Titolo: Run, baby, run
Autore: _Alice
Wordcount: 258
Rating: verde
Avvertimenti: incest, spoiler!
Note: questa brevissima flashfic è ambientata nel Purgatorio, durante la permanenza di Dean insieme a Benny. Oggi sono un po' malinconica ed è quindi questo che sono riuscita a scrivere, per fortuna però la dolcezza che contraddistingue questi brevi capitoli rimane! Le vostre recensioni e il seguito che questa raccolta sta ricevendo mi commuove, grazie grazie grazie mille a tutti :3
Run,
baby, run
"I hand you my mortal life, but it will be forever?
I'd do anything for a smile, holding you 'til our time is done
We both know the day will come, but I don't want to leave you."
(Seize the day - Avenged Sevenfold)
"I hand you my mortal life, but it will be forever?
I'd do anything for a smile, holding you 'til our time is done
We both know the day will come, but I don't want to leave you."
(Seize the day - Avenged Sevenfold)
Correre, una gamba dopo l'altra, piedi nella terra umida, sempre più veloce.
Gambe stanche, mani sudate e cielo nebuloso, era questo per Dean il purgatorio. La schiena di Benny era sempre contro la sua quando era pronti alla difesa, quando la vita - seppur quella non lo fosse del tutto - era considerata in pericolo.
In quel momento stavano entrambi camminando a velocità sostenuta tra le foglie facendosi spazio tra i rami e gli occhi di Dean speravano sempre di incrociare l'impermeabile consunto di Castiel da qualche parte, visto che il viso di Sam era chissà quanto lontano da quel posto terribile.
Dove sei adesso?
Dove sei?
Mi pensi, ogni tanto, nel silenzio e tra la folla?
Il cacciatore scosse con vigore la testa.
Il fratello minore era il suo punto di forza e la sua debolezza più grande, contemporaneamente. E stato così dalla prima volta in cui Dean aveva visto il più piccolo avvolto tra le coperte in ospedale, piccolo ed indifeso come non lo era mai stato. Solo quella volta e poche altre ancora avrebbe potuto prenderlo in braccio, se solo suo padre gliel'avrebbe permesso.
Non era troppo piccolo per stringerlo forte, per difenderlo.
Dean si fermò un attimo e Benny si voltò a guardarlo mentre piegava la schiena verso il basso, per un secondo. Doveva togliersi dalla testa il suo sorriso, i suoi occhi a volte troppo vicini, il suo profumo. Non poteva distrarsi, infondo lo faceva per lui come ogni cosa che in quella vita, e in qualsiasi altra, avrebbe fatto.
Mi manchi, Sam.