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Autore: shesbroken    24/05/2013    1 recensioni
«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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CAPITOLO 26
It isn’t that hard boy, to like you or even love you.



Tutto era perfetto. Avevo tutto quello che avevo sempre desiderato. Amore, felicità, speranza. Già, speranza. Prima di conoscere Harry non sapevo neanche cosa volesse dire quella parola. Pensavo che non avrei mai avuto il mio lieto fine, che ero destinata a vivere una vita infelice e incompleta, ma quel ragazzo ha cambiato decisamente le carta in tavola. Dopo quasi quattro giorni passati in ospedale, tra pasti a dir poco disgustosi e visite frequenti di parenti e amici, era giunto il momento di tornare a casa, questo volta, insieme alla nostra piccola Mia. Ricorderò per sempre il giorno in cui varcammo la soglia di casa, seguite da Harry che subito urlò «Casa dolce casa!» Subito la bambina iniziò a dimenarsi tra le mie braccia, come se volesse esultare. Anche lei era felice. «Dovremmo farle vedere la sua stanza, non trovi?» Dissi mentre il ragazzo riprendeva tra le mani le borse di panni, per poi salire le scale senza aggiungere altro. «Agli ordini.» Disse facendomi ridere, prima che lo seguissi senza esitare oltre. Non appena entrammo nella stanza, feci una giravolta insieme alla bambina, mentre il ragazzo ci guardava con un sorriso appena accennato. Anche se non lo dava a vedere, sapevo quanto era stravolto, non aveva chiuso occhio in quei giorni. «Secondo me il papà ha bisogno di una bella doccia fredda e di una dormita.» Dissi ridendo, avvicinandomi al ragazzo, che era rimasto appoggiato allo stipite della porta. Il suo sguardo subito incrociò il mio, e solo dopo che gli ebbi stampato un bacio sulle labbra, accarezzò la pelle della bambina, che cercò come sempre un contatto col padre. «Voglio stare con voi.» Disse in un sussurro, per poi alzare lo sguardo verso i miei occhi severi. Aveva decisamente bisogno di una dormita. «Ce la caveremo benissimo. Vai in doccia.» Dissi stampandogli un ultimo bacio, prima di sedermi per terra insieme alla bambina, per poterle farle vedere i giocattoli che Anne e mia madre avevano comprato per lei. A dir la verità volevo anche passare un po' di tempo con la mia bambina, ma non potevo ammetterlo davanti ad Harry. Ci sarebbe rimasto male. «Faccio presto.» Disse il ragazzo grattandosi la nuca, prima di scomparire dalla stanza. La bambina subito inizio a tastare i giochi che le stavo porgendo e non scherzo quando dico che fu in quel momento che vidi il suo magnifico sorriso per la prima volta. Lo stesso sorriso di suo padre.
«Andiamo dì papà.» Continuò a dire il ragazzo, mentre Mia, seduta sulla sua pancia, lo guardava senza battere ciglio. «Harry ha solo qualche giorno.» Dissi accennando una risata, tornando a sedermi sul divano, accanto a lui, che non la smise per un momento di guardare la neonata. «Sono sicuro che è una bambina prodigio.» Disse fiero, lanciandomi uno sguardo fugace, prima che appoggiassi il volto sulla sua spalla, per poi iniziare ad accarezzare le guance morbide della bambina. «Se lo dici tu.» Dissi semplicemente, prima che il ragazzo mi passasse la bambina, che per ben mezz'ora aveva tenuto lui. Da quando si era svegliato non aveva fatto altro. «I ragazzi erano così felici quando l'hanno vista.» Disse semplicemente Harry, dopo qualche secondo di silenzio, con un sorriso appena accennato. Ricorderò per sempre gli occhi lucidi delle mie migliori amiche, i sorrisi dei ragazzi, ma soprattutto, lo sguardo così felice di mio padre. «Gemma se la stava mangiando con gli occhi.» Dissi accennando una risata, non appena mi ricordai della sorella di Harry. Erano tutti così felici dell'arrivo di Mia, persino Evan, che durante quei mesi si era lasciato me alle spalle, per non parlare di Alex, che non appena vide la bambina si commosse come del resto tutti gli altri. «L'avresti mai pensato?» Mi chiese improvvisamente Harry, cogliendomi alla sorpresa, guardandomi dritto negli occhi. «Cosa?» Chiesi semplicemente, iniziando a cullare la bambina che nel frattempo aveva iniziato a chiudere gli occhi. Lo sguardo del ragazzo si fece serio. «Avresti mai pensato di vivere tutto questo?» Mi chiese infine, accennando un sorriso dolce, che mi fece rabbrividire. Quel ragazzo sapeva farmi venire la pelle d'oca. «No, ma è proprio questo il bello.» Dissi avvicinandomi a lui, prima che il ragazzo mi accarezzasse dolcemente la pelle, mentre Mia, tra le mie braccia, aveva ricominciato a dormire. Se non avessi conosciuto Harry, se non fossi uscita quella sera, probabilmente ora sarei una delle tante teenager senza progetti per il futuro, che si chiede perchè la sua vita faccia così schifo e che crede che il lieto fine esista solo nelle favole della disney. Quel ragazzo mi ha cambiato la vita. L'ha cambiata in meglio.
Non appena misi a dormire Mia, tornai in camera da Harry e non mi stupii quando lo vidi sdraiato sul letto, già addormentato. Senza pensarci due volte mi sdraiai accanto a lui per poi iniziare a giocare coi suoi ricci, quella sera a dir poco ribelli. I lineamenti del viso erano rilassati, la bocca appena un po' aperta e tra le mani stringeva ancora la rivista di gossip, che era solito curiosare negli ultimi giorni. Non facevano altro che pubblicare foto su di noi, come se fossimo dei fenomeni da baraccone. Ne avevamo passate tante ed Harry era un personaggio famoso, certo, ma questo non gli dava il diritto di sparare a zero su di noi. Loro non ci conoscevano. Senza farlo apposta, dopo quasi cinque minuti passati a giocare coi suoi capellim, riuscii a svegliarlo, e fu un sollievo quando vidi le sue iridi verdi incrociare il mio sguardo. Ne avevo bisogno. «Mia dorme?» Disse con voce roca, avvicinandosi a me, mentre io, immobile, gli sorridevo dolcemente, iniziando ad accarezzare la pelle morbida. «Come un angioletto.» Dissi stampando un bacio sulle labbra del ragazzo, che subito dopo mi accolse tra le sue braccia, facendomi appoggiare il volto sul suo petto. Era da giorni che non ci concedevamo un po' di tempo solo per noi. «Sono così felice di averti trovato Vic.» Disse il ragazzo con un sorriso appena accennato, mentre io nel frattempo, ascoltavo il battito regolare del suo cuore, ripensando alla prima volta che l'avevo visto. Certo l'inizio non era stato dei migliori. «Cos'hai pensato la prima volta?» Chiesi, ovviamente riferendomi al nostro primo incontro. Lui sorrise subito alla mia domanda. «Ovviamente che eri bellissima, diversa da tutte le altre, poi con il tempo ho imparato a conoscerti, ad apprezzare il tuo carattere. Ho imparato a volerti bene e infine ad amarti.» Disse guardando un punto fisso nella stanza, per poi posare gli occhi sui miei. Per un momento rimasi a fissarlo, come se non avessi mai visto qualcosa di più perfetto, e solo quando ricominciò a parlare l'incantesimo si spezzò. «E tu?» Mi chiese palesamente curioso di sapere la mia risposta. «Ovviamente all'inizio non mi andavi a genio. Ho sempre pensato che fossi uno dei soliti ragazzini montati, poi ti ho conosciuto, ho conosciuto il vero Harry e beh, il resto è storia.» Dissi seria mentre mi immergevo nelle sue iridi verdi, prima che il ragazzo annullasse ogni distanza tra le nostre labbra. I baci si fecero sempre più dolci, lenti, come se volessimo che quel momento non finisse mai. Lentamente il ragazzo si mise sopra di me, e proprio mentre infilavo le dita tra i folti ricci, Mia iniziò a piangere, facendo alzare subito lo sguardo di Harry. Per un momento rimanemmo fermi, immobili, e solo dopo qualche secondo, il ragazzo si alzò dal letto, dicendo che per questa volta sarebbe andato a lui. La nostra vita insieme era solo all'inizio.

   
 
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