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Autore: controcorrente    26/05/2013    1 recensioni
Soledad ed Ester. Due sorelle divise. Due vite separate da dieci anni di distanza, improvvisamente riunite per il capriccio della prima. Due donne profondamente diverse. Una provata da 3 grossi sacrifici, l'altra cresciuta con l'ansia del futuro. La loro riunione porterà a delle conseguenze impreviste che mai avrebbero pensato potessero accadere: L'ambientazione è storica ma spero che vi piaccia, indicativamente tra 700 ed 800.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Periodo regency/Inghilterra, L'Ottocento
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Benvenuti, cari lettori. Scusate il ritardo ma ho avuto diversi impegni. Chiedo venia per questo. Ripeto nuovamente che il mondo di queste due sorelle è borderline rispetto agli inglesi.
Ora però vi lascio a questo nuovo capitolo, sperando che la cosa vi aggradi.
 
XXIX
 
 
Brennan si versò un bicchiere di liquore.
La stanza brulla della propria dimora era avvolta nella lieve penombra del crepuscolo. Nemmeno la luce dei lampioni a petrolio sulla strada bastava a rischiarare il tutto.
Aveva fatto molti giri nelle vie di Londra ma del ragazzo, nessuna traccia.
Pareva come sparito...poi, una volta tornato nella sua dimora londinese, aveva ricevuto un invito. Proveniva da Lady Mc Stone, la vedova di suo fratello.
Lo scozzese si rigirò il foglio tra le mani più e più volte.
Che fare? Accettare la cosa e presentarsi al ricevimento di quell'ex cantante di lirica?Oppure negare, fin quasi allo sfinimento pur di mantenere fede alla volontà di non accondiscendere a quella richiesta? Mc Kenzie si passò una mano sulla fronte. Non sapeva cosa pensare, come muoversi, come evitare quell'incontro. Sentiva l'animo in tumulto, all'idea di dover frequentare quegli individui.
Conosceva di vista quella donna ma non l'aveva mai sentita cantare. Non aveva mai avuto orecchio per le note, questa era la verità.  Eppure, il pensiero di doversi presentare a quella festa lo rendeva inquieto.
 
 
 
 
L'abito pomona green le fasciava il corpo giovane con la stessa naturalezza di un guanto.
-Miss, siete incantevole-fece Emma, con sincera ammirazione.
La particolare tonalità di verde esaltava la massa di riccioli biondi, acconciati in una comoda ed elegante pettinatura. Un paio di guanti bilanciava il tono generale dell'abito, adatto ad un ricevimento informale.
Nel complesso, era un insieme grazioso di forme e colori primaverili. Ester stirò le labbra, nel tentativo di mostrarsi entusiasta della cosa...ma quella felicità, dovuta semplicemente alla consapevolezza che stavano per lasciare quella casa raggiunse solo superficialmente il suo cuore.
Per quanto la sua cameriera le facesse i complimenti, Ester non ci credeva molto. Qualcosa le impediva di farlo, simile ad un pungolo. -Emma- fece, rompendo la serie di lodi della giovane- voi credete che Mr. Gillford verrà al ricevimento?-
Emma tacque un momento...prima di sorridere.
-Credo che Lady Mc Stone gli abbia chiesto di accompagnarvi.-rispose l'altra, come se in quelle parole vi fosse un messaggio nascosto.
La sedicenne annuì meccanicamente, mentre l'informazione si depositava nel suo animo...insieme ad un profondo malessere. Con lentezza si accarezzò il petto, tentando di tranquillizzarsi. Lo faceva spesso, come se il corsetto potesse comprimere il busto in una morsa innaturale.
Ripeté quel gesto alcune volte, come se quell'azione potesse sciogliere l'angoscia che l'attanagliava, mista ad un senso di delusione nei confronti di sua sorella. A quanto pareva, per quante promesse le avesse fatto, era chiaro che anche lei era una donna.
Quel pensiero la mise di pessimo umore.
E c'era una sola cosa che doveva aspettarsi: il matrimonio.
Con chi, però, era una domanda che ancora non riusciva a soddisfare. Sua madre aveva intenzione di venderla ad un vecchio...ma sua sorella?
Con queste riflessioni, raggiunse il cortile.
Tutto d'un tratto, il pensiero di essere bella o brutta non la turbò più.
 
 
Una volta uscita dal palazzo, notò con sorpresa che c'erano due carrozze. Soledad le dava le spalle, girando tra le mani un grazioso ombrello color pulce, abbinato all'abito. La chioma castana riluceva sotto i raggi del sole. - Perdonatemi per il ritardo- fece, chinando la testa.
Lady Mc Stone si girò, regalandole uno dei suoi tiepidi sorrisi.
-Siete incantevole- fece- il modello vi dona in modo superbo.-
La più giovane arrossì, a disagio per quel complimento. -Grazie-mormorò.
-Mister Gillford verrà con noi. Ho pensato che una giornata fuori da questa dimora potrebbe essere utile per rimetterlo in forze, non credete?-esordì, con naturalezza.
Ester sussultò.
-Ma...è proprio necessario?-chiese, tentennando in un modo che lei stessa trovò odioso.
Come poteva mostrarsi timida, in un momento tanto importante? Per un momento, stentò a riconoscersi. Aveva messo da parte il pudore nell'istante in cui aveva compreso quanto potesse essere dannoso mostrarsi deboli. -Ester- fece la maggiore- Madame Pertignac ha espresso il desiderio che ci fosse un accompagnatore. Inoltre, è possibile che troveremo la famiglia del nostro ospite assai prima, spingendolo ad uscire...oppure volete tenerlo tutto per voi?-
A quelle parole, Ester arrossì, più per la rabbia che per la vergogna. Sua sorella aveva rigirato la domanda con una naturalezza tale da lasciarla sgomenta...ma si riprese subito. -Anche voi, avrete un accompagnatore?-domandò, fissandola in segno di sfida.
Soledad però non le prestò attenzione.
Qualcosa aveva catturato il suo sguardo.
Ester si girò...e le parole gli morirono in bocca.  Davanti a lei era comparso un uomo alto ed imponente, con un fisico massiccio, tipico di chi passa il tempo all'aria aperta. Un viso dai lineamenti massicci era incorniciato da una chioma scura, perfettamente alla moda, come l'abbigliamento. La signorina Escobar lo guardò a lungo. Era un gentiluomo dall'aspetto magnifico...eppure, malgrado fosse indiscutibilmente bello, si sentiva frenata.
Subito si riscosse.
Non aveva intenzione di farsi intimidire da nessuno, nemmeno da quello sconosciuto. -Ester, permettetemi di presentarvi Brennan Mc Kenzie, vicino della tenuta scozzese del mio defunto marito e suo fratello di latte-disse garbata la maggiore, prima di voltarsi- Mylord, permettetemi di presentarvi Ester Flore Escobar, mia sorella.-
Lo scozzese la squadrò.
-Non vi somiglia molto.-fu la sua replica, portando lo sguardo su Soledad.
A quelle parole, cadde il silenzio.
-Lei è mia sorella, Lord Mc Kenzie- fece la donna, con determinazione-Verrà con me alla festa di Madame Pertignac.-
Lo scozzese inarcò la fronte.
Ester notò quella mascella irrigidirsi di colpo, accompagnata da un profondo silenzio, come se volesse e non volesse dire qualcosa a lei completamente ignoto.
-Ebbene accompagnerò costei al ricevimento di quella Divina-fu la conclusione dell'uomo.
Lady Mc Stone si fece seria.
-Mia sorella ha già una compagnia, assai più appropriata della vostra.-fu la risposta, pronunciata con una durezza che fece ghignare il nuovo arrivato.
-In questo caso, spero che sarà un buon conversatore-commentò questi, salendo di nuovo sulla carrozza.
Soledad lo guardò sparire all'interno.
-Ester, vieni con me-fece, invitandola a salire sul mezzo rimasto.
La giovane Escobar obbedì passivamente a quel fermo invito. Lo scambio di battute tra Lady Mc Stone e quello scozzese l'avevano lasciata interdetta. In vita sua, non aveva mai percepito una simile durezza nella voce della sorella...così come non le era sfuggita quell'emozione repressa che aveva percepito nel tono dell'altro. Un baluginio soffocato che scosse nel profondo il suo animo di artista.
 
 
Cedric aveva occhieggiato l'incontro, nascosto dietro la tendina della carrozza.
-Come mai non avete salutato quel gentiluomo, Mr. Gillford?-chiese Lady Mc Stone, dopo essersi accomodata sul mezzo, accanto alla signorina Escobar.
L'americano la squadrò.
-Vi state burlando di me?-chiese.
Soledad lo fissò a sua volta, con una punta d'ironia che l'altro non condivise.
Cedric ringhiò, stringendo le mani in un pugno fino a far sbiancare le nocche. -Sapete chi è quell'uomo?-chiese-E'stato uno studente della Eton ed ora mi starà sicuramente cercando. E'conosciuto per la testardaggine con cui persegue tutti gli obbiettivi. Ha persino collaborato con i bow street runners, per quello che ne so. Volete nuovamente consegnarmi a quegli snob di inglesi?-
Ester si voltò di scatto verso la sorella, in cerca di spiegazioni ma lei non la degnò di uno sguardo.
-Avete 19 anni, Mr. Gillford e quando vi ho trovato ho riconosciuto subito la divisa. Le vostre ferite sono guarite ed ora non c'è ragione per cui non possiate tornare a scuola...anzi, vi consiglio caldamente di farvi ritorno. Avete anche voi una famiglia che è preoccupata per la vostra sorte.-gli rispose, fissandolo con quegli occhi verdi quasi senza fondo.
Lo yankee non ribatté e per tutta la durata del tragitto rimase in silenzio.
 
 
 
La residenza di Madame Pertignac era ormai alle porte.
La costruzione, di età georgiana, era circondata da un giardino all'inglese, delimitato da un alto cancello. Ester lo guardò con ammirazione. A differenza della villa dei Mc Stone aveva tratti raffinati e composti, senza quella patina di freddezza che continuava a sentire nella dimora della sorella.
Guardò allora l'americano, badando bene di non farsi vedere. Da quando sua sorella aveva parlato, si era rinchiuso in un mutismo impenetrabile.
Pareva non aver preso bene il consiglio di Soledad...e lei non osò aprire bocca per intavolare una conversazione. Non subito, almeno. Non con la presenza della Lady a pochi centimetri di distanza.
Ester si fissò le mani.
Per qualche ragione che le era ignota, ebbe l'impressione che la sorella avrebbe reso vana e poco sincera la risposta che l'americano le avrebbe dato, nel caso in cui gli avesse chiesto delle spiegazioni di quel comportamento.
Così non disse niente...ma non poté scrollarsi di dosso l'ansia di sapere.
 
Scusate il ritardo. Spero che il capitolo vi piaccia...come la sorpresa. Brennan non ha ancora incontrato Cedric ma è chiaro che è solo questione di un capitolo. Vorrei ringraziare tutti color che mi hanno letto e recensito. Alla prossima.
 
 
 
  

   
 
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