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Autore: Itsaminilisa    25/05/2013    1 recensioni
Lisa e Sean. Sean e Lisa. Partono insieme per un viaggio. Sono stanchi della loro stupidissima città, vogliono andarsene, scoprire mondi nuovi, vogliono uscire da quella palese, noiosa cittadina chiamata Soffiolieve. Esploreranno Unima in lungo ed in largo, riportando alla luce segreti che forse potevano anche rimanere sepolti per il resto dei loro giorni, giusto per mantenere la sanità mentale del mondo.
Sviluppato in un momento di pazzia.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Our Journey.

Checcarina la lotticina
Con un maniaco verde. ♥

 
Lisa
 
 
Eravamo in piazza, la manifestazione stava per cominciare.
Trovammo un posto davanti al palco per riuscire a sentire bene.
La gente stava iniziando ad affollarsi intorno a noi, innescando un brusio di voci sempre più insistenti.
Sul palco aspettavano due guardie vestite di grigio, con tanto di cappuccio. Avevano tutte e due i capelli rossi. Portavano sul petto una strana P, lo stesso simbolo scritto sul manifesto/bandiera/quello che vuoi che avevano in mano.
Quando la piazza si riempì abbastanza, un uomo vecchio e esile salì sul palco.
Davvero eccentrico.
Aveva dei capelli lunghi oltre alle spalle, verdi prato, con due strani "ciuffi" ai lati della nuca.
Mi ricordava un pagliaccio, anche se a confronto con quelli questo incuteva molto più timore.
Indossava un lungo non so cosa, penso sia un vestito, lungo fino alle caviglie. Era color porpora, più sul viola con dei motivi in oro.
L' eccentrico signore si schiarì la voce e diede due colpetti al microfono, prima di cominciare a parlare.
- Buonasera a tutti! Io sono Ghecis Harmonia Gropius e sono qui per parlarvi della liberazione dei Pokémon. -
...
Luichecosaioloammazzoquesto.
Io e Sean ci lanciammo due occhiate sconcertate mentre voci ancora più sbigottite si alzavano alle nostre spalle.
- Esatto, la liberazione dei nostri Pokémon! Perché sin dall' antichità noi abbiamo iniziato a schiavizzarli, a usarli come ci pare e piace, a ferirli, sino anche a portarli alla morte? E' colpa della nostra avidità: con la creazione delle lotte Pokémon volevamo, e vogliamo ancora oggi,  a tutti i costi vincere, senza tenere conto delle conseguenze che per la maggior parte avrebbero subito i nostri Pokémon. -
Altra pausa, altre voci dietro di noi. Sentii un uomo dire "Forse ha ragione... Stiamo facendo del male ai nostri Pokémon?" e altre voci lì accanto ad assecondarlo.
Rabbrividii, guardando fissa come una statua davanti a me.
- Detto questo io, Ghecis Il Grande - e modesto - vi lascio. Buona serata! Che la pace regni in voi e vi aiuti a fare le scelte giuste. -
La piazza ora mi sembrava il teatro di uno di quei film pieni di abbandoni e cose da  far piangere come un Blastoise che usa Idropompa.
Ci fu qualcosa, però, che distolse un attimo i miei pensieri dalla sceneggiata strappalacrime.
Qualcosa di familiare stava cercando i miei polpastrelli, per poi stringermi tutte e due le mani. Conoscevo bene quella stretta.
 
Sean
 
Cosa stava succedendo?
Perché c' è questo tizio?
Perché vuole liberare i Pokémon?
E soprattutto, perché tutti gli stavano dando ragione?
Cercai le sue mani dietro le mie, le strinsi in modo da non perderla.
Ecco che il mio istinto paterno ha il sopravvento, cerco di proteggerla ovunque sento puzza di pericolo.
Ma lei lo sa.
Nel frattempo davanti ai miei occhi giravano scene strappalacrime di allenatori accecati che si sentivano costretti ad abbandonare i loro Pokémon per uno strano discorso tenuto da un tizio ancora più strano che ha fatto loro il lavaggio del cervello.
Davanti a me ora c' era una donna sulla quarantina, che aveva fatto uscire dalla sua pokéball un piccolo Panpour.
Si chinò davanti a lui e con tutta la depressione di una madre che ha appena perso il suo bambino, disse:
- mi dispiace piccolo di averti tenuto in schiavitù per tutto questo tempo. Ora sei libero, puoi continuare per la tua strada senza che ci sia qualcuno a limitarti. -
Sì alzò con eleganza e a passo sempre più svelto si allontanò, lasciando quel piccolo e sconcertato Panpour e la sua pokéball al suo destino.
Lì vicino stava un centauro, che tra i singhiozzi, come se fosse un bambino, cercava di dare l' ultimo saluto al suo Scraggy.
Perché la gente stava facendo tutto questo?!
Ah, sì, quel tizio.
Cosa potevamo fare?!
Prima che ce ne accorgessimo la piazza ritornò spoglia, come in quelle noiose mattine d'autunno in cui non accade niente.
Non completamente spoglia.
C'era ancora un ragazzo alto, magro come un fuscello, anche abbastanza gracile, che rimaneva fermo a fissare un punto indefinito nel cielo.
Ciò che però permetteva di riconoscerlo erano di certo i suoi capelli.
Lunghissimi e... verdi. Quel verde prato del tuo giardino.
Lisa si sciolse dalla mia stretta e mi slittò a fianco.
Quel ragazzo si girò e svelto, ma con una calma che mi dava sui nervi, si avviò nella nostra direzione.
Si stava avvicinando.
Quando fu ritto davanti a noi, Lisa chiese chi fosse.
-Io sono N'. - disse quello. La bionda scoppiò a ridere.
-AHAHAH N'?! Ma che cazzo di nome è?! AHAHAHAHAH - il ragazzo sembrava scocciato, così presi posizione.
-Scusala, a volte non sa che cos'è il rispetto. Ma cosa vuoi da noi?
-Io ho il potere di parlare con i Pokémon e percepire i loro sentimenti. Quindi, lottiamo! - fece uscire da dietro di lui un Pokémon simile ad un gatto... Un Purrloin. Non avevo bisogno di controllare il Pokédex, la gattara che vive di fianco a me di questi mici pestiferi ne ha a palate.
-No, no, frena: non ho tempo da perdere con un visionario dai capelli verdi che mi lancia una sfida, ho cose più importanti da fare, arrivederci.- incisivo e acido. Oh sì.
-Aspetta! - cercò di richiamarmi - cosa ti vieta dal fare una lotticina con me? E' pur sempre la tua prima volta. - rabbrividii a quell'affermazione. I rumori cessarono intorno a noi. Guardai Lisa, che si stava avviando con me al Centro Pokémon. Aveva la mia stessa faccia sconcertata e schifata.
 
Lisa
 
Lui. Che. Cosa.
Non posso stare zitta.
-Q-quindi tu, oltre che un leggimente, sei anche un maniaco?!
-C-cosa?! No! Conosco le sensazioni dei vostri Pokémon.
-Anche se sono dentro le pokéball?
-Sì.
-Allora ti sfido io.
-Cosa?!-Subentrò Sean.
Mi girai verso di lui scocciata.
-Che hai da ribattere papino?- accompagnai a questa frase un sorrisetto strafottente.
-Beh, allora vai.- mi lasciò fare, scocciato - se poi ti succede qualcosa non venire a piagnucolare da me.
Tirai fuori la mia pokéball e schiacciai il pulsante. Ne uscì fuori un piccolo Oshawott, materializzatosi dopo pochi secondi preceduto da dei bagliori azzurri.
Mi chinai per potergli parlare
-Allora piccolo, questa è la tua prima lotta- non volevo traumatizzarlo, poveretto.
  
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