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Autore: Black_Sky    30/05/2013    1 recensioni
Dal cap. 1
"Appena metto il naso fuori dalla porta tutti si girano per guardarmi.
Solo in quel momento riconosco l’uomo dai capelli bianchi: è Albus Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Quelli attorno devono essere perciò maghi e streghe.
Due del gruppetto di ragazzi mi osservano e sorridono ebeti, un altro mi guarda incuriosito e un altro ancora proprio ha la testa tra le nuvole.
Il ragazzo incuriosito era molto carino, con i capelli biondi e lisci un po’ lunghi e gli occhi azzurri ma appena nota il mio sguardo su di lui diventa rossissimo e si mette a osservare il pavimento, come se sia la cosa più interessante al mondo."
Genere: Azione, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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È una mattina come tante altre, a Busto, città del nord Italia.

Nel liceo artistico Paolo Candiani, la scuola che frequento c’è però molta confusione: pare che qualcuno abbia dato fuoco alle aule al terzo piano e alla palestra, anche se però l’incendio è stato spento poco dopo dai vigili del fuoco.

Io mi chiamo Sara, ho 17 anni e frequento questa scuola da due anni.

Ormai, forse per abitudine, non faccio più caso ai ragazzi che mi lanciano occhiatine maliziose davanti al portone d’ingresso oppure a quelli che subito prima dell’inizio delle lezioni sono ancora nel grande cortile a fumare erba.

Non è una novità, qui succede molto spesso, se non sempre.

Attraverso di corsa tutto il corridoio fino ad arrivare ella mia classe per poi sedermi accanto alla mia migliore amica Elisa che mi ha tenuto gentilmente il posto giusto in tempo per l’inizio delle lezioni.

La prima ora ci tocca la professoressa Guglielmo, l’insegnante di matematica e geometria.

Io me la cavo abbastanza bene ed ho una media dell’8, così comincio quasi subito a farmi i cavoli miei.

Comincio a disegnare su un angolo del banco e aspetto l fine dell’ora, rispondendo quando interpellata, alle domande della prof.

Seconda ora, ma la storia non cambia. Questa volta però c’è italiano, con la prof Basso, ed io continuo a farmi gli affari miei. Vengo disturbata da Gaia che mi picchia sulla spalla con insistenza.

Quando alzo la testa e sto per urlarle contro mi accorgo della ragazza sulla porta: è alta, magra e con i capelli rosso fuoco legati in una coda bassa.

Non capisco cosa stia dicendo alla professoressa, fatto sta che la Basso mi fa uscire dicendomi che è una questione molto importante.

Appena esco trovo fuori dalla porta un signore dai capelli e la barba bianca ed un vestito alquanto strano, due ragazze, la prima con la pelle abbronzata e i capelli lunghi neri legati in una treccia, la seconda con la pelle chiara e i capelli cortissimi e marroni ed infine un gruppetto di ragazzi.

Appena metto il naso fuori dalla porta tutti si girano per guardarmi.

Solo in quel momento riconosco l’uomo dai capelli bianchi: è Albus Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Quelli attorno devono essere perciò maghi e streghe.

Due del gruppetto di ragazzi mi osservano e sorridono ebeti, un altro mi guarda incuriosito e un altro ancora proprio ha la testa tra le nuvole.

Il ragazzo incuriosito era molto carino, con i capelli biondi e lisci un po’ lunghi e gli occhi azzurri ma appena nota il mio sguardo su di lui diventa rossissimo e si mette a osservare il pavimento, come se sia la cosa più interessante al mondo.

Uno dei due idioti si mette a ridere più forte alla vista dell’amico rosso come un pomodoro e il mio sguardo si sposta su di lui.

Anche lui è molto carino: ha i capelli castani scompigliati e ribelli, gli occhi color cioccolato dietro le lenti tonde degli occhiali e il fisico asciutto di chi ama fare sport.

Poi, mentre finisco di decidere come sia quel tipo vengo interrotta da una flebile voce che fa: << James, hai fatto colpo …>>

Sposto lo sguardo sul ragazzo che ha parlato, quello piccolo che gli stava accanto divinizzandolo e che aveva la testa nelle nuvole quando tutti mi fissavano. È più piccolo degli altri, con i capelli color topo e gli occhi piccoli e chiari. Sotto il mio sguardo si fa ancor più piccolo e si nasconde dietro all’amico, l’ultimo.

Sposto lo sguardo su quest’ultimo: è il più alto, atletico, con i capelli neri lunghi e mossi, gli occhi grigio fumo contornati da lunghe ciglia nere.

Ci fissiamo per un po’ a vicenda, lui con un sopracciglio alzato e lo sguardo divertito, io con le braccia incrociate e lo sguardo di sfida.

Dopo un po’ il Professor Silente tossicchia e noi ci voltiamo verso di lui.

<< Salve Sara, spero tu mi abbia riconosciuto. Sono qui per chiederti di tornare. Devi aiutarci.>> mi dice in inglese, poi continua << comunque la ragazza dai capelli corti si chiama Alice, quella con la treccia Mary, i ragazzi sono il timido Peter, Remus il biondo, James il ragazzo con gli occhiali e Sirius.>>

Sirius, dove l’ho già sentito?

Vabbè.

Poi mi giro verso la rossa e mi trovo davanti ad un volto familiare, quello della mia vecchia amica Lily.

Eravamo vicine quando ancora abitavo in Inghilterra, poi io mi sono trasferita per motivi familiari e non l’ho più vista, almeno fino ad ora. Lei mi sorride e come se nulla fosse ci abbracciamo.

Poi mi presenta le altre due ragazze: quella abbronzata si chiama Mary, l’altra invece è Alice.

Silente poi mi prende da parte per finire il discorso iniziato prima.

<< Allora? Cosa ne pensi? >> mi chiede il professore guardandomi.

<< Mi riconoscerebbero. Non credo sia una buona idea tornare in quella scuola. >> dico sicura.

<< Qui nessuno a parte me e la signorina Evans sa della tua natura. Agli altri h solo detto che sei una strega molto potente che ci potrà aiutare nella Grande Guerra, loro non lo sanno. Se ti riconosceranno ci penseremo, ora abbiamo bisogno di te. Solo nelle ultime 2 settimane sono morti 15 babbani, di cui 9 bambini dai 2 ai 14 anni. Sei indispensabile in questo momento.>>

Ripenso un po’ a tutte queste cose prima di accettare.

***

È ormai sera.

I ragazzi sono a dormire in sala, Silente nella stanza degli ospiti e le ragazze qui con me, nella mia stanza.

La mattina, dopo l’incontro, era passata in fretta.

Silente era andato via lasciando tutti i ragazzi li, dicendo di voler vedere come se la sarebbero cavata i suoi allievi.

Così ho dovuto annunciare alla classe dei nuovi compagni di classe per un giorno.

Appena i miei compagni hanno visto entrare le ragazze si sono messi a fischiare, come al solito, facendo i pagliacci e le ragazze continuavano a guardare Sirius e James, che se la godevano alla grande.

Dopo un’intera giornata passata tra le risate isteriche delle mie compagne di classe e i patetici tentativi di attaccare bottone con Lily dei miei compagni finalmente è suonata la campanella di fine giornata ed io sono tornata a casa.

Appena arrivata a casa mi sono buttata sul divano stanchissima.

Dopo qualche minuto mi è suonato il campanello e sono andata ad aprire la porta.

Erano Silente e i ragazzi che mi hanno chiesto se potevano dormire lì per quella notte,così l’indomani saremmo andati ad Hogwarts.

Ed eccoci in questa situazione.

Do’ un’occhiata alla stanza: è ampia e con le pareti ricoperte completamente da graffiti fatti da me tutti colorati, il letto a castello in ferro con le coperte con le stampe di fumetto in bianco e nero e il pavimento bianco.

Per terra quel pomeriggio avevo sistemato dei futon, i materassi giapponesi,  per me e Lily.

Lily si è addormentata da poco mentre Mary e Alice stanno dormendo già da più di un ora.

Mi alzo, cercando di non fare rumore ed esco dalla stanza, attraverso i corridoi della casa fino ad arrivare in sala, dove James e Sirius stanno parlando cercando di non far troppo casino per non svegliare i due amici che dormono come ghiri.

Passo oltre per non disturbarli e cerco di andare sul balcone.

Arrivo lì davanti e apro la portafinestra per poi uscire e guardare il paesaggio.

Mi metto con le braccia appoggiate alla ringhiera in ferro e rimango lì pensierosa per un po’.

Poi mi siedo su una delle quattro sedie in ferro attorno al tavolino tondo. Fa abbastanza freddo, dato che siamo a fine di febbraio. Il mio pigiama poi è composto da un paio di leggins neri felpati ed una maglia extra large sfumata dal blu al bianco, con le maniche morbide e larghe.

Rimango li e dopo un po’ mi adormento, pensando a quello che succederà l’indomani.

 


NOTE DELL'AUTRICE
Non ammazzatemi vi prego!
Questa storia la voglio dedicare a Sara, una mia cara amica che mi ha dato l'ispirazione per il la long.
Grazie mille amica mia, grazie di essere ciò che sei veramente, senza preoccuparti di ciò che la gente pensa di te.
Grazie mille per il sostegno e per l'appoggio.
Grazie per essere una delle poche persone vere e leali che conosco
Kira
  
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