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Autore: Angele87    09/09/2004    13 recensioni
Nella vita si fanno tanti errori. Hermione e Ron ne hanno fatti molti, troppi. Eppure, dopo tre anni di distanza dalla brusca fine della loro storia, entrambi sentono ancora quel tipico e dolcissimo batticuore caratteristico del sentimento più bello della terra. L’amore. Due cuori destinati ad essere uniti non possono rimanere separati per molto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Whisper

 

Whisper

 

-4-

 

 

Avviso:

I personaggi di questa storia appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.

 

Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

Buona lettura

 

Angéle

 


I'm not a perfect person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.

I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.

                                                                  

        HOOBASTANK - Reason

 

 

 

Hermione rise ancora una volta mentre camminava rilassata accanto a Ron.

Lei aveva vinto la partita di Basket e per questo, in quel momento, si trovavano sulla riva del Tamigi ad ammirare le bellissime luci della città che si mescolavano con quelle del cielo scuro.

 

-Adesso dove mi porti?- chiese la bruna lisciandosi la gonna chiara e leggera che indossava.

 

Ron le osservò le dita affusolate prima di risponderle.

 

-Beh, per questa parte dell’uscita avevo pensato di lasciarti carta bianca. Tu dove vuoi andare?-

 

Hermione lo guardò portandosi una ciocca dietro l’orecchio. C’erano tanti posti n cui avrebbe voluto essere con lui. Forse uno dei più importanti era la gelateria di Diagon Alley, quella di Fortebraccio, dove lei aveva capito di essere innamorata completamente di lui, al terzo anno di Hogwarts.

 

-Voglio andare a Diagon alley. Alla gelateria di Fortebraccio.-

 

Ron curvò le labbra in un piccolo sorriso. Proprio in quella gelateria al 6° Anno aveva rivelato ad Harry, la sua passione per Hermione.

 

-Va bene...-

 

 Le afferrò dolcemente un polso e senza esitazioni la trascinò nel vicolo più vicino.

La piccolissima passaporta -una vecchia molletta rotta- era adagiata su un cassonetto.

 

Hermione la prese da un lato e Ron dall’altro.

 

-Siamo sicuri che può portarci due per volta?-

 

Il rosso rise avvicinandosi a lei. Le tolse un piccolo ciuffetto riccio dagli occhi e le sussurrò.

 

-Per essere più sicuri, potremmo mantenere un contatto.-

 

Hermione inarcò un sopracciglio. Gli occhi scuri saettarono sul viso roseo di Ron.

 

-E quale sarebbe il contatto da mantenere?-

Ron sorrise maliziosamente.

 

-Beh, potrei abbracciarti.-

 

Le mise le due mani sui fianchi attirandola a sé. Il profumo intenso di primavera gli riempì i polmoni. Hermione appoggiò la sua testa sul petto e respirò quella fragranza così particolare che emanava solo lui.

 

-Credo che così non mi perderò...-

 

Ron fece uno strano rumore col naso prima di controllare il suo orologio.

 

-5...4...3...-

 

-Sai una cosa Ron?-

 

-No, 2...1-

 

-Mi sento bene quando mi abbracci...-

 

Ron non riuscì a sentire quel sibilo tanto sommesso e coperto dalla veemenza del trasporto. Il classico strappo all’altezza dell’ombellico gli aveva coperto tutti i sensi.

 

 

Hermione assaggiò con soddisfazione il cremoso gelato all’italiana che tanto le piaceva da bambina. A N.Y. non aveva trovato nulla di così buono.

 

Erano seduti blandamente sulle panchine di marmo che si trovavano in un piccolo parco a Diagon Alley. I grandi alberi erano ricoperti di luci che rendevano l’atmosfera alquanto romantica e rilassante.

 

-Mi è mancato questo...- disse all’improvviso sollevando la mano con la quale impugnava il cono.

 

Ron sorrise allungando le gambe davanti a lui.

 

-Già. È il gelato più buono di tutta Londra.- concordò iniziando a sgranocchiare un po’ di cialda.

 

Hermione si voltò a guardarlo e senza un reale motivo scoppiò a ridere.

Era una sensazione così bella poter parlare di nuovo con lui. Potergli stare accanto senza avere il timore di ritrovarsi in un sogno troppo bello.

Quante volte si era pentita di non aver accettato la sua proposta di matrimonio? Quante volte gli era mancato enormemente?

 

-Ridi di me?- le chiese fissandola negli occhi.

 

Hermione si bloccò quando sentì il suo cuore avere una brusca impennata. Succedeva sempre ogni qual volta lui le puntava quegli occhi terribilmente chiari addosso.

 

-Non potrei mai ridere di te.- gli disse voltandosi a fissare il vuoto.

 

Ron la osservò per un po’. Sospirò rassegnato prima di voltarsi a sua volta a fissare l’oscurità vellutata del parco.

 

-Non posso ancora crederci...- esordì Hermione.

 

Ron si voltò fissandola.

 

-Che Ginny ed Harry si sposeranno dopo domani... sono tanto emozionata per loro.-

 

Il rosso le sorrise allungando una mano e scompigliandole i capelli.

 

-Già, mi ci è voluto un po’ per abituarmi all’idea! Ho avuto un mezzo collasso quando l’hanno annunciato due mesi fa, a tavola... mamma è scoppiata a piangere, mentre papà non ha fatto nessuna piega. Si vedeva che era un po’ scosso. Ginny è sempre stata la sua figlia preferita...- le spiegò con aria malinconica.

 

-Beh, in fondo è l’unica figlia femmina...-

 

Ron sollevò le spalle. Accartocciando il fazzoletto del cono e gettandolo nel cestino a pochi metri da lui.

 

-Anche tuo padre avrebbe fatto tante storie?- le chiese all’improvviso voltandosi per guardarla.

 

Hermione inghiottì l’ultimo boccone prima di rispondere.

 

-No.-

 

Ron rimase interdetto. Conosceva bene il signor Granger e sapeva della sua iper protettività nei confronti della figlia.

 

-Sì certo come no! Andiamo Hermione, a tuo padre verrebbe un collasso.-

 

La ragazza rimase in silenzio a fissarsi le scarpe.

 

-No, invece. Te lo posso assicurare.-

 

Ron sbruffò.

 

-E come fai a esserne così sicura?-

 

-Perché quando tu mi hai chiesto di sposarti, lui era molto contento!-

 

Un silenzio imbarazzante calò su di loro. I respiri divennero veloci e molto rumorosi. Hermione era arrossita sulle guance mentre Ron aveva un abbondante strato di rosso che gli ricopriva le orecchie.

 

-Tu-tu ne hai parlato con i tuoi genitori?- chiese Ron cercando di controllare la sua agitazione.

 

 Hermione annuì senza alcun suono.

 

-Quando?-

La bruna si voltò per scrutare il cielo notturno.

 

-La sera stessa in cui me lo hai chiesto.-

 

Ron avrebbe tanto voluto che una voragine si fosse spalancata in quel momento inghiottendolo per sempre. Invece era ancora lì, seduto su quella panchina. Un senso di vergogna gli attanagliava il cuore.

 

-La sera prima della tua partenza.-

 

Hermione annuì ancora.

 

-Bene!- esclamò Ron alzandosi dalla panchina. Non credeva che quei ricordi gli potessero fare ancora così male.

 

-Perché lo hai fatto?- le chiese voltandosi velocemente. –Mi avevi già detto di no! che bisogno c’era di rendermi ancora più ridicolo di fronte i tuoi genitori!-

 

Hermione strinse i pugni.

 

-Non ti ho reso ridicolo di fronte ai miei genitori!-

 

Ron scoppiò a ridere.

 

-Ah, no? immagino  quante belle risate vi siate fatti su di me! Povero piccolo Ron Weasley...-

 

Hermione trattenne a stento le lacrime che pressavano per uscire. Si alzò in piedi raggiungendolo.

 

-Non ho mai riso di te! E men che meno l’ho fatto in quella situazione. Come puoi pensare una cosa del genere, Ron. Ho fatto di tutto quella notte tranne che ridere di te...-

 

Ron si voltò con  gli occhi ridotti a due fessure.

 

-Non dirmi che non hai mai pensato che io sia stato un povero scemo a chiederti di sposarmi...-

 

Se Ron non avesse visto  la mano di Hermione ancora alzata non avrebbe mai immaginato che a colpirlo fosse stata proprio lei.

 

-Non l’ho mai pensato.-

 

Ron rimase in silenzio a sfiorarsi la guancia colpita. Quel dolore corporeo era niente in confronto al dolore che sentiva nel profondo del cuore. Riaprire quelle ferite mal rimarginate era stato incredibilmente straziante.

 

-Se non l’hai mai pensato... allora perché non hai accettato?- Ron la guardò negli occhi.

 

Hermione sospirò riabbassando la mano sul viso di Ron. Dolcemente gli accarezzò la gota rossa.

 

-Io... io ho avuto paura.- confessò volgendo verso il basso gli occhi.

 

-Di cosa? Di non amarmi?- le domandò Ron con un sorriso amaro.

 

Hermione alzò immediatamente il capo. Le dava fastidio il sol pensiero che lui avesse mai potuto pensare una cosa del genere.

 

-Non ho mai dubitato del mio amore per te... io ho avuto solo paura di-di amarti troppo, di poter soffrire senza un limite se un giorno fosse finita... o ho avuto paura di rovinare un rapporto perfetto.- Lo sguardo di Hermione era carico di amarezza.

 

-Perché non me ne hai parlato? Avremmo potuto risolvere tutto. Insieme siamo sempre stati imbattibili. Tu ed io. Eravamo una squadra.- Ron urlò portandosi le mani nei capelli.

 

Hermione sentì la stessa identica sensazione di gelo allo stomaco di quella sera in cui la sua vita era cambiata.  Istintivamente si portò una mano alla bocca per reprimere la nausea che spingeva.

Sospirò cercando di tranquillizzarsi.

 

-Scusami, Ron.-

 

Quelle poche parole appena sussurrate fecero rabbrividire il rosso come il freddo vento dell’inverno londinese.  Non voleva  scuse da lei. Pretendeva dell’altro che forse Hermione non era più in grado di dargli.

 

-Le scuse non ricuciranno quello che si è strappato.-

 

La freddezza con la quale Ron disse quella frase fece scongelare le lacrime negli occhi della bruna. Immediatamente piccole gocce salate presero a scendere lungo le sue guance.

 

-Io ... io non voglio ricucire nulla.- affermò Hermione con poca sicurezza.

 

Ron alzò il capo per guardarla.

 

-E allora cosa vuoi?-

 

 Hermione sospirò.

Com’era possibile che Ron non avesse ancora capito cosa voleva da lui? Era chiaro come la luce del giorno. Hermione era ancora irrimediabilmente innamorata di lui, e una persona innamorata può pretendere solo una cosa.

 

-Io voglio... voglio te, Ron.-

 

Le sue parole rimasero sospese nell’aria, come congelate. Ron credeva di non aver ben capito il loro esatto significato. Si protese lentamente verso di lei.

 

-Cosa hai detto?- scandì bene le parole. La voce gli tremava.

 

Hermione alzò gli occhi per portarli con fierezza in quelli di lui.

 

-Io ti amo, Ron, e per questo che voglio te e te soltanto.-

 

Il rosso dovette trattenere le sue labbra che si stavano increspando in un sorriso molto più che felice e soddisfatto. Gli occhi presero a brillare.

Senza aspettare oltre lasciò che i suoi istinti prendessero il sopravvento sulla sua ragione e involontariamente annullò con un passo la poca distanza che era rimasta tra di loro e prese Hermione tra le sue braccia.

 

-Tu mi ami?- le chiese Ron a poca distanza dalla bocca.

 

Hermione riuscì ad annuire. Non era facile connettere con Ron che la stringeva tra le sue braccia.

 

Entrambi mossero le loro teste nel medesimo istante.

Le loro labbra si incastrarono perfettamente e dopo tanto tempo si sentirono completi e felici.

La bocca dolce ed esperta di Ron danzava con estrema sensualità su quella morbida e rosea di Hermione.  Poco dopo, il bacio si fece più profondo e, in quel preciso istante, capirono quanto si erano mancati a vicenda.

Misero in quel contatto tutte le sensazioni, belle e tristi, che avevano provato nell’ultimo periodo.

La nostalgia della persona amata è insopportabile e forse è proprio per questo che, Ron ed Hermione, persero il senso della dimensione e del tempo. In quel preciso istante, esistevano solo loro e la bellissima sensazione di pace che era rinata nel loro cuore.    

 

Quando la disperata esigenza di ossigeno si fece sentire, spezzarono il bacio. Rimasero per un paio di minuti a guardarsi negli occhi. sorridenti ed ansanti.

 

-Sai una cosa, Ron?- chiese Hermione baciandogli la punta del naso. Sapeva che il ragazzo adorava quel genere di coccole.

 

-Hm?-

 

-Questo mi è mancato ancora di più del gelato...- concluse la bruna prima di riportarlo in un altro lungo bacio.

 

Ron sorrise contro la sua bocca prima di risponderle.

 

-Anche a me...-

 

 

 

Ehi, Ragazzi anche questa storia è quasi terminata... mancano due o tre chaps!

 

Lo so, FLH(Feels Like Home) è stata molto più bella, però i “capolavori” riescono una sola volta nella vita... Dico bene?

 

Vi do ultime notizie sul chap di DAAB. Non temete il lavoro procede molto bene. Ho già scritto una decina di pagine, quindi sono a buon punto. Don’t worry, pepole!

 

Ora vi lascio e vi ringrazio tutti per la vostra gentilezza. Credetemi, tutti i vostri complimenti mi lusingano moltissimo.

 

Un bacio particolare carico d’affetto a

 

 

Hermione Weasley

 

Selphie

 

Liz

 

AvaNa Kedavra

 

Sunny

 

Sissichi

 

Yuna

 

 

Grazie anche a tutti coloro che leggono ma non recensiscono.

 

AngéleJ

 

p.s.

 

...Lasciatemi un commentino, please...

   
 
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