Amami! Che ti costa????
Gelosia.
Una singola
parola che esprime migliaia di sentimenti.
Rabbi, delusione,
tradimento… amore.
Perché questo
voleva dire quella parola che iniziava con
Oh, no… l’aveva
giurato su Santo Salazard che quella dannata mezzosangue non l’avrebbe passata
liscia! Quant’è vero che suo padre fosse un Mangiamorte e che sua madre lo
cornificasse con Piton! Come osava quella dannata so- tutto- io renderlo
ridicolo davanti all’intera scuola? Come si era anche solo permessa a farsi
vedere in giro con quello? Lei era sua, e lo sarebbe stata fino alla fine dei
suoi giorni, anche se era stato lui stesso a lasciarla.
Il motivo?
Altre cinque
lettere che lo avevano portato alla soglia di un esaurimento nervoso, senza
contare il fatto che la sua sanità mentale era già bella che compromessa dalla
tormentata infanzia che aveva vissuto, da una gallina in calore innamorata di
lui e da un migliore amico che voleva diventare botanico solo per coltivare Marijuana
legalmente.
Tornando al
punto di partenza.
Credo di
aver tralasciato un po’ di particolari, o almeno, certamente importante.
Chi era
la misteriosa ragazza che era riuscita a far uscire la prima ruga intorno agli
occhi dell’adone Draco Malfoy?
Ma ovviamente
Che
rapporto c’era tra i due?
Stavano insieme,
o meglio lo erano stati.
Perché la
loro storia aveva raggiunto il capolinea?
Perché pronunciare
cinque lettere per il nostro biondino preferito costituiva un’impresa, a
paragone della quale il Torneo Tre Maghi era come vincere una partitella a
briscola.
Come
Beh, come
tutti sappiamo,
Flash Back
“ Draco,
ormai sono sette mesi che stiamo insieme e tre che siamo usciti allo scoperto,
dichiarando apertamente il nostro amore” disse una bellissima Hermione Jane
Granger in jeans chiaro, all star rosa e maglione della medesima tonalità.
“ Lo so
bene, mezzosangue, ma dove vuoi andare a parare con questo discorso?” chiese
uno splendido Draco Malfoy in pantalone nero e maglione della divi scolastica. La
guardava con i suoi occhi di ghiaccio, mantenendo su un’espressione sospettosa,
ma al contempo curiosa. ogni volta che tirava fuori l’argomento “ siamo usciti
allo scoperto” o voleva trascinarlo a qualche corso di potenziamento tenuto
dalla McGranitt o desiderava essere accompagnata a fare shopping.
“ Niente
Draco, è solo che credo sia giunto il momento di chiarire alcune cose tra noi”
disse lei, catturando i laghi di neve che erano le iridi del suo bellissimo fidanzato.
Chiarire…
altre otto lettere che avevano la capacità di mandare a puttane la sua scarsa
tranquillità giornaliera. L’infinito presente di quel verbo volve dire solo una
cosa: guai. Solitamente Hermione utilizzava quella parola quando lui faceva a
pugni di nascosto con San Potter, o rubava gli abiti di Lenticchia dallo
spogliatoio o veniva beccato da Gazza a fumare uno spinello nel bagno con il
suo compagno d’avventure Blaise Zabini. Ma ultimamente Draco Lucius Malfoy non
aveva combinato niente di tutto ciò, perciò la sua sporca e nera coscienza
poteva ritenersi a posto e ciò stava a significare che fosse stata la sua perfetta
ragazza a commettere qualche passo falso.
Che l’avesse
tradito?
I suoi
occhi di ghiaccio presero fuoco, decisi ad arrivare alla verità.
“ C’è
qualcosa che vorresti dirmi, Hermione?” disse lui, avvicinandoglisi.
“ Si,
Draco, in effetti, una cosa ci sarebbe…” rispose lei abbassando lo sguardo e
iniziando a torturarsi le labbra con i denti.
“ Ahah! Quando
si mordicchia il labbro inferiore verso l’angolo destro della bocca significa
che ha qualcosa da farsi perdonare!” pensò Draco, appoggiandogli una mano sulla
spalla e alzandole il mento con il mento con quella libera.
“ Ehi,
mezzosangue, non sarà mica la fine del mondo. Dimmi cos’è che ti agita”
“ Ti amo”
“ Hai
visto… non ci voleva poi mol… che hai detto?” disse il biondo sgranando gli
occhi e allontanandosi da lei di un passo.
“ Ho
detto che ti amo” rispose la ragazza, con voce ferma e sicura.
Sapeva bene
che Malfoy avrebbe reagito in maniera… diciamo “particolare” a quell’affermazione,
ma era ormai molto tempo che moriva dalla voglia di dirglielo e di fargli
comprendere che lei non l’avrebbe mai abbandonato. Non aveva interrotto il
contatto visivo che stava mantenendo con il Principe di Serpeverde, finchè lui
non le diede le spalle. Iniziò a camminare, allontanandosi passo dopo passo,
sempre più da lei, quando la voce della riccia lo raggiunse.
“ Se
adesso te ne vai non ti conviene tornare da me fino a quando non avrai una
spiegazione plausibile al tuo comportamento” disse la ragazza con tono orgoglioso
e severo allo stesso tempo.
Draco non
aveva smesso di camminare al suono di quelle parole, mantenendo un momentaneo
stop alla loro storia d’amore.
Fine
flash back
Erano passate già ben due settimane dalla loro lite e la notizia aveva fatto il giro di Hogwarts in poche ore, nonostante né lui né Hermione avessero dato alcuna spiegazione ad anima viva.
In questi quattordici giorni non avevano smesso un secondo di pensare l’uno all’altra, lo facevano con la stessa intensità che modulava prima il loro amore, quest’ultimo paragonabile ad una candela accesa ininterrottamente. Capitava spesso che durante le lezioni i loro sguardi si incontrassero e che il mondo intorno a loro si fermasse.
Allo scadere della domenica della seconda
settimana trascorsa lontano dalla sua mezzosangue, Draco, grazie ad una
paternale durata tredici ore da parte del suo migliore amico Blaise Zabini, era
finalmente giunto al perché fosse fuggito nel momento in cui la sua ragazza gli
aveva teneramente dichiarato i suoi sentimenti. Aveva avuto… paura.
Ebbene sì, signori e signore, Draco Lucius Malfoy aveva temuto quel sentimento perché era sempre stato abituato alla freddezza, all’indifferenza. Gli erano stati insegnati precetti ben precisi, secondo i quali amare era considerata una cosa da deboli e fidarsi era l’azione più sbagliata di questo e dell’altro mondo. Poi, dopo che aveva scoperto lei, anzi che aveva conosciuto la vera Hermione, tutto intorno a lui aveva preso una piega diversa.
Lei gli aveva insegnato quanto
fosse bello sorridere, ridere alle battute d quello scemo di Finnigan, quanto
fosse bello fare l’amore e non soltanto del rude e volgare sesso, quanto fosse
bello amare. Malfoy da tutto ciò aveva appreso una cosa fondamentale: sì, amare
e fidarsi lo facevano sentire bene, ma amare lei rendeva la sua vita migliore,
lo rendeva felice. Dopo quei giorni senza il suo profumo, senza i suoi baci del
buongiorno, senza i suoi rimproveri per essere troppo sboccato, si era reso
conto di quanto l’amasse e avesse bisogno di lei. Perciò l’unica cosa che poteva
fare era riprendersela, dirle tutto ciò che provava per lei e pronunciare
quelle due paroline tanto magiche quanto armoniose.
Decise allora
di andare a cercarla in biblioteca per dichiarasi una volta per tutte. In biblioteca
non c’era, e a quanto aveva detto Madama Pince, non ci aveva messo piede ancora,
stranamente. Si addentrò in ogni aula dell’intera Hogwarts, senza che le sue
iridi di perla trovassero l’oggetto del suo desiderio. Così prese la decisione
di chiedere ad uno dei suoi compagni di casa.
“
Sfregiato, sai che fine ha fatto la mezzosangue?”
“ No,
furetto, anche se mi aveva accennato ad un appuntamento con…”
La frase
di Harry Potter fu fermata da un piccolo barlume d’intelligenza che balenò nel
suo cervello ancora nella fase rem, cosa accertata anche dal suo girovagare per
la scuola in pigiama e babbucce.
Flash
back
“ Harry,
mi raccomando, se Draco dovesse cercarmi non dirgli che oggi ho un appuntamento
con Damien”
“
Tranquilla, tesoro, puoi fidarti” le disse, tornando a dormire abbracciato al
suo orsacchiotto di peluche.
Fine flash
back
“ Oh
cazzo…” sussurrò il Bambino sopravvissuto, incrociando i suoi occhi smeraldini
con quelli d’argento della sua nemesi e rendendosi conto di aver innescato una
bomba ad orologeria.
“ Potter,
ti do esattamente un nano secondo per dirmi dove si trova la mia ragazza e,
soprattutto, con chi” sibilò rabbioso il biondino.
Harry a
quel punto decide per un’azione diversiva, per salvare l’intera scuola dalla
furia omicida di Draco- sono- il- più- sexy- del- mondo Malfoy.
“ Non è
più la tua ragazza, Malferret” disse il moretto, con voce ferma.
“ Questa
non è cosa che ti riguardi, perciò parla o sputtano alla tua ragazza che dormi
con l’orsetto Winnie the Pooh”
“ Doveva
vedersi alla fontana del giardino con Damien Collins!” sbottò immediatamente
Potter. Già aveva qualche problemino… diciamo di resistenza nei rapporti “
intimi” con Ginny, ma se tutti fossero venuti a sapere che preferiva passare le
notti con il suo pupazzo piuttosto che con la sua ragazza avrebbe potuto dire
ADIOS alla sua reputazione di eroe del mondo magico. In pochi secondi vide il
suo nemico di sempre volatilizzarsi, correndo verso il giardino. Lui, invece,
prese la decisione migliore: quella di correre a rintanarsi in camera sua,
infilarsi sotto le coperte e trovare una scusa da rifilare alla sua amica per
evitare che lo uccidesse a suon di Cruciatus.
Draco Lucius Malfoy, il biondino più sexy di Hogwarts e quello con il sedere più bello dell’Inghilterra, a detta del settimanale delle streghe, aveva raggiunto il giardino interno della scuola in pochissimi minuti, neanche avesse i razzi ai piedi.
Non appena svoltò l’angolo del porticato che concedeva l’accesso al luogo dell’incontro che la sua fidanzata aveva con un altro, gli si parò dinanzi una scena assolutamente improponibile, che a parere degli altri risultava molto normale.
Una splendida Hermione Granger era appoggiata con la schiena ad uno dei muri del par, con un piede su di esso e l’altro a fungere da sostegno; indossava un candido pantalone bianco, con ballerine dorate e un maglione alla schiava che le lasciava scoperta una spalla. Aveva morbidi e leggeri boccoli che le ricadevano lungo le spalle, con alcune ciocche raccolte in un fermaglio a forma di fiocco.
Un ragazzo le stava davanti, dai corti capelli corvini, gli occhi della stessa scura tonalità, il cui nome era Damien Collins, un Corvonero. Egli indossava un jeans scuro dal taglio classico, un po’ sbiadito sulle tasche posteriori, un maglione arancione e scarpe da ginnastica. I due giovani stavano parlando tranquillamente dell’organizzazione del ballo di primavera, essendo entrambi caposcuola.
Ma questo Malfoy non poteva saperlo. Il
biondino sentì rompersi qualcosa dentro di se, probabilmente una pugnalata
avrebbe fatto meno male che vedere la propria ragazza in compagnia di un altro.
Gli occhi del Principe da grigio nuvola divennero come piombo fuso, non appena
vide la mano del Corvonero sistemare un riccio ribelle dietro l’orecchio di
Hermione.
Era arrabbiato?
No, era semplicemente
incazzato nero.
Decise così
di entrare in azione e riprendersi ciò che gli apparteneva. Un passo dopo l’altro
arrivò vicino alla “ coppia”, catturando immediatamente l’attenzione della sua
regina di cuori.
“… così
pensavo di mettere delle orchidee su ogni tavolo… che ne pensi? Herm, mi stai
ascoltando?” chiese Damien senza essersi reso conto di una presenza alquanto
inquietante e pericolosa alle sue spalle. Siccome Hermione non dava alcun segno
di vita, decise di seguire la traiettoria del suo sguardo, notando anche lui
Draco, che tutto sembrava meno che in vena di chiacchierare.
Oh
caposcuola Malfoy... stavamo giusto parlando del…”
“ Non mi
pare di averti dato l’autorizzazione a dare fiato alla tua insulsa bocca,
Collins. Hai tre secondi per sparire e non avvicinarti più alla mia ragazza
altrimenti ti eviro a mani nude!” sibilò Draco senza staccare lo sguardo dal
suo amore.
“ Non
sono più la tua ragazza, Malferret!” sbottò indignata
“ Questo
è ancora da vedere, mezzosangue”
“ Non c’è
proprio nulla da decidere, biondastro, non hai più alcun diritto sulla
sottoscritta. Vieni, Damien andiamo a parlare altrove”
“ Tu non
vai da nessuna parte finchè non lo decido io” disse Draco, afferrandole un
braccio senza farle male.
“ Damien,
ti verrò a cercare io per decidere le ultime cose… ora è meglio che tu vada”
disse con tono pacato Hermione al corvonero.
“ Ok,
Herm. Arrivederci Malfoy”
“ Fottiti
Collins” fu la poco educata e infuocata risposta che ricevette il moro.
Pochi attimi
dopo i due rimasero soli, considerando che il giardino si era svuotato dopo che
gli altri studenti avevano visto il biondo con un diavolo per capello. Un silenzio
tombale, quasi inquietante, calò tra i due che non avevano smesso di guardarsi
un attimo.
“ Cosa
vuoi, Draco?”
“ Te”
disse lui, come se la ragazza gli avesse fatto la domanda più stupida del
mondo.
“ E’
troppo tardi. Hai avuto la tua occasione ma l’hai perduta nel momento in cui
quel giorno mi hai voltato le spalle” rispose lei, allontanandosi da lui.
“ Due
settimane fa mi hai detto che sarei potuto tornare con una spiegazione. Beh,
adesso io ce l’ho la spiegazione, ma a quanto vedo gradisci più la presenza di
quel corvonero piuttosto che quella del ragazzo che dicevi d’amare”
Lei si
voltò, con gli incendiati dall’incredulità di quelle parole che le andarono a
pugnalare il cuore. Come si permetteva? Che diritto aveva di ricordargli che
aveva amato e amava ancora un ragazzo che non era disposto a lasciarsi andare
per lei?
“ Non
credo tu sia la persona più adatta a parlare d’amore, Malfoy”
“ Ti
chiedo solo di ascoltarmi cinque minuti, dopo di che sarai liberai andartene”
“ D’accordo,
ti ascolto”
“ Una
volta mi hai detto che uno capisce di essere innamorato quando sente
perennemente la mancanza dell’altro, quando ha voglia di spaccare il mondo se
la vedi con un altro”
“ Si è
vero. E’ così” rispose Hermione, completamente catturata dalla sua voce.
“ Mi sei
mancata Hermione. in questa due settimane mi sono sentito morire quando non
vedevo addormentata accanto a me o quando non potevo baciarti. Senza contare il
fatto che avrei voluto picchiare a sangue Collins solo perché respirava la tua
stessa aria”
“ Questo
non è amore, Draco. Tu sei solo possessivo e non accetti il fatto che ciò che
ti è appartenuto possa essere posseduto da qualcun altro. Ho ascoltato
abbastanza” disse e fece per andarsene, ma Malfoy la bloccò nuovamente.
“ Aspetta…
mi hai anche detto che quando ami una persona il cuore di batta all’impazzata come
se volesse uscirti dal petto”
E senza
aspettare oltre portò la piccola mano di Hermione sul suo petto, all’altezza
del cuore che sembrava suonare i tamburi della stadio durante la finale di campionato
di Quiddicht per come batteva veloce.
“ Ti amo,
mezzosangue”
“ Se mi
ami, perché non me l’hai mai detto prima Draco?”
“ Avevo
paura, Hermione, una paura assurda di stare male se un giorno tu mi avessi
lasciato. Mio padre è in prigione e mia madre è più morta che viva. Ti sei
tutto quello che ho, il mio mondo” rispose Draco, con voce bassa.
Sulle labbra
della giovane nacque un bellissimo sorriso.
“ Lo sai,
Draco?”
“ Cosa?”
“ Ti amo,
ti amo, ti amo…”
Quel fiume
di parole venne interrotto dalla dolce unione delle loro labbra in un
dolcissimo bacio.
BACIO: un
apostrofo rosa tra le parole TI AMO.
La stessa
romantica dichiarazione veniva fatta da un ragazzo dagli occhi smeraldo al suo
vero amore. Harry James Potter, quello stesso giorno, decise di mollare la sua
fidanzata di sempre per urlare al mondo intero il suo amore per…
…Winnie
the Pooh!!!!!!
E vissero
tutit felici e contenti.
Fine!