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Autore: Kiarachu    11/06/2013    2 recensioni
Avete presente il momento nel film dove Megamind (come Bernard) confessa a Roxanne che nessuno lo voleva a scuola? E che lei ha detto "Peccato che non eravamo nella stessa scuola"
Beh, in questa AU esplorerò la possibilità che Roxanne fosse andata alla scuola di Megamind. Che cosa succederà?
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Megamind, MetroMan, Minion, Roxanne Ritchi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando arrivarono a scuola tutti insieme ci fu un po’ di brusio tra i loro compagni di classe, soprattutto poiché Eiyuu aveva dei vestiti normali, per una volta.
 
“Classe, state calmi! Lasciate che ci dicano cos’è successo, ok?” la maestra disse, con occhi luccicanti, vedendo quella scena: era davvero orgogliosa di loro, specialmente di Wayne.
“Parlerò io, va bene?” Roxanne disse, e Wayne ed Eiyuu annuirono, d’accordo.
Quindi lei cominciò a raccontare cosa fosse successo, ovviamente tralasciando il loro piano per aiutare la maestra e le autorità locali, e furono tutti un poco invidiosi, perché non avevano mai avuto occasione di andare dentro quella Magione.  
 
Emma ovviamente conosceva di più, e quando ci fu la ricreazione andarono in un angolino appartato del cortile, per parlare.
Quando finirono la storia, lei era sia eccitata che spaventata.
“Wow…siete stati fantastici! Ma anche matti! Che cosa sarebbe successo se vi avessero scoperto?” lei chiese, spaventata.
 
Wayne sorrise, e disse, “Li avrei protetti, ovviamente. Anche se son solo un bambino di sei – quasi sette – anni, ho i miei poteri, e son più forte di un uomo forzuto, ed ho anche il dono dell’invulnerabilità, così non avrebbero potuto toccarmi!” lui finì, facendo una posa davvero eroica, questa volta per una buona ragione.
 
“Wow…hai cambiato atteggiamento così velocemente! Mi piace! E tutto grazie a Roxanne…mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi venuta qua”, Emma disse, ponderando tutte le possibilità.
Roxanne pensò per un poco, poi dichiarò, “Magari…mmmh…Wayne avrebbe continuato a infastidire Blue…e Blue…mmmh…in quel caso cosa avresti fatto?” lei chiese, vedendo che Eiyuu aveva cominciato a pensarci.
 
“Mmmh…beh, se i miei progetti fossero andati tutti male come la macchina per poppus-corn, e Wayne avesse continuato a trattarmi come se fossi una minaccia per la classe…magari avrei pensato che il mio destino era di essere un cattivo, e avrei continuato a esserlo, diventando un criminale, poiché vivo in prigione…ahahah…no, è veramente ridicolo! Beh, in ogni caso, ha funzionato per il meglio…” lui finì, sorridendo al gruppo, soprattutto a Roxanne.   
 
“Il tuo destino? Cos’è questa storia?” Roxanne chiese, percependo che era qualcosa d’importante.
E così Eiyuu raccontò loro la sua storia, di come fosse arrivato sulla Terra in quella navicella, e le ultime parole di suo padre, e che credeva che la sua razza credesse nel Destino, o almeno lo pensava.
 
“Sapete…devo controllare… la mia navicella, siccome è anche un’enciclopedia, magari c’è qualche altra informazione…a proposito, Wayne, hai ancora la tua navicella? Magari potremmo controllare anche quella, magari contiene delle informazioni sulla TUA razza!” l’alieno blu disse, sorridendo. 
 
Wayne ci pensò, e annuì. “Ce l’ho ancora…posso recuperarlo, e possiamo vedere se c’è qualche enciclopedia anche lì…buona idea!” lui disse, sorridendo.  
 
La giornata passò normalmente, e parlarono di altre cose, e qualcuno degli altri bambini si avvicinò, per parlare o solo per curiosare, per ascoltare quello che dicevano; poi fecero delle attività scolastiche, e alla fine della giornata Andrew venne per prendere Roxanne ed Eiyuu, per portarli dal direttore.
“Wayne, vuoi venire anche tu?” Roxanne chiese al bimbo superdotato.
Lui annuì, e telefonò a casa per dire ai suoi genitori che era stato invitato a mangiare una pizza fuori, con Andrew e gli altri. Credettero alla bugia, e così andò verso la prigione con gli altri.
 
L’alieno blu prese fuori la videocassetta, contratto e incartamenti disidratati e li reidratò.
Il direttore lesse i file, divenendo molto pallido mentre leggeva. Poi controllarono la VHS, e tutti furono shoccati a sentire le minacce che gli Scott avevano detto alla povera maestra, e dopo di quello, Gordon lesse il contratto, che corroborava il video.
 
“Wow…la tua mamma è una grande attrice! Non pensavo che potesse essere così…malvagia…” Eiyuu disse, dopo essersi ripreso dallo shock: l’altra notte non avevano guardato quella parte.
Il direttore li guardò con aria perplessa, e tutti loro, anche Andrew, gli spiegarono cos’era successo alla Magione. 
 
Wayne parlò a Gordon della faccia che aveva fatto suo padre, quando Eiyuu aveva parlato delle sue invenzioni. “Lui sta pensando già di fare qualcosa di terribile…penso che sia meglio chiamare la Polizia il più presto possibile, per arrestarli…so che suona crudele, ma dopo aver letto quel volume…ugh…voglio essere un eroe, anche se questo significa che i miei genitori finiranno in prigione”, lui disse, con orgoglio, volendo proteggere i suoi nuovi amici, e per la decisione presa.  
 
Gordon era nuovamente impressionato dal cambio di idea di Wayne: non era quel bimbo viziato che aveva conosciuto prima, era davvero un eroe. “Questo è davvero nobile da parte tua, son felice di sentirtelo dire. Ok, siccome non c’è tempo da perdere, chiamerò la Polizia, e anche il mio contatto nel Governo”, lui disse, prendendo il telefono, e digitando il numero della Polizia, e spiegando tutto.
Quindi chiamò il suo contatto nelle sfere alte, e disse che sarebbe arrivato velocemente.
 
Nel frattempo ordinarono una pizza, e mangiarono nell’ufficio di Gordon. Poi arrivò il Capo della Polizia, e l’agente del Governo: era un uomo di colore alto e dalle spalle larghe, indossava occhiali neri, ed era pelato, con un’espressione seria, e indossava un completo classico nero, una camicia bianca e una cravatta scura.
 
“Eccomi qui, Gordon, è un piacere rivederti. Il ragazzo è cresciuto così in fretta!” lui disse, guardando Eiyuu.
Il direttore sorrise e annuì. “Già, Cobra, l’ultima volta che l’hai visto era ancora un infante. Blue, riconosci Mister Cobra Bubbles?” chiese, conoscendo la sua prodigiosa memoria.
Il bambino blu annuì. “Sì, mi ricordo di lui…anche se al tempo non sapevo parlare, ma capivo molto bene. Molto felice di fare la sua conoscenza, Mister Cobra!” lui disse, allungando il braccio, per stringergli la mano.
 
Cobra sorrise di sghimbescio, e strinse la piccola mano blu. “È un piacere parlarti. È un ragazzo così educato. Ok, adesso, fammi vedere quelle carte, per favore, Gordon”, lui disse, seriamente.
L’uomo baffuto gli diede il contratto della maestra, e gli incartamenti, e l’uomo di colore cominciò a leggerli, insieme al Capo della Polizia, e quest’ultimo ansimò di tanto in tanto, leggendo molti nomi di poliziotti, e anche qualche nome di agenti del Governo.
 
Cobra non si scompose nemmeno leggendo quei nomi, e usò un apparecchio speciale per scannerizzare le pagine e “estrarre” i nomi dei suoi colleghi, pensando di leggere meglio il resto dopo, quindi disse, “Sapevo dei miei ex colleghi della CIA, adesso miei colleghi alla divisione speciale dove sono adesso. Prima di venire qua ho messo un controllo telefonico a casa Scott, quando mi hai detto di loro”, lui disse a Gordon, prendendo una valigetta, e aprendola.
 
Gli occhi di Eiyuu luccicarono, vedendo cosa c’era dentro: un kit radio-spia. Cobra sintonizzò l’apparato tecnologico, e sentirono la registrazione; Aidan stava parlando al telefono con loro, “Sì, penso che sia buon materiale per voi…posso chiedere a Wayne di farlo venire qua nuovamente, e poi potete usare quel collare su di lui…sì, quello con l’elettricità…e poi fargli fare apparecchi tecnologici per voi. È senza difese, non come quello stupido marmocchio che è nostro figlio. Ok, quando tornerà a casa glielo dirò, preparate gli apparecchi. Ok…e mi prenderò cura io di Gordon Hudson…sì, posso forgiare qualche evidenza, così non ci metterà i bastoni fra le ruote…ok, ci si vede dopo”, lui finì la conversazione. 
 
Cobra sollevò un sopracciglio, e disse, “La registrazione è di più di questo…c’è un altro apparecchio che sta registrando quello che l’agente diceva…penso che abbiamo abbastanza materiale da arrestarli immediatamente”, lui disse seriamente.
Tutti loro erano shoccati, specialmente Wayne ed Eiyuu, e Roxanne stava carezzando loro le schiene, per confortarli e anche calmare se stessa.
 
“Oh mio dio! Mio padre è davvero MALVAGIO! Sapevo che aveva le mani in molto lavori sporchi, ma questo…! Mister Cobra, spero che lei riesca ad arrestarli adesso, e son pure pronto a testimoniare al processo! Son gente CATTIVA, e si meritano di marcire in prigione!” lui disse, respirando affannosamente.
 
L’uomo di colore annuì. “Sì, e arresterò anche quei miei colleghi, e sì, purtroppo voi tutti dovrete partecipare al processo, anche se è una formalità. Ok, adesso chiamerò i miei colleghi che son già ai cancelli degli Scott. John, hai già chiamato i tuoi uomini?” lui finì, parlando col Capo della Polizia.
 
Lui annuì, e gli comunicò di agire ora, attraverso una radio, e Cobra fece lo stesso.
Quindi aspettarono, i tre bambini e il pesce con un nodo allo stomaco, e dopo un po’, i colleghi di Cobra chiamarono, “Agente Cobra, li abbiamo arrestati, con l’aiuto dell’agente speciale Alfred. Abbiamo arrestato anche i nostri ex colleghi; erano nella casa, con degli apparecchi illegali: i collari di controllo. Adesso li porteremo tutti nelle nostre speciali celle di contenimento, se lei ci da il suo permesso, passo”, lui disse, aspettando una risposta. 
 
Cobra rispose, “Vi sento forte e chiaro, e son d’accordo con la vostra idea, passo e chiudo!” lui disse, finendo la comunicazione, quindi guardando i bambini e gli altri.
“Ok, adesso siete al sicuro. Mmmh…c’è un problema per te, Wayne, dove andrai a dormire questa notte? La casa è chiusa per ispezione, e così non puoi entrare…”
 
Gordon si fece avanti. “Posso ospitarlo io nella mia casa, non penso che mia moglie potrebbe avere qualcosa in contrario, se ti va bene, Cobra”, lui aggiunse, conoscendo tutti i protocolli in situazioni del genere.
 
L’uomo di colore ci pensò per un attimo, poi scosse la testa e disse, “È meglio per lui e per tutti voi stare qui, devo controllare questo contratto e gli altri incartamenti per bene, ho trovato i nomi dei miei colleghi grazie allo scanner speciale, ma è meglio leggerlo bene. Qui siete al sicuro. Mister Ritchi, è meglio se sua figlia stia qui, è troppo pericoloso portarla a casa. Le spiegherò perché domani mattina, ok? Lei può stare qui, ed è meglio chiamare qui anche sua moglie, e anche la tua, Gordon. I miei colleghi possono essere pericolosi…” lui finì, seriamente. 
 
Tutti annuirono, e chiamarono le loro mogli. La moglie di Gordon, Amanda, non fu sorpresa per via del suo lavoro, mentre Lisa all’inizio fu arrabbiatissima, e voleva sapere che cosa era successo, ma alla fine disse che sarebbe venuta alla prigione, solo per scoprire che stava succedendo.
Dopo mezz’ora arrivarono alla prigione, e Cobra, Gordon, e anche i bambini spiegarono loro cosa era successo.   
 
 
Amanda era affezionata a quel bimbo blu, e lo conosceva perché ogni tanto andava alla prigione, per raccontare delle storie ad Eiyuu, e voleva anche poter adottare quel bimbo, portandolo a casa, ma sapeva che era troppo pericoloso.
Andò verso di lui, e abbracciò Eiyuu e anche Wayne, sentendo del suo cambio di idea, e di quello che aveva fatto: lei era davvero orgogliosa di entrambi.
 
Lisa fu shoccata all’inizio, poi DAVVERO arrabbiata. “Roxie! Eri impazzita?! Hai fatto una cosa DAVVERO pericolosa! E Andrew…lo sapevi per tutto il tempo! Perchè non me l’hai detto?” lei disse, stando vicino a Roxanne, e abbracciandola, il suo comportamento in contrasto con le sue parole. 
 
“Mamma, per favore, adesso siamo al sicuro, e papà non te l’ha detto perché…penso che tu avresti chiamato la Polizia, o qualcosa del genere, e pensa a cosa sarebbe successo?” Roxanne disse, in maniera calma, anche se stava ancora tremando per lo shock. 
 
Lisa fece un bel respiro, e pensò a quell’eventualità, quindi, dopo un po’ sospirò. “Ok, hai ragione, ma per favore, non farlo mai più, o potrei avere un infarto!” lei disse, ridendo brevemente.
Roxanne annuì, ma pensò che, con quei due, potesse trovarsi nuovamente in situazioni come quella, di sicuro, in futuro. “Ok, mamma…ci proverò”, lei disse, maliziosamente, facendo la lingua.
 
Lisa roteò gli occhi, conoscendo troppo bene sua figlia. “Almeno dimmelo, ok?” lei chiese, facendo l’occhiolino.
Roxanne annuì, e abbracciò la sua mamma, e Andrew fece lo stesso.
“Ok, domani andrò a scuola a parlare anche alla maestra, e voi parlerete ai media…anche se son sicuro che domani mattina leggeremo qualcosa nei giornali, o lo vedremo in TV, o lo sentiremo in radio.”
 
“Adesso starò qui a leggere questa roba, i miei uomini e gli uomini di John stanno già lavorando nella Magione Scott, per trovare qualche altra prova delle loro attività illegali. Ah…Wayne, c’è qualcosa che dobbiamo sapere? Sai, tipo espedienti, o altro…abbiamo cercato questi documenti per ANNI, e non gli abbiamo mai trovati, com’è possibile?” Cobra chiese al bimbo alieno.     
 
Wayne annuì, e disse, “Sì, ogni cassetto con contratti o documenti ha un congegno di sicurezza: un fondo nascosto. Se il cassetto non è aperto in una certa maniera, il fondo scatta e il contratto “sparisce”. A proposito, Alfred era uno dei vostri agenti speciali? Adesso ho capito perché mi ha procurato quei libri, ed era felice di insegnarmi la legge…ma perché non me l’ha detto?” lui chiese, curioso di sapere.
 
Cobra sogghignò, e rispose, “Sapeva dei tuoi genitori, e voleva che tu imparassi la legge, per aiutarlo quando saresti stato più vecchio, per arrestare i tuoi genitori adottivi. Non te l’ha mai detto perché pensava che tu fossi troppo giovane, ma aveva sbagliato: tu sei già un eroe, anche se devi imparare molte cose, ma c’è tempo…ok, Gordon, penso che sia meglio portarli a dormire, suppongo che siano piuttosto stanchi, e domani avranno una giornata parecchio intensa”, lui finì, sedendosi su una delle sedie, e cominciando a leggere il contratto della maestra.
 
Gordon annuì, e fece segno al gruppo di seguirlo. Uscì dal suo ufficio, ed entrò in un'altra stanza, dove c’erano alcuni letti pieghevoli. Con l’aiuto di Andrew, Lisa e Amanda li aprirono, mentre Eiyuu e Roxanne si mettevano il loro abbigliamento notturno.
 
“Ehm…non ho un pigiama…” Wayne disse in maniera imbarazzata. Amanda sorrise, e prese un pigiama da bambino da una borsa.
“Gordon mi ha chiesto di portarlo…spero che ti vada…” lei disse, dandoglielo: era un pigiama di flanella, con righe bianche e gialle, e il piccolo alieno con superpoteri lo indossò, vedendo che gli andava bene.
 
“Grazie, Mister Hudson…ragazzi, meglio… andare a letto…son molto stanco, nonostante tutto…” lui disse, sbadigliando, e sdraiandosi s uno dei letti.
Gli altri annuirono, e si misero sui letti vicino al suo, Eiyuu abbracciando la sfera di Meen-yawn come un plush, e nel momento in cui appoggiarono la testa sui cuscini, si addormentarono.
Gli adulti uscirono dalla stanza silenziosamente, Gordon andando nel suo ufficio, per aiutare Cobra e John a leggere tutte quelle carte.
 
“Andrew, Lisa, Amanda, è meglio per voi se state con i bambini…non vorrei che avessero dei brutti sogni…son davvero giovani, dopo tutto. Soprattutto Blue, ha spesso brutti sogni sul viaggio verso la Terra…” l’uomo baffuto disse al trio.
 
Annuirono, e andarono nella stanza, sdraiandosi su altri tre letti, sopra le coperte, perchè erano troppo agitati per dormire.
I tre bimbi stavano stranamente dormendo in pace, nonostante tutto quello che era successo il giorno prima, e anche in quella giornata.
Non erano a conoscenza che avevano ricevuto la visita di uno spirito molto speciale: Sandman, uno dei Guardiani.
 
Aveva percepito l’angoscia dei tre, e li conosceva anche molto bene, e così arrivò lì personalmente, diffondendo la sua sabbia dorata sopra i due alieni e bambina umana.
Stavano cominciando ad avere un brutto sogno, e lui non voleva che Pitch apparisse, così era arrivato lì, per fargli avere dei bei sogni.   
 
Quando i tre adulti arrivarono nella stanza, era ancora lì, ma non potevano vederlo, perchè avevano smesso di credere in lui.
Stava sorridendo, vedendo che la sabbia sopra le loro teste stava formando una bella scena: loro quattro – sì, perfino Meen-yawn – che giocavano felici in un prato.
 
Stette lì per un po’, per controllarli, e poi se ne andò, per portare bei sogni anche ad altri bambini nel mondo.
Nel frattempo Gordon, John e Cobra stavano guardando le carte, e il direttore della prigione sospirò, e Cobra chiese, “Cosa c’è, amico mio? Qualcosa ti turba?”
 
Lui annuì, e disse, “Gli Scott saranno messi in prigione, di sicuro, e Wayne finirà certamente in un orfanotrofio…non è giusto…vorrei davvero fare qualcosa…” lui disse, sperando che Cobra avesse qualche idea.
 
Dopo un po’ di tempo l’uomo di colore rispose, “Ho un’idea, puoi adottarlo, assieme a Blue. Tu sei già il suo guardiano legale, e posso chiedere al giudice di dire che sono i vostri figli adottivi, tuoi e di Amanda, tutt’e due. Posso parlare al Governo in modo che lascino in pace Blue, e Wayne può proteggerlo, quando andranno a scuola. Che ne pensi?” lui disse, sorridendo lievemente.
 
Il direttore ci pensò, e annuì. “Sì, è una buona idea, grazie!” disse, per poi riprendere il lavoro di controllo, più sollevato.
I quattro dormirono bene per tutta la notte, e poi arrivò il mattino, e Gordon andò a svegliarli tutti: stava cominciando un'altra intensa giornata.  
  
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