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Note: Ed eccoci alla terza
flash fic ;) Come annunciato ieri, oggi tratterò la coppia Prussia x Ungheria,
che sinceramente trovo di una pucciosità assurda (ma c’è qualcosa che io non
trovi di una pucciosità assurda? >.>). Devo dire che diventa sempre più
difficile rispettare come limite massimo le 500 parole, soprattutto perché avrei
talmente tanto da scrivere… Ma anche questo è un esercizio che mi tornerà utile
u.u
Prima di lasciarvi alla lettura di questo
capitolo, volevo ringraziare per aver inserito questa raccolta nelle seguite Yuki_987 e franciPREUSSENhetalia (che
ha anche commentato i precedenti capitoli). Grazie *^* Spero che presto anche qualcun
altro vorrà darmi un suo parere, positivo o negativo che sia ;)
A domani, con una Spagna x Inghilterra
(per cui dovrò scervellarmi xD)
Autore: SunliteGirl
Fandom: Hetalia Axis Powers
Personaggi: Prussia (Gilbert Beilschmidt), Ungheria (Elizabeta Hédervàry)
Coppia: Prussia x Ungheria
Rating: Giallo
Avvertenze: linguaggio volgare, "violenza" (Gilbert sa
quanto fanno male i calci di Elizabeta ù.ù)
Prompt: incidente
_____________________________________
Elizabeta caccia un urlo, nel sentire una
botta provenire dalla parte anteriore della sua nuovissima e splendente automobile.
Subito preme con il piede sul freno e sbarra gli occhi, nel sentire la macchina
fermarsi. Le ci vogliono alcuni secondi per realizzare ciò che è accaduto, un
solo istante per sentire una feroce rabbia crescere dentro di sé, tutta
focalizzata verso quell’idiota che ha
osato andarle addosso. In un attimo, è già scesa dall’auto e si sta già
dirigendo a passo di marcia verso il conducente della volvo che ha massacrato la sua bambina. Senza guardare
quale sia l’effettivo danno provocato, si avvicina al finestrino oscurato, le
mani sui fianchi ed uno sguardo in grado di incenerire qualsiasi essere umano. Aspetta
impazientemente alcuni secondi, prima che il tizio si decida ad abbassare quel
vetro che li divide. La neopatentata di certo si aspettava di trovare un
vecchietto con problemi di vista, oppure una signora di mezz’età troppo
impegnata a scrivere un messaggio al cellulare per stare attenta alla guida. Di
certo non si aspettava di trovare il viso di un ragazzo, dai capelli tanto
chiari da sembrare bianchi e uno sguardo di scherno, eppure… affascinante. Improvvisamente sente le
guance avvampare e un nuovo attacco d’ira colpirla. «Ehi, ciao… Senti, mi disp-».
«Mai sei stupido o solo deficiente? Quell’auto l’ho comprata solo un mese fa, e
guarda come me l’hai ridotta!» sbotta, interrompendolo. Lui la guarda per un
attimo basito, poi le sue labbra si aprono in un sorriso divertito, che la fa
innervosire ancora di più. Lui apre la portiera dell’auto e ignorandola
completamente si avvicina all’auto di lei, osservando il danno causato. Elizabeta
lo osserva per qualche secondo, mentre con fare pensieroso esamina
accuratamente ogni angolo della vettura. Alla fine, si volta verso di lei ed
Elizabeta sussulta, nel sentire di nuovo quello sguardo su di sé. «Ho combinato
un casino, devo ammetterlo. Ma non preoccuparti, la mia assicurazione pagherà
tutto» dice, con una voce roca che la colpisce, facendole provare uno strano
brivido lungo la schiena. Elizabeta annuisce semplicemente, mentre lo vede
avvicinarsi a lei e porgerle la mano, che si rifiuta di stringere. Fa solo in
tempo a vedere una strana espressione sul volto di lui, prima di sentirlo
parlare di nuovo. «Io sono Gilbert… Senti, per ripagarti, che ne diresti di
venire con me a bere qualcosa? In questo modo potremmo accordarci per tutto e-
Ahi, ma sei pazza?!». Elizabeta lo interrompe di nuovo, tirandogli un calcio
nel polpaccio. «Questo è per la mia bambina».
Poi stringe la sua mano, senza avere il coraggio di guardarlo in quegli occhi
rossi, così pericolosi. «Ma potrei
accettare il tuo invito. Il mio nome è Elizabeta».
Si
chiamava Gilbert Beilchmidt, e quella non fu l’ultima volta che lo vide, ne che
uscì con lui. Diceva a sé stessa di odiarlo, ma poi, una sera, fu stranamente
felice quando lui le disse di amarla.
Tutto
per colpa di uno stupido incidente. Fu così che Elizabeta incontrò colui che
divenne il più meraviglioso dei suoi problemi.
{506 parole- ebbene, ho sgarrato >.>}