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Autore: Kiarachu    07/06/2013    1 recensioni
Avete presente il momento nel film dove Megamind (come Bernard) confessa a Roxanne che nessuno lo voleva a scuola? E che lei ha detto "Peccato che non eravamo nella stessa scuola"
Beh, in questa AU esplorerò la possibilità che Roxanne fosse andata alla scuola di Megamind. Che cosa succederà?
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Megamind, MetroMan, Minion, Roxanne Ritchi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Ecco il mio piano. Ah…Emma…puoi mantenere questo segreto? È importante”, Roxanne disse alla bimba sfortunata.
La bambina ferita annuì, e disse, “Ma certo, ma poi dovete raccontarmi tutto, se riuscite nel vostro piano…ragazzi, mi sento come se fossi in uno di quei libri polizieschi!” lei disse, eccitata.
 
Anche lei aveva un QI superiore, comparato agli altri bambini, più basso di quello di Roxanne, ma era parecchio intelligente, e aveva cominciato a legger libri all’età di quattro anni.
“Ok: ho chiesto a mio padre di chiamare il direttore, così possiamo andare alla prigione dopo scuola. Wayne, magari è meglio se chiami i tuoi genitori, per dirgli dove vai. La mia idea è di chiedere al direttore di lasciare che Blue venga con noi alla casa di Wayne, mmmh…magari addirittura questa notte, per…un pigiama party. Tu, Wayne, dirai ai tuoi genitori di noi, sperando che accettino quest’idea improvvisa. Quindi, quando saremo a casa tua, questa notte, possiamo cercare per quelle carte. Che ne pensate?” lei chiese, sorridendo.
 
Eiyuu la stava guardando a bocca aperta, incredulo del piano rischioso escogitato da quella deliziosa bimba.
“Oh mamma mia…Roxanne! Mi piace questo piano! Wow…io…ok…vorrei conoscerti meglio”, lui disse, sorridendole follemente. 
 
Wayne stava pensando alla sua idea, e sorrise. “È un pochino…criminale…ma son d’accordo! E a proposito, penso che i miei genitori diranno di sì…mio padre cerca di ignorarmi, o di usarmi per il buon nome degli Scott, e mia madre…teheheh…beh, probabilmente lei farà dei gridolini di gioia all’idea, e dirà qualcosa come “Oh mamma! Il mio piccolo prezioso bambino d’oro porta degli amici a casa! Oh, son così orgogliosa di te!”…è fatta così, quando parla di me agli altri…ugh…” lui disse, facendo un verso strozzato.
 
Tutti risero, Roxanne anche di più, perchè aveva guardato diversi articoli e servizi televisivi su Lily Scott, e ogni volta lei parlava di Wayne nel modo in cui il bambino l’aveva descritta.
La maestra arrivò in quel momento, dicendo a Roxanne che suo padre era al telefono.
Lei corse a parlargli, e Andrew le disse che il direttore era d’accordo su quella cosa, e che lui sarebbe venuto a prenderli più tardi. 
 
Quindi Wayne chiamò i suoi genitori per dir loro del “Pigiama party”, e suo padre se ne fregò, e sua madre reagì come aveva previsto.
Aspettarono per l’arrivo di Andrew, e salirono in macchina. 
 
“Grazie papà, questo è molto importante!” lei disse, e gli spiegò il piano, poiché gli aveva parlato di quello che avevano scoperto sul comportamento strano della maestra, e poiché si fidava di suo padre e che lei diceva sempre la verità.
 
Lui era, ovviamente, un pochino preoccupato, e così disse, “Ma perché non chiedete alla maestra di portare il contratto a qualche autorità, sembra una persona ragionevole, dopo tutto.”
 
Wayne scosse la testa. “Non possiamo. Lei non ha il contratto, l’unica copia è a casa mia. I miei genitori…son così”, lui dichiarò, sospirando. “Son davvero stupido! Lo sapevo fin dall’inizio, e non ho fatto nulla per fermare questa cosa ingiusta! Ma adesso possiamo rimediare”, lui disse con orgoglio.  
 
Andrew era impressionato, e un pochino più preoccupato. “Va bene, ma state attenti…sembra una cosa pericolosa da fare. E penso che dobbiate dirlo anche al direttore”, lui suggerì, pensando alle conseguenze.  
 
Wayne sorrise, e disse molto seriamente, “Non si preoccupi, io li proteggerò. Non voglio perdere i miei nuovi amici, son pronto a usare i miei poteri, anche contro i miei genitori, se li metteranno in pericolo, e questa è una buona idea, che ne pensate, Roxanne, Blue, Minion?”
 
Tutti annuirono, ed Eiyuu disse, “Volevo dirglielo in ogni caso. Magari può darci qualche buon consiglio…è sempre in contato con la Polizia.”
 
Andrew era davvero impressionato da quel bimbo che voleva diventare un eroe, e sorrise. “Grazie, Wayne. Farò il tifo per tutti voi”, lui disse, e arrivarono alla prigione.
Una volta arrivati là, entrarono e furono scortati nell’ufficio di Gordon.
I bambini spiegarono il loro piano al direttore, e aspettarono una sua risposta. 
 
Lui guardò lo strano gruppo, con uno sguardo meditabondo, quindi, dopo un po’, parlò così: “Questo è davvero pericoloso, lo sapete? Molto gentile da parte vostra, ma è pericoloso. Wayne, io so alcune…cose a proposito dei tuoi genitori, che non son ancora confermate, ma siamo sicuri che non siano…brave persone. Senza offesa, ma in tutti questi anni hanno perpetrato…varie azioni illegali, nascondendosi dietro il loro buon nome, e usando il loro denaro per coprire quei fatti”, lui spiegò, cercando di dissuaderli nel fare quello che volevano fare. 
 
Wayne parlò nuovamente, “Lo so…e…me ne vergogno. Li ho spiati, con i miei poteri, e non ho mai fatto nulla per fermare quelle cose. Io vorrei essere un eroe, e invece che dire alle autorità quelle informazioni, le ho tenute segrete, perché…non lo so…magari, dopo tutto, ero spaventato da quello che mi avrebbero potuto fare”, lui fin’, scuotendo la testa e guardando in basso.
 
Gordon era impressionato, e così disse, “Magari non hai parlato di loro, perché erano i tuoi genitori, nonostante tutto? Vorrei dirti qualcosa, anche se non son sicuro che sia una cosa da poterti dire: se riesci a prendere quel contratto, la polizia avrà finalmente una prova dei loro atti illegali, ma in quel caso, beh…andranno in tribunale, e voi e la maestra sarete chiamati per testimoniare, e se il giudice li troverà colpevoli, andranno in prigione. E lo sai cosa succederà a te, Wayne?” lui chiese, con preoccupazione nella voce. 
 
Il bambino superdotato divenne pensieroso, e dopo un po’ sospirò e guardò in basso. “Diventerò un orfano…magari il Governo potrà avermi…ma…quello che i miei genitori hanno fatto non è giusto, e così son pronto a sacrificare me stesso, se questo aiuterà tutta quella gente che sta soffrendo per il loro comportamento sbagliato!” lui disse, orgogliosamente, con un look da vero eroe.
 
Eiyuu era colpito dal suo cambio d’idea, e disse, “Sei davvero un grande, Wayne! E…mmmh…direttore, lei hai un contatto con il Governo, vero? Lei può chiedere a loro di lasciare Wayne in pace, se tutto andrà come lei ha predetto”, lui chiese, sperando che l’uomo baffuto rispondesse positivamente.   
 
Il direttore fece un mezzo sorriso, e scosse la testa. “Come fai a saperlo? In ogni caso, sì, quando ho fatto quelle carte per essere il tuo guardiano, ho anche fatto un accordo col Governo, così ho un contatto. Scusa per non avertelo detto l’altro giorno. Va bene, vi do il permesso di andare, ma per favore, siate prudenti, e…buona fortuna”, lui finì, sorridendo.
 
Tutti gridarono “HURRA!” anche Meen-yawn, facendo una piroetta nell’acqua, e il direttore chiamò una guardia per portare una scatola con vestiti normali e pigiami per Eiyuu.
Scavarono nella scatola, e presero un paio di jeans con una cintura di pelle, una polo bianca, un maglione nero aperto davanti e una giacca di lana blu scura. Tenne le scarpe bianche che già indossava.
 
Alla fine trovarono un pigiama classico, fatto di flanella, blu scuro e con la maglia che si poteva abbottonare.
Gordon mise il pigiama in una sacca, insieme allo spazzolino e pantofole.
L’alieno blu era in un'altra stanza a cambiarsi, e quando venne nuovamente nell’ufficio, tutti emisero un suono di sorpresa.
 
“Son così brutto?” lui chiese, equivocando l’esclamazione.
Roxanne ridacchiò. “No, Blue, stai davvero bene con quei vestiti. Perchè vieni a scuola con la tuta della prigione? Solo per curiosità…” lei chiese, il suo lato da “piccola giornalista” che emergeva.
 
Il direttore rispose a quella domanda, “Perché è stato lui a chiedermelo, vero, Blue?”
Il piccolo alieno blu annuì, e dichiarò, “Sì, ero consapevole che magari avrei rovinato i vestiti a sciuola, facendo le varie attività, e siccome so che questi sono donati dai cittadini di Metro City, e che sono…preziosi, o per qualche occasione importante, ho voluto indossare la tuta della prigione, in modo tale da non rovinarli. E avete visto che posso indossare solo qualche tipo di vestiti, dato il mio fisico differente.” 
 
Roxanne annuì. “Ha senso…ed è una cosa buona per te. Ok, siete pronto? Papà, hai portato il mio pigiama? Oh, a proposito…qual è stata la reazione di mamma?” lei chiese, curiosamente.
Andrew ridacchiò e annuì. “Sì, l’ho portato. E lei era tutta tipo ‘Oh santo cielo! È diventata amica di Wayne Scott? È grandioso! E faranno un pigiama party a casa sua! WOW!’”
 
Roxanne rise apertamente, ricevendo un’occhiata perplessa dai tre alieni.
“Ve lo spiego dopo, va bene? Andiamo, son pronto”, lei spiegò, sorridendo follemente.
Quindi andarono nuovamente verso l’auto di Andrew, e lui li portò verso la Magione Scott.  
 
  
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