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Autore: coyoteazzurro    01/06/2013    2 recensioni
Leon Scott Kennedy, Claire e Chris Redfield, Jill Valentine, John Andrews, Rebecca Chambers e David Trapp. Il team contro l'Umbrella e la Neo Umbrella di nuovo in azione con due missioni a Los Angeles e a New York. Saranno capaci di sopravvivere?
C'è molto LeonxClaire dentro la ff. Bye :)
Genere: Azione, Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Redfield, Claire Redfield, Jill Valentine, Leon Scott Kennedy, Rebecca Chambers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Past Is Coming Back.

Capitolo 20

 

Claire chiuse gli occhi impaurita dal terzo proiettile, Leon digrignò i denti e ringhiò per il dolore.
- LEON! – urlò Claire e si voltò di scatto. Il proiettile gli fiorò la spalla provocandogli graffi profondi. Lui tenne il braccio fermo cercando di controllare il dolore.
- Sto bene, sto bene. Prendi e vai. – lui gli porse una doppietta carica di proiettili. – Seguili. – Gli altri due scapparono come due fifoni. Claire uscì dalla porta e vide una mandria di zombie venire verso di loro.
- No non posso…Leon devi venire con me ti mangeranno, neanche ti reggi in piedi. – la giovane alzò l’amico reggendolo con la spalla e sparò agli zombie. Leon alzò la sua Desert Eagle con il braccio sano e la puntò contro la testa degli zombie mentre la sua fedele pistola vomitava proiettili uno dopo l’altro. Dopo averli abbattuti, Claire e Leon proseguirono lentamente mentre lui borbottava per il dolore.

Sullivan e James chiamarono l’ascensore per andare in superficie. Mentre il vecchio capo si grattava la pancia spinse un tasto sul telecomando che aveva in mano.

- Cosa farà? -
- Farà saltare tutta New York. – disse il grande e grosso Ivan freddo.
Mark rideva maleficamente sotto i baffi e il capo si girò verso di lui e il dipendente si zittì tossendo.
– La stessa fine la farai tu Ivan James. – sussurrò Mark.
- Cosa? – il capo si girò e il giovane puntò la pistola contro di lui.
- No aspetta non puoi, ti ho pagato per tutti questi anni, ti ho fatto vivere, brutto figlio di putta..
Mark senza un briciolo di umanità tirò il grilletto e il corpo di Ivan James in pochi secondi finì a terra con il sangue che usciva lentamente, gli occhi aperti che si spensero e il corpo che si abbandonò alla vita.
Con un bing l’ascensore avvertì che era arrivato, il giovane chirurgo prese il telecomando dalle mani di Ivan, lo sorpassò velocemente e entrò dentro, spinse il bottone per andare in superficie all’ospedale e decise… “Premerò quel bottone solo quando sarò abbastanza lontano, così tutti moriranno e loro, si.. Loro saranno intrappolati qua dentro. Mi dispiace Claire non ho altra scelta, mi hai tradito.”

Mentre Claire e Leon proseguirono lentamente, il resto del team li cercò dappertutto. “Forse…sono nelle fogne.” Pensò il capitano grattandosi la poca barbetta giovanile che aveva. “Non posso andarmene senza di loro…dovremmo..” I pensieri del giovane capitano furono interrotti da un gemito di dolore dalla giovane Valentine. Tutto non era andato come previsto, zombie, compagni feriti, poche munizioni e un pazzo chirurgo con il suo capo che probabilmente stava in giro a fare chissà cosa alla sorella di Chris.

La donna in rosso dopo aver trovato sul pavimento un nuovo campione di virus piuttosto sporco e malmesso, corse presso l’ascensore l’unica via di salvezza, la giovane asiatica già calcolò che la vecchia e bella New York potrebbe aver già azionato un missile per sterilizzare l’area. “Ma lo farebbe davvero il presidente sapendo che suoi due agenti speciali e piuttosto bravi sono coinvolti?” A quel pensiero Ada si fermò accasciandosi ad un muro pensando che forse avrebbe avuto ancora qualche minuto tranquillo. Così con i suoi dolori per le cadute precedenti si guardò i tacchi neri bassi pensando a come trattò Leon. Era giusto? O forse si…La mente della donna come al solito, quando c’è quel grazioso giovane biondino riservato e generoso, si lascia andare a pensieri caldi e tranquilli. La mora si rese conto che il suo cuore, dopotutto non era affatto cambiato. O forse sono i sentimenti che le fa provare quel ragazzo…

- LEON! – Una voce femminile risvegliò Ada Wong, non era lontana ma l’eco si poteva sentire, pazzesco. Lei riconobbe la voce della giovane Claire. “Cosa è successo a Leon?” pensò la donna alzandosi e guardando verso la direzione dove l’eco si propagava.

- No Leon alzati, ci sono degli zombie…Io… - Gli occhi azzurri cielo della giovane Redfield stavano trattenendo le lacrime. – Io non riesco a reggerti del tutto.
- Cazzo Claire ho detto vai…Non preoccuparti di me.
Leon notò il braccio sporco della ragazza, rosso…Il sangue di lui.
- NO!
Urlò determinata. Claire alzò Leon con tutte le sue forze ancora, sparò ai due zombie senza arti di fronte a loro e proseguì veloce. Il giovane accasciò la pesante testa sulla spalla calda della ragazza, gli stava arrivando un gran mal di testa. “Quando si dice che il passato ritorna…” pensò l’agente ironicamente mentre un sorrisetto gli crebbe sul viso.
La testolina rossa di Claire si affacciò dietro ad un muro delle fogne. “Via libera..” prese un gran respiro e con Leon si affrettò ad attraversare quel tunnel lurido e bagnato. Un bagliore caldo fece sbattere alla giovane gli occhi diverse volte. “Un ascensore…Ma cos..” i pensieri di Claire si oscurarono alla vista di un cadavere, non era stato morso…o mangiato…Insomma non era uno zombie…Era il tizio che l’aveva quasi strangolata. Leon che dopo poco aprì gli occhi sentendo l’amica tremare lievemente se ne accorse anche lui.
- Cavolo… - Borbottò il giovane con una smorfia. – Volevo farlo fuori io. -
Al suono della voce calda e riposata del biondino a Claire tornò il sorriso. – Claire?
- Mh? – farfugliò la ragazza come risposta.
- Perché? – Leon si schiarì la voce guardando altrove. – Perché…non mi hai lasciato li…Ti rallenterò solo…
- Un amico d’avventure non si lascia morire da solo.
- Oh.
Sorrisero entrambi, poi Claire Redfield distolse lo sguardo dagli occhi blu penetranti di lui verso l’ascensore.
- Uhm…Tu sei la mia roccia. – continuò la giovane sentendo il solito bing degli ascensori arrivare. – Nel senso… - La rossa lo accompagnò dentro e presse il pulsante per il piano superiore. – Tu sei quello che da consigli, sei l’esperto…Io ti copro, tutto qui.
- Nah…Tu…Tu sei la forza invece e, non intendo forza fisica…Quella mentale…Quella che non si arrende e che mi sprona a…a fare meglio.
Leon si strinse nelle spalle per il dolore e lasciò la testa cadere all’indietro sul muro mentre gli occhi scrutavano il corpo di Claire. Quest’ultima arrossì a quelle parole, non d’amico d’avventura…da uomo e dietro ad un uomo c’è sempre la forza che è la donna.

David e Rebecca corsero avanti, più avanti di tutti per coprire e per vedere se dall’altra parte del corridoio c’era qualche zombie o no, ma erano stesi per terra, quasi tutti, sparati e in via di decomposizione. Al capitano gli fece pensare che probabilmente qualcuno era passato di li. Da una parte la situazione era a loro favore, niente zombie che intralciavano la via verso un… “Ascensore.” Rebecca sbuffò, probabilmente c’era qualcuno già dentro e che lo stava chiamando da qualche altro piano.
- Becca chiama gli altri, digli di avanzare qui è sicuro…A parte…Chi sta dall’altra parte dell’ascensore.
Il capitano aggrottò le ciglia.
- Okay, ricevuto.
La giovane castana sia affrettò e corse indietro dai suoi amici, due malmessi.
- Ehi via libera. Potete avanzare velocemente c’è una ascensore.
Chris abbozzò un sorriso stanco sul viso sporco.
- Bene.
Sussurrò. Tornarono dopo pochi minuti da David.

Claire si domandò in tanto che una certa tensione era salita nell’atmosfera tra lei e Leon, i sospiri di dolore di lui cessarono fortunatamente ma lei si accorse più volte che la scrutava…Come se voleva capire qualcosa di lei. In più l’ascensore superò un piano che tra un po’ li fece diventare vecchi e decrepiti, lento insomma.
Leon Scott Kennedy invece sembrò piuttosto stanco, dopo quel mezzo proiettile che gli aveva quasi lacerato un braccio, normale, ma si sentì anche stanco dalla situazione tra lui e Claire, per poi non parlare di Ada che gli faceva venire solo il mal di testa a nominarla. “Le donne, tutte strane, tutte quelle che mi correvano dietro le ho avute, le ho amate superficialmente. Mi sento come se stavolta sono io che ho bisogno di Claire, certo…Anche lei di me…Ma lei è tosta, ha sempre dimostrato che nonostante i nostri sentimenti sa tenere le distanze per non rovinare la nostra amicizia…Ma se io non voglio più questa migliore amicizia?” Il ragazzo sospirò portando lo sguardo fisso della rossiccia a girarsi ancora verso di lui. Con una botta brusca l’ascensore si fermò aprendo le porte.
- Vuoi una mano a camminare?
La voce femminile ruppe il silenzio.
- Mh no c’è la faccio, tranquilla.
- Ragazzi? – urlò il capitano sorridendo e felice di vederli ancora interi…Beh mezzi interi. – RAGAZZI! – ripeté stavolta più contento che sorpreso. – Leon cosa è successo?
- Oh…una pallottola…Difendo…sempre le donzelle.
Il giovane fece l’occhiolino a Claire e lei sorrise di ricambio.
- Ah cavolo...Grazie Leon, com’è successo?
Chris si intromesse e andò accanto a Claire
- Quello stronzo di Ivan…Che è morto…Stava per sparare a Claire.
- Morto?
- Si…Lo abbiamo già trovato morto…Mark…Non lo abbiamo visto.

David si massaggiò il mento.
- Lo avrà ucciso lui…
- Allora adesso dobbiamo…Uscire di qui!
Disse la Chambers.
- Già, ehi…Becca controlli il braccio di Leon?
Chiese l’altra giovane ragazza rossa. L’esperta in chimica e medicina si avvicinò e disinfettò il braccio di Leon mentre quest’ultimo borbottava tra i lamenti.
- Andiamo ragazzi.
Dopo pochi minuti erano nell’ascensore tutti quanti andando verso la superficie probabilmente trovando un casino pazzesco, forse peggio di prima.

 

Fine Capitolo 20

  
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