Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Sarah Shirabuki    21/05/2013    2 recensioni
questa storia fu scritta dal mio bis nonno, che purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere ma a cui somiglio molto. Racconta la storia di un rimpianto, di un amore di gioventù purtroppo lasciato fuggire, ma poi ritrovato. Quell'amore era la mia bis nonna. Spero vi possa piacere, un bacione
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è una storia vera come tante altre, è comune ed umana, antica, di tutti i tempi e di tutti i luoghi. 
L'uomo vive queste vicende da sempre esse lo scuotono, lo tormentano, per esse egli sospira, lotta, vive e muore col sorriso e con la disperazione. 
Avevo 18 anni, allorchè mi accadde di vivere questo periodo lieto, ma ancor più doloroso, che dovea lasciare nell'anima mia un profondo ed incancellabile ricordo. Non avendo in quel tempo un vero e proprio lavoro continuativo, passavo quasi tutto il mio tempo presso i miei zii che avevano allora un'azienda agricola situata in mezzo ai campi, lontana dal rumore delle strade! Dove presso un corso d'acqua sinuoso ed ombreggiato da una folta vegetazione correva limpido e selvaggio. 
In queste rive pittoresche sorgevano due casolari, l'uno il più grande a monte, l'altro piccino a qualche centinaia di metri a valle presso la curva del fiumicello, nel bel mezzo di una valle, tutta fiori e canti d'uccelli, e ninfee candide d'estate, e biancheggiante di neve e ghiaccioli d'inverno in un ricamo meraviglioso sulle canne alte facenti area sul corso ghiacciato come una tortuosa galleria da fiaba. 
Nel caldo pomeriggio d'un Estate, mentre tutti dormivano al casolare dei miei zii prima di ricominciare il lavoro pomeridiano, io scendevo lentamente il corso d'acqua sopra una piccola barchetta, solo, in cerca di fresco, solo con i miei sogni diquel tempo. Grandi sogni ed ancor più grandi speranze. Ero giunto così fantasticando fino alla curva, quando, alzando gli occhi, vidi, ritta sulla riva presso una rozza scala di legno, scendente nell'acqua, la gentile figurina di una bambina vestita di rosso, con due strani oggetti di vetro in mano che mi stava guardando, sorridente, essa era una ragazzina con due grandi occhi scuri in un visetto da bambola, dai lunghi capelli castani e dalla statura alta e snella. 
Mi parve allora ch'essa potesse avere circa 15 anni, in realtà ne aveva forse meno. Le chiesi cosa facesse, e cosa erano quegli oggetti che teneva in mano, mentre la mia barca spinta dalla corrente batteva di punta contro i pali infissi contro la riva; per poco non caddi in acqua, essa si mise a ridere ed io pure, ebbi modo così di osservarla bene da vicino e vidi in quel momento ch'essa era bella, di una strana bellezza, selvaggia e gentile nello stesso tempo, vidi le promesse di un fiore che stava sbocciando allora, e seppi in quegli attimi di contemplazione che non avrei potuto mai più dimenticarla. 
Mi disse che stava mettendo sott'acqua due acchiappamosche di vetro per prendere i pesciolini per la cena come faceva tutti i giorni. Cominciai allora a balbettare come mai ancora mi era accaduto, ma che cosa succedeva dunque in me che non sapevo più parlare? Comunque, in un modo assai impacciato e ridicolo, io penso, riuscii a dirle che era bella e le chiedi come si chiamava, quanti anni aveva: essa mi rispose con una vocina delicata, che si chiamava Zorille, e che aveva (?) anni, poi tutto d'un tratto incuriosita chiese a sua volta le stesse cose a me, mentre io le parlavo di me, essa mi tese la mano come per invitarmi vicino a lei. Allora incoraggiato dal suo gesto, con una gran voglia di dirle tante cose che non avevo mai detto a nessuna, ed in qualche modo riuscii a dirle così: " ho sempre avuto soggezione delle donne, mi sono sempre vergognato a dire loro certe cose, ma con te non ho vergogna perchè ti voglio bene, tu mi piace, Zorille, e vorrei essere amato anche da te, non dirmi di no, ti prego. "
Essa si mise a ridere mostrando i suoi bianchi dentini, rideva perchè come mi disse poi ero rosso in visodalla vergogna, e mi rispose solo, semplicemente: " mi piaci anche tu sebbene non ti abbia visto mai prima d'ora". Provai allora un senso di gioia violenta che mi tolse il respiro, si proprio io ero da quel momento fidanzato, io ero amato da una bimba così bella, io che avevo sempre detestato le ragazze, ed ero cordialmente ricambiato, io per un improvviso capriccio del destino mi ritrovavo in possesso del dono più bello della vita, il dono per il quale vale la pena soltanto vivere. 
 
 
Protagonisti: Benito e Zorille ( i miei bis nonni) 
 
Questo è il primo capitolo, prossimamente posterò anche gli altri :) Questa storia l'ho trovata solo ieri in soffitta, facendo le pulizie dopo la morte della nonna, scritta su un vecchio quaderno logorato dal tempo. E' molto vecchia, e spero che possa piacere anche a voi, io l'ho voluta postare per rendere omaggio ad un bis nonno che purtroppo non ho mai conosciuto, ma a cui somiglio molto, stando alle parole che mi diceva sempre la mia adorata nonna. Dopo il dolore della perdita, ecco che trovo un pò di gioia con questo vecchio e prezioso ricordo. Aspetto il vostro parere sul primo capitolo. Baci
 
Sarah
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sarah Shirabuki