

 

Thor e Loki arrivarono sulla Terra, assistendo al peggiore spettacolo che potesse offrirsi ai loro occhi. Un edificio stava crollando a causa di un esplosivo piazzato da una banda di terroristi. Il dramma maggiore era che si trattava di uno dei palazzi più importanti e frequentati della cittadina in cui erano cresciuti, quindi moltissime persone che conoscevano erano intrappolate all'interno.

-Thor, fa' qualcosa! Implorò il minore, fissando sconvolto la folla di persone urlanti e desiderando di poter intervenire in qualche modo.

-Cosa? Gli urlò il più grande, quasi arrabbiato.

-Non lo so, ci sono persone bloccate ai piani più alti, vola e prendile!

-Tu cosa farai, intanto?

-Inizierò a portare fuori quelli al piano terra.

-Non farti male.

-Neanche tu. Rispose Loki, sorridendo a malincuore, nel ricevere un leggero bacio dal maggiore. Poi si separarono, Thor roteando il martello raggiunse, nello stupore generale, i livelli superiori, Loki si materializzò dentro l'atrio del piano terra, iniziando a spingere chiunque trovasse verso una qualsiasi uscita, cercando di fare evitare loro le fiamme e le buche che si erano create. Dopo essersi reso conto che così facendo sarebbe stato più lo scapito del guadagno, il moro ricorse alla magia, congelando le fiamme al piano terreno.

-Beh, che c'è da fissare? Mai visto un estintore? È lo stesso principio, su una scala maggiore.

Thor nel frattempo aveva fatto più volte in su e in giù, aiutando pompieri e esercito a evacuare la parte alta del palazzo.

Dopo circa una mezz'ora, soltanto una decina di persone erano rimaste intrappolate e i due fratelli stavano lottando con tutte le loro forze per farli uscire salvi. L'energia magica di Loki stava arrivando al suo limite naturale e nemmeno la padronanza del seiðr poteva aiutarlo, in quel frangente. Le fiamme avevano ripreso a avanzare, i pavimenti a sgretolarsi. La folla stava in ansia, senza capire più cosa stesse realmente accadendo.

Il ragazzo che vola mi ha salvata” “C'è una specie di illusionista che ha spento il fuoco” “Nell'elicottero non ci sarebbe stato posto per tutti” “Senza il ragazzo moro, io sarei ancora sotto la mia scrivania”.

Loki allungò una mano a un'anziana, per invitarla a seguirlo. -Le fiamme non ci attaccheranno, signora, si fidi, per Giove!

-Non mi fido dei ragazzacci che si vestono così...

-Andiamo signora..se vuol morire bruciata faccia lei, io le consiglio di seguirmi. Rispose il dio dell'Inganno, tentando di usare la sua natura Jotun per raffreddare l'ambiente. La donna si decise a seguirlo, ma un pezzo di muro le cadde in testa. Loki gridò, spaventato, tentando di prenderla in braccio per portarla fuori. Thor sentì il suo urlo, ma non ce la fece a raggiungerlo, avendo tre persone addosso, mentre le portava a terra. Il biondo corse a raggiungere il fratello, trovandolo pieno di sangue (per la maggior parte appartenente alla vecchia) e stremato.

-Portala all'ambulanza...

-D'accordo, stai bene?

-Mai stato meglio.

Thor non la bevve, ma si allontanò con la donna, osservando il più piccolo stringersi la testa tra le mani e respirare affannato.

 

 

Quando Thor raggiunse Loki, seduto con i gomiti piantati sulle ginocchia e la testa tra le mani, lo abbracciò stretto: -Che hai, piccolo? È tutto finito, tutto finito...

-Quanta distruzione, quanto sangue versato... io ho seriamente pensato di scatenare una guerra? Fratello- lo fissò negli occhi azzurro cielo- quale errore ho commesso?!

Thor lo strinse di più, soffocando i suoi singhiozzi nel suo petto. -E' finita, Loki, va tutto bene, tutto bene. Andiamocene.

Loki si alzò, ma nel mentre che seguiva il fratello, scorse qualcuno in lontananza e si precipitò a corsa in quella direzione. Il biondo lo guardò scattare e, dopo qualche istante di stupore, lo seguì.

 

Trovò il moro intento a parlare con Emma White, la loro vecchia vicina di casa.

-Emma! Esclamò Thor, sorpreso. La ragazza stava sanguinando da un braccio, ma era stata medicata dai paramedici, e stava seduta sul dietro di un'ambulanza in compagnia di una ragazza biondina e dal fisico asciutto.

-Thor! Rispose Emma, piacevolmente stupita. Loki sorrise, come rassicurato dal braccio forte del fratellastro che era andato a posarsi intorno alla sua vita.

-Oh, beh- fece il moro- forse è il momento delle presentazioni, no?

Emma annuì, un po' scossa, ancora: -Lei è Leah, la mia ragazza, Leah, loro sono Loki e Thor Odinson, non sono del tutto fratelli. Le disse, strizzando un occhio. Leah strinse la mano ad entrambi, sorridendo stanca, Emma proseguì: -Bene, insomma, voglio dire, che ci fate qua? Eravate andati via, no? Tu dovevi essere morto e tu non si sa bene dove...e invece! Meglio così, in fondo...

Loki sorrise del fiume di parole che era quella ragazza ogni volta, rispondendo con calma alle sue domande, mentre Thor ascoltava e Leah pure. Il dio dell'Inganno poi disse: -Stai ancora con i tuoi?

-No. Mi hanno cacciata quando ho provato a presentare Leah in casa. E ora vivo al college. Loki annuì, grave. Thor rispose per lui: -Ah, beh, mi sa che anche noi faremo la stessa fine... la nostra casa di qui è ancora libera?

-Beh, sì...

-Loki, se ci diseredano abbiamo comunque una casa!

Il moro rise di gusto, alzando lo sguardo per incontrare quello sinceramente innamorato del biondo. Non resistendo oltre, lo baciò con dolcezza, a fior di labbra, sentendolo sorridere al contatto. Emma ridacchiò, complice, guardando di sottecchi Leah, che sembrava aver capito solo in quel momento come stessero le cose tra i due.

-E così- interruppe Emma, loquace come al solito- ci avete parato il culo, oggi. Beh, grazie, a nome di tutti credo. E, lo so che dovete andare, non sono così rincoglionita, in fondo ho battuto un braccio, non la testa, ma volevo solo dirvi che semmai vorrete tornare qui...la casa accanto alla mia è libera.. potremmo farci qualche vacanza insieme...

Loki sorrise, divertito: -Buona idea, Emma! Torneremo presto, no?

Thor sorrise a sua volta, guardando con molta più simpatia la vecchia vicina di casa, Loki proseguì: -Adesso andiamo... Piacere di averti incontrata, Leah, mi aveva fatto una testa così, con te...

Leah ridacchiò: -Lei fa una testa così a tutti con qualsiasi cosa...ma tu eri un caso particolare... ha parlato così tanto di te che avevo iniziato ad essere gelosa..ma vedo che sei in buone mani!

Loki si morse un labbro per non sorridere come un ebete e, preso per mano Thor, si allontanò con lui.

 

**

 

Odino attese i figli nel salone del trono. Quando essi fecero ritorno, lo trovarono nervoso e stanco.

-Bel lavoro, figli miei! Siete stati valorosi e pieni di coraggio, disposti a rischiare la vostra vita per salvarne altre, e questo si addice a voi.

I due sorrisero, stanchi e affannati, sia dal viaggio che dalla giornata. Loki in particolare era distrutto dall'uso fatto della magia e si reggeva sulle proprie gambe a stento. Tuttavia era sveglio di cervello e decise di dire: -Padre, avevamo un discorso in sospeso, no?

Odino annuì, serio: -Vedo che ultimamente hai imparato a prenderti le tue responsabilità, Loki. Quel discorso può essere rimandato se volete...

-No- proferì Thor, deciso- noi non abbiamo bisogno del tuo consenso, padre, volevamo solo informarti di come stanno i fatti.

Loki impallidì, temendo la reazione del padre degli dei. Odino, si passò stancamente una mano sul viso, sospirando: -Ah, chi avrebbe mai detto che sarebbe successa una cosa del genere? E invece...

Il moro ebbe l'ardire di chiedere che cosa significassero tali parole.

-Significano che niente vi può separare, ci ho provato tante di quelle volte da quando eravate piccoli a ora che ho perso il conto. Ma una cosa l'ho imparata, sappiatelo: non si può lottare contro il destino, nemmeno se si è Odino, padre degli dei.

Thor sorrise, correndo ad abbracciarlo, ma il dio più anziano proseguì: -Spero che vi stanchiate prima, sinceramente, ma, casomai doveste andare avanti tanto a lungo, sappiate che prima di avere figli, dovrete sposarvi!

Loki sbiancò totalmente. C'era un aspetto ancora della sua natura che non aveva spiegato a Thor, che infatti lo fissò, incredulo.

-Tu non dirmi nulla, eh! Lo schernì.

-Beh...è scioccante! Non potevo dirti una cosa del genere su due piedi...

Thor ignorò le sue scuse, proteste e lamentele, per corrergli incontro e baciarlo con entusiasmo. Loki si abbandonò a quell'abbraccio, per poi sussurrargli: -Ti amo, Thor, non dimenticarlo.

Thor lo baciò ancora e sentì un tonfo sordo. Girandosi, notarono che loro padre era svenuto per lo shock. Ridendo a crepapelle, chiamarono le guardie, avviandosi dopo verso le loro stanze, mano nella mano, lasciando ai suoi dubbi e tormenti il padre degli dei che, nella sua millenaria sapienza, era stato spiazzato da un semplice bacio.

 

 

Oh mio dio!

È finita... okay, gioite, vi libero da questo tormento di storia.

 

A dire la verità vorrei fare un annuncio abbastanza importante: per un po' di tempo, non so quanto, due mesi, uno, tre.. non pubblicherò più. Ho bisogno di dedicarmi a delle originali che ho in corso da tantissimo tempo. Mi dispiace un monte, ma penso che potrete sopportare lo stacco.

Se proprio vi mancherò, non esitate a contattarmi per MP, visto che continuerò a vagare su EFP come lettrice mascherata. :)))

 

Now, i grandi ringraziamenti. Preparatevi a una lista chilometrica.

 

L'onore del primo grazie va a MusicAddicted, che mi ha dato l'idea per una storia in questo fandom, involontariamente ma lo ha fatto, e mi ha sopportata nei momenti più tragici, come sempre, facendomi sentire anche più brava di quanto sia in realtà, grazie mille davvero! Sarò perennemente in debito con te, sei un punto fermo!

 

Poi c'è MariaGraziaKilljoy, beh, fra due mesi la vedo! :D E lei è stupenda, gentilissima, ti alza l'autostima e ti fa felice con i suoi commenti stupendi, ragazzi, seguitela su Twitter perché vi fa fare delle risate assurde, garantito.

Un grazie speciale a NCSP, una delle ultime arrivate, in cui ho trovato una persona stupenda e che, da brava classicista smattosa, comprende le mie manie di shipping di chiunque con chiunque altro. Ah, NCSP, prima o poi ti recensisco, non temere. ;)

 

CrackedActress è stata un amore a leggermi e quindi la ringrazio con tutta me stessa. :D :D

 

Pwp_pah, la mia cara pwo_..! Grazie per tutte le smattate condivise su Twitter e gli sfoghi per la stanchezza e le crisi di ispirazione, sei fantastica!

 

Ambrogina. Ecco, lei si è scelta lo username peggiore della storia solo perché non le veniva a mente niente, facciamo una colletta per dire a Ila di cambiarlo. Però ringraziamola perché sopporta le mie smattate molto di frequente. :3

 

Ora veniamo alle magnifiche 3...

PiccolaRumple, che ha ascoltato sulle scale di scuola i miei piani per questa storia ogni ricreazione e mi ha accompagnato a prendere il tè ogni volta che la mia dipendenza da teina mi obbligava. Ah, tra l'altro, ha una lampada fantastica in salotto.

 

_Nia è la bocca della verità per eccellenza, riesce a darti i consigli migliori di sempre e per questo si becca sempre i capitoli in anteprima, tranne questa volta, in cui sarà stata sorpresa dallo schifo che è venuto senza i suoi suggerimenti. :3 Ah ringraziatela anche perché ha pazienza e sopporta i miei attacchi di ispirazione nelle ore di greco, perché è dietro di me.

 

Gaia_Nini, last but not least, lei è quella a cui devo di più. Perché sopportare me alle sette e mezzo ogni mattina è peso, soprattutto quando do di matto e le parlo delle idee che ho avuto. Poi, lei è mia moglie, quindi è la persona più adatta a sopportarmi u.u Insomma, lei si merita il grazie più grande.

 

Grazie anche alle ragazze di Twitter e di Tumblr che ogni tanto appaiono con un “OMG ma tu hai scritto...” facendoti sentire famosa per un momento, siete meravigliose!

 

Vi ho annoiato anche troppo.

A non tanto presto,

neuro.

  
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