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Autore: Lorenzotop    25/05/2013    4 recensioni
" Dev'essere davvero brutto perdere chi si ama. " Pensò per il resto della notte. Ecco perché non poteva permettere che gli Heartless facessero del male alle prime persone a cui aveva mai voluto bene nella sua vita. Dal Capitolo 8: " Verità ".
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Una scuola, specialmente se si tratta del luogo dove abiterai per cinque anni, dev'essere confortevole e accogliente.
Roxas sta per entrare nella sua nuova scuola, ma siamo sicuri che sarà tutto rose e fiori? Certo, con dei compagni del genere, la sua vita in questa nuova casa sarà un po' fuori dal normale.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas, Zexyon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed ecco che la luce del covo cominciava ad illuminare il percorso di fronte a Roxas, che scendeva lungo lo scivolo del passaggio segreto. Questa volta riuscì ad arrivare alla fine di esso senza fare una capriola in avanti, e dopo essersi seduto sul bordo, si alzò, senza poter sospettare che dietro di lui scivolava a grande velocità Demyx, e che, perso il controllo di quest'ultima, fu spinto da una forza gravitazionale (?) sull'amico, che non evitò nemmeno questa volta una burrascosa caduta all'interno di quel luogo; pochi secondi dopo, Axel scese con tranquillità dallo scivolo, e raggiunse i due con una risatina ironica, aiutandoli a rialzarsi, poi camminarono fino al salotto in cui c'erano divani e poltrone, e si resero conto di una cosa.
Erano già tutti lì, tutte le persone che a quanto pare facevano parte di quello strano gruppo che risiedeva lì. Roxas scrutò i volti sulle poltrone e sul lungo divano, e vide che quattro persone erano incappucciate, in modo che non si potessero vedere le loro facce, ma soltanto riconoscere che c'erano tre ragazzi ed una ragazza. Larxene siedeva in mezzo a Zexion e ad un tipo incappucciato, un po' scocciata, mentre sembrava star leggendo alcuni fogli, e parlando tra sé e sé. L'unica figura con cui non aveva mai avuto un interazione, ma che aveva comunque già visto, era un tizio con una corporatura abbastanza imponente, dei piercing sull'orecchio e una barbetta e dei capelli biondi chiari, intento a fumare una sigaretta. Si trattava chiaramente di Luxord, il ragazzo che Roxas vide il suo primo giorno di scuola, e che era stato minacciato da Larxene. 
Al novizio parve strano che Larxene fosse lì, visto che incuteva tanto timore e antipatia a tutti, ma di certo un motivo per la sua presenza doveva esserci, e forse l'avrebbe capito proprio in quel momento. Intanto, con Axel e Demyx andava a sedersi vicino a Luxord su un lato del divano, e finalmente la ragazza dagli stravaganti capelli biondi alzò lo sguardo e fissò tutti , uno ad uno, con occhi arrabbiati e pieni di risentimento. 
<< Okay, cazzoni... >> Cominciò immediatamente a prendere tutti con parolone, per poi alzarsi e posare i fogli che stava leggendo sul divano. << Ho letto tutte le vostre precedenti pagelle - prese dal nuovo archivio della scuola, ovviamente - e devo dire che fate tutti più o meno schifo nella maggior parte delle materie, specialmente voi due. >> E lanciò un'occhiataccia avvelenata ad Axel e Demyx, che un po' se la risero e si diedero anche il cinque. << Non ci sono eccezioni , insomma, ed è inutile dire che io sarò impegnata ad organizzare troppe cose per poter anche solo pensare di prendere un libro in mano durante tutto l'anno! >> 
I volti visibili di tutti si fecero pieni di rabbia, tranne quello di Zexion, che era pieno di terrore, giustamente. 
Luxord si alzò dal divano e spense la sua sigaretta sul muro, sfregandola e lasciando un bel segno, che niente avrebbe potuto mai più togliere. Avanzò a passo lento accanto alla ragazza, e la guardò come se fosse l'animale più disgustoso che ci fosse in tutto l'universo, dall'alto verso il basso, purtroppo però, senza risultato, visto che la bionda lo fissò ancora più intensamente, dandogli probabilmente una grande sensazione di disagio; disagio che, a quanto pare, fece calmare quello che da oppressore era diventato vittima, tornando immediatamente a sedersi con gli occhi chiusi.
<< Altro da obiettare? >> Il silenzio permase. << Benissimo, allora continuo... ehm ehm... >> Si schiarì per un momento la voce, prendendo un foglio che si trovava di fronte a lei nelle mani. << Come ben sapete, inoltre, a noi del primo anno non sarà concesso di andare alla festa dell'ultimo giorno di scuola, tra duecentoquarantadue giorni, quindi attueremo il finale del progetto X (Dieci) nell'aula di fisica. >> 
<< Cos'è il progetto X? >> Subito Roxas partì con una domanda, lanciando il suo braccio in aria come se stesse chiedendo ad una professoressa di uscire dall'aula. << Non sapevo nulla di... progetti , o cose simili... si tratta di qualcosa legato alla scuola? >>
Un sorriso si accese sul volto di Larxene, ma non si trattava di un normale sorriso. Era un sorriso intriso di ironia e di crudeltà, che si spense ben presto, ma che in pochi secondi era riuscito a far rimanere di sasso il novizio, che adesso era fissato con un qual certo stupore da Luxord, e anche se non si capiva, da alcuni degli incappucciati. 
<< Sì, certo, legato alla scuola... in un modo o nell'altro. >> Le parole di Larxene per poco fecero trasalire Roxas. Sembrava che la ragaza non volesse dirgli tutto, e lui non volle insistere per non scatenare in lei istinti animaleschi che non avrebbero portato nulla di buono.
<< Mh... e adesso mischierò tutte le materie in questo cesto, e voi ne pescherete una a piacere! >> Prese un grande cesto con dei fogliettini dentro, e li sparpagliò porgendolo poi prima ad un ragazzo incappucciato, che lo prese e lo aprì. 
<< Aspetta, ma perché dobbiamo pescare delle materie? >> Roxas era ancora più confuso di prima, e Larxene questa volta si incazzò invece che ridere o sorridere.
<< Ma è ovvio, stupido, dovete svolgere anche i MIEI compiti! >> Si cruccio, per poi avvicinarsi con il cesto a Demyx, che riluttante pescò un foglietto, incrociando le dita perché non si trattasse di una materia altamente difficile o ancora peggio impossibile, nella quale persino lui andava male.
<< Cazzo.. Algebra... >> Demyx partiva davvero bene ed avvantaggiato, dato che aveva preso 2 già il primo giorno in cui aveva visto il professor Leaxeus, e questo lo demoralizzò un po' molto. Axel non aveva di certo tempo di consolare l'amico, dato che appena pescò il foglietto, neanche per lui c'erano grandi e belle sorprese.
<< Proprio geometria doveva capitarmi?! >> E dannò la sua sfortuna. 
A Roxas toccò antologia, non male dato che non avrebbe dovuto seguire molto le lezioni per aiutare Larxene, non tanto quanto il dover svolgere tutti i compiti, le comprensioni del testo, i riassunti e i testi narrativi... e doveva farlo secondo lo stile della bionda, altrimenti sarebbe potuta essere scoperta, e di certo quest'idea non allettava nessuno, specialmente lui che avrebbe passato dei guai neri.
Terminati tutti i bigliettini, Larxene scagliò il cesto in aria e dichiarò che la riunione era finita. Tutti gli incappucciati, Luxord e Zexion se ne andarono velocemente, mentre la bionda disse di dover sbrigare alcune faccende lì nel covo, e che sarebbe stato meglio se loro tre se ne fossero andati, anche visto che erano le dieci di sera e il giorno dopo avrebbero avuto la loro prima, non si sa se durissima, lezione di economia, che forse spettava fare a Larxene ad uno dei ragazzi incappucciati, ma non sicuramente a Luxord, a cui era capitata scienze della terra. Senza troppe prediche, Axel , Demyx e Roxas se ne andarono, lasciandosi alle spalle Larxene e dirigendosi al palazzo dei dormitori, come già successo il giorno prima. 
Finalmente giunsero al secondo piano, e il biondo se ne andò, salutando i suoi amici, e lasciando un po' in imbarazzo Roxas.
In un certo senso aveva un deja-vù in quel momento, qualcosa forse di fastidioso.
Eccoli lì, al quinto piano.
Axel svoltò per entrare nella sua stanza.
<< Aspetta. >> Roxas era rimasto con quel dubbio che non l'aveva fatto dormire insieme ad altri pensieri. Cosa volevano dire le parole del rosso, quelle della sera prima, un momento dopo che se ne fosse andato? Di certo erano parole che gli erano rimaste conficcate in testa... un amico non le avrebbe mai dette normalmente, forse. Lo sguardo di Axel era un po' sorpreso. Quegli occhi gli facevano uno strano effetto, forse diverso a seconda delle situazioni, e in quella situazione Roxas si era bloccato, come se un grosso peso sul cuore non gli facesse più dire niente. Cominciò semplicemente a ridere come se ci fosse qualcosa di divertente in tutto ciò, e alzò la mano.
<< No niente, volevo dire, insomma, buonanotte! >> Parole stupide. Il rosso ricambiò ed entrò nella sua camera, e così fece anche il novizio, che subito corse nella sua camera, un po' sorpreso di non essere riuscito a parlare. Che cosa gli stava succedendo? Non si era mai comportato così... forse era tutto troppo nuovo, oppure c'era qualche altro motivo? Fatto sta che, probabilmente, quella non sarebbe stata una notte insonne, ma una notte piena di sogni. Sogni strani, s'intende.
  
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