Capitolo 10.
A volte si rincontrano...
16 febbraio 2013
Sono di nuovo a Milano, da ieri sera, io non metterò mai più piede a Modena.
Stop!
Fine!
Chiuso!
Cosa è successo? Farei prima a descriverti cosa non è successo, ho ritrovato Davide e stavo ritrovando anche Guido, credevo di vivere un sogno, invece, mi sono svegliata in una realtà da incubo.
E’ successo di nuovo, prima mi illude, io ci casco e poi zac!
Pugnalata alle spalle!
Stavolta credevo di dare di matto, di urlare, di piangere, di impazzire, al contrario, sono stata anche più brava dell’altra volta, zitta e muta, ho incassato e portato a casa.
Anzi, sono stata anche così matura, gli ho fatto pure gli auguri.
Ormai c'ho fatto il callo, un’abituèe ad essere mandata in mille pezzi da Guido Corsi, ed ora, mi tocca rifare il puzzle e ricostruirmi pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima, rimpianto dopo rimpianto.
Guido sposerà Beatrice ed avranno un bambino, un figlio loro.
Io sono fuori dalla loro vita. Adesso, non mi resta che mettere fuori dalla mia porta, dal mio cuore lui e Davide.
20
febbraio 2013
Mio caro blog, ho preso un’altra decisione, l’ennesima, l’ultima che riguarda... te.
Non scriverò più qui, non ha senso e non mi fa bene.
Devo chiudere i ponti con il passato, prima o poi arriva il momento di mettere la parola fine alle cose e questo è il mio momento.
Adesso è davvero finita!
Basta sogni, speranze, illusioni, tentennamenti, ripicche, ripensamenti, baci, partenze, arrivi, basta a tutto!
Sei stato un amico fedele, una valvola di sfogo, un alleato silente e prezioso nello scavare dentro me stessa, ma sei nato sotto una cattiva stella.
Ogni volta che scrivo qui, lo faccio per parlare di lui ed anche se non lo scrivevo pensavo a lui, mi dispiace ma è finita anche con te, dal 15 febbraio ho spezzato ogni legame con quella città, con quell’uomo, con quell’amore.
Addio!
***
“Azzurrina? Zuri? Ci sei?”
“Cosa? Ah, Elisa quando sei rientrata?”
“Allora devo preoccuparmi sul
serio?”
“Perché?”
“Azzurra, io ero già qui
quando sei tornata da lavoro, mi ha salutato a
stento, poi, ti sei fiondata a quel pc e temevo ti avessero ipnotizzato
attraverso lo schermo, ma si può sapere cosa leggi? Sembra
che non ti lasci
nemmeno il tempo di respirare”
“Il mio blog!”
“Un blog, ma è una cosa
arcaica ormai. Da quant’è che scrivi un
blog?”
“Infatti, non lo scrivo adesso, lo facevo
tre/quattro anni fa, stamattina ho
ricevuto un’email dal sito sul quale mi ero registrata,
dicono che a causa di un
rinnovamento cambieranno piattaforma e dato che sono anni che non
accedo più,
mi chiedono se voglio mantenere ancora il mio vecchio account con delle
innovazioni oppure se voglio chiuderlo per sempre”
“E tu?”
“Ecco!” disse eliminando
definitivamente il suo account e il vecchio blog.
“Oddio, no! Che peccato!”
“Oh, si, invece, è la cosa
più giusta, anzi, avrei dovuto farlo anni fa, non so
perché non l’avevo fatto, forse mi mancava il
coraggio, ora non ha più
senso”
“Ma aspetta adesso che mi ci fai pensare
raccontava della tua storia
d’amore per… per Guido, è stato uno dei
tuoi primi amori, un grande amore”
“Guido Corsi è stato un grande
amore, sicuro!” si fece una grossa risata ironica
“Un amore a
senso unico, talmente grande che ora lui è felicemente
sposato con un’altra
donna, hanno Davide e un figlio insieme di almeno un paio
d’anni.”
“Potevi tenerlo per ricordo”
“Il ricordo di un fallimento, no grazie,
non ci tengo. Ma noi non dovevamo
andare in quella nuova vineria che hanno aperto in centro?”
“Si hai ragione, mi finisco di preparare
e andiamo, niente Lori stasera?”
“Partita a tennis”
“Contro Felipe?”
“Ma sei pazza? Se quei due giocano contro
a tennis finisce a racchettate in
faccia. Lasciamo stare che è meglio Lorenzo e Felipe ormai
competono per
qualsiasi cosa, l’azienda, le collezioni, i consigli di
amministrazione, su chi
teneva veramente a Marilù, il tennis, persino su chi ha
l’ufficio più grande!
L’aria alla maison è diventata irrespirabile,
guarda”
“Hai dimenticato che competono anche per
te”
“Oddio
non me lo ricordare, Felipe è un viscido, io non so come
abbia
fatto
Marilù a sposarlo, a dargli la presidenza della casa di
moda,
era un’ambiente
familiare, rilassato, stimolante, creativo, di successo attualmente
sembra una
dittatura, lui detta legge e noi ad eseguire come burattini! La
maison in borsa sta precipitando, da un lato se fosse ancora
viva
Marilù credo che sarebbe un
dolore grandissimo per lei. Speriamo che questa nuova campagna
pubblicitaria
vada bene”
“Beh la protagonista sei tu e fattelo
dire amica mia, sei uno schianto!”
“Certo! Una top model, proprio!" rispose
ironica "Andiamo su”
Vineria. Ore 22.00
“Giulio, ciao! Scusami ho fatto tardi, ma
non mi oriento ancora benissimo
qui ed ho sbagliato indirizzo”
“Nessun problema, non preoccuparti.
Allora, come ti trovi in procura?”
“Molto bene, anche se sono arrivato da
poco, sono molto stimolato, il
lavoro non manca ed anche se gli anni di insegnamento mi avranno un
po’
arrugginito il procedimento penale resta un ambito che mi ha sempre
coinvolto
particolarmente, con i suoi punti oscuri e con le sue
peculiarità. Da avvocato
ho sempre cercato di dare il meglio da Giudice per le Indagini
Preliminari non
sarò da meno”
Qualche tavolo più in là.
“Allora ancora non avete fissato una
data?” disse Elisa toccandole l’anello
di brillanti che da due settimane ornava il suo anulare sinistro.
“No Eli, visto come siamo messi alla casa
di moda, non c’è tregua, io
pensavo a Maggio, a quel punto per le collezioni future ci
sarà ancora tempo e
per quella primavera-estate è tutto già finito e
rifinito”
“Ottima scelta, ma farete un rito
cattolico o solo civile?”
“Io vorrei sposarmi in chiesa, ho sempre sognato lo strascico, le rose bianche, la marcia nuziale, la navata della chiesa da percorrere, ma Lorenzo non è credente e quindi settimana prossima andremo in comune per iniziare l’iter burocratico”
Poco distante.
“Ah, quindi tuo figlio l’anno
prossimo dovrà frequentare le scuole
superiori?”
“Si, avevamo fatto la preiscrizione a
Modena il mese scorso, ma ora i piani
sono cambiati e quindi opterà per una scuola a Milano,
pensavamo a…” poi Guido
si interruppe “Azzurra” si lasciò
sfuggire con un filo di voce.
“Ma era davvero
lei?” dando uno
sguardo in giro gli era parso di intravedere due ragazze che si
avviavano alla
toilette e tra queste, una sembrava proprio lei, possibile che si fosse
confuso?
“Azzurra? E che istituto è? Io
non l’ho mai sentito nominare”
“No Giulio, scusami. Ho sbagliato, mi
sono sbagliato, Davide vuole
iscriversi al liceo classico, ora mi sto informando sulle varie sedi,
sull’offerta formativa, le attività curricolari,
extracurricolari”
“Cosa saggia da parte tua, noi genitori
dovremmo sempre supervisionare su
chi ha il compito di far maturare i nostri ragazzi” poi
guardò l’orologio “Si è
fatto un po’ tardi, andiamo?”
“Si, certo, ti dispiace se
vado un attimo in bagno?” chiese Guido
“Fai pure con comodo, visto che abbiamo già pagato il conto ti aspetto all’ingresso”
Toilette donna.
“Eli, ma possibile che sei sempre al
bagno?”
“Zuri ma cosa vuoi da me, tra acqua,
tisane al thè verde, al finocchio e
integratori alimentari bevo più di due litri di liquidi al
giorno e normale che
vada spesso in bagno”
“Peccato che non abbiamo ancora inventato
il water portatile saresti la
cliente numero uno, proprio!”
“Eccomi, eccomi e poi che ci ho messo 2
minuti, ma tu piuttosto che hai?”
“Io niente, perché?”
“Prima di entrare alla toilette un altro
po’ ti mangiavi uno con gli occhi
ed ora sei impaziente di tornare in sala, chi era quello?”
“Ma quando mai, non ho guardato nessuno,
mi è sembrato di intravedere uno
che conoscevo, ma c’è tanta di quella gente di
là e poi lui era impegnato in
una conversazione, non avevo una visuale ottimale, sicuramente mi sono
sbagliata, tutto qui”
Quando uscirono dal bagno, Azzurra fissò
nuovamente quel tavolino, ma non
c’era più nessuno dei due uomini che aveva visto
precedentemente.
“Chi era?”
“Ma chi? Cosa?”
“Non far finta di non aver capito
perché lo sai benissimo, quello di prima,
quello che hai fissato, era pure un bell’uomo, molto
affascinante, interessante
ed ora la prima cosa che hai fatto appena tornate in sala è
stato guardare di
nuovo quel punto del locale”
“Te l’ho già detto,
mi sono sbagliata, non ti capita mai di scambiare una
persona con un’altra?”
“Certo che mi capita, infatti, ti sarai
anche sbagliata, ma con chi? Io
voglio sapere chi credevi di aver visto?”
“Nessuno”
“Zuri quando ti devo tirare le parole
dalla bocca con le tenaglie ti odio.
Confessa e basta!”
“Guido”
“Guido... Guido Corsi, quello del
blog!” quasi urlò Elisa.
“Non alzare la voce. Eh, deve essere
stata proprio colpa di quello stupido blog! Mi sono confusa,
è sicuro. Due giorni a leggere tutte quelle stupidaggini, a
ripercorrere i
postumi di un amore finito prima ancora di cominciare ed ecco il
risultato, le
allucinazioni. Andiamo via va, sono stanca”
“Andiamo”
Poco dopo anche Guido si apprestava ad andare via, diede un'ultima occhiata in sala, andando alla toilette non aveva incrociato nessuno ed uscendone di quelle due ragazze non c'era nemmeno l'ombra, si era sbagliato sicuramente! Milano era una metropoli e in un locale così affollato, dopo 3 anni, avrebbe rincontrato lei? Stupido... assurdo... insensato... pura immaginazione.
"Caro Corsi, toglitelo dalla testa, non sai nemmeno se vive ancora a Milano e tu ti illudi di rincontrarla. Fantasia. Benedetta/maledetta fantasia!"
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