Non più tuo

Ho letto la tua lettera, Friedrich.
Non so con che coraggio hai osato scrivermi, con che presunzione hai osato pensare che volessi vedere ancora la tua calligrafia che mi chiedeva consiglio e aiuto.
Dopo tutto quello che è successo, dopo quello che hai fatto?
Solo un essere egoista come te poteva credere che avrei risposto come se nulla fosse alla tua missiva.
Tu non sai quanto male mi hai fatto, quanto ho sofferto… Mi sarei strappato il cuore dal petto, dopo averlo saputo.
E ora mi chiedi ancora una volta di esserci per te? E mi giudichi anche se ti dico no?
È questa dunque la punizione per la mia stoltezza nel darti piena fiducia? Quella di non potermi liberare della tua ombra che silenziosa mi segue?
Forse non ho diritto a pace per i miei peccati, ma giuro su tutto ciò che è sacro che non ti darò mai più la soddisfazione di cadere ai tuoi piedi.
Ho finito di essere la tua marionetta. Sono un uomo libero.
Sono libero di pregare Dio nella pace di questo convento, mentre espio i miei peccati… i nostri peccati.
Non mi importa che hai dato il mio nome al tuo primo figlio, che hai continuato a dare una piccola rendita a mia madre e alla mia cara sorella.
Non mi importa se mi hai ricordato, nella lettera, i primi giorni del nostro dolce amore. Quelli in cui ogni sorriso tuo era anche mio, ogni sospiro, ogni bacio era nostro ed era peccato agli occhi di Dio, ma perfezione ai nostri.
Ti ho amato con tutta l’anima, distruggendo quella parte di me ancora pura e innocente. Ti ho confidato i miei pensieri più intimi, raccontandoti di quello che faceva mio padre.
Tu hai finto di consolarmi solo per entrare tra le mie cosce… Dio mi perdoni per il mio scrivere così scurrile, ma sono a dir poco furioso dalla tua presunzione.
E una volta che hai ottenuto quello che volevi, sei andato tra le gonne della tua cara promessa, dimenticandoti di un povero ragazzo come me, che non valeva niente di niente.
Ma grazie a questo ho trovato la fede e ora posso dire di vivere in pace. Mi manca sentire il tuo respiro sulla mia pelle, le tua mani sul mio corpo, ma ora so che è questo ciò che mi ha condannato ad una vita di povertà.
Devo chiedere perdono per aver trasgredito alle leggi del Signore.
Non posso aiutarti, sebbene il mio cuore tenero vorrebbe dirti sì, nonostante tutto.
Un tempo ti amavo più di me stesso, ma ora è diventato tutto triste e vuoto, il mio cuore è pieno solo di rimpianti.
Addio per sempre, Friedrich.
Non cercarmi più, perché questa sarà l’ultima tua lettera che aprirò e leggerò.
Non più tuo,
Ludwig
 

Sorpresaaa... Quando l'ispirazione chiama... xD
Piccolo appunto che forse dal testo della lettera non si capisce ma è utile per inquadrare il tutto. Ludvic è un piccolo monaco medievale che ha avuto un passato burrascoso mentre Friedrich è un giovane nobile che l'ha amato, ma poi ha scelto comunque di sposarsi e fare dei figli, come era suo dovere.
A sabato con il capitolo di "Ti aspetterò.."
Sere <3