Il Siero della
Verità
«
Gli opposti non sono elementi contrari tra loro
ma le
componenti di una
stessa unità. »
"Che
abbiamo alla prima ora, Blaise?" si informò Draco, alzandosi
dalla panca
del tavolo dei Serpeverde, aspettando che l’amico e Pansy
facessero lo stesso.
"Pozioni." gli rispose lui, mettendosi a tracolla la borsa color
muschio e strizzando gli occhi per ricordarsi meglio. "Con i
Grifondoro,
se non sbaglio."
"Che palle, odio il lunedì." si lamentò Pansy con
una smorfia
disgustata, seguendoli nel corridoio.
"Potrebbe essere divertente." Draco si affrettò a far
sparire quel
sorriso stupido e fuori luogo che gli era comparso sulle labbra.
"Certo, passare un'ora a sorbirsi quell'enciclopedia vivente della
Dente
Da Castoro Granger è uno dei miei passatempi preferiti."
borbottò Pansy,
alzando ironicamente un pugno in aria.
"Ma lui sta pensando a Potter, non è così?"
Blaise ammiccò in
direzione di Draco, passandogli una mano tra i capelli.
"Lui sta sempre pensando a
Potty." specificò Pansy, sorridendo divertita.
"Davvero esilarante, dieci punti a Serpeverde." sibilò
Draco,
fulminandoli con un'occhiataccia. "E, Zabini, ti ho già
detto mille volte
di non toccarmi i capelli." se li sistemò alla meglio,
specchiandosi in
una finestra di Hogwarts.
"A volte sei peggio di Pansy." sbuffò lui, roteando gli
occhi.
"Ehi!" esclamarono contemporaneamente la ragazza e Draco, offesi.
Entrarono nell'aula continuando il loro battibecco, come facevano
sempre, e
Draco osservò con più disinvoltura possibile i
due posti occupati di solito da
Potter e Weasley, trovandoli lì seduti a parlare con la
Granger, messa nel
banco davanti al loro.
"Se continui così finirai per consumarlo." gli
sussurrò Pansy
nell'orecchio, occupando il posto vuoto accanto a lui, e Blaise si
sistemò sul
banco di Draco ridendo.
"Non mi piace quel troglodita." sbottò Draco, senza staccare
lo
sguardo da Potter.
"Non puoi fare a meno di guardarlo, tesoro." gli ricordò
dolcemente
Pansy.
Potter, come se li avesse sentiti, si voltò di scatto verso
Draco; quest’ultimo
inarcò con tranquillità un sopracciglio, l'altro
arrossì.
Grifondoro, bah.
"Quello che provo io è un mio problema."
mormorò pacatamente
Draco quando Piton entrò in classe e Blaise fu costretto ad
andare al suo posto
dietro Draco e Pansy. "Non che io provi qualcosa per lui." si
affrettò ad aggiungere, guardandola di sottecchi.
"Sicuro Draco, come dici tu." lei sorrise, beffarda.
Piton incominciò a spiegare e Draco a prendere appunti,
interrompendosi di
tanto in tanto per disegnare ghirigori e scrivere delle "h" sparse
qua e là, tirando una riga sopra di esse subito dopo.
Dio, sembro una stupida ragazzina
Tassorosso innamorata, che schifo.
"Qualcuno potrebbe riassumere l'ultima cosa che ho detto?"
domandò Piton nel suo modo strascicato, facendo scivolare il
suo sguardo sulla
classe. Si fermò vedendo Potter e Weasley parlare a bassa
voce. "Qualcuno
come Harry Potter?"
Il ragazzo si sentì gelare il sangue, alzando lentamente gli
occhi verso il
professore; Draco ghignò.
"Ovviamente." rispose Potter, deglutendo. "L'ultima cosa che ha
detto era..." cercò aiuto dalla Granger, che
sillabò qualcosa di
intraducibile.
"Ehm, sì, era..." ritentò, facendole segno che
non capiva un
accidente.
"Per Merlino, Sfregiato, sei così idiota da non capire
nemmeno un
suggerimento della Granger." sogghignò Draco, scuotendo la
testa in
maniera rassegnata e alzando un coro di risolini da parte dei
Serpeverde.
"Taci, Malfoy." ringhiò Potter.
"Almeno Draco se la cava egregiamente in questa materia, rispetto a
te." replicò Piton. "E ora, se non ti dispiace, gradirei che
mi
parlassi della pozione Ricostituente."
"La pozione Ricostituente, certo, lo sapevo." annuì
vigorosamente
Potter, impallidendo. "Ehm, si crea mescolando gli aculei di porcospino
con le piume di Jobberknoll
e,
ehm,
facendo bollire la polvere di rosa per un'ora e mezza…"
La risata di Draco invase la stanza, spostando l'attenzione di tutti
nuovamente
su di lui.
"Oh, no, ti prego, continua a
dire sciocchezze, mi sto divertendo da matti." il biondo fece finta di
asciugarsi una lacrima invisibile.
"Ti piace ridere, Malfoy?" Potter scattò in piedi, Weasley
gli
afferrò una manica ma lui si liberò facilmente
dalla stretta poco convinta
dell’amico e puntò la bacchetta contro Draco:
"Rictusempra!"
Il biondo crollò sul pavimento per gli attacchi di risa,
contorcendosi su se
stesso. "Tutto.... qui, Sanguesporco…?" ansimò,
brandendo la propria
bacchetta.
"Finite incantatem." lo precedette Piton, mettendosi in mezzo ai due.
"Mi sono stancato dei vostri ripetitivi attacchi durante la mia
lezione, è
assolutamente necessaria una punizione.” guardò
torvo Potter, Draco sorrise
maligno. “Per entrambi.”
Il sorriso di Draco scomparve, Potter sembrò incredulo
quanto lui.
“Che
cosa?”
soffiò il primo, senza voce.
Com'era possibile che Piton lo includesse nella punizione? Includesse lui, Draco Malfoy!
“Fatevi
trovare in quest'aula subito dopo cena." aggiunse Piton, ignorandolo e
tornando dietro alla cattedra. "E ora, prendete tutti pagina 394."
"Una punizione!" ripeteva ancora Draco. "Una punizione da parte
di Piton! Non da quella megera della McGranitt o che so io, Piton!"
strinse i pugni, sbattendone uno sul tavolo.
"Fammi indovinare," lo precedette Pansy, annoiata "tuo padre lo
verrà a sapere?"
"Dico sempre così?" lui sbatté le palpebre,
stupito.
Pansy annuì e fece per dire qualcosa, ma una risata si
levò dal tavolo dei
Grifondoro, interrompendola.
"Che avrà mai da ridere tanto." borbottò Draco,
fissando Potter in
cagnesco, e Pansy ne approfittò per far cadere nel suo
bicchiere tre gocce di
un liquido incolore, per poi rimettere velocemente la boccetta nella
tasca
dell'uniforme.
"Beviamo l'ultimo bicchiere prima che tu vada in punizione, eh?
Così hai
un gusto dolce in bocca." Pansy alzò il proprio succo di
zucca a mo' di
brindisi e se lo portò alle labbra, lui la imitò
controvoglia.
"Vado a raggiungere Blaise in biblioteca, aveva una ricerca da fare."
disse lei, uscendo dalla Sala Grande.
"Io vado da Piton prima che esca Potter, almeno evitiamo il tragitto
insieme." sbuffò Draco, che stava per andare nel corridoio
deserto dei
sotterranei, ma la mano di Pansy si posò sulla sua spalla,
fermandolo.
"Solo una cosa, tesoro: ti piace Potter?"
Draco alzò gli occhi al cielo ed emise un "no" disperato. O
almeno,
quella era l'intenzione, visto che disse un "sì, anzi, credo
di essermi
innamorato di lui."
Rimase interdetto per qualche secondo, gli occhi fuori dalle orbite,
mentre
Pansy sorrideva trionfale.
"Pansy Parkinson." sussurrò. "Che cosa hai fatto?"
"Solo versato del Veritaserum nel tuo succo." si strinse nelle
spalle, come se nulla fosse.
"Non posso crederci!" Draco incrociò le braccia al petto, a
dir poco
infuriato.
"Se l'unico modo per dichiararti a San Potter è farlo sotto
effetto di
quella pozione, chi sono io per negarti il mio aiuto?"
cinguettò Pansy.
Draco digrignò i denti, allargando le braccia, e
aprì la bocca per ribattere
qualcosa come "non voglio dichiararmi a lui, io lo odio!" ma la
menzogna non si decideva a uscire dalle sue labbra; pestò
nervosamente un piede
a terra.
Il ragazzo imprecò e, in quel momento, Potter
uscì dalla Sala.
"Malfoy." inarcò un sopracciglio, sorpreso. "Credevo fossi
sotto
da un po'."
"Ci sono state complicazioni." mormorò fra i denti,
guardando Pansy
andare via salutandolo allegramente con la mano.
Potter annuì, pur non capendo che intendesse dire. "Andiamo?"
"Andiamo." bofonchiò a testa bassa, seguendolo; compirono il
tragitto
fino all'aula in assoluto silenzio, e Draco gliene fu grato per questo.
"Non c'é Piton." commentò Potter, chiudendo la
porta alle loro
spalle.
"Che acuto spirito d'osservazione."
"Non c'era in Sala Grande quando siamo usciti, credevo fosse qui."
spiegò, ignorando il sarcasmo e sedendosi su un banco.
"Anche il fantastico
bambino-che-è-sopravvissuto-per-una-botta-di-culo si
sbaglia, sono sbalordito." borbottò, sedendosi sul banco di
fronte al suo.
"Credi davvero che sia fantastico?" Potter gli rivolse un sorrisetto
beffardo.
No, penso che tu sia un completo idiota.
"Sì."
Veritaserum del cazzo.
Potter per poco non si strozzò con la sua stessa
saliva, Draco si schiarì
la gola.
"La Piattola però pensa che tu sia un eroe."
buttò lì, sperando di
cambiare discorso.
"Ginny lo dice per essere gentile." la difese immediatamente Potter.
E ti pareva.
"Certo, come se tutta la scuola non si fosse accorta che ti adula solo
per
portarti a letto."
"Io e lei siamo solo amici!"
"Lei ti piace!" Draco si rimise in piedi, indicandolo come se fosse
il responsabile di un reato.
"Non è affatto vero." sibilò Potter, piccato.
"Credi che sia cieco? Vedo benissimo come guardi quella troia."
"Perché ce l'hai tanto con lei?" anche Potter si
alzò in piedi.
"Perché sono geloso del fatto che tu provi qualcosa per lei
e del fatto
che possiate avere un futuro insieme!" gridò, fuori di
sé, e quando si
rese conto di quello che aveva detto era troppo tardi.
"Tu – che cosa?" bisbigliò Potter, sicuro di aver
capito male.
Draco si morse il labbro inferiore, imponendosi di stare calmo.
"Ma che hai 'sta sera?" Potter lo guardò preoccupato,
avvicinandosi a
lui, che fece però un passo indietro.
"Che t'importa? Tanto hai la tua Weasley." sbottò.
"Vuoi chiudere quella bocca?"
"Chiudimela tu."
Maledetta Parkinson.
"Che cosa?"
Draco si premette le mani sulle labbra, ma la risposta uscì
lo stesso:
"Quanto puoi essere stupido? È un invito a baciarmi,
Sfregiato."
Draco si diede un colpo in testa.
Maledetta, maledetta Parkinson.
"Che hai bevuto?" Potter arrossì, cercando di non darlo a
vedere.
"Del Veritaserum che mi ha versato Pansy nel succo di zucca,
cazzo!”
Il Grifondoro rimase immobile per qualche secondo, infine sorrise.
“Il siero
della Verità, eh? Quindi, immagino non sia leale da parte
mia approfittare di
questa situazione.”
“Non lo è.” affermò Draco,
preoccupato da una sfumatura strana negli occhi
verdi di Potter.
“Tradirei i principi dei Grifondoro.”
Continuò il moro, avvicinandosi.
Che Potter sia benedetto.
“Oppure potrei divertirmi un po’, non
credi?” il sorriso si allargò.
Ho già detto che odio Harry Potter?
"Io
preferisco
la prima opzione.” replicò Draco, arretrando.
“Mi dispiace, Malfoy, ma non possiedi le redini di questo
gioco.” replicò
Potter.
“Cosa pensi di fare?” ringhiò Draco,
accorgendosi di essere arrivato con le
spalle al muro.
Potter mantenne il sorriso, che in realtà si era trasformato
in una smorfia
divertita, e si avvicinò di più a lui.
Draco si ritrovò ad arrossire per l’eccessiva
vicinanza, sperando con tutto se
stesso che Potter non se ne fosse accorto.
“Sei in imbarazzo?” disse invece quello, inarcando
un sopracciglio.
Dannazione.
“Sì.”
“Perché hai paura di quello che possa chiederti o
per altro?”
“Entrambe le cose.” soffiò Draco a denti
stretti, insultando Pansy mentalmente.
“E per cos’altro?” Potter
aggrottò la fronte, non capendo.
“Perché sei troppo vicino.”
Merda.
“Cosa intendi con – oh.” le
labbra di Potter si spalancarono per la
sorpresa.
Non guardargli le labbra, Draco,
trattieniti, non guardarle, non guardarle, non guardarle.
Non guardare quelle labbra così rosse, e piene, e che
sembrano così morbide, e
attraenti, e umide e cazzo le sto guardando.
“Ti imbarazzi di più se faccio
questo?” Potter gli accarezzò una guancia
con la mano, portandogli una ciocca bionda dietro
all’orecchio, e il volto di
Draco prese fuoco.
“Sì.” sospirò, protendendosi
verso quella carezza senza riuscire a farne a
meno. “Potter, basta, ti prego.”
“Provi qualcosa per me?” chiese lui, non dandogli
ascolto.
“Sì.” ripeté Draco,
mordendosi la lingua.
“Ti piaccio?”
Draco chiuse gli occhi, non volendo guardare mai più la
faccia di Potter per la
vergogna.
“Sì.” mormorò.
“Allora perché ti comporti come se mi
odiassi?”
“Perché è l’unico modo per
poterti parlare.”
“Potevamo essere amici se solo tu non –“
“Mi avresti rifiutato, come è successo al primo
anno.”
Potter
parve
rifletterci
su, Draco sentì la sua mano ritrarsi e fu tentato di
riaprire gli occhi per
vedere se lui fosse ancora lì.
Sussultò quando avvertì qualcosa di leggero sul
collo, preso alla sprovvista.
“Ti piace se faccio così, Malfoy?”
bisbigliò Potter, lasciandogli dei baci
bagnati di saliva sulla pelle bianca, scostando il tessuto
dell’uniforme con la
mano.
“Sì.” socchiuse gli occhi grigi; strinse
i denti, cercando di riprendersi, e
spinse il corpo di Potter lontano da sé. “Ti sei
divertito abbastanza.”
tossicchiò, guardandosi intorno come per paura che fosse
entrato qualcuno. “E
visto che Piton ha deciso di prenderci in giro non venendo qui, me ne
vado in
camera.” si girò, compiendo un passo verso la
porta, ma due mani si appoggiarono
sui suoi fianchi e Potter lo attirò contro il suo petto.
“Dove scappi, furetto?” replicò,
posandogli un bacio tra i capelli.
“Che cosa-“ balbettò Draco, voltandosi,
ma la bocca del moro lo interruppe,
posandosi sulla sua con dolcezza.
Draco puntò le mani sul petto di Potter, mordendogli forte
il labbro inferiore
e spingendolo, il moro barcollò all’indietro,
sorpreso.
“Perché lo hai fatto?”
strillò, coprendosi la bocca con la mano.
“Perché sei un bastardo!”
urlò Draco con gli occhi lucidi. “Fai tutto questo
solo per umiliarmi e per farmi soffrire! Complimenti, che bella
vendetta,
facciamo tutti un applauso al grande Harry Potter!” Draco
inghiottì un fiotto
di saliva a forza, sbattendo le palpebre per ricacciare indietro le
lacrime.
Non piangere, non davanti a lui.
“Aspetta.”
Potter gli
prese una mano, stringendola tra le sue, Draco la tirò via e
si diresse con
passi veloci alla porta.
“Io sono innamorato di te.”
Draco si fermò, sbarrò gli occhi, rimase in
silenzio.
“Nonostante sia sbagliato esserlo perché, cavolo,
tu sei Draco Malfoy e io sono
Harry Potter, siamo nei due lati opposti della guerra, e mi sento
così sporco,
così sbagliato nel provare un sentimento simile, e lo
maschero con l’odio,
cercando di dimenticarlo.” sospirò, sentendo una
lacrima che non era riuscito a
trattenere scivolargli sulla guancia, e abbassò la testa
aspettando di sentire
la porta sbattere e i passi nel corridoio allontanarsi.
“Oh, ma smettila.” borbottò invece
Draco, tornando da lui e asciugandogli la
lacrima, Potter lo guardò perplesso.
“Tu Sai Chi è tornato, okay, ma non
c’entra con noi, non direttamente.” Draco
sorrise quasi timidamente. “E forse siamo così
sbagliati perché solo insieme
potremmo essere giusti.”
“Non
credevo fossi tanto
romantico, Malfoy.” Potter rise piano, l’altro
sentì il cuore scaldarsi per
quel suono.
“Non aspettarti che lo sia, è colpa del
Veritaserum se dico quello che penso.”
sbuffò, roteando gli occhi.
Harry sorrise, facendo scivolare le braccia dietro al collo di Draco e
avvicinandolo a sé; Draco ricambiò il sorriso,
unendo le loro labbra come era
successo pochi istanti prima.
“Ma che scena toccante.”
Draco
trasalì, voltandosi
di scatto verso la porta spalancata, e il moro spalancò gli
occhi.
Piton inarcò un sopracciglio.
“Si-signore.” balbettò Draco, cercando
di non arrossire. “La stavamo
aspettando.”
“Sì, ehm, esatto, professore.” aggiunse
Harry, facendosi scappare l’accenno di
un sorriso.
“Aspettarmi per cosa?” replicò Piton,
superandoli per arrivare agli scaffali
ricolmi di boccette.
“Per la punizione, signore.” Draco
aggrottò la fronte.
“Non so di cosa stia parlando, signor Malfoy.”
l’uomo gli dette le spalle,
facendo scorrere un dito sull’etichette delle pozioni.
“Ora, se non vi
dispiace, gradirei che ve ne andiate.”
Harry si
passò una mano
tra i capelli, confuso, lanciando un’occhiata interrogativa a
Draco; quello
scosse la testa, uscendo dall’aula, subito seguito dal
compagno.
Mentre Harry prendeva Draco per i fianchi, baciandolo di nuovo, e
mentre Draco
si lasciava andare a una risata soffocata dal bacio, Piton si
girò verso la
porta socchiusa, permettendosi un piccolo sorriso.
“Minerva
mi deve trenta zellini, le avevo
detto io che si sarebbero baciati.” sussurrò
tra sé, tornando alle sue pozioni.
Sera!
Ed eccomi qui, ad annoiarvi con le mie storie anche nel fandom di Harry
Potter.
Sono così sadica. (Le mie Serpi sarebbero fiere di me, ew)
E' la prima storia che scrivo su Potty e Draco, quindi abbiate un po'
di pietà.
Fatelo nel nome della Drarry xx
Che sto dicendo? Per Merlino.
...Comunque, la citazione lì in alto è di
Confucio -mi sembra lol- e se ci sono
problemi con la scrittura della os è perché
l'html sta diventando stupido e
blabla.
Oh, sì, il tema del Veritaserum è già
stato usato diverse volte per la Drarry, ma volevo avere la
soddisfazione di scriverne una io. Perdonatemi.
Non so voi, però io l'immagine di Severus e Minerva che
bevono insieme facendo scommesse sui loro alunni la trovo esilarante
AHAHAHAHAH
Per vostra informazione -anche se non ve ne frega niente- io ho un
debole per Piton e per i suoi capelli unti (così sexy),
quindi è probabile che lo infilerò in ogni os.
Già.
Mh, dovevo scrivere altro ma non me lo ricordo, pazienza.
Spero di ricevere qualche breve e piccola recensione. Vi prego. Sigh.
Boh, viva i gay!