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Autore: Sabriel Schermann    26/05/2013    1 recensioni
A volte è necessario soltanto andare avanti, rinchiudersi in se stessi e continuare a camminare, senza aspettarsi nulla.
Per non sprofondare. Per non cadere a terra.
Per non smettere di credere nelle infinite possibilità della vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 – All the right things in all the wrong places



Mi stendo lentamente sul letto, poggiando la testa sulle braccia incrociate e allungando le gambe sulle morbide coperte.

Questa è stata una giornata particolamente pesante: ci siamo dovuti alzare molto presto a causa della nostra missione sperduta e misteriosa.

Abbiamo raggiunto l'isola di Europa non senza difficoltà, invocando titani e combattendo cercatori nemici.

Non è stato semplice metter piede su questa terra, ma alla fine mi posso ritenere soddisfatta.

Quello che successe la notte precedente non è da accantonare: ora sono...felice.

O forse il termine più appropriato sarebbe “realizzata”.

Un lieve sorriso mi si forma sulle labbra.

Sono sicura che d'ora in poi, la mia vita sarà molto più semplice.

O meglio, senza preoccupazioni.

Ora non ho più paura. Non ho paura di non essere accettata, di non essere amata.

Ci sono ancora tante cose da fare e tanti misteri da risolvere, ma sono sicura che con la squadra Huntik al mio fianco, nessun nemico sarà più così invincibile.

Nemmeno le mie paure.

Così, rilassata da questi positivi pensieri, mi addormento.


~


Mi trovo su un palco di legno di un grande teatro;

La platea è vuota, ma il palcoscenico è debolmente illuminato.

Spostando lo sguardo, noto accanto a me una ballerina che, indossando tutù e scarpette, danza in punta di piedi sulle note di una dolce e piacevole melodia.

Sembra quasi una farfalla che tenta di prendere il volo.

È magra e abbastanza alta, con lunghi capelli raccolti in una retina rosa pallido.

Una sottile ciocca però, ricade sulle spalle, seguendola nella sua piacevole danza.

Improvvisamente, la musica termina e lei torna lentamente sui suoi passi.

Prendendosi la ciocca tra le mani, si gira nella mia direzione, osservandomi attentamente in viso.

Nella vita c'è un punto in cui non si può tornare indietro.

E poi c'è un punto, ma i casi sono molto più rari, in cui non è più possibile andare avanti.

Quando questo accade, che sia un bene o un male, l'unica cosa che possiamo fare è accettarlo senza proteste”

Segue un minuto di silenzio, poi riprende: “Il tempo grava su di te con il suo peso, come un antico sogno dai tanti significati. Tu continui a spostarti, tentando di venirne fuori. Forse non ce la farai, a fuggire dal tempo, nemmeno arrivando ai confini del mondo. Ma anche se il tuo sforzo è destinato a fallire, devi spingerti fin laggiù. Perché ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo.”

Poi riprende in silenzio la sua danza sinistra, questa volta priva di musica.

Fa una giravolta, alza un piede, gira su stessa, muove un braccio e compie un'altra giravolta.

Balla senza melodia, soltanto muovendosi da una parte all'altra del palcoscenico illuminato.

Poso lo sguardo ancora una volta sulla bionda ciocca di capelli fuori dalla retina.

Essa la segue, come un cane fedele al suo padrone.

Poi la ragazza torna indietro, fermandosi e carezzando quella morbida ciocca.

Mi guarda un'istante, poi riprende: “Ormai non puoi più tornare indietro. Sappiamo entrambi quale sarà il tuo destino. La differenza è che tu l'hai appena capito, o forse no, mentre io lo sapevo fin dall'inizio.”

Poi si avvicina, abbassando le braccia, incrociandole al ventre.

Mi tira su il mento, come per assicurarsi che la guardi bene negli occhi.

Tu non sai chi sei. Non puoi saperlo. E forse non l'hai mai saputo.

Ma io lo so. Lo so perché io sono in te. Sono la tua ragione, la tua anima. Sono te stessa.

E il mio compito non è nient'altro che assumere la tua forma.”

Poi abbassa la mano, senza spostare un attimo lo sguardo dai miei occhi.

Ormai il tuo destino è compiuto. Ora non puoi più tornare indietro. Hai firmato la tua condanna e scavato la tua fossa. Ora, è davvero finita”

Poi sposta lentamente lo sguardo, esaminando attentamente la platea vuota.

Mi fa voltare, prendendomi per la vita e accompagnandomi lentamente nella sua danza.

Ancora una volta, nessuna melodia conduce questo meraviglioso ballo inquietante.

Danziamo in silenzio, voltandoci e girando su noi stesse.

Sento il suo respiro sul collo, il suo viso accanto al mio.

Ormai il tuo destino è compiuto” ripete.

Ormai la tua preghiera è inutile, Zhalia”

   
 
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