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Autore: taisa    22/12/2007    4 recensioni
Una nuova minaccia, un nuovo pericolo, l’unico modo per uscirne è… insieme
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ROYAL HOUSEHOLD

ROYAL HOUSEHOLD

*

Famiglia reale

*

“Nooo!” urlò con quanto fiato aveva in gola osservando la nube di fumo denso che si stava sollevando dal terreno.

Gli occhi fissi sulla scena e sulla distruzione che lui stesso aveva creato.

Le sue pupille si muovevano frenetiche in cerca di un segnale, uno qualsiasi, che gli indicasse una qualunque speranza.

Non poteva finire così, non doveva.

Dalla nebbia scorse, infine, la sagoma di un uomo.

Era lui… Arce tirò un sospiro di sollievo.

*

La sua mano era saldamente stretta attorno al suo braccio.

Ferito.

Strinse i denti, nascosto oltre la coltre di fumo, cercando di non emettere il minimo suono causato dal dolore.

“Vegeta!” si sentì chiamare alle spalle.

Quando si voltò riconobbe la figura della moglie che gli andò incontro.

Bulma gli appoggiò le mani sul braccio, che lui stesso stava stringendo, “Vegeta, sei ferito?!” domandò inquieta cercando il suo sguardo.

Vegeta osservò gli occhi della donna, colmi di preoccupazione “E’ solo uno stupido graffio” minimizzò cercando di non mostrarle alcuna esitazione, né dolenza.

Scostò la mano, recitando affinché lei non si accorgesse della reale condizione del suo braccio che, atrofizzato, non riusciva a muovere.

“Mamma, papà” li richiamò la figlia con sguardo stanco, guardando a turno uno e l’altra, “Fate funzionare questo aggeggio” mormorò sedendosi al suolo.

Il padre la guardò perplesso, non sapendo quale fosse il riferimento, la madre al contrario sembrò risvegliarsi dalle sue preoccupazioni.

“Ah giusto!” esclamò la donna, volgendo poi lo sguardo verso il consorte “Ascolta Vegeta voglio provare a restituirti le tue energie” spiegò tornando dietro il computer sulla quale stava lavorando, “Cosa?” mormorò uno stupefatto Vegeta arcuando un sopracciglio.

Bulma digitò svariati tasti senza dargli troppa attenzione, “Ho usato il loro metodo. Ho preso l’energia di Bra, e ora la trasferirò a te” spiegò più concretamente.

Lo sguardo dell’uomo si posò sulla figlia che capì i suoi dubbi, “Se la sprechi mi porterai al centro commerciale per i prossimi dieci anni” lo minacciò Bra crucciando lo sguardo.

“Non essere sciocco Vegeta! Ho fatto in modo che a Bra non succedesse nulla, non preoccuparti” lo tranquillizzò la compagna, che a sua volta gli aveva letto negli occhi.

Vegeta sbuffò “Non ero affatto preoccupato” smentì falsamente distogliendo lo sguardo.

Una risata generale gli fece capire che le sue parole non furono minimamente prese in considerazione, provocando un piccolo ringhio di disapprovazione da parte sua.

“N… Non osareeeee!” s’intromise l’alieno, una volta riavuta la piena visibilità della scena.

Lo sguardo di Vegeta si soffermò su di lui, “Bulma, riesci a far funzionare quel gingillo anche se sto combattendo?” chiese serrando il pugno.

Bulma annuì “Nessun problema” lo rassicurò senza distogliere lo sguardo dal macchinario.

“Bene” mormorò il Saiyan raggiungendo il suo avversario in cielo, incurante della ferita.

Ci vollero ancora pochi secondi prima di venir colpito dal raggio, che lo stesso Arce aveva utilizzato.

*

“Ripeti!” ordinò stringendo le dita sul bavero del malcapitato, “Ha… ha una famiglia” mormorò terrorizzato l’anziano cercando di liberarsi della presa.

L’altro lasciò la impugnatura sul colletto, facendo ricadere al suolo il malcapitato dottore, “Com’è possibile?!” parlottò tra sé stringendo i pugni.

“Sta calmo Arce” cercò di tranquillizzalo l’altro osservandolo dal lato opposto della stanza.

Il piccoletto lo additò con rabbia “Tu… cosa vuoi saperne! Il principe dei Saiyan è un essere spietato, non può ridursi a vivere su questo insulso pianeta!” gli urlò contro carico di rabbia “Deve esserci una spiegazione… sarà stato fuorviato da quella donna… sì… sì… è sicuramente così” riprese a parlare da solo “E’ sicuramente questo il motivo, non c’è altra spiegazione” insistette fissando il vuoto con occhi sgranati.

Espar cercò lo sguardo del dottore, ancora intento a riprender fiato, poi tornò a guardare l’amico con sguardo quasi compassionevole.

Trent’anni… più di trent’anni lo aveva cercato.

Da quando era caduto l’impero di Freezer, da quando lui era scomparso, etichettato come traditore.

Lo aveva ammirato ancora di più quando lo aveva saputo, e a discapito delle dicerie che, volevano fosse defunto, lui aveva continuato a sperare.

Lui lo sapeva, sapeva che il principe dei Saiyan era ancora vivo da qualche parte nella galassia.

E ora tutti i suoi sogni erano andati in frantumi, tutto perché una sciocca terrestre aveva osato interferire con i suoi piani!

No… non avrebbe atteso altri trent’anni, ora che lo aveva trovato lo avrebbe portato al comando della galassia.

Perché era di un capo così che si aveva bisogno… lui ne aveva bisogno.

“Dottor Obre, voglio che costruisca un macchinario per sconfiggere i Saiyan” borbottò infine tornando, apparentemente, calmo.

L’anziano lo guardò preoccupato, non sapendo come comportarsi, “Hai intenzione di ucciderlo?” lo distrasse Espar cercando di focalizzare le sue intenzioni.

Arce assunse uno sguardo sognante, quello che assumeva sempre quando parlava del suo eroe “No, voglio farlo tornare il guerriero di un tempo” annunciò sorridendo.

*

L’oro era tornato a risplendere.

La luce gialla ed intensa aveva ripreso ad illuminare le pareti.

Il Super Saiyan aveva ripreso a combattere al pieno delle sue forza.

Con estrema facilità schivò una sfera energetica, scagliandola lontano col solo braccio che poteva muovere.

“M… maledizione” farfugliò Arce osservando il suo ultimo attacco scagliarsi contro la parete.

Il suo avversario, al contrario, non distolse lo sguardo “Non sei più in grado di competere con me senza l’aiuto dei tuoi compagni a quanto vedo” lo istigò Vegeta assumendo un atteggiamento fiero.

Degno di un principe.

Il piccoletto si voltò a guardarlo ringhiano.

Lo sapeva benissimo che contro il principe dei Saiyan non aveva speranze.

“Non mi darò per vinto… rivoglio il vero principe!” annunciò scagliandosi contro colui che tanto ammirava.

Un pugno, poi l’altro, schivati come si evita una piuma che danza nel cielo.

Vegeta rispose a sua volta con un colpo, ed il suo andò a segno.

Arce fu sbalzato fino alla parete opposta, sbattendo violentemente contro il muro.

L’ennesimo scossone, ad un edificio già precario, contribuì a far ricadere l’intero muro, mentre le varie colonne cominciarono a cedere una dopo l’altra.

Vegeta osservò il soffitto che minacciava di cadergli sul capo da un secondo all’altro.

Il suo sguardo si rivolse poi al figlio, “Trunks, porta tua madre e tua sorella fuori di qui!” ordinò autoritario.

Trunks incrociò lo sguardo del padre “E tu che farai?” domandò preoccupato per le intenzioni del genitore.

L’uomo tornò a guardare l’avversario intento ad alzarsi dalle macerie, “Appena mi libero di questo tizio vi raggiungo” lo rassicurò con la sua immancabile audacia.

Il giovane annuì ubbidendo all’ordine.

Senza farselo ripetere una seconda volta si precipitò verso i vari macchinari, si caricò la sorella sulle spalle e lanciò uno sguardo alla madre “Andiamo” la invitò serio.

Bulma temporeggiò per alcuni istanti, alzò lo sguardo osservando gli occhi, ora, di ghiaccio del compagno, “Datti una mossa” la esortò lui con quella risolutezza che per anni aveva riscontrato in lui.

Annuì a sua volta, si avviò verso l’uscita, ma a pochi passi da essa si fermò tornando a guardare il consorte, “Se ti farai ammazzare sappi che verrò a cercarti nell’aldilà per prenderti a calci!” lo minacciò a vuoto agitando un pugno.

Vegeta sbuffò, non potendo contraddirla, e Bulma recepì il suo assenso, mormorando un lieve “Stai attendo” quasi impercettibile.

Il Saiyan osservò con la coda dell’occhio la propria famiglia abbandonare la stanza, ancora qualche minuto e sarebbero usciti anche dall’edificio.

Solo allora avrebbe combattuto al cento per cento.

“Perché… perché tutto questo?” domandò Arce sconfortato per la piega che aveva preso la situazione, “Per quale motivo non vuoi semplicemente tornare quello che eri un tempo?” continuò a sussurrare alzando il capo osservando il vuoto davanti a sé.

Vegeta si limitò a fissarlo per qualche istante osservando le pietre che lentamente cadevano dal soffitto “Le cose cambiano” rispose semplicemente senza alcun mutamento del tono, né dell’espressione.

“Nooo!” urlò improvvisamente l’altro tappandosi le orecchie per non sentire, chiuse gli occhi e tornò a chinare il capo.

“P… per anni… per anni ho sognato di poter incontrare il principe dei Saiyan… per anni ho sperato di conquistare l’intero universo, l’intera galassia… e ora…” continuò a farfugliare l’alieno guardandosi i palmi delle mani.

Vegeta contrasse la sua espressione in una smorfia “Tsk, idiozie… non sempre le cose vanno come vogliamo” disse con una sfumatura più malinconica della voce, “E non sempre è un male” aggiunse facendogli cenno di avvicinarsi.

“Sono solo… stupidagginiiii!” tornò a gridare il mingherlino scagliandosi contro il principe, contro l’uomo che aveva idealizzato per anni “Non voglio più averti al mio fianco! Voglio eliminarti, questo è quello che merita chi, come te, ha spezzato i miei sogni!” continuò a lamentarsi sferrando calci e pugni in modo insensato e scomposto.

Il Saiyan fermò l’ultimo pugno dell’avversario, “Se davvero mi ammiravi così tanto…” cominciò a dire in tono pacato sferrando un calcio in pieno stomaco all’alieno per allontanarlo, “Non avresti dovuto…” continuò a parlare portando la sua mano, a palmo aperta, davanti al volto dell’altro “Sottovalutare la… famiglia reale” concluse prima di colpirlo in pieno con un raggio.

Arce aprì gli occhi osservando lo sguardo del principe.

Un ghigno.

Quasi divertito, quasi a sottolineare la sua superiorità.

Il principe dei Saiyan non se n’era mai andato…

*

I loro occhi videro crollare l’edificio pochi secondi dopo esservi usciti.

Le voci si sommarono in un urlo unico rivolto alla medesima persona.

Il sangue si gelò nelle vene di tutti, nella speranza di scorgere un segnale che potesse indicare loro che il padre, o compagno, fosse ancora vivo.

“Trunks?” mormorò la madre in una domanda lasciata all’immaginazione.

Il ragazzo scostò lo sguardo “Non percepisco la sua aura” ammise comprendendo a pieno la domanda implicita che la madre gli aveva appena posto.

Le braccia sottili della sorella si avvinghiarono attorno al suo collo “Come sarebbe Trunks?! Non è successo nulla a papà vero… vero?!” domandò prepotente scuotendo il fratello che le forza che aveva riacquistato.

“B… Bra mi stai strozzando!” si lamentò il giovane costringendola ad appoggiare nuovamente i piedi al terreno.

Si portò una mano alla gola, massaggiandosi la cute sottoposta a torture, poi spostò lo sguardo verso la sorellina, che con le mani ai fianchi lo guardava con un broncio seccato.

Trunks sudò freddo incrociando quello sguardo, ma non ebbe tempo di replicare.

Con la coda dell’occhio intravide la madre che, con passo insicuro, si stava lentamente avvicinando alle macerie.

“Dove vai mamma?” chiese cercando di bloccarla.

Bulma lo guardò con ovvietà, “A cercare vostro padre” rispose risoluta, ed intenzionata a fare quanto la sua mente aveva deciso.

“Aspetta, vengo con te” si offrì il giovane, “No” fu invece l’ordine perentorio della donna.

Trunks la guardò stupito “Ma perché mamma?” “Perché ho deciso così” stabilì senza mezzi termini la madre avanzando.

Il ragazzo provò nuovamente a fermarla, ma lo sguardo minatorio della donna lo face desistere.

“E poi sarei io quella con la testaccia dura vero?!” ironizzò Bra con una smorfia quasi offesa, guadagnandosi un’occhiata quasi divertita da parte del fratello.

Bulma avanzò verso le macerie, si chinò accanto ad esse e, a mani nude, cominciò a scavare freneticamente, nella speranza di trovare una traccia del consorte.

I massi si mossero da soli, e Vegeta apparve improvvisamente da sotto i detriti.

La donna sobbalzò sorpresa ricadendo all’indietro.

Lo fissò per un secondo, prima che i suoi batti cardiaci ripresero ad alternarsi in maniera normale.

Ringhiò stringendo un pungo “Insomma Vegeta! Hai intenzione di farmi prendere un colpo?!” lo accusò digrignando i denti.

L’uomo scostò lo sguardo verso di lei, ancora un po’ frastornato.

Nelle orecchie ancora le ultime parole del suo avversario risuonavano limpide.

La ringrazio grande principe.

“Insomma, mi ascolti quando parlo?!” lo risvegliò la squittente voce della moglie che, per dispetto, lo afferrò per uno zigomo.

“Ahhh che stai facendo! Lasciami!” si lamentò lui liberandosi della presa della donna e fissandola negli occhi.

Bulma lo guardò con un broncio infastidito, broncio che si trasformò lentamente in uno strano sospiro, “Vegeta ti rendi conto… passano gli anni ma le tue abitudini non cambiano affatto” lo rimproverò intersecando le braccia.

Vegeta la guardò perplesso, non chiese nulla, conscio che lei avrebbe risposto anche senza domande, “Mi tocca sempre venirti a recuperare da sotto le macerie” asserì guardandolo seria.

Al Saiyan ci vollero alcuni secondi prima di comprendere il significato di quelle parole, incrociò le braccia e scostò lo sguardo “Si vede che non hai di meglio da fare” brontolò sarcastico, mandando su tutte le furie la donna.

“Che significa?! Sei tu quello che finisce sempre coinvolto nelle esplosioni!” gli urlò contro martoriandogli la ferita al braccio, “Che fai! Stai ferma!” urlò lui scostandole la mano.

Bra sospirò da lontano osservando la scena “Ecco che ricominciano” mormorò rassegnata.

Il braccio del fratello si posò sulle sue spalle attirando la sua attenzione, “Eh no cara sorellina, non ricordi? Loro si… divertono” le ricordò Trunks accompagnato da un piccolo occhilino.

*

FINE

*

*

Siamo dunque giunti alla fine, per quel che riguarda me, vi assicuro che non volete sapere cosa penso di questa storia (soprattutto per la mia stressa incolumità).

Comunque spero che a voi sia piaciuta.

*

Sweetgirl91: direi che è stata necessaria la fine per lasciarvi “respirare” un po’. Sono contenta che lo stile dello scorso capitolo ti sia piaciuto, pertanto un grosso grazie ^^

*

lilac: non è vero guarda, adesso vi lascio tranquilli, contenta? XD Idiozie a parte (un giorno riuscirò a risponderti in modo serio… spero), sono contenta che tu abbia notato i punti importanti, e ciò che volevo sottolineare (come al solito del resto ^^). La somiglianza di entrambi i figli a Vegeta e il suo reale cambiamento tramite la citazione dello scorso capitolo. Anche a te un grosso grazie (soprattutto se eviti di linciarmi ^^’’’)

  
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