ル
キ
“No,
Takanori! Takanori! No! Non scappare…”
“Non
ne voglio più sapere niente di te! Vai via, torna dalla tua
Amina! Coccolala e
dille pure che ti piace farmi sentire uno schifo!”
Mi
basta così poco per tornare lucido, e far muovere le mie
gambe verso Akira.
Ma
lui si volta, e quello che dice fa tremare così tanto i miei
propositi, da far
quasi terminare la mia vita.
“Ah, adesso mi dici che non
ne vuoi sapere?!”
“Akira…
Io…”
“No,
tu ora mi spieghi perché mai ti sei voltato se davvero non
ne vuoi più sapere
un cazzo di me! E poi lavoriamo nella stessa band. Oh per tutti i Kami,
te lo
devo ricordare io, questo?”
“Akira…
Akira… Scus-ami… STRINGIMI, TI PREGO!”
ormai singhiozzo disperato.
Mi
sento molto meglio quando sento le sue braccia stringermi. Non ho
bisogno di
chiedermi come mai, perché credo di saperlo. Sento che lui
mi ama.
La
sensazione che mi avvolge, quella di cui avevo accennato ad Uruha, si
fa spazio
nel mio petto. Ed io mi sento, per una volta, al sicuro.
れ
いた
Stringo
forte a me Takanori. Sento il mio petto umido, sta piangendo come una
fontana.
Continua a chiedermi in modo frenetico di stringerlo, ed io non posso
fare
altro che ringraziare la mia calma e chiedermi come mai non mi sia
accorto prima
che entrambi ci amavamo senza saperlo. Mah…
“Uhm…
Takanori, ascoltami bene…” esordisco io, sa
benissimo che qualora ci chiamiamo con
i nostri nomi personali, allora è per parlare di qualcosa di
serio “Io ho
adottato una bambina.” Glielo dico con tutta la calma e la
franchezza che posso
mettere insieme in questo momento molto emozionale per entrambi.
“C-Come?”
mi guarda con i suoi occhioni gonfi, è spaesato.
“Adesso
vieni a casa con me, che inizia a far freddo, su” lo trascino
dolcemente e lui
obbedisce al mio volere.
Ritorno
a parlare lentamente, così che possa avere il tempo di
assimilare ogni parola e
lavorarci su.
“Da
tantissimo tempo amo una persona. Si, amo la persona che mi cammina al
fianco, da
dieci anni. Per l’esattezza da quando ho messo gli occhi su
di te, Takanori.
Solo che da te non ricevevo alcun segnale. Cercavo di conquistarti con
la gentilezza
e l’affetto che ti dimostravo, ma poi, per coprirmi e non
farti sospettare
nulla, mostravo quello stesso atteggiamento verso gli altri.”
“Allora
perché non me lo hai detto subito?”
“Perché
io non sapevo che tu… eri omosessuale. Se lo avessi saputo
avrei avuto un
dubbio in meno a bloccarmi. Così, per donare un
po’ del mio amore a qualcuno, ho
pensato di adottare Amina. E’ bellissima, ora la vedrai.
Entriamo, su.”
ル
キ
Saliamo
le scale che
portano al suo appartamento. Sembra un po’nervoso mentre mi
fa entrare in casa
sua, così gli stringo la mano, e lo sento rilassarsi. Quasi
non ci credo, lui
mi ama.
“Prego” mi fa entrare. “Fai
piano, sta dormendo” mi dice ancora, con voce ovattata dalla
stanchezza. Mi
porta alla camera della bambina, nella penombra non riesco a vedere
molto.
“Guardala, sta lì nel
lettino.”
Rimango incantato a
fissarla. E’ piccola, sembra sparire nelle copertine con gli
orsetti. I suoi
occhietti a mandorla sono chiusi, e tiene una mano sopra alla testolina
ondulata.
Le accarezzo i capelli
molto scuri, poi guardo Akira. Penso che il mio amico mi amava da
sempre, e per
colmare un vuoto che io gli avevo causato, ha adottato questa creatura.
Lo porto in salotto, sempre
tenendogli la mano, mi decido finalmente a parlargli.
“Ho osservato attentamente
Amina. E’ una splendida creatura. Hai fatto una grande
scelta, sono fiero di
te.” gli dico stringendogli la mano, piangendo calde lacrime,
commosso dalla
bambina.
“Stai tranquillo, piccolo Takanori.
Io mi prenderò cura di entrambi. Ho scelto di fare il padre
perché così potevo
colmare un vuoto che sentivo da tanto. Sapevo che essendo omosessuale
non
potevo avere figli naturalmente, e quindi…”
“Hai scelto l’adozione.”
“Esatto, amore. Il mio
amore è cresciuto, con il mio cuore. E la parte che non
occupi tu la occupa
lei.” mi dice sorridendo.