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Autore: shesbroken    22/05/2013    2 recensioni
«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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CAPITOLO 25
All that I ever was, is here in your perfect eyes.



26 Agosto, ore 02.13. Era ormai da giorni che sia io che Harry attendevamo l'ultimatum per la nostra bambina, quando finalmente incominciai ad avere le prime doglie. Mia stava per nascere e io, nonostante i corsi e le parole di mia madre, non ero ancora pronta per il parto. O almeno così mi ostinavo a pensare. Non appena mi misi a sedere sul letto, iniziai a chiamare, cercando di non svegliarlo troppo bruscamente. Il momento fatidico era arrivato, e non appena il ragazzo aprì gli occhi, capì subito quello che stava per accadere. «Prendo le borse.» Disse immediatamente senza darmi il tempo di aggiungere altro, per poi correre verso l'armadio per prendere le borse di vestiti che avevo già preparato. «Harry c'è tempo.» Dissi accennando una risata, mentre il ragazzo mi guardava sbalordito. Era solo un segnale, la bambina sicuramente non sarebbe nata nel giro di qualche minuto. «Come fai ad essere così calma?» Mi chiese rimanendo immobile, mentre io mi avvicinavo lentamente a lui, per poi accarezzargli la guancia, sorridendogli dolcemente. «Perchè almeno uno di noi deve esserlo.» Dissi accennando una risata, prima di stampare un bacio sulle labbra del ragazzo. Stava per nascere la nostra bambina, il nostro piccolo angelo, non c'era nulla di cui dover essere preoccupati. «Vado a darmi una sistemata.»Dissi cercando di ignorare le fitte di dolore che continuavano ad aumentare. Harry era già agitato per conto suo, non volevo spaventarlo ulteriormente, così, non appena mi rinchiusi in bagno, misi addosso i primi vestiti che mi capitarono sotto mano e mi diedi una lavata al volto, prima di tornare da Harry, che era già pronto per partire. Stava per accadere davvero. «Che hai?» Gli chiesi mentre si avvicinava a me lentamente, con uno sguardo preoccupato, pieno di ansia, per poi intrecciare la sua mano libera con la mia. «Non voglio che qualcosa vada storto. Non lo sopporterei.» Disse tutto d'un fiato, prima che io gli sorridessi dolcemente, per poi avvolgerlo tra le mie braccia. Poteva sembrare duro quanto voleva, ma alla fine era probabilmente più fragile di me sotto certi aspetti. «Andrà tutto bene, devo solo dare alla luce il nostro angelo.» Dissi alzandomi in punta di piedi, per poter riuscire a guardarlo meglio negli occhi. Volevo che si fidasse di me. Di noi. «Vorrei avere anche solo la metà della tua forza.» Mi disse accarezzandomi una guancia, mentre io mi avvicinavo ulteriormente a lui. Era il nostro ultimo momento di privacy prima della nascita della bambina. Volevo conservare un bel ricordo di quella serata. «Tu sei la mia forza.» Dissi, prima che il ragazzo annullasse ogni distanza tra le nostre labbra, attirandomi a se. Lo amavo con tutto me stessa, e questo non sarebbe mai cambiato. Mai.
Non appena mi fecero accomodare nel mio lettino, Harry rimase con me per assicurarsi che stessi bene, ma non appena vide mia madre varcare la soglia della camera d'ospedale, mi lasciò sola con me, avvertendomi che sarebbe stato nei paraggi. Avevo attaccati fili da tutte le parti, e i dolori stavano cominciando ad aumentare, ma fortunatamente mia madre riuscì a tranquillizzarmi. Non appena si sedette sulla seggiola accanto al mio letto, appoggiò la sua sulla mia, facendo sorridere dolcemente sia lei che me. Stava per cambiare tutto. «Come ti senti tesoro?» Mi chiese mentre gli occhi cominciavano a farsi lucidi. Avevo sempre adorato specchiarmi nelle sue iridi verdi. Mi faceva sentire legata a lei. «Dolorante e stanca.» Dissi cercando di accennare una risata, per farla sentire meglio. Chi meglio di lei poteva capire come mi sentivo in quel momento. «Vedrai, quando nascerà Mia dimenticerai tutto.» Disse accarezzandomi la guancia, per poi tornare a posare la sua mano sulla mia. «Come ti sei sentita quando sono nata io?» Chiesi curiosa di sapere la sua risposta. Fortunatamente, la colsi piacevolmente alla sorpresa. Subito vidi lo sguardo illuminarsi, e un gran sorriso si dipinse sul suo volto. «Beh, prima di vederti avevo paura che non sarei riuscita ad essere una buona madre, che un giorno mi avresti odiato, ma poi è cambiato tutto. Appena ho visto il tuo visino innocente, le tue manine, mi sono ripromessa che avrei fatto di tutto pur di renderti felice, anche a costo di sacrificare la mia felicità, perchè è questo ciò che mi importa davvero per me Victoria.» Mi disse, prima che una lacrima mi rigasse involontariamente il viso. Dopo qualche secondo anche il viso di mia madre iniziò a rigarsi e in un attimo mi ritrovai tra le sue braccia. Proprio quello di cui avevo bisogno.
Per le seguenti dodici ore continuai a sentire fitte alluccinanti e dolori inimmaginabili, ma grazie al cielo, Harry rimase al mio fianco, assicurandosi che io mi sentissi al sicuro, protetta. Nel frattempo la sala d'attesa si riempì di conoscenti e amici, che non vedevano l'ora di incontrare il nostro piccolo angelo. Tutto era perfetto, tutto sembrava sotto controllo, finchè la dottoressa non mi disse che era arrivato il momento. Mia stava per venire al mondo. Subito il volto di Harry si rifece preoccupato, io iniziai a guardarmi attorno alla ricerca disperata di mia madre e prima che la dottoressa avvertisse gli altri medici chiesi se poteva dire a mia madre di raggiungermi. Il ragazzo, nel frattempo tirò un respiro di sollievo, mentre io disperata, cercavo di rimanere tranquilla. Non mi sentivo pronta, ma dovevo farlo. Per lei. «Andrà tutto bene piccola.» Mi disse Harry stringendo forte la mia mano, prima di stamparmi un bacio sulle labbra, riuscendo ad alleviare per un momento il dolore allucinante. Non dovevo avere paura. «Tesoro.» Disse semplicemente mia madre con un gran sorriso, non appena irruppe nella stanza, seguita dagli altri medici. La parte peggiore stava per avere inizio. Per quasi venti minuti continuarono a urlarmi di spingere, di tenere duro e di tirare dei grandi respiri profondi, mentre le due persone più importanti della mia vita mi stringevano forte le mani, cercando di non farmi sentire sola. Non volevo che mi abbandonassero. «Ci siamo quasi Victoria.» Urlò la dottoressa, con un gran sorriso stampato in faccia, mentre io cercavo di spingere più che potevo. Avevo il volto sudato, i capelli bagnati ed ero stanca, stanca di lottare, ma di certo non avrei ceduto. Dovevo farlo per lei e nulla potè comparare il momento in cui la sentii piangere per la prima volta. La mia piccola era venuta al mondo. Il mio piccolo angelo. Subito le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, e prima che potessi dire qualcosa, Harry si chinò su di me, appoggiando la sua fronte sulla mia, mentre una sua lacrima scendeva lungo la mia guncia. «La nostra Mia, piccola. E' arrivata.» Disse con la voce rotta dal pianto, mentre mia madre lasciava per un momento la mia mano, per andare a vedere come stesse la bambina. Ce l'avevo fatta. Mia era a pochi metri da me, e il suo pianto era probabilmente il suono più dolce che avessi mai sentito. «Voglio vederla.» Dissi cercando di controllare le mie emozioni, mentre Harry, sorridendo dolcemente, alzava lo sguardo verso i medici che stavano pulendo la nostra piccola bambina. Non appena levarono il sangue e tagliarono il cordone, mia madre si avvicinò lentamente a noi, sorridendoci dolcemente, mentre teneva tra le braccia la sua nipotina. La nostra Mia. «Guarda chi c'è Mia, mamma e papà.» Disse dolcemente, prima di posare delicatamente la bambina tra le mie braccia. Gli occhi aperti a una fessura lasciavano intravedire le iridi versi, e la pelle bianca era messa in risalto da quei pochi capelli appena un po' scuri. Era semplicemente perfetta, la mia piccola. Per un momento il mondo intorno a noi parve fermarsi e fu solo in quel momento che capii le parole di mia madre. Mia per me era diventato il mio Mondo. Io per mia madre ero il suo. «Ciao piccolo angelo. Sono la tua mamma.» Dissi continuando a piangere a dirotto, avvicinando la mia grande mano alla sua, prima che la bambina prendesse un mio dito tra le sue piccole manine, facendomi venire la pelle d'oca. Era reale, la mia piccola era veramente venuta al mondo. Senza neanche accorgermene, Harry ci fece una foto col cellulare e non appena lo posò sul comodino accanto, si avvicinò a noi, mentre io alzavo il mio sguardo verso il suo. Gli occhi rossi sprizzavano di felicità, il sorriso era semplice perfetto e non appena si abbassò per potere osservare meglio la nostra creatura, gliela porsi dicendo che sarebbe stato giusto presentarsi, così, senza esitare, il ragazzo prese tra le sue braccia il piccolino esserino che fino a pochi minuti prima aveva custodito nel mio grembo. Il sorriso del ragazzo subitò si illuminò e mentre io lo osservavo commuoversi davanti alla nostra Mia, cercavo di trattenere la miridiade di emozioni che mi stava invadendo lo stomaco. «Benvenuta principessa.» Disse con la voce ancora rotta dal pianto, prima di posare le sue labbra sulla fronte della bambina, che subito cercò di toccare la pelle del padre, facendomi venire ulteriormente la pelle d'oca. Finalmente eravamo una famiglia. «Vi lasciamo soli tesoro, congratulazioni.» Disse mia madre stampandomi un bacio sulla guancia, prima di uscire insieme ai medici dalla stanza. Il ragazzo, nel frattempo, si sedette sul lettino, per poi ripassarmi la bambina che avevano iniziato a dimenarsi tra le sue braccia. «Ehi qua qualcuno è pieno di energie.» Dissi accennando un risata, non appena la ebbi tra le mie braccia, mentre Harry osservava sia me che la bambina con un sorriso semplicemente mozza fiato. «Siete perfette.» Disse accarezzando la pelle della bambina che sembrò subito calmarsi. Non mi sembrava ancora vero. Era tutto così surreale. «Isn't she lovely? Isn't she wonderfull?» Iniziò a canticchiare, ancora con le lacrime agli occhi, facendomi accennare una risata. Finalmente ero felice. Eravamo felici. Subito tornai a scrutare i linamenti del suo volto e mi ripromisi, che mai e poi mai avrei permesso di vederla soffrire. Lei era la mia felicità.
_____________________

Tadan, rieccomi!
Scusate il ritardo imbarazzante ma proprio nell'ultimo periodo non ero riuscita a
concentrarmi sulla storia. La scuola è stata ed è tutt'ora un incubo!
Fortunatamente Lunedì sono stata al concerto (dio non riesco ancora  credere di
averli visti) e dopo avere visto loro per davvero mi sono sentita ispirata (?)
e il colpo di grazia me l'hanno dato le foto di Harry con Lux a Barcellona fhdrndf
Spero che il capitolo vi piaccia ma soprattutto che non vi siate dimenticati della
storia :) x

   
 
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