Pieces of Romanticism 

# Nightmare

Vera si svegliò di colpo, madida di sudore. Nella penombra della stanza, le sue percezioni erano amplificate: il battito impazzito del suo cuore, che sembrava volerle uscire dal petto, le rimbombava nelle orecchie.
Nella mente aveva ancora l'immagine di Darkrai, il terribile Pokémon Neropesto, che si diceva provocasse incubi spaventosi.
Si irrigidì, sentendo un braccio dalla presa d'acciaio che si stringeva intorno alla sua vita. Solo quando il proprietario del braccio parlò al suo orecchio, con la voce impastata dal sonno, si tranquillizzò.
« Hai avuto un incubo?» le chiese Drew. Vera non disse nulla, si limitò ad annuire, mentre nascondeva il viso nell'incavo del collo di lui.
«Va tutto bene?»
«Sì,» rispose, stringendosi nel calore rassicurante del suo abbraccio, «ora sì.»

# Dizziness

Vera non aveva mai sofferto di vertigini. Poteva salire sul grattacielo più alto di Fiordoropoli o sulla ruota panoramica di Sciroccopoli senza sentirsi minimamente male.
L'altezza non l'aveva mai spaventata, fin da piccola adorava stare sulle spalle di suo padre Norman, solo per vedere il mondo da una prospettiva diversa.
Questo era da sempre un suo vanto e così non aveva pensato alle possibili conseguenze dell'invito di Drew, che le aveva chiesto se voleva fare un giro sul suo Flygon.
Solo una volta in groppa al Pokémon Drago, si rese conto del suo errore. Drew spronava Flygon nelle più inquietanti evoluzioni a centinaia di metri d'altezza, mentre una sensazione mai provata prima le stringeva lo stomaco in una morsa.
Non poté fare a meno di strillare dalla paura e stringersi a lui, stritolandolo, mentre Drew rideva divertito.
Gliel'avrebbe fatta pagare, questo era certo.

# Breathless

Il modo in cui Drew la guardava le faceva semplicemente mancare il respiro. Il suo sguardo smeraldo era sempre pregno di malizia, e soprattutto di complicità.
Lo sentiva su di sè in ogni momento, e ormai aveva imparato a leggervi dentro sentimenti diversi ogni volta che incontrava i suoi occhi.
Passava dalla sfumatura gelosa di quando la vedeva parlare con un ragazzo che non era lui, a quella orgogliosa quando la vedeva vincere una Gara, anche se significava un Fiocco in meno per lui.
Ma quello che più piaceva a Vera degli occhi di Drew, era il modo in cui si illuminavano quando le regalava una rosa e lei invariabilmente arrossiva. Diventavano di un verde chiarissimo, in cui lei amava perdersi.
Era da tempo ormai, che aveva capito che non poteva più fare a meno di lui e del suo sguardo che le toglieva il fiato.

# Pokéblock

Le Pokémelle di Vera non si potevano certo definire deliziose. L'unico che sembrava apprezzare la sua cucina era Munchlax, ma Drew sosteneva che lui non faceva testo, in quanto ingoiava ogni cosa commestibile che si trovasse alla portata della sua bocca.
Fu così che, in un pomeriggio d'autunno, decise che avrebbe insegnato a cucinare delle Pokémelle decenti a quell'imbranata della sua ragazza. Non aveva fatto i conti però, con l'infinita sbadataggine di quest'ultima: dopo due ore passate a leggere ricette, scegliere bacche giuste e cuocere le piccole caramelle, Drew si arrese. Nonostante tutta la sua buona volontà, Vera non era per niente portata per la cucina, non c'era ombra di dubbio. Lo testimoniavano i resti carbonizzati dei piccoli dolcetti, che occupavano tutti i ripiani della cucina del Centro Pokémon.
Osservando il suo viso corrucciato, con gli occhi quasi lucidi, non riuscì a trattenere un sorriso intenerito. La abbracciò da dietro, baciandole il collo e facendola ridere, quando sentì quello che le disse con tono divertito:
«Non preoccuparti, ti amo anche se non sei capace di cucinare una Pokémella!»

# Sunrise

L'alba era senza dubbio il momento della giornata che Drew preferiva. Forse per l'aria frizzante, o per via del silenzio che permeava ogni cosa, prima che il mondo si svegliasse.
O più probabilmente perché poteva osservare Vera mentre dormiva tranquilla, uno dei rari momenti in cui era silenziosa e non lo tormentava con la sua voce fin troppo argentina.
Anche quel mattino la fissava, il corpo nudo coperto appena dal sottile lenzuolo. Fece scorrere un singolo dito sulla sua morbida pelle nivea, ghignando sentendola muoversi nel sonno.
Sapeva che, da dormigliona qual era, la cosa che più odiava Vera era essere svegliata al mattino presto. Un mugugno infastidito sfuggì dalle sue labbra, mentre il dito di Drew continuava a scorrere delicatamente sulla sua pelle.
Il ragazzo le baciò la punta del naso per velocizzare il suo risveglio, perché, anche se il silenzio dell'alba era magnifico, Drew preferiva di gran lunga le allegre chiacchiere di Vera.

Angolino dell'autrice:

 
Ciao a tutti! Queste mini-flashfic mi sono uscite di getto, mentre dovrei studiare latino, ma scrivere è più importante, no?
Dovrebbe essere una sorta di raccolta uguale a "Fragments", solo che questa è dedicata alla Contest.
Spero vi piaccia e che recensirete!

Vì