The Past Is Coming
Back.
Capitolo 20
Claire
chiuse gli occhi impaurita dal terzo proiettile, Leon digrignò i denti e
ringhiò per il dolore.
- LEON! – urlò Claire e si voltò di scatto. Il proiettile gli fiorò la spalla
provocandogli graffi profondi. Lui tenne il braccio fermo cercando di
controllare il dolore.
- Sto bene, sto bene. Prendi e vai. – lui gli porse una doppietta carica di
proiettili. – Seguili. – Gli altri due scapparono come due fifoni. Claire uscì
dalla porta e vide una mandria di zombie venire verso di loro.
- No non posso…Leon devi venire con me ti mangeranno, neanche ti reggi in
piedi. – la giovane alzò l’amico reggendolo con la spalla e sparò agli zombie.
Leon alzò la sua Desert Eagle con il braccio sano e la puntò contro la testa
degli zombie mentre la sua fedele pistola vomitava proiettili uno dopo l’altro.
Dopo averli abbattuti, Claire e Leon proseguirono lentamente mentre lui
borbottava per il dolore.
Sullivan e
James chiamarono l’ascensore per andare in superficie. Mentre il vecchio capo
si grattava la pancia spinse un tasto sul telecomando che aveva in mano.
- Cosa farà?
-
- Farà saltare tutta New York. – disse il grande e grosso Ivan freddo.
Mark rideva maleficamente sotto i baffi e il capo si girò verso di lui e il
dipendente si zittì tossendo.
– La stessa fine la farai tu Ivan James. – sussurrò Mark.
- Cosa? – il capo si girò e il giovane puntò la pistola contro di lui.
- No aspetta non puoi, ti ho pagato per tutti questi anni, ti ho fatto vivere, brutto
figlio di putta..
Mark senza un briciolo di umanità tirò il grilletto e il corpo di Ivan James in
pochi secondi finì a terra con il sangue che usciva lentamente, gli occhi
aperti che si spensero e il corpo che si abbandonò alla vita.
Con un bing l’ascensore avvertì che
era arrivato, il giovane chirurgo prese il telecomando dalle mani di Ivan, lo
sorpassò velocemente e entrò dentro, spinse il bottone per andare in superficie
all’ospedale e decise… “Premerò quel bottone solo quando sarò abbastanza
lontano, così tutti moriranno e loro, si.. Loro saranno intrappolati qua
dentro. Mi dispiace Claire non ho altra scelta, mi hai tradito.”
Mentre
Claire e Leon proseguirono lentamente, il resto del team li cercò dappertutto.
“Forse…sono nelle fogne.” Pensò il capitano grattandosi la poca barbetta
giovanile che aveva. “Non posso andarmene senza di loro…dovremmo..” I pensieri
del giovane capitano furono interrotti da un gemito di dolore dalla giovane
Valentine. Tutto non era andato come previsto, zombie, compagni feriti, poche
munizioni e un pazzo chirurgo con il suo capo che probabilmente stava in giro a
fare chissà cosa alla sorella di Chris.
La donna in
rosso dopo aver trovato sul pavimento un nuovo campione di virus piuttosto
sporco e malmesso, corse presso l’ascensore l’unica via di salvezza, la giovane
asiatica già calcolò che la vecchia e bella New York potrebbe aver già azionato
un missile per sterilizzare l’area. “Ma lo farebbe davvero il presidente
sapendo che suoi due agenti speciali e piuttosto bravi sono coinvolti?” A quel
pensiero Ada si fermò accasciandosi ad un muro pensando che forse avrebbe avuto
ancora qualche minuto tranquillo. Così con i suoi dolori per le cadute
precedenti si guardò i tacchi neri bassi pensando a come trattò Leon. Era
giusto? O forse si…La mente della donna come al solito, quando c’è quel
grazioso giovane biondino riservato e generoso, si lascia andare a pensieri
caldi e tranquilli. La mora si rese conto che il suo cuore, dopotutto non era
affatto cambiato. O forse sono i sentimenti che le fa provare quel ragazzo…
- LEON! –
Una voce femminile risvegliò Ada Wong, non era lontana ma l’eco si poteva
sentire, pazzesco. Lei riconobbe la voce della giovane Claire. “Cosa è successo
a Leon?” pensò la donna alzandosi e guardando verso la direzione dove l’eco si
propagava.
- No Leon alzati, ci sono degli zombie…Io… - Gli occhi azzurri cielo della
giovane Redfield stavano trattenendo le lacrime. – Io non riesco a reggerti del
tutto.
- Cazzo Claire ho detto vai…Non preoccuparti di me.
Leon notò il braccio sporco della ragazza, rosso…Il sangue di lui.
- NO!
Urlò determinata. Claire alzò Leon con tutte le sue forze ancora, sparò ai due
zombie senza arti di fronte a loro e proseguì veloce. Il giovane accasciò la
pesante testa sulla spalla calda della ragazza, gli stava arrivando un gran mal
di testa. “Quando si dice che il passato ritorna…” pensò l’agente ironicamente
mentre un sorrisetto gli crebbe sul viso.
La testolina rossa di Claire si affacciò dietro ad un muro delle fogne. “Via
libera..” prese un gran respiro e con Leon si affrettò ad attraversare quel
tunnel lurido e bagnato. Un bagliore caldo fece sbattere alla giovane gli occhi
diverse volte. “Un ascensore…Ma cos..” i pensieri di Claire si oscurarono alla
vista di un cadavere, non era stato morso…o mangiato…Insomma non era uno
zombie…Era il tizio che l’aveva quasi strangolata. Leon che dopo poco aprì gli
occhi sentendo l’amica tremare lievemente se ne accorse anche lui.
- Cavolo… - Borbottò il giovane con una smorfia. – Volevo farlo fuori io. -
Al suono della voce calda e riposata del biondino a Claire tornò il sorriso. –
Claire?
- Mh? – farfugliò la ragazza come risposta.
- Perché? – Leon si schiarì la voce guardando altrove. – Perché…non mi hai
lasciato li…Ti rallenterò solo…
- Un amico d’avventure non si lascia morire da solo.
- Oh.
Sorrisero entrambi, poi Claire Redfield distolse lo sguardo dagli occhi blu
penetranti di lui verso l’ascensore.
- Uhm…Tu sei la mia roccia. – continuò la giovane sentendo il solito bing degli ascensori arrivare. – Nel senso…
- La rossa lo accompagnò dentro e presse il pulsante per il piano superiore. –
Tu sei quello che da consigli, sei l’esperto…Io ti copro, tutto qui.
- Nah…Tu…Tu sei la forza invece e, non intendo forza fisica…Quella
mentale…Quella che non si arrende e che mi sprona a…a fare meglio.
Leon si strinse nelle spalle per il dolore e lasciò la testa cadere
all’indietro sul muro mentre gli occhi scrutavano il corpo di Claire.
Quest’ultima arrossì a quelle parole, non d’amico d’avventura…da uomo e dietro
ad un uomo c’è sempre la forza che è la donna.
David e
Rebecca corsero avanti, più avanti di tutti per coprire e per vedere se
dall’altra parte del corridoio c’era qualche zombie o no, ma erano stesi per
terra, quasi tutti, sparati e in via di decomposizione. Al capitano gli fece
pensare che probabilmente qualcuno era passato di li. Da una parte la
situazione era a loro favore, niente zombie che intralciavano la via verso un…
“Ascensore.” Rebecca sbuffò, probabilmente c’era qualcuno già dentro e che lo
stava chiamando da qualche altro piano.
- Becca chiama gli altri, digli di avanzare qui è sicuro…A parte…Chi sta
dall’altra parte dell’ascensore.
Il capitano aggrottò le ciglia.
- Okay, ricevuto.
La giovane castana sia affrettò e corse indietro dai suoi amici, due malmessi.
- Ehi via libera. Potete avanzare velocemente c’è una ascensore.
Chris abbozzò un sorriso stanco sul viso sporco.
- Bene.
Sussurrò. Tornarono dopo pochi minuti da David.
Claire si domandò in tanto che una certa tensione era salita nell’atmosfera tra
lei e Leon, i sospiri di dolore di lui cessarono fortunatamente ma lei si
accorse più volte che la scrutava…Come se voleva capire qualcosa di lei. In più
l’ascensore superò un piano che tra un po’ li fece diventare vecchi e
decrepiti, lento insomma.
Leon Scott Kennedy invece sembrò piuttosto stanco, dopo quel mezzo proiettile
che gli aveva quasi lacerato un braccio, normale, ma si sentì anche stanco
dalla situazione tra lui e Claire, per poi non parlare di Ada che gli faceva
venire solo il mal di testa a nominarla. “Le donne, tutte strane, tutte quelle
che mi correvano dietro le ho avute, le ho amate superficialmente. Mi sento
come se stavolta sono io che ho bisogno di Claire, certo…Anche lei di me…Ma lei
è tosta, ha sempre dimostrato che nonostante i nostri sentimenti sa tenere le
distanze per non rovinare la nostra amicizia…Ma se io non voglio più questa
migliore amicizia?” Il ragazzo sospirò portando lo sguardo fisso della
rossiccia a girarsi ancora verso di lui. Con una botta brusca l’ascensore si fermò
aprendo le porte.
- Vuoi una mano a camminare?
La voce femminile ruppe il silenzio.
- Mh no c’è la faccio, tranquilla.
- Ragazzi? – urlò il capitano sorridendo e felice di vederli ancora interi…Beh
mezzi interi. – RAGAZZI! – ripeté stavolta più contento che sorpreso. – Leon
cosa è successo?
- Oh…una pallottola…Difendo…sempre le donzelle.
Il giovane fece l’occhiolino a Claire e lei sorrise di ricambio.
- Ah cavolo...Grazie Leon, com’è successo?
Chris si intromesse e andò accanto a Claire
- Quello stronzo di Ivan…Che è morto…Stava per sparare a Claire.
- Morto?
- Si…Lo abbiamo già trovato morto…Mark…Non lo abbiamo visto.
David si
massaggiò il mento.
- Lo avrà ucciso lui…
- Allora adesso dobbiamo…Uscire di qui!
Disse la Chambers.
- Già, ehi…Becca controlli il braccio di Leon?
Chiese l’altra giovane ragazza rossa. L’esperta in chimica e medicina si
avvicinò e disinfettò il braccio di Leon mentre quest’ultimo borbottava tra i
lamenti.
- Andiamo ragazzi.
Dopo pochi minuti erano nell’ascensore tutti quanti andando verso la superficie
probabilmente trovando un casino pazzesco, forse peggio di prima.
Fine
Capitolo 20