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Autore: _Candy_    20/05/2013    3 recensioni
Salvami.
Portami via.
Dammi un paio d'ali e insegnami a volare, come fai tu.
Fammi respirare il profumo delle tue labbra.
Permettimi di assaggiare il sapore delle tue mani.
Ma non lasciarmi qui, no, ti prego.
____________________________________________
Candy, quasi sedici anni. Capelli rossi. Occhi spenti. Carnagione pallida. Dalla morte di sua madre vive da sola con il fratello, Jake, capelli ricci e azzurri, logicamente tinti. Si è chiusa nelle pagine dei quaderni che riempie di pensieri, ma ritroverà l'amore che ha perso in seguito ad una violenza e ritroverà la vita.
Un bacio (:
Ila
Genere: Comico, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15_ Tryin' to restart our Love Story.
 
Lasciai che chiacchierasse mentalmente con quella giovane donna, che sarei potuta essere io, a giudicare dall'età che dimostrava. Era serena, mentre muoveva le sue piccole labbra, senza far uscire nessun suono, solo pensieri sotto forma di respiri, parole d'aria. Sicuramente sua madre la sentiva. Ad un certo punto si voltò verso di me.
"La mia mamma vuole sapere come sta la tua mamma."
"La mia mamma è lassù, in Cielo, con la tua."
Hope piegò la testa e mi fissò così intensamente che non riuscii a reggere quei flebili occhi, umidi di poche lacrime. Abbassai lo sguardo e piansi silenziosamente, per la prima volta da quasi otto mesi. 
"Perché?"
"Si era ammalata, Hope, e stava soffrendo troppo. Così, un Angelo è sceso in Terra e se l'è portata lassù su quella nuvola, proprio quella che sta passando vicino al sole adesso. Sono certa che da qualche parte, sulle nuvole, c'è anche la tua mamma; magari le ha portate sulle nuvole lo stesso Angelo."
"Sì, un angelo bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri, come i tuoi.."
"Come i miei?!"
"Sì! Sono un po' azzurri e un po' grigi, non te ne sei mai accorta?"
"Li ho sempre visti grigi.."
"No no, sono proprio azzurri!!"
Sorrisi. 
"Mi fai vedere anche la tua mamma?"
"Certo! Saluta la tua mamma, che andiamo dalla mia!"
Hope rivolse qualche altra silenziosa parola alla madre in foto, poi mi disse di portarla da mia madre. Era molto vicina alla lapide della mamma di Hope, ed era così bella..
Morire a trentasei anni di cancro, senza un marito o dei genitori, lasciando due figli al mondo. Bella la vita.
Tradire e illudere una donna per tre anni. Bellissima la vita.
Tradire, illudere e mentire a una ragazza che vive per te. Io amo la vita.
Ma su che Mondo mi hai fatta nascere, mamma?
Non mi rispondeva. Le sue carezze. I suoi abbracci dolci. 
Le carezze di Harry. I suoi baci, sempre fruttati.
Le parole rassicuranti della mamma. Le sue piccole bugie su papà.
Le parole rassicuranti di Harry. Le sue enormi bugie. 
"Era molto bella... Ti somigliava tanto."
Annuii, troppo triste per proferire anche solo una sottile sillaba. 
Non piangere, Candy, l'hai promesso alla mamma. 
Ricacciai coraggiosametne indietro le lacrime, arruffai i boccoli a Hope e uscimmo dal cimitero, che, con il crepuscolo, stava assumendo un'aria lugubre e sinistra. Il cancello cigolava, ma Hope era tranquilla. Arrivate all'esterno, Lela era sparita. Senza indugiare, composi veloce il suo numero sul mio telefono. Squillò per qualche secondo, poi rispose.
"Hei!"
"Lela.. dove sei?"
Riattaccò all'improvviso, senza rispondermi.
"Sono qui!"
Stringeva la mano di un ragazzo, e aveva posato il suo caschetto biondo sulla spalla. Il ragazzo mi tese la mano, ma io mi tuffai su quel petto amico.
"Niall..."
"Hei, Candy!"
Non l'avevo praticamente rivisto dalla sera in cui si era ubriacato per dimenticare Lela. 
"Come stai?"
"Bene, ora sto bene, di nuovo."
"Bene, sono felice per voi."
"E.. tu ed Harold?"
"Lasciamo stare.. Lei, piuttosto, è Hope!"
"Ciao piccolina! Io sono Niall, piacere."
"Ciao Niall. Sai, siamo appena state a vedere le nostre mamme al cimitero!"
Lo disse in modo aggraziato e dolce, con una punta di ironia innocente che mi trafisse. Gli occhi di Niall si inumidirono.
"Non piangere.. Le lacrime non lavano via i ricordi. Piuttosto, impegnati perché non succeda più, non a te, almeno. Allora, le pizze?"
Ero ufficialmente innamorata di quella bambina. Mi ricordava tanto quel piccolo segreto di qualche anno prima. No, ancora Austin, il bambino.. Quale bambino? Non conosci nessun bambino Candy. Tentavo invano di autoconvincermi che non era mai successo nulla, che non avevo sognato tutto, che non mi ero solamente immaginata quei nove mesi di agonia. Ogni giorno sopprimevo quei ricordi, ma era più forte di me. Quegli occhietti che mia vevano salutata piangendo, quelle manine che mi avevano sfiorata per pochi istanti, dopo avermi conosciuta da dentro per quasi dieci mesi.. Mi mancava. Che dolcezza che mi aveva trasmesso con la sua piccolezza, e con la sua dolce fragilità. Mi chiesi come avevo potuto fare a meno di quei minuscoli abbracci. Mentre cercavo di darmi una risposta, Hope iniziò a giocare con la manica del mio cardigan, nell'intento di attirare la mia attenzione, da risvegliarmi dal mio letargo di ricordi ed emozioni. Lela e Niall mi stavano parlando, chissà da quanto.
"Bene, dai, è stato bello rivedervi, ma ora è meglio se andate a prendere la pizza per questa fanciulla."
"Perché non vieni con noi?"
"Non è una cattiva idea."
Hope si arrampicò sulle spalle di Niall, e tornai a navigare nel ricordo del blu di quegli occhietti, nella morbidezza di quelle piccolissime mani.
Lela mi afferrò per una mano, quasi brusca. Mi stupii del suo sguardo insolito.
"Candy, mi puoi dire cos'hai?"
"Nulla.. Andiamo, o li perdiamo." 
Tentai di sdevare la conversazione, ma lei non demordeva.
"Candy, è successo qualcosa?"
Scossi negativamente la testa.
"Candy, perché hai quell'espressione assente?"
"Da domani avrò diciassette anni, sai?"
"Non credo che sia questo ciò che ti preoccupa."
"Si possono adottare bambini dai diciotto anni compiuti, precisamente tra un anno e due giorni.."
"Adottare un bambino? Ma sei impazzita?! Abbiamo diciassette anni, godiamoci la vita.."
La interruppi.
"Lo rivoglio."
Inclinò la testa, e mi fissò.
"Chi è che rivuoi?"
"Oh, ehm, nessuno, erano pensieri buttati all'aria così, volevo vedere la tua reazione.. Bene, siamo arrivati, entriamo..!" Farfugliai imbarazzata.
Aprii la porta di un locale a caso, ma un buttafuori robusto mi afferrò truce.
"Questo è un locale per soli uomini, e l'ingresso delle 'lavoratrici' è sul retro."
Notai che era un Night Club poco carino, e mi allontanai, ancora più imbarazzata di quanto lo fossi prima. 
"Vi porto io in un posto carino!"
Lasciai che Niall ci guidasse fino ad un'osteria rustica e sgrezza. Un cameriere dall'aria familiare, scosse sorridente i boccoli, e ci guidò ad un tavolo. Appoggiamo le borse sulle sedie impagliate, e io uscii con la scusa diuna sigaretta. Sentii delle mani posarsi sulle mie gracili spalle.
"Tu non fumi, Candy, lo sai."
Mi voltai, ed eccolo lì. Il più bel cameriere che avessi mai visto.
"Jake!"
Saltai in collo al mio bellissimo fratellone. Sapevo che aveva trovato lavoro, ma erano quattro mesi che non uscivo di casa, non lo vedevo quasi mai. Stavamo per iniziare a parlarci, a raccontarci di ciò che era successo in quei quattro lunghi mesi, nonostante vivessimo sotto lo stesso tetto, quando lo chiamarono dalla cucina. Tornai a fissare lo sguardo sulla luna, che era spuntata precocemente nel cielo, ancora sottomesso al bagliore solare. Il mio telefono iniziò a vibrare nei jeans. Risposi automaticamente, senza fare caso al numero.
"Pronto?"
"Candy.."
"Muori." Riattaccai. Non volevo ascoltarlo. Hope mi strinse le gambe. Rientrammo all'interno dell'orsteria, con l'aria pesante, profumata di frittura.
Lela scrutò ogni mio movimento, cercando di capire cosa frullava nella mia testa, cosa si celava dietro quel sorriso finto che avevo incollato sulla mia smorfia vuota e inespressiva.
Mi arrivò un messaggio.
Sporco traditore. 
'Ti prego, ascoltami. Mi manchi, sto male senza te. Ti amo, e non è come credi, quella notte non è successo nulla con Cher.'
Digitai velocemente sulla tastiera del mio telefono.
'Certo, la notte no di sicuro, perché la notte è stata con mio fratello e poco prima di venire da te, era andata con Zayn.'
Ipocrita. Continuai a mangiare, deglutendo lacrime e pesce insieme; almeno non mancherà l'acqua, a quei poveri pesci fritti. Si era formato un silenzio opprimente, rotto all'improvviso dalla suoneria del mio telefono. Uscii per rispondere.
"Pronto?"
"Candy, ascoltami."
"Perché dovrei? Mi hai illusa, mi hai fatto credere nella perfezione, nella felicità e nel lieto fine. Per qualche istante, ho addirittura creduto in Dio, ma ora basta, non mi farò prendere di nuovo in giro, chiaro? E ora sparisci, lasciami viv.."
Non resistetti, scoppiai a piangere prima di finire la frase. Lela mi sfilò il telefono dalle mani e riattaccò. Jake mi offrì un thè caldo. Niall mi stette vicino tutta la sera, cercando invano di tranquillizzarmi. Hope mi regalò un abbraccio dolce, di quelli che solo i bambini sanno donare. I bambini. Lo rivoglio, lo rivoglio. 
Pagammo il conto, e ci affrettammo a tornare verso casa mia. 
La luna illuminava le mie lacrime, e gli occhi alterati di Lela risaltavano glaciali nel buio.
L'aria profumava di baci, come tutti i sabati sera nei viali alberati del parchetto. 
Niall prese la direzione verso casa sua, dopo averci salutate.
Il cimitero era chiuso, ma vidi comunque Hope salutare con un cenno la sua mamma.
Forse, da qualche parte nel mondo, tanti bambini stavano pensando alla loro mamma lontana, forse sperando in un ritorno impossibile. Chissà se tra quei bambini.. No, Candy, no. Non pensarci, non ora. Obbedii diligentemente alla mia mente, e mi preparai un bel sorrisetto da mostrare alla premurosa nonna di Hope. Posai la piccola sulla moquette, vicino ai giochi, e preparai una tazza di thè caldo anche per la nonna, che arrivò puntuale, avvolta in un tailleur blu scuro, con riflessi perlati violacei. Mi soffermai a osservarla per pochi istanti, giusto per conoscerla un po' meglio: i capelli, vaporosi, tinti di biondo; le labbra, cariche di rossetto scarlatto; le mani, adornate di anelli e fedi di tutti i metalli, con ogni tipo di pietra preziosa; le collane eccentriche e gli orcchini sfarzosi. Davvero una nonnina adorabile. 
Abbracciò la nipotina, sorseggiò il suo thè e uscì da casa mia. Salutammo Hope con un bacino sulla guancia e un'affettuosa carezza sulla testa, poi chiusi il portone. Io e Lela ci togliemmo la maschera da brave ragazze felici. 
"Candy, dimmi cosa succede, non riesco a vederti così."
"Voglio morire Lela, te lo giuro. Voglio solo morire. Quel verme schifoso mi ha reso impossibile la vita."
Gli occhi della mia migliore amica, perennemente felici, si riempirono di lacrime.
"No.. Non farlo.." Sussurrò.
"Perché? Non ho più nulla, tranne te."
"Non scherzare." Lela deglutì le lacrime faticosamente, poi continuò. "Io tengo a te più di quanto tengo a Niall, più di quanto tengo a me stessa. Hope tiene a te. Niall tiene a te. Tuo fratello tiene a te. Louis tiene a te. Tutti tengono a te, Candy, anche Harry."
"No, Harry no."
"Perché non lo ascolti? Harry non ti ha mai tradita."
Iniziai ad interessarmi di più alle parole della mia migliore amica.
"Come fai a dirlo?"
"Perché Cher era andata a dormire da Gemma, ed Harry le stava facendo uno scherzo, tutto qui."
"Bello scherzo, guarda cosa mi è costato."
Sollevai la manica del cardigan per scoprire alcune ferite fersche. 
Mi fissò impaurita.
"A.. Auto.."
"Sì, Lela, sì, sono autolesionista." Scandii bene le sillabe.
Mi abbracciò.
"Perché?"
"La debolezza si manifesta anche così. Sono troppo fragile per questa vita."
Respirai a fondo, certa che finalmente era arrivato il momento di liberarmi di quel segreto.
"Lela, ti devo dire una cosa. Mi fido di te, ti prego, non tradirmi, non deludermi."
"Giuro."
"Io.."
Le lancette si muovevano silenziosamente, scandendo il tempo seguendo il ritmo del mio cuore. Lo sentii fermarsi momentaneamente, la l'orologio continuava a catalogare i secondi, senza aspettarmi. Improvvisamente capii tutto: il tempo non avrebbe aspettato i miei comodi, la vita sarebbe andata avanti anche senza di me, la mia presenza non era essenziale per la partenza del treno. Vomitai un fiume di parole addosso a Lela, e forse lei non capì tutto, ma una cosa la comprese sicuramente: dovevamo andare alla ricerca di un bambino, ma avevamo bisogno d'aiuto, e non dell'aito fraterno di Jake, o di quello innamorato di Niall. No, avevo bisogno di qualcuno che odiavo per andare avanti. Composi velocemente il numero sul telefono.
"Pronto?"
"Harry, vieni subito a casa mia. Ti offro l'opportunità di ricominciare, ma solo ad una condizione."
"Cielo, Candy, farei di tutto per te, lo sai, ti amo."
"Frena la lingua. Ti chiedo di aiutarmi a ritrovare la mia seconda vita. Ti aspetto, muoviti."
Riattaccai senza aspettare che rispondesse, immaginando che sarebbe arrivato nel giro di pochi minuti.
Io e Lela riuscimmo giusto in tempo a indossare abiti più comodi, quando sentii quella voce fuori dal portone che mi chiedeva di aprirgli. 
Ruotai la chiave, girai la maniglia, e quelle labbra, che tante volte avevo baciato, mi sorrisero imbarazzate. Lo feci accomodare e gli spiegai le mie intenzioni. 
"Ritrovare un bambino in questo Mondo è come cercare un bacio nel mare, impossibile."
"Ma noi ce la faremo, ti prego."
Gli porsi la mano.
"Affare fatto, ti aiuterò a ritrovarlo, ma solo se prima.."
Capii cosa voleva, e scossi negativamente la testa. Gli afferrai la mano e la strinsi sulla mia.
"Allora, andiamo. Il mio angioletto mi sta aspettando."



_______________________
Spazio Autrice :)
Heilà bellissime <3
Ho i minuti contati, sto scrivendo quattro tesine contemporaneamente, è un miracolo questo capitolo :3
Qunidi spero che vi piacciano i miracoli, hahah. ;)
No, okkei, questa era squallida.
Spero che vi piaccia, è una specia di capitolo di passaggio, molte cose si chiariranno in seguito..
Comunque, ringrazio come sempre le lettrici fedeli eccetera.. 
Vi saluto, e scusate davvero il ritardo!
Ila <3

 
  
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