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Autore: secsihug    18/05/2013    1 recensioni
Ognuno di loro aveva un modo e un’abitudine diversa di vivere, Michele aveva sempre condiviso la casa con i suoi quattro fratelli, Daniel fino a quattordici anni stava con la madre e il fratello, dopo decise di andare a stare dal padre e la sua compagna, mentre Giovanna aveva sempre vissuto con i genitori e il fratello.
La loro vita in quella casa non era per niente armoniosa, sempre piena di conflitti, discussioni continue, urla a tutte le ore del giorno, andare avanti era più una sofferenza che qualsiasi altra cosa. Erano tre caratteri completamente opposti e sicuramente non sarebbero mai più diventati amici come lo erano una volta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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1.DOVREMMO CONOSCERCI MEGLIO
 
 
“ho fatto come mi avevi suggerito tu, ma non ho risolto niente!” disse Rebecca mentre parlava con il suo migliore amico a distanza Salvatore.
“cosa ti hanno risposto?” chiese dall’altro capo del telefono.
“bah, alla fine il problema non è nemmeno Daniel, lui mi appoggia sempre, è Michele che mi ha detto che secondo lui ci dovremmo conoscere meglio, ma meglio di così? Ci conosciamo dalle medie, nessuno di noi è cambiato non capisco perché dovremmo conoscerci meglio! Poi quella frase detta da lui mi fa venire il nervoso.
Stanotte stavo facendo un sogno bellissimo, ma boom, stamattina mi hanno svegliato perché cercavano il latte che tra l’altro nessuno aveva comprato. Nel sogno c’eravamo io e Emiliano e ci stavamo per baciare, lui mi aveva confessato che io gli piacevo, ma piacevo anche al suo amico Alessio…”
“e poi?” Salvatore si incuriosì.
“e poi basta, per colpa di quei deficienti mi sono svegliata” disse mentre osservava dalla finestra il sole debole delle sette di sera del mese di maggio. Gli alberi si muovevano a suon di vento, le foglie erano filtrate dai raggi del sole, il rumore delle macchine che passavano sulla strada principale la rilassavano, gli schiamazzi dei ragazzini che giocavano a pallone le ricordavano quando era una bambina anche lei, quanto vorrebbe tornare a quel periodo, i tempi dell’università sono davvero pesanti, soprattutto la convivenza e quella frase detta da Michele che gli rimbombava ancora in testa “dovremmo conoscerci meglio!”
Sentì dei passi avvicinarsi nella camera dove lei era seduta sul suo letto, o per modo di dire letto, era tutto tranne che un letto, un ammasso di lenzuola e coperte dove non si capiva qual’era l’inizio e quale la fine, i cuscini buttati a mo’ di pila che formavano una montagna; era Daniel che prima di entrare bussò alla porta.
“Salvo, ora devo andare, ci sentiamo dopo!” disse a telefono, Salvo era il soprannome con cui Rebecca chiamava Salvatore.
“Michele vuole fare una riunione di coinquilini” disse Daniel l’ultima parola facendo segno con le mani le virgolette.
“va bene, come vuole, tanto se non ha ragione lui non è mai contento” sembrava una bambina quando diceva quelle frasi, ma era più forte di lei, era sempre stato nel suo carattere, sicura di se, determinata, testarda e vendicativa. Questo era dovuto al fatto che da quando era bambina giocava a tennis, uno sport molto competitivo;
“stai tranquilla e non rispondergli male, vedrai che andrà tutto bene” la rassicurò e cercò di calmare l’agitazione che la avvolgeva.
“lo spero tanto”
 
“volevo parlargli della convivenza, dobbiamo trovare una soluzione” disse da tutto sapiente Michele.
“io propongo che tu te ne vai e io e Daniel rimaniamo qui!” rispose Rebecca.
“per favore, non è il momento di azzardare” la schernì.
“dobbiamo parlare di cose più serie in questo momento, è arrivata la posta!” annunciò Daniel. “l’ha portata prima Maria”.
Maria era una signora di mezza età, faceva la portinaia in quello stabile, era grassoccia, con capelli corti rossicci un po’ mossi, occhi marroni, un nasino tondo ma piccolo, indossava sempre un paio di occhiali e un camice a quadretti bianchi e blu. Si era molto affezionata ai nuovi arrivati sia perché erano giovani ma anche perché erano gli unici del condominio che intraprendevano dialoghi con lei. Emanava un odore molto forte, sembrava quasi che vivesse dentro un forno. In quel palazzo erano tutti scontrosi, non salutavano mai se ti incontravano, tutti andavano sempre di fretta, nessuno aveva mai tempo, nemmeno per dire un semplice “ciao”. Più che vivere al centro di Roma sembrava di vivere nel nord Italia, tutti sempre di fretta, nessuno disposto ad ascoltarti e gran lavoratori.
“dobbiamo trovare un modo per pagare tutto!” assunse un’aria preoccupata Rebecca.
“divideremo le spese!” rispose Michele e a Rebecca quella risposta non piacque affatto.
Quei due si odiavano anche quando dicevano cose giuste e serie.
 Alle medie Michele era pazzamente innamorato di Rebeccadal primo istante in cui si videro. In seconda media si erano messi insieme per circa due anni, Rebeccaera innamoratissima di lui, ma poi lui cambiò, sia fisicamente che caratterialmente. Andava tutti i giorni in palestra per sembrare ancora più forte di quanto già lo fosse, il suo carattere era diverso, forse troppo, prima era dolce e sensibile, ora sembrava che quella persona non esisteva più, se l’era inghiottita il nuovo Michele, arrogante, egoista, frequentava gente molto più grande di lui, iniziò a fumare e ubriacarsi, andando più avanti con gli anni anche a drogarsi. Era tutta un’altra persona. Da quando non si erano lasciati non si erano mai più rivisti.
“come facciamo a dividere le spese se nessuno di voi due lavora!” spiegò Rebecca.
“come se il tuo fosse un lavoro” protestò Michele.
“io faccio la modella dalla Hollister, fino ad adesso guadagno duecento euro a settimana, posso pagare la mia parte, ma non la vostra”si vantò Rebecca.
“io sto cercando un lavoro, lo sai benissimo, conviviamo solo da un mese, avremo tutto il tempo per dividere le spese, non ti devi vantare perché metti in mostra il tuo corpo per ricevere dei soldi” si ribellò Michele.
“io non vendo il mio corpo, quello è il lavoro di commessa, io ora devo uscire, ci vediamo dopo” si adirò Rebecca.
“visto che esci compra anche il latte” ordinò Daniel.
“okay Daniel” si richiuse la porta alle sue spalle. Aveva bisogno di uscire, doveva respirare aria pura, forse incontrare Ilaria le avrebbe fatto bene.
Ilaria era la sua migliore amica, non si erano mai separate, avevano passato insieme momenti favorevoli e altri no, anche quando erano in crisi erano riuscite a non separarsi mai, era una ragazza solare, molto dolce e simpatica, dava molti consigli davvero ottimi, per il suo modo di fare troppo dolce era spesso sfruttata dalla gente, raccontava tutto quello che gli succedeva a tutti senza vergognarsi di niente.
Era abbastanza alta, con occhi grandi e color tra miele e cioccolato, labbra sottili e capelli lunghi fino alle spalle, ondulati  e castani, il suo timbro di voce soave e delicato faceva sciogliere chiunque, indossava sempre abiti con colori vivaci che rispecchiavano la sua personalità, sempre di marca, ma soprattutto della Hollister. Questa era una marca molto amata da tutti i giovani, i vestiti erano davvero bizzarri a volte, ma anche cose classiche. La cosa più bella del negozio è che era al buio ed era pieno di modelli con un fisico perfetto, quando entravi sembrava di stare in paradiso. Quei modelli, Rebecca li conosceva tutti.
Le due ragazze si erano incontrate al bar come era solito fare, tra un frappé e una granita era sempre più piacevole parlare e scambiarsi consigli, ultimamente poi si vedevano anche di meno, quindi le cose da raccontarsi erano maggiori. Tra un paio di scarpe e una borsa passavano tutti i pomeriggi in compagnia sempre pronte a rinnovare il loro look.
  
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