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Autore: Lorenzotop    23/05/2013    4 recensioni
" Dev'essere davvero brutto perdere chi si ama. " Pensò per il resto della notte. Ecco perché non poteva permettere che gli Heartless facessero del male alle prime persone a cui aveva mai voluto bene nella sua vita. Dal Capitolo 8: " Verità ".
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Una scuola, specialmente se si tratta del luogo dove abiterai per cinque anni, dev'essere confortevole e accogliente.
Roxas sta per entrare nella sua nuova scuola, ma siamo sicuri che sarà tutto rose e fiori? Certo, con dei compagni del genere, la sua vita in questa nuova casa sarà un po' fuori dal normale.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas, Zexyon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Roxas era lì, ancora vestito, sul letto. Era riuscito a chiudere gli occhi e ad addormentarsi soltanto quattro ore prima, ed erano già le otto. Si stringeva al petto il cuscino, sbavandoci leggermente sopra. Nella sua camera regnava la tranquillità, la pace, e non una mosca volava. Chissà, forse lui stava anche sognando, magari qualcosa di bello... ma non era esattamente il giorno adatto per sognare.
<< ROXAS! SVEGLIATI IMMEDIATAMENTE, DOBBIAMO ANDARE! >> La porta, evidentemente socchiusa dalla sera prima, sbatté violentemente contro il muro, e una figura veloce si lanciò sul ragazzo dormiente, facendolo sussultare e schizzare in aria come un petardo.
Quando Roxas ebbe aperto gli occhi, si ritrovò dinnanzi al volto la figura slanciata di Demyx, assolutamente ed inequivocabilmente zelante, come suo solito. Il novizio si strofinò le mani contro gli occhi, poi fece uno sbadiglio rumorosissimo, e alla fine cercò di alzarsi, quasi accasciandosi in terra, e trascinandosi fuori dalla porta, con la borsa piena di libri, diretto verso la scuola, diretto verso la sua prima giornata di lezioni dure e noiose. 
<< Non dovresti dormire così poco la notte. >> Lo rimproverò con una risatina Demyx, che non sembrava patire il sonno come stava succedendo all'amico, che al contrario, sembrava uno zombie in tutto e per tutto: Anche nell'odore, visto che indossava ancora i vestiti del giorno prima.
<< Hai ragione ma... non riuscivo a prendere sonno... >> La voce di Roxas era moscia e la sua camminata era lenta e sbilenca, quasi come  se stesse per accasciarsi al suolo da un momento all'altro, addormentandosi nuovamente. Improvvisamente, trovandosi al quinto piano del grande palazzo dei dormitori, Axel sbucò fuori da non-si-sa-quale-porta, e diede uno schiaffo dietro al collo sia a Roxas che a Demyx, causando una reazione violenta del migliore amico ma anche un peggioramento della situazione dormiente dell'altro.
<< Buongiorno ad entrambi... >> Esordì finalmente con le parole, e cominciò a camminare in mezzo ai due, scendendo sempre più le scale, fino ad arrivare al quarto piano. << Che cos'ha Roxas stamattina, eh? >> Domandò con una risatina, vedendo come era ridotto.
<< A quanto pare stanotte ha avuto problemi di insonnia il piccolino! >> Rispose divertito il biondo tirando la guancia a Roxas, che finalmente riuscì a dare segni di vita e lo spinse un po' più in la, massaggiandosi forte la zona stretta dalla mano di Demyx, più simile a una tenaglia in quell'occasione. In una risata generale, il trio uscì fuori dal grosso edificio, e dopo aver attraversato per cinque minuti il grande parco della scuola, finalmente si ritrovò di fronte all'edificio scolastico, in cui si svolgevano tutte le lezioni dei ragazzi del primo e del secondo anno. 
I tre entrarono, il corridoio era differente dal giorno precedente, in cui Roxas si era ritrovato completamente solo, e aveva visto soltanto Larxene e un ragazzo di cui aveva completamente scordato il nome, ma che tanto per cambiare era stato minacciato dalla stravagante bionda, anzi, adesso era pieno di ragazzi e ragazze che correvano in giro, parlavano, aprivano e chiudevano i loro armadietti, di cui Roxas, Demyx ed Axel non sentivano il bisogno in quel momento. Camminarono lungo il corridoio, e nulla era familiare per il novizio. Si respirava un'aria di serenità, di gioia, pur trovandosi in una scuola, luogo in cui di solito gli studenti si sentono oppressi... Era tutto diverso da ciò che aveva visto fino ad allora, e questo non faceva che fomentare le sue speranze di felice soggiorno in quel posto. 
Finalmente, la campanella suonò e tutti gli alunni entrarono nelle proprie aule. Anche Roxas e gli altri due entrarono, cercando di sistemarsi velocemente in fondo a sinistra, nella loro aula, e dopo pochi secondi anche gli altri compagni di classe li raggiunsero, insieme ad un insegnante diverso da quella vista il giorno precedente: Questa volta si trattava di un uomo alto, con una grossa stazza e dei capelli arancioni\rossi e corti, un po' brizzolati.
<< Buongiorno a tutti ragazzi, io sono il professor Leaxeus, e sono il vostro insegnante di algebra e geometria. >> Al sentir pronunciare quelle parole, Roxas si sentì come trafitto da una lunga e affilatissima lancia, dato che lui odiava a morte quelle materie, e quindi non poteva sopportare nemmeno chi le insegnava, a meno che non fosse un Dio che sarebbe riuscito a fargli imparare tutto senza troppe difficioltà, e quello sembrava solo un professore molto severo. Aveva uno sguardo duro, che sembrava dire già tutto di lui e che si abbinava perfettamente al suo corpo pompato.
<< Sembra che questo tizio abbia ingerito una quantità non indifferente di steroidi... >> Sussurrò Demyx agli amici, ridacchiando sotto i baffi e facendosi beffe dell'insegnante, che sbatté violentemente il libro di algebra sulla sua cattedra, rivolgendo poi lo sguardo al ragazzo coi capelli a spazzola, e crucciandolo ancora di più di quanto non lo fosse già prima.
<< Tu. >> Alzò il dito e lo puntò contro Demyx. << Come ti chiami? >> Non si sa come, data la distanza tra il biondo e il professore, e il tono di voce molto basso con cui aveva pronunciato la battuta, ma sembrava proprio che il ragazzo fosse stato colto con le mani nel sacco. Questo, ovviamente, spaventò un po' tutti.
<< Demyx >> Rispose quasi in tono di sfida, senza apparire intimorito dal grosso insegnante.
<< Bene, Demyx, sai spiegarci che cos'è un'equazione? >> Sfida raccolta, ma duro proseguire, dato che nessuno sapeva veramente, in quella classe, cosa fosse un'equazione, figurarsi se lo sapeva Demyx, che studiava un giorno no e un altro neanche. Gli sguardi di Axel e Roxas trasudavano paura, ma quello del biondo mostrava decisione. Si alzò dalla sedia, e chiuse per un attimo gli occhi, con aria trionfante.
<< Non lo so! >> Disse quasi esultando, sotto gli sguardi esterrefatti dei compagni e sotto quello incavolato del professor Leaxeus, che sembrava non aver gradito la performance scherzosa del ragazzo, e che per questo gli mise immediatamente un bel 2 sul registro, e lo fece sedere, causando in lui soltanto un piccolo sorriso, quasi come se ne fosse uscito vincente.
<< Andiamo bene! Sono ancora i primi giorni e già prendi in antipatia un nuovo prof? >> Axel era abbastanza deluso da Demyx. Probabilmente si erano promessi l'un l'altro che ce l'avrebbero fatta quell'anno, e non era di certo partendo così che sarebbero riusciti a superare l'anno.
La lezione proseguì, e dopo vari interventi, spiegazioni e tante altre cose che non importano un fico secco a nessuno, la campanella suonò, e i tre amici furono liberi di uscire da quella classaccia. Si avviarono ovviamente al parco, dove avevano intenzione di stare per un po' di tempo, almeno prima di recarsi in mensa per mettere qualcosa sotto i denti. 
<< Queste stupide lezioni sono appena iniziate e già mi danno noie. >> Cominciò Demyx, ticchettando le dita contro i bordi di una fontana, con uno sguardo arrabbiato e che faceva intravedere il desiderio del biondo di scannare il docente di algebra, che in effetti era antipatico, e spiegava anche in una maniera difficile da comprendere: Aveva un linguaggio fin troppo forbito, un po' per tutta la classe, in verità. 
<< Oh, andiamo, sono soltanto altri cinque anni! >> Esclamò Axel prendendo un po' di acqua dalla fontana e lanciandola sul biondo, che tentò di evitarla inutilmente, bagnandosi i capelli e ridendo, ma poi prendendo altra acqua e lanciandola sul rosso, che però, a differenza sua, riuscì a scansarsi velocemente, lasciando però che il liquido gelido bagnasse Roxas, che era proprio dietro di lui. 
<< Accidenti a voi, si gela! >> Protestò questo gettandosi accanto alla fontana e lanciando acqua a raffica sui due compagni. Si ingaggiò così una lotta a chi riusciva a bagnare di più gli altri. E dopo una lezione noiosa come quella ci voleva un po' di svago, un po' di serenità. Gli altri studenti passavano nel parco, indicavano i tre e ridevano, ma non importava: Loro stavano bene così, facendo un po' gli scemi, scherzando, e facendo anche troppo rumore.
<< Ehm ehm... voi tre, idioti. >> Una voce gelida sferzò l'aria, facendo cessare il momento di svago. Solo una persona poteva avere la voce così glaciale: Larxene. La ragazza fissò i tre come se stesse guardando dei fenomeni da baraccone, scosse la testa e si coprì per un momento la fronte con la mano sinistra, tornando poi a guardarli come esseri inferiori, che non erano degni neanche di essere della sua stessa razza. << Tra dieci minuti c'è la riunione nel covo, non ve lo dimenticate... >> Fu semplice e precisa.
" Cosa? Una riunione? " Ed ecco che Roxas tornava a pensare. Che cosa voleva significare una riunione nel covo? E da dove usciva fuori?
<< Uh, è vero, l'avevamo scordato... ma... speravamo di poter mangiare qualc... >> Le parole di Axel e Demyx , contemporanee, non riuscirono neanche ad uscire completamente dalla loro bocca.
<< Non m'importa un cazzo di quello che dovete fare, venite e basta, altrimenti ve la vedrete con me dopo... e vedete anche di non far esaltare troppo il nuovo arrivato. >> Finì la frase rivolgendo uno sguardo di puro disgusto a Roxas, poi girò i tacchi e se ne andò, probabilmente diretta già al covo. I tre ragazzi, senza troppe storie, si guardarono negli occhi e sospirarono, quindi si avviarono anche loro verso il covo, in cui Roxas avrebbe assistito alla sua prima " riunione ", a quanto pareva. Sembrava non essere una cosa che capitava tutti i giorni, anche se era nuovissimo di lì, per Roxas. 
<< Axel, Demyx, perché dobbiamo svolgere una riunione? >> Chiese immediatamente il ragazzo, mentre camminavano, vicini all'albero della botola, in cui si sarebbero calati per raggiungere il luogo.
<< Lo vedrai quando saremo dentro... si discute di... cose. >> Demyx rispose misteriosamente, ma a quanto pare Roxas non ci fece molto caso. Finalmente raggiunsero la botola, che il biondo si preparò ad alzare per far entrare tutti.
Una cosa era certa: Non aveva passato davvero molto tempo con quei ragazzi, e l'ambiente forse non era proprio dei migliori, ma loro... loro sembravano delle persone vere. Agli occhi di Roxas, quei due erano i primi ad averlo accolto tra le loro braccia come un amico, a scherzare con lui, a rivelargli cose, ad accettarlo da subito in un gruppo di cui lui non sapeva assolutamente niente. Forse era avventato, ma lui aveva deciso di prenderli come amici, aveva deciso di fidarsi di loro. Un sorriso, un sorriso vero apparve di nuovo sul suo volto. Axel e Demyx se ne accorsero ben presto, e pur essendo sorpresi da una cosa così improvvisa, sorrisero anche loro. 
Telepatia? Chi lo sa. Di certo l'anno era cominciato, e Roxas aveva cominciato probabilmente una nuova vita.
  
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