Hunger Games, 'Cenere e Carboni Ardenti - Burn' di Water

Cenere e Carboni Ardenti - Burn

Il televisore si accende, trasmette, si spegne. Rimango in piedi, immobile, a fissare lo schermo scuro.
Forse, ho solo immaginato tutto. Può darsi, lavoro dodici ore al giorno, la fatica si fa sentire.
Mia madre mi mette una mano sulla spalla, carezzandola dolcemente, quasi fossi ritornato piccolo. Ma se fosse davvero così, mi basterebbe girarmi per vedere mio padre. Ma mio padre è morto.
Mi scontro con lo sguardo di Hazelle, apprensiva. Mi libero della sua mano con malagrazia, realizzando che quello che è appena accaduto è la realtà e che Katniss tornerà nell’Arena. Di nuovo. Se andrà, ancora, e io sarò solo, come sempre.
Non c’è niente di più brutto che sentirsi soli con tante persone attorno.
–Mi dispiace, Gale…- mormora mia madre.
Stringo i pugni, serro le labbra.
–Non importa.- ribatto, secco.
Rory mi squadra da capo a piedi, con i suoi occhi percorre ogni centimetro della mia pelle, annota ogni granello di cenere, memorizza ogni macchia nera di carbone.
–Vado a fare una passeggiata.- annuncio, e mi giro.
Sento la mano ruvida di Hazelle fermarmi, costringendomi a guardarla negli occhi.
–Gale…- sussurra –Katniss è forte, ce la farà anche questa volta.-
Scosto la sua mano, la rabbia che brucia alla bocca dello stomaco, e non sono capace di contenerla.
–Lei non è Katniss! Lei Catnip! Catnip!- grido, spalancando la porta e fiondandomi fuori.
La sbatto dietro di me. Cammino, sempre più svelto, sempre più veloce. Corro, corro, non importa dove o quando mi fermerò. Mettere in moto il corpo, dimenticarmi di tutto e tutti, solo questo.
Voglio calma, voglio silenzio. Ma gli occhi di mia mamma sono ancora puntati sulla mia schiena, nelle mie orecchie risuona ancora l’annuncio dello strappo alle regole per i 75° Hunger Games.
E il fuoco che c'è in me brucia , mi brucia, si espande e mi manda in fiamme. E io brucio, brucio come solo lei sa fare, perché lei è la ragazza in fiamme. Ma lei ha sempre qualcuno a spegnerla prima che si consumi.
C’è Peeta, che alimenta il suo fuoco con pezzetti di giornale, mantenendola accesa ma senza farla divampare. C’è Prim, che doma quel fuoco semplicemente con un sorriso. Anche quando andrà lì dentro, ci sarà qualcuno disposto a salvarla prima che sia troppo tardi.
Io non ho nessuno, io sono solo. Non posso rimpiangere ciò che ho fatto, non riesco a pentirmi di averla baciata. Dovevo, almeno una volta.
Ma quel bacio è stata la mia scintilla, quella che ha acceso un fuoco nel mio petto e che presto è divampato come il più spaventoso degli incendi. Nessuno è qui per me, nessuno che mi rassicuri con le sue carezze.
Ma nessun altro sarebbe come lei, nessuno può essere lei. Nessun altro è Katniss Everdeen, nessun altro è la mia Catnip.
Lei, però, ha solo un posto nel proprio cuore e adesso è occupato da Prim. Per me non c’è spazio, e non ce ne sarà mai.
Corro e brucio, l’incendio cresce, cresce, all’infinito.
Ma nessuno mi spegnerà, perché io sono solo un pezzo di legno acceso in fretta e furia e lasciato lì, dimenticato, a consumarsi lentamente e inesorabilmente, senza possibilità che qualcuno torni indietro e si ricordi di gettare acqua sul mio corpo.
E di me, dopo, non resterà altro che cenere e carboni ardenti.

Angolino dell'autrice:
Buonasera Tributes!
Non so dove ne come è uscita questa ff, su Gale poi, un personaggio a cui faccio fatica a perdonare i suoi peccati. Già, la morte di Prim non mi è andata giù.
Senza contare che io shippo PeetaxKatniss, quindi non dovrebbe sfiorarmi minimamente l'idea di dedicare qualcosa all'abile cacciatore.
Ma si sa, quando l'ispirazione chiama è sempre meglio farsi trovare in casa... ^^"
Non so come sia venuta, per cui, se fa tanto schifo, recensite e ditemelo c:
Besos :*

Water_wolf