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Autore: Lorenzotop    21/05/2013    4 recensioni
" Dev'essere davvero brutto perdere chi si ama. " Pensò per il resto della notte. Ecco perché non poteva permettere che gli Heartless facessero del male alle prime persone a cui aveva mai voluto bene nella sua vita. Dal Capitolo 8: " Verità ".
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Una scuola, specialmente se si tratta del luogo dove abiterai per cinque anni, dev'essere confortevole e accogliente.
Roxas sta per entrare nella sua nuova scuola, ma siamo sicuri che sarà tutto rose e fiori? Certo, con dei compagni del genere, la sua vita in questa nuova casa sarà un po' fuori dal normale.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas, Zexyon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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In quel momento, a Roxas sembrava tutto fantastico. Aveva già trovato due persone che sembravano essere molto simpatiche, persone con cui probabilmente avrebbe passato tutti e cinque gli anni in felicità, gioia, allegria, spensieratezza. Ma era davvero così? Insomma, era davvero possibile che dopo neanche due ore? Forse era tutto un inganno.
Lui era lì, in piedi, nel covo, accanto ai ridenti Axel e Demyx. E all'improvviso il sorriso che riempiva il suo volto si trasformò in un espressione vuota. Il biondo con i capelli a spazzola continuò a ridere, mentre invece Axel notò quasi immediatamente la faccia del nuovo amico, e lo guardò attentamente.
" E se mi stessero solo prendendo in giro? " I pensieri rimbombavano come tuoni nella testa di Roxas, che però non era neanche sicuro di tutto ciò che pensava in quel momento: Non voleva essere completamente negativo. " Forse mi sto solo preoccupando per niente, insomma, cosa posso saperne IO di come si comporta un amico? ". Lui non aveva mai avuto dei veri amici. Nessuno gli si era mai avvicinato per parlargli, nessuno aveva mai provato ad essergli amico, e forse questa era un'arma a doppio taglio, forse l'avrebbe indotto a fidarsi troppo presto di qualcuno, a soffrire ancora di più di quanto non avesse già sofferto in precedenza. Tutto questo pensare faceva male, molto male.
<< Hey Ro', cosa succede? >> Finalmente il ragazzo dai capelli rossi si decise ad intervenire, guardando il novizio interrogativamente e chiedendosi davvero perché all'improvviso il suo sguardo fosse diventato così vago. Roxas rivolse gli occhi al compagno. Non sapeva proprio cosa dirgli. Ma qualcosa doveva pur venirgli in mente, no? Anche Demyx adesso aveva smesso di ridere. Insomma, non poteva non rispondere...
<< Oh, ehm, diciamo che avrei un po' di fame. >> La prima idiozia che gli venne in mente, insomma. Axel scoppiò a ridere, mentre il biondo si diresse vicino ad un frigo nella saletta, lo aprì, frugò tra i vari alimenti (" Sanissimi " ovviamente. ) e lanciò al falso affamato di turno un pacco di wurstel, che di solito si mangiano cotti. Roxas guardò il pacchetto come se fosse un essere strano, e poi gettò un'occhiataccia su Demyx, che intanto aveva preso anche tre lattine di soda.
<< Questo è quel che abbiamo al momento, quindi accontentati... e poi chi ultimo arriva male alloggia! >> Si giustificò così. Sembrava divertente, ma in realtà tra i pensieri di Roxas e i suoi sguardi, adesso mascherati da una risata più montata di qualsiasi panna, faceva quasi sì che le sue ipotesi fossero vere. Ma forse, in quel momento, lui preferiva rimanere nell'illusione piuttosto che dissolversi in una realtà che gli avrebbe solo impedito di godersi i giorni di scuola.
Improvvisamente una porta in fondo alla stanza si aprì e sbatté violentemente contro il muro, facendo sobbalzare il trio, al momento ridente, e Roxas, al momento divoratore.
<< NON M'INTERESSA SE HAI PROMESSO DI AIUTARE ANCHE VEXEN! FINISCI SUBITO IL RESOCONTO DI GEOGRAFIA DELLA CULONIA ENTRO STASERA! >> Era una voce femminile, acuta e scorbutica, che Roxas aveva già sentito non molto tempo prima. E subito, di fronte a lui apparvero due figure ben delineate.
Una era la ragazza urlatrice e ricattatrice già vista minacciare qualcuno nel corridoio della scuola (E che sembrava non volersi assolutamente smentire) e al suo seguito, con la testa rasa, un ragazzo un poco più alto di Roxas, ma certamente più basso di Axel e Demyx, con dei capelli grigi che gli cadevano su tutto il viso, nascondendo un'espressione di disagio e di paura, mentre stringeva forte dei libri al petto. I due giunsero accanto al rosso e al novizio, mentre Demyx li guardava da un divanetto al centro del covo come se si fosse incantato.
<< Altrimenti, caro Zexion , pover a te. >> La bionda fece una risatina ironica, poi guardò Roxas come se fosse una cosa del tutto fuori posto, alzando la sopracciglia sinistra e spalancando la palpebra in posa chic. << E quest'altro nanerottolo chi sarebbe? >> Roxas stava quasi per infuriarsi, ma si limitò a non guardare negli occhi quella ragazza.
<< Lui è Roxas, è uno studente nuovo... >> Gli occhi della bionda si incupirono e mirarono ad Axel, che la guardò intensamente. << E da oggi fa parte del nostro gruppo, e verrà qui al covo. >> Anche il ragazzo di nome Zexion alzò lo sguardo per qualche secondo, per poi dirigersi in fretta e furia a sedersi sul divano vicino a Demyx, che sembrava stesse dicendo delle cose come " Non farti comandare da lei " o simili. Comunque, la bionda chiuse per un attimo gli occhi e si mise in una posa decente.
<< Okay, io sono Larxene, e quello sgorbietto lì... è Zexion. Sono sicura che diventeremo amici, Roxas. >> C'era del marcio in quella lì, e sarebbe riuscito a capirlo chiunque, quindi figuriamoci una persona abbastanza sospettosa in quel momento come Roxas, che semplicemente si limitò a farle un sorrisetto e ad annuire con la testa. Axel si sciolse e si avvicinò al novizio, dandogli una pacca sulla spalla ed invitandolo a sedersi su una poltrona.
Il resto della giornata trascorse in tranquillità: Larxene se ne andò dopo un paio di minuti dal suo incontro con Roxas, e si portò il povero Zexion con sé, sebbene Demyx sembrasse un po' restio da questa decisione. Axel, Demyx e Roxas continuarono a bere soda e a discutere del più e del meno, di come fosse carino il covo, di come sarebbe stato duro l'anno scolastico, e di come avrebbero fatto tante cose durante quel lasso di tempo insieme, fino alle ipotetiche vacanze di Natale. 
Poi , arrivati a una certa ora, il trio si avviò ad un grosso palazzo in cui c'erano tutte le stanze degli studenti, come un grande hotel a tre stelle. Gli occhi di Roxas si illuminarono ugualmente, dato che non si aspettava di certo che avrebbe avuto una stanza propria, in cui poteva fare un po' quel che voleva. Demyx si fermò al terzo piano, entrò nella sua stanza e salutò i due, che avevano delle stanze rispettivamente al quinto piano (Axel) e al settimo piano (Roxas). Continuarono a salire le scale, e d'improvviso, mentre Roxas aveva la mente sgombra...
<< Allora, cosa ne pensi di questo tuo primo giorno da nullafacente? >> Il rosso fece una domanda un po' inaspettata in quel momento, e colse di sorpreso il novizio, che per un momento si fermò a pensare e anche dal camminare. Come aveva passato questa giornata?
<< E' stata davvero una bella giornata... io... sì, mi sono divertito con voi. >> Axel sorrise per la risposta dell'amico, e gli diede amichevolmente uno scappellotto. Arrivarono al settimo piano senza neanche rendersene conto, tra uno schiaffone e una risata, e Roxas fu sorpreso da ciò. 
<< Abbiamo sorpassato il tuo piano! >> Si allarmò , spalancando gli occhi.
<< Tranquillo, volevo accompagnarti per bene... potresti perderti, marmocchio! >> Si giustificò l'amico, ridendo e continuando a prendersi a mascate con l'altro. Ed eccoli, erano arrivati davanti alla porta dell'alloggio di Roxas. Lui aprì la porta, entrò nella camera senza neanche guardarla e si voltò ad ammirare Axel, che era lì, con uno sguardo stravagante, un po' sensuale, qualcuno avrebbe potuto dire.
<< Sai che tu mi piaci molto? >> Una scheggia arrivò a Roxas, non si sa se al suo cuore o alla sua mente, ma di certo arrivò a lui. che si bloccò improvvisamente. Cosa voleva dire Axel? << Buonanotte Ro'. >> 
Rispose con un accenno, poi lo vide scendere nuovamente le scale. Quella sua chioma rossa lasciò dietro di sé un alone di mistero. Lasciò dietro di sé altri interrogativi per Roxas, forse. O forse era ancora lui che fraintendeva.
Si chiuse la porta alle spalle e cercò di sgombrare la mente. Ma non poteva. Dopo una giornata simile, davvero non poteva, e gettarsi sul letto cercando di dormire era difficile, e difficile era che sarebbe servito seriamente a qualcosa.
  
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