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Autore: Night_Fury    27/05/2013    9 recensioni
Avevano un sogno. Sognavano la gloria, l'approvazione di tutti. E questa, è la storia di come diventarono leggende.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Minato/Kushina, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Naruto Shippuuden
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Ooooooookay, lo so, sono un'idiota perché sto cambiando il capitolo cinquanta volte, ma è perché prima non sapevo davvero scrivere... Anyway, adotterò il sistema dello scrivi-prima. Ho già pronto il secondo capitolo e cercherò di scrivere il terzo prima di pubblicarlo, e anche il quarto se riesco... Grazie a chi mi farà il favore di leggere e recensire!
Night_Fury


Peach osservava i disegni sconci sui volti di pietra degli Hokage quando Naruto Uzumaki, la peste del Villaggio in tutti i sensi, correva verso di lei gridando: « Non mi prenderete mai! » con un secchio vuoto in una mano e un grosso pennello nell’altra.
Peach non capiva perché quel bambino si comportasse così male. A Konoha tutti lo conoscevano per la sua capacità di mettersi nei guai. Ormai aveva raggiunto l’età per diplomarsi all’Accademia Ninja da un anno, ma i suoi voti erano pessimi, per non parlare degli esami. Forse se si fosse impegnato un minimo ce l’avrebbe anche fatta… Insomma, per diventare Hokage ci voleva il diploma!
Non sapeva perché, ma quel pensiero in quegli ultimi giorni stuzzicava sempre la sua mente: perché voleva diventare l’Hokage se si comportava così? Riflettè a lungo sulle motivazioni che potessero spingerlo, poi si fece coraggio e decise di chiederglielo di persona. Fu facile trovarlo. Era il crepuscolo, i bambini e i ragazzini uscivano dall’Accademia lanciandogli sguardi truci – avevano imparato dai propri genitori – mentre lui se ne stava innocentemente seduto con lo sguardo basso e sconsolato sull’altalena appesa all’albero di fronte all’entrata.
Peach si avvicinò cautamente.
«Ciao» Disse.
Il bambino sobbalzò, preso alla sprovvista. Perché gli stavano rivolgendo parola senza insultarlo?
«Ciao» Rispose diffidente, come se maneggiasse una bomba a mano.
«È troppo buio per deturpare le facce degli Hokage?» Peach tentò l’approccio sarcastico.
Naruto mise il broncio.
«Scusa» Si affrettò a dire la bambina «volevo solo parlare con te»
«E di cosa, esattamente?»
Peach fece spallucce: «Perché ti comporti male se per essere Hokage devi essere accettato da tutti?»
Naruto fu colto di sorpresa di nuovo.
«Non lo so. Penso di farlo e lo faccio»
«Be’, non è così che dovresti agire. Devi riflettere prima»
Rimasero per un po’ in silenzio, poi Naruto, titubante, invitò la bambina a sedersi accanto a lui sull’altalena.
Lei si accomodò.
«Ce li hai degli amici?»
«No»
«Nessun parente lontano?»
«No»
«Qualcuno in generale?»
«No»
«Be’, allora possiamo essere amici. Sai, neanche io ho una famiglia, e neanche molti amici, anzi, nessuno, perché sono una forestiera»
«Da dove vieni?»
«Non lo so bene» La bambina aveva passato un’infanzia non proprio splendida. «Ho girato per un sacco di Villaggi. Sono stata in tutte le capitali, ma non so da dove vengo davvero… Non ho mai conosciuto i miei genitori»
«E con chi hai viaggiato?»
«Con il mio maestro! Sai, lui è un artista fantastico. Sa fare sculture bellissime con una mano sola!» Disse entusiasta.
«E che fine ha fatto?»
«Nessuna fine» Si rattristò. «Solo mi ha lasciata qui, mi ha raccomandato di farmi degli amici e di allenarmi, e se ne è andato, dicendo che sarebbe tornato. Forse tardi, ma sarebbe venuto a riprendermi»
«Credi che lo farà? Non pensi che se ne sia dimenticato?»
«No. Non lo farebbe mai, lui ci tiene a me»
Un venticello freddo mosse le foglie dell’albero, e i due bambini ebbero i brividi. La sera era appena scesa, e le prime stelle si erano accese.
«Ci… andiamo a riscaldare con una ciotola di ramen?» Propose Peach.
«Oh, si! Io adoro il ramen!» Naruto balzò giù e fece strada per il chiosco da Ichiraku.
Konoha di sera era bellissima. Tutte le bancarelle e i negozi, con le loro luci, illuminavano le strade e la gente rideva e scherzava, dando un’aria festosa e allegra. I due bambini fecero irruzione nel chiosco ed ordinarono due grosse ciotole di ramen, e il vecchio proprietario Teuchi fu così felice di vedere che quei due avevano finalmente trovato un amico l’uno nell’altra, che offrì loro il cibo.
Alla terza ciotola, Peach notò un ciuffo di peli bianchi svolazzare da dietro il muro di legno. Ingoiò il boccone di noodles  e disse: «Naruto, guarda, c’è qualcosa!»
«Mh?» Fece con la bocca strapiena.
Ayame, la figlia di Teuchi, si affacciò dal bancone, sogghignando. «È una specie di volpe che viene sempre a mangiare gli avanzi, da un po’ di tempo»
«Non l’avevo mai notato» Disse Naruto.
«Perché quando sei qui ti concentri solo sul ramen!» Replicò Teuchi ridendo.
L’animaletto si affacciò. Aveva il musetto un po’ più grosso e meno affusolato di una volpe, e le orecchie erano lunghe come il braccio di Peach. La bambina esaminò l’animaletto, poi si fece dare un contenitore di plastica e ci versò il resto del ramen per poi porlo davanti al cucciolo. Questi venne allo scoperto e affondò il muso nella cena, così Peach lo studiò meglio: sotto lo sporco il pelo era biondo platino, le zampette erano come quelle di un leone in miniatura; anche il corpicino era piuttosto massiccio, e la coda, con la punta bianca, era come quella di una volpe. Era alto fino alle ginocchia di Naruto, che si alzò per versare anche il suo ramen.
Osservarono il piccolo ospite mangiare, poi salutarono e si avviarono per tornare a casa, ma l’animaletto li seguì.
«Credo voglia restare con noi» Commentò Peach.
«Io non potrei prendermene cura» la avvisò Naruto. «Non so come si fa»
«Allora verrà a casa mia. Lo laverò e poi dormiremo insieme. Sarà di grande compagnia!»
«Allora ti vengo a trovare domani mattina, dimmi dove abiti»
«No, domani hai scuola»
«Ah, chi se ne frega della scuola. Tanto mi odiano tutti; diventerò forte come dico io!»
«Be’, diventa forte come vuoi, ma per diventare Hokage devi passare certi livelli»
Naruto mugugnò imbronciato.
«Ti aiuterò io a studiare. Ma tu va’ a scuola, magari riesci a farti altri amici se ti impegni»
«Non serve. Non vogliono neanche che mi sieda accanto a loro»
«Solo perché tu glielo permetti. Naruto, succedono brutte cose agli shinobi impreparati» Disse seria.
Alla fine convinse l’amico, ma gli disse lo stesso dove abitava, e quando tornò a casa, scoprì che l’animaletto era una femminuccia, così la chiamò Yoshi, felicità.
Andò a dormire senza sapere che quel giorno aveva fatto la conoscenza più importante della sua vita.
 
   
 
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