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Autore: Serenella88    09/06/2013    3 recensioni
[Che Dio ci aiuti]
La mia versione di Che Dio ci aiuti 2, è diversa da come si è conclusa quella andata in onda. Infatti nel mio racconto ci sono degli eventi che non abbiamo visto ed il finale della serie è differente (non c’è la caccia al tesoro). Durante il matrimonio di Margherita, Paolo Marino confessa a Guido che Davide è suo figlio naturale e che quando Manuela aveva cercato di dirgli la verità, il marito si era sempre rifiutato di ascoltarla. Guido è fuori di sé, in una conversazione con suor Angela e con Azzurra, il professore mostra tutta la sua rabbia, la sua delusione, il suo dolore e quando lei si offre di crescere insieme Davide come una vera famiglia, lui le scarica addosso la sua frustrazione, non riesce a credere di non aver visto crescere suo figlio. Non vuole Azzurra accanto a lui! Aveva amato Manuela più di ogni altra cosa al mondo e lei lo aveva tradito due volte, con un altro uomo e nascondendogli un figlio, stavolta non avrebbe messo in gioco il cuore. Stavolta avrebbe pensato solo a Davide, al meglio per lui, aveva Beatrice accanto, era una donna pratica, razionale, sarebbe stata la scelta più idonea.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11. Ancora tu...

Capitolo 11. Ancora tu…

Una settimana dopo. Masalor.

“Amore” la chiamò Lorenzo mentre lei strappava dei bozzetti che aveva fatto “che succede?”

“Succede che sono un po’ nervosa e non mi viene nemmeno un’idea per la nuova collezione, tutte cose senza senso, già viste!”

“Abbiamo ancora tempo, lo sai che la creatività è strana, prende corpo quando meno te l’aspetti”

“Già! A te, piuttosto, come va con le politiche aziendali, il consiglio di amministrazione, le azioni in borsa?”

“Male, purtroppo. In borsa siamo a picco e la morte di Felipe non ci voleva. Insomma tra di noi le cose non erano rosee, al contrario, ma morire così, così giovane per un malore, alla casa di moda poi, devo cercare di limitare i danni, ora prenderò la presidenza e tenterò di sistemare le cose, le idee verranno e speriamo di avere un po’ di fortuna. Poi tra poco ci sposeremo e questo mi rende felicissimo”

 “A proposito della morte di Felipe sono stata convocata in commissariato venerdì mattina”

“Anche io domani”

“Sono un po’ intimorita, lo sai? Non sono mai stata interrogata, cosa mi chiederanno, cosa devo rispondere, cosa c’entro io?”

“Ma sarà solo un colloquio, sei una persona informata sui fatti, dovrai solo rispondere a domande relative alle circostanze, al tuo grado di conoscenza con Felipe”

“Volevo andarci con Elisa ma è fuori casa per un convegno dell'ordine dei farmacisti, Kate ha la bambina piccola, mi accompagni?”

“Mi dispiace, ma non posso. Ho una riunione con dei soci, però di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, chiamami. Io ci sono sempre per te tesoro”

“Grazie” e si baciarono.

Questura di Milano. Ore 10.00

“Ispettore Magliani”

“Ah, buongiorno giudice Corsi, vuole assistere all’interrogatorio per il caso Pérez?”

“Si, ho letto l’autopsia, non è stato un malore, non si è trattata di morte naturale, Pérez ha avuto uno shock anafilattico, pare che avesse ingerito una sostanza, forse di tipo farmacologica a cui era allergico, quindi, la situazione cambia notevolmente, si è trattato di omicidio”

“Potrebbe essere stato un errore, uno sbaglio, una tremenda casualità? Perché pensa ad un omicidio?

Guido lo guardò rispondendogli secco “Perché vi era una concentrazione doppia di quello che poteva anche solo tollerare e gli avevano condito il pranzo. Non credo che Pérez si fosse divertito ad assumere un farmaco a cui era allergico unendolo al suo pasto” poi gli chiese perplesso “Ha ricevuto anche lei il pre-rapporto del medico legale, vero?”

“Si, si, ma meno di un’ora fa e ci avevo dato solo un’occhiata” fu colto in fallo l’ispettore.

“Anche io l’ho ricevuto meno di un’ora fa, ma l’ho letto attentamente, ieri ha sentito Lorenzo Barricati, il vicepresidente della Masalor, stamattina invece chi ascolta?”

“La dottoressa Leonardi”

Quel cognome risvegliò qualcosa in lui “Azzurra Leonardi” pensò dentro di se poi rise “Non può essere lei Azzurra Leonardi e la dottoressa Leonardi non potrebbero essere mai la stessa persona, sicuro! Sai quante persone al mondo o anche solo a Milano si chiameranno Leonardi?”

E poi Guido piantala, ma cos’è un’ossessione ora vedi Azzurra e senti parlare di lei ovunque? Torna in te!

“Chi è?” chiese  all'ispettore.

“Uno dei dirigenti della Masalor”

Vabbè, non è lei! Se prima avevo avuto anche solo il minimo dubbio ora sono sicurissimo

“E’ la stilista di punta e coordina il team degli stilisti della maison, anzi, sarà anche la testimonial del prossimo catalogo primavera-estate”

“Fa tutto lei?”

“Beh se posso permettermi signor giudice mi è sembrata una donna in gamba, preparata, competente e molto molto bella”

“E adesso dov’è questa Miss Italia?” “Già la immagino questa dottoressa Leonardi, bella, viziata, ricca, capricciosa, piena di sé, sarà un interrogatorio da cappio al collo

“E nel mio ufficio, le ho portato un caffè poco fa, era un po’ agitata, volevo lasciarle il tempo di tranquillizzarsi un attimo”

Guido era alquanto infastidito dalle premure di Magliani “Ispettore questa, ora, è un’indagine per un omicidio, il caffè, la pubblicità, le modelle, le collezioni non ci devono interessare se non sono strettamente attinenti al caso. Non si perda dietro due occhi dolci, quattro moine e un paio di gambe lunghe. Andiamo”

“Prego” lo fece accomodare nel suo studio, aprì la porta, lei si alzò in piedi e così si ritrovarono uno di fronte all’altra, tre anni dopo.

“La dottoressa Leonardi, lui è il gip, il dott. Corsi, assisterà all’interrogatorio” Magliani come era doveroso fare, si occupò delle presentazioni, non sapendo che, forse, erano scontate in quel caso.

Azzurra… è Azzurra! Dottoressa… dirigente… stilista… testimonial… Azzurra… ma allora è davvero lei!

Guido? E che ci fa qui, Guido? Gip? Ma che significa? Ora è un giudice? Ed è a Milano? Anche l’altra sera… era lui…

Lei si fece scappar di mano il bicchierino vuoto del caffè e lui si abbassò prontamente per prenderlo, fece la stessa cosa anche lei e così si ritrovarono viso a viso, di nuovo, un’altra volta, con le mani di entrambi una accanto all’altra.

Azzurra si ritrasse subito come se avesse preso la scossa al solo tocco, lui invece gettò il bicchierino nel cestino.

Tre anni dopo, ancora loro e di nuovo così quasi pronti ad un bacio...

“Vogliamo incominciare?” domandò stranito l’ispettore. “Ma come? Dice a me di non farmi abbindolare dal fascino femminile e poi lui sembra imbambolato? Ma non è strano questo giudice Corsi?

“Dottoressa Leonardi… da quanti anni lavora alla Masalor?” domandò lui a bruciapelo.

“Da quasi quattro anni”

“Quattro anni?” chiese lui sorpreso e alzando il tono di voce.

“Si, quando sono arrivata a Milano, facevo la commessa in una boutique e nel tempo libero mi divertivo a fare dei bozzetti. Marilù, la proprietaria della casa di moda li ha notati e mi propose prima uno stage e poi un contratto di lavoro”

“Ma lei non è laureata?” domandò ancora lui zittendo Magliani che accennava a una domanda.

“Ma certo che lo sono!” disse Azzurra quasi strillando, poi abbassò i toni “Mi sono laureata in Moda e Design al Politecnico di Milano l’anno scorso, ho lasciato definitivamente la boutique, visto che lavoravo alla maison già da tempo. Marilù, oltre a puntare sulle mie collezioni, mi ha affidato il compito di dirigere gli altri stilisti emergenti che sono il cuore della casa di moda. Come vedi non sono un’incapace” disse perdendo il controllo

Magliani la guardò visibilmente stupito “ma cosa sta succedendo qui?”

Lui tossì e lei aggiustò il tiro “Come vede signor giudice sono molto apprezzata alla casa di moda, Marilù era una donna straordinaria, una donna a cui devo tanto”

“E di suo marito, cosa ci dice?” intervenne anche l’ispettore.

“Felipe? Si erano sposati 7/8 mesi fa, Marilù l’aveva conosciuto durante un viaggio alle Canarie, era un animatore turistico, lei diceva che era stato un amore travolgente, che le dava nuova vita, peccato poi che cinque mesi fa ha scoperto di avere un male tremendo, fulminante, non c’è stato nulla da fare, Lorenzo ancora si dispera, ancora si chiede se abbiamo fatto tutto il possibile per lei”

“Lorenzo Barricati?” domandò lui.

“Si” rispose lei guardandolo per la prima volta diritto negli occhi, mentre con le dita torturava quell’anello che c’era all’anulare sinistro. A quel punto l’altra domanda che Guido aveva in mente non la fece nemmeno. Scontata, ovvia. Stanno insieme.

A proposito di anelli a lei venne subito un’associazione guardando le sue dita “e la fede nuziale?” “Neanche la vera nuziale porta? Andiamo bene

Lui si rese conto di cosa stava guardando lei e quasi fece segno di no con la testa.

“No? Ed ora questo no che significa? Che sono invadente? Che sono inopportuna? Che non cambio mai? No, non cambio mai, posso pure essermi laureata, realizzata professionalmente ed essere soddisfatta sul piano sentimentale, con Guido Corsi e per Guido Corsi io non cambio mai”

“I suoi rapporti con il signor Pérez?” fu Magliani a riportarli alla realtà.

“Era il presidente della Masalor, il mio capo, l’organo decisionale più importante, non avevamo una conoscenza profonda, era un rapporto strettamente professionale, abbastanza impersonale. Lui decideva e a noi spettava eseguire”

“Non era un rapporto collaborativo? Uno scambio di idee, di valutazioni?” osservò lui.

“Poco. Molto poco, Felipe era autoritario, difficile che cercasse il confronto con gli altri”

“Nemmeno con il figlio della sua defunta moglie e sua nuora?” fu lui a domandarlo e lei quasi impallidì

“No, nemmeno con noi” rispose.

“Che strano però” riprese lui grattandosi la testa “Un ambiente creativo, la moda, le tendenze ed un capo autoritario che non si confronta con nessuno e decide solo lui per tutti, non deve esserci stato un bel clima in quest’azienda e lei dottoressa Leonardi come viveva tutto ciò?”

“Io ho sempre cercato di fare bene il mio lavoro, di farlo con tutto l’impegno di cui sono capace e se un’idea non andava bene, me ne facevo venire un’altra e un’altra ancora! Lavorare con Felipe a volte era massacrante, ma io amo quello che faccio e non mi pesa”

“Secondo lei c’era qualcuno che aveva interesse ad uccidere Felipe Pérez?” chiese l’ispettore.

“Uccidere? Come uccidere? Ma non è stato ucciso!” constatò sotto shock.

“Si, invece! Il signor Perez è stato… avvelenato in qualche modo. Ha ingerito qualcosa a cui era allergico” confermò lui “A proposito dottoressa Leonardi lei dove ha trascorso la pausa pranzo del 20 febbraio scorso”

“Ero alla Masalor come sempre”

“Sola?” chiese lui.

“In genere pranzo con Lorenzo, quindi ero con lui”

“Controlleremo” rispose Magliani “Per il momento è tutto dottoressa, la ringrazio molto per la collaborazione, è stata utilissima. Si tenga a disposizione se ci fosse ancora bisogno di lei” si voltò verso Guido che contrariamente a lui non aggiunse una parola.

“Grazie a lei, è stato molto gentile ispettore. Arrivederla” gli allungò la mano, ignorò lui e se andò.

“Cosa ne pensa?” chiese Magliani per stemperare la tensione che era calata in quella stanza.

“Cosa?” domandò Guido a sua volta non avendo capito il suo quesito

“Intendevo questo Pérez non era uno stinco di santo”

“Ma non per questo meritava di essere ucciso, ora scusi ispettore devo andare, voglio il rapporto di questo interrogatorio per stasera” corse via come un matto per raggiungerla “Azzurra… Azzurra”

Adesso mi senti, stavolta parliamo

Non ho nessuna intenzione di parlargli! Non voglio sentirlo! Non voglio sapere niente!

Lei finse di non sentirlo ed accelerò il passo.

“Azzurra!” “Azzurra!” stavolta si sentì chiamare da qualcun’altro di fronte a lei e non era una sola persona, ma due.

“Suor Angela! Davide!”

Ma sono ancora a Milano? O sono finita di colpo a Modena e non me ne sono accorta?

Che tempismo! Mio figlio e suor Angela

“Tesoro, ma quanto tempo? Sei un incanto! Stupenda. Ma, come stai?”

“Bene, bene" rispose alla consorella e poi guardò il suo ometto cresciuto "Davide? Oh mio Dio, Davide ma come sei cresciuto! Sei diventato così… così grande, che bello che sei!”

“Anche tu sei bellissima Azzurra e sarai per semprissimo la mia tata pazzeschissima”

“Oh tesoro” si abbracciarono “e comunque spero te l’abbiamo insegnato che pazzeschissimo non si dice e neanche per semprissimo”

Vocabolario Azzurra Leonardi tata e adesso laureata e dirigente di moda” pensò Guido, li raggiunse puntualizzando subito “avevi un amore smodato per i superlativi assoluti”

“Niente che con una buona grammatica non si sia potuto risolvere” rispose lei senza nemmeno guardarlo.

Lo posso cancellare con la gomma cancellabile? Non lo voglio sentire!”

 Poi si rivolse alla consorella “Suor Angela che bello rivederla. La posso abbracciare?”

“Ma certo, tesoro! Un tempo non me l’avresti, mica, chiesto mi saresti saltata al collo direttamente”

Quante cose avrei fatto un tempo che adesso non farei o non direi più?” si chiese lei

“Le voglio bene suor Angela” e si strinsero commosse.

“Ma come mai siete qui? Vi tratterete molto?”

“Solo pochi giorni. Poi Davide deve finire la scuola a Modena”

“Ah! Capisco”

E Beatrice? Mah, forse è a Modena con l’altro figlio

Con lui, invece, il gelo totale, nessuno sguardo, ne una parola, ne un gesto, nemmeno fosse stato trasparente!

“Azzurra?” l’ennesima voce diversa che ripeteva il suo nome.

“Lorenzo, ciao”

Eh, certo! Per completare il quadro ci voleva Lori, ma cosa ho fatto di male io stamattina per trovarmi qui, così, tra di loro?” pensò Zuri.

“Buongiorno” disse Lorenzo salutando tutti e mettendosi accanto a lei “Amore sono riuscito a liberarmi dalla riunione ed ho pensato di venirti a prendere, ho notato che eri un po’ tesa per l’interrogatorio e volevo starti vicino”

E’ arrivato il principe azzurro” sentenziò Corsi.

“Grazie, hai avuto un pensiero carinissimo Lori”

Amore sei impagabile” osservò lei

Per lui i superlativi assoluti gli sono rimasti però!” rimuginò Guido.

La situazione era piuttosto imbarazzante, carica di interrogativi più o meno velati e più o meno risolti e risolvibili.

“Non mi presenti i tuoi amici, non credo di conoscerli”

Sagace il tipo!” considerò il giudice

“Infatti, lei è suor Angela”

“Ah la famosa Suor Angela, Azzurra mi ha parlato così tanto di lei ed io devo ringraziarla anche se solo ora ho il piacere di conoscerla, lei per la mia futura moglie è stata un vero dono del cielo”

La futura moglie? Lei la sua futura moglie? Devo sopportarla ancora per molto sta manfrina?

“Lui è Davide”

“Ciao! Molto piacere, anche di te so tante cose, il calcio come va? E la batteria la suoni ancora?”

“Si, suono ancora e il calcio va bene, grazie” rispose il ragazzo con poco entusiasmo.

“Ora pure Davide, tieni giù le zampe da mio figlio Barricati! La batteria? Il calcio? Azzurrina mia il vizio di parlare sempre troppo non te lo sei tolta, vero?”

“Lori però così non vale! Non puoi ridirgli tutto quello che ti ho confidato”

“Lasciami indovinare Guido Corsi”

“Ora tocca a me, finalmente!”

“Il giudice Guido Corsi” lo corresse lui allungandogli la mano “il famoso Lorenzo Barricati, di lei so tante cose anche io sa e non me l’hanno raccontante, le ho lette nel fascicolo per la morte di Pérez” osservò lui duro e freddo.

E Guido Corsi  sarà sempre colui che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno”

“Nulla da nascondere signor giudice, può prendere su di me tutte le informazioni che crede, io sono a completa disposizione” rispose con estrema gentilezza Lorenzo.

“Ora credo sia meglio andare caro, ho degli impegni alla maison”

“Azzurra non ti va di venire a pranzo con noi?” chiese Davide “sarebbe bello come ai vecchi tempi”

Oddio amore ma certo che ci verrei a pranzo con voi…” pensò dentro di sé “Ti ringrazio Davide ma non credo sia il caso” rispose ad alta voce

Io invece credo che sia proprio il caso. Ci sono tante cose che devo scoprire Azzurrina” constatò il giudice.

“Amore non li vedi da tanto tempo, è una bella occasione per stare un po’ insieme, perché non sarebbe il caso?” la incalzò il fidanzato.

“Beh, in fondo, Lorenzo ha ragione, farebbe piacere anche a me parlare un po’ con te, sapere del lavoro, di come stai e poi se non ho capito male ti sposi, insomma, ci sono tante cose da raccontarsi” si intromise suor Angela.

Lei guardò lui.

Si lo voglio sapere anche io” pensò Guido rispondendo ad una domanda immaginaria.

Se ci sei tu, non ci verrei nemmeno morta

“Facciamo così questo è il mio numero” Azzurra passò il bigliettino a Davide “oggi purtroppo devo sistemare delle cose alla casa di moda, ma possiamo vederci domani, cosa dite?”

“Ok” lo prese Davide

“Va bene” confermò la consorella.

“Un piacere avervi conosciuto, mi avvio alla macchina amore” si allontanò Lorenzo

“E’ stato bello rivedervi” concluse Azzurra commossa “A domani”

Se ne stava andando, ma poi tornò a guardare loro e soprattutto lui “Ah! Salutami tua moglie e il vostro bambino o bambina” disse con tono sincero e pacato, poi sorrise e corse via.

Loro tre, invece, rimasero a guardarsi stupiti “Ma Azzurra cosa sapeva? Credeva ancora che lui e Beatrice si fossero sposati e avessero avuto un figlio loro?”

L’indomani si accordarono per un pranzo, purtroppo Guido riuscì ad arrivare solo con notevole ritardo e quindi l’atmosfera fu tranquilla e rilassata per lungo tempo, lei, Davide e suor Angela parlarono di tutto, del convento, della residenza universitaria, di Nina, di Margherita che era finalmente diventata medico-legale, della casa famiglia, di suor Maria che poi era il nome che aveva preso Chiara da consorella. Azzurra raccontò del suo lavoro di stilista, degli anni di studio, lavoro e comitive di amici e non fece mistero del suo desiderio di sposarsi e di avere finalmente la sua famiglia, poi toccò a Davide che le raccontò i suoi interessi, le sue passioni, lo sport, la scuola e perfino un feeling in corso con una ragazzetta della sua classe.

“Aveva ragione papà, le donne sono e saranno sempre un mistero”

“Ah, per tuo padre sicuramente tesoro! E lo resteranno sempre!” sentenziò lei in tutta sincerità

“Grazie per la fiducia!” le rispose a tono lui entrando in quel momento nel ristorante “E comunque non posso darti torto! Io non vi capirò mai e tu per me resterai sempre un mistero” lo sguardo di lei passò dallo sgomento per essere stata colta in fallo a parlare male di lui, allo stupore totale per la sua affermazione “e che significa che io resterò sempre un mistero? Cosa c’entro io?

Tornarono ad una conversazione generica, rilassata, tranquilla, poco dopo furono raggiunti da Kate, suo marito Giovanni e la loro piccolina Marianna di sei mesi, Caterina ci teneva ad incontrare suor Angela e a trascorrere un po’ di tempo insieme, circa un’ora dopo Guido rientrò a lavoro e grazie a dei cugini di Kate ed Elisa, Davide fece amicizia con alcuni suoi coetanei ed organizzarono una partitella di calcio.

Un paio di giorni dopo, suor Angela e Davide ripartirono e prima di andare via passarono alla casa di moda per salutarla affettuosamente, Azzurra era davvero felice di averli ritrovati, tre anni prima le sembrava aver fatto la cosa giusta tagliare i ponti con Modena, con quella famiglia che aveva lì e che l’aveva aiutata a crescere, a maturare e a diventare una donna, ora con il senno di poi, pensò di aver sbagliato tanto, non aveva più visto Davide, con suor Angela solo un paio di telefonate in tanti anni, non vedeva più Nina da quando se ne era andata via e perfino con Margherita aveva rallentato quasi del tutto i rapporti, si era data anima e corpo allo studio, al lavoro, alla relazione con Lorenzo, alle sue care amiche che le erano state tanto vicino, tutto sempre e solo per un motivo: lui!

O meglio lui, Beatrice, il loro matrimonio e la famiglia che aveva costruito insieme, per lei non c’era posto, decisamente.


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