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Autore: Vanilla_91    12/06/2013    15 recensioni
[REVISIONE GRAMMATICALE IN CORSO]
'Sanguccia, ti ho mai detto quanto questa divisa ti stia bene?' disse allungando la mano a palparle il sedere
Sango, la mia migliore amica, divenne rossa dalla rabbia e gli lanciò uno schiaffo.
'Sì, Miroku, non fai altro che dirmelo e dimostrarmelo tutti i giorni e io non faccio altro che ripeterti che NON DEVI TOCCARMI ' esclamò furiosa, mollandogli un'altra cinquina.
Questa è una delle scene che Kagome è abituata a vedere. Lei e Inuyasha sono amici da sempre, non hanno segreti tra loro. A completare la compagnia ci sono Sango, Koga e Miroku. Ma se questa monotonia fosse spezzata da un avvenimento, o meglio da un segreto? Cosa accadrebbe ai nostri protagonisti?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di cuore!'
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- Cosa cazzo c’entra Kikyo?- le domandai esasperato. Non faceva che ripetere cose senza senso..possibile che fosse sotto shock?
- La tua ragazza Inuyasha, quella per cui hai distrutto la nostra amicizia, mi ha spiegato senza mezzi termini le tue opinioni.- mi inveì contro.
Le mie opinioni su cosa? Di che cazzo stava parlando?
Se volevo comprenderci qualcosa dovevo riuscire a farla parlare.
-Bene e sentiamo cos’è che ti avrebbe spiegato?- domandai.
-Tutto ciò che pensi di me..- disse.
Non so dire cosa fu a provocarmi un brivido: forse la sua voce fredda e atona, o forse il dolore che le leggevo negli occhi e le sue lacrime che non cessavano di scendere, ma più di tutto credo che fu la paura a bloccarmi. La paura di non essere, effettivamente, a conoscenza di qualcosa.
-Era necessario che te lo dicesse lei? Sai perfettamente cosa penso di te..- tentai.
-No Inuyasha, forse non mi sono ben spiegata. Lei mi ha raccontato la verità, mi ha detto tutto ciò che tu non hai mai avuto il coraggio di dirmi, tutto ciò che serbavi dentro te. Lei è stata tanto gentile da dirmi cosa realmente pensavi, cosa realmente c’era oltre quella maschera di buon amico.- mi sputò contro.
Ma di cosa diavolo stava parlando?
-Dimmi allora ciò d cui stai parlando perché io non ne ho la minima idea..- sibilai.
Volevo sapere..dovevo sapere!
 
[Pensieri di Kagome]
Osservai la sua espressione..era in fine giunto il momento della verità?
Perché mi chiedeva di ripetergli ciò che Kikyo mi aveva detto? Perché adesso che sapeva che io ero a conoscenza della verità non smetteva di fingere? Perché voleva nuovamente costringermi a rivivere quel dolore? Ma soprattutto..perchè i suoi occhi mi provocavano una stretta al cuore?
Sembravano confusi, indecisi..
Scossi il capo, non dovevo farmi commuovere o altro. Lui per me provava solo pietà..
-Se è ciò che vuoi ti dirò tutto..-
Mi fissò in attesa che continuassi.
-Ricordi la sera in cui uscimmo tutti quanti?- domandai mentre rivivevo quel momento che avevo cercato in tutti i modi di rimuovere dalla mia mente..
Annuì.
-Ricordi il momento in cui rimanemmo sedute al tavolo solo io, Sango e Kikyo?-
Annuì ancora.
-Immagino ricorderai anche che dopo quella sera sono rimasta a casa per tre giorni..- continuai mentre il ricordo del suo stupidissimo sms mi rendeva ancora più furiosa.
-Mi dispiace per quella volta sarei dovuto venire da te.- cominciò.
Sorrisi..un sorriso vuoto.
Immagino di non essere stata un bello spettacolo. Non ho fatto che versare lacrime per tre giorni.- dissi, lasciando emergere tutto il mio disprezzo.
-Cosa? E perché?- domandò facendosi ancora più attento.
-A causa delle parole della tua dolce Kikyo.- confidai.
-C..che cosa ti ha detto?- domandò con tono che mi risultò essere quasi timoroso.
-Kikyo mi ha detto tutto ciò che tu le avevi confidato, mi ha detto che tu..- mi fermai quando sentì la suoneria del mio cellulare.
Inuyasha imprecò mentre io immobile osservavo il nome di Koga lampeggiare sul display..dovevo rispondere? Sicuramente doveva essere preoccupato..
-Pronto?-
 
 
-Kagome? Dove sei? Stai bene?-.
La vidi allontanare il cellulare dall’orecchio infastidita dalla voce squillante e preoccupata di Koga.
Dannazione, quell’idiota sceglieva sempre i momenti meno adatti.. avevo una terribile voglia di prenderlo a pugni.
-Koga..- cominciò lei, ma lui la interruppe di nuovo.
-Kagome, dannazione, dovresti già essere a casa..hai visto che ore sono? Hai idea di quanto io sia preoccupato? Dove sei? Dimmelo, vengo a prenderti subito..- ordinò.
La vidi esitare, sollevò lo sguardo su di me e nel momento in cui lessi incertezza nei suoi occhi presi io in mano la situazione, non le avrei permesso di fuggire da me ancora una volta, non avrei permesso a quel coglione di allontanarci di nuovo. Quella sera avrei ottenuto delle risposte..nessuno mi avrebbe ostacolato.
Mi avvicinai a lei e con un movimento rapido le portai via il cellulare dalle mani.
-Koga?- lo chiamai.
-Inuyasha..- esclamò sorpreso. Ma la sorpresa lasciò subito spazio alla rabbia.
-Che accidenti ci fai con Kagome?- urlò.
-Idiota, dovrei chiedere io a te cosa ci fa lei in giro a quest’ora di notte da sola. Hai idea di ciò che sarebbe potuto accaderle se io non fossi stato qui?-
-Cosa le è successo? Kagome sta bene?- chiese ansioso.
-Certo..- risposi atono. Credeva forse che avrei permesso che le accadesse qualcosa?
-Dimmi dove siete vengo subito a prenderla..- ordinò.
-Non è necessario, ci sono io con lei..- chiarì con tono duro.
- Non mi importa è della mia donna che stiamo parlando. Verrò a prenderla e la riaccompagnerò a casa..-urlò.
Quell’aggettivo possessivo usato nei confronti di Kagome non mi piacque per nulla.
-Non è necessario, resta pure dove sei. Io e Kagome abbiamo un discorso da concludere e con me è a sicuro. La riaccompagnerò io a casa.- spiegai.
- Non farai nulla del genere..io st..- tentò di dire, ma non glie lo permisi.
Con gesto secco e rapido staccai la chiamata e spensi il cellulare infilandolo nella tasca del mio jeans. Ora nessuno più ci avrebbe interrotti..
- Ma che diavolo fai?- mi chiese infuriata avvicinandosi a me probabilmente per riappropriarsi del suo cellulare.
- Mi assicuro che nessuno ci dia fastidio..- le spiegai tranquillo.
- Come osi prendere decisioni anche per me? Perché non hai detto a Koga dove siamo? Sarà senza dubbio infuriato e preoccupato.- urlò.
Il sangue cominciò a ribollirmi.. perché doveva interessargli tanto di quel coglione?
- Perché ti importa tanto?- le domandai con l’inutile speranza che lei negasse.
- Ma che domande fai? È del mio ragazzo che stiamo parlando.. Cavolo, dopo quello che è accaduto prima sarà furioso..- continuò.
Le sue parole attirarono completamente la mia attenzione.
- Cosa è accaduto?- le domandai.
Sentendo le mie parole si fece più attenta e guardigna.. probabilmente non voleva che venissi a conoscenza di alcune cose. Da quando Kagome stava attenta a quello che diceva a me?
Come aveva fatto tutto a cambiare così? Come eravamo arrivati fino a quel punto?
Sospirai, mi imposi di restare lucido e calmo. L’unica cosa che volevo in quel momento era chiarire definitivamente quella spiacevole situazione, mettere fine ad una lontananza che, solo ora capivo quanto, mi aveva logorato.
- Su, parliamone con calma.- tentai.
- Dovrei tornare a casa. È tardi!.- reclamò poco convinta.
- Diresti di no anche se ti offrissi la cioccolata calda che tanto ti piace?-
Mi fissò per alcuni secondi, probabilmente indecisa sul da farsi. Se la conoscevo bene non avrebbe mai rifiutato una cioccolata calda.
- D’accordo, ma facciamo in fretta..- acconsentì.
Un sorriso mi si disegnò sulle labbra..il momento della verità era arrivato.
Ci avviamo, camminando silenziosamente, alla mia moto. Quando salì dietro di me attesi che si aggrappasse a me per partire, non appena notai che stava tentando di reggersi alla sella una sensazione di gelo mi colpì. Eravamo davvero arrivati a questi livelli? Addirittura non voleva nemmeno più toccarmi?
- Reggiti, Kagome..- le dissi con tono, forse, un po’ troppo brusco.
Desideravo sentire le sue braccia stringersi intorno al mio petto, avevo bisogno di quel contatto. Più che mai in quel momento capì di aver bisogno di lei.
- Non preoccuparti, sto bene così..-
Ghignai, se non voleva collaborare l’avrei “costretta” io.
Accelerai di colpo e, proprio come da me previsto, per non cadere Kagome si aggrappò a me. Non indugiai oltre accelerai e un sorriso mi incurvò le labbra..anche correre in moto con lei mi era mancato.
- Dove stiamo andando?- mi urlò per farsi sentire.
- Ti porto dove fanno la migliore cioccolata calda di Tokyo..- risposi
- Pensavo saremmo andati al solito posto..- mi disse lei confusa.
Si stava ovviamente riferendo al bar che eravamo soliti frequentare. Quanti pomeriggi avevamo passato seduti, a ridere e scherzare, ai tavolini del [..]? Mi sembrava passata un’eternità. Eppure la sola cosa che rivolevo erano quei momenti, quella sintonia e quella sensazione di completezza che solo con lei riuscivo a sentire..Semplicemente rivolevo Kagome.
- Ti porto in un posto nuovo- le risposi.
Lei si limitò ad annuire prima di poggiare nuovamente il viso contro la mia schiena. Sì, decisamente rivolevo la mia Kagome.
 
 
Scendere dalla moto senza permettere che la gonna si sollevasse più del dovuto risultò essere un compito difficile. Sorrisi quando riconobbi il posto in cui mi aveva portata..Susumo faceva davvero le migliori cioccolate calde della città.
 -Vieni, ti offrirò la miglior cioccolata che tu abbia mai bevuto.- gongolò.
-Conosco bene questo posto.- mi limitai a rispondere con tono neutro.
-Sei già stata da Susumo?- mi domandò sorpreso.
Credeva forse di essere l’unico a poter entrare in quel posto? E poi in città ormai conoscevano tutti quel bar; ne era prova la marmaglia di ragazzi lì dinnanzi appostata nonostante la tarda ora.
-Certamente..-
-Con chi ci sei venuta?- mi chiese squadrandomi.
-Con Koga, ovviamente..- dissi scrollando le spalle.
- Già..- si limitò a rispondere lui indurendo lo sguardo.
Facendoci largo in quel caos di persone riuscimmo finalmente a raggiungere l’ingresso del bar. Il mio umore si fece ancora più cupo quando ad avvicinarsi a noi fu la cameriera che continuava a fulminarmi con lo sguardo ogni volta che andavo lì.
-Inuyasha- squittì la brunetta come un’oca in calore.
Si avvicinò rapidamente a noi, o meglio ad Inuyasha, e ignorandomi completamente si fiondò tra le sue braccia scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
Cominciai ad innervosirmi..insomma ma che modi erano quelli?
-Ciao, Mayo..- la salutò allegro lui.
Quando si allontanarono mi stizzì non poco nel vedere lo sguardo furbo e malizioso di Inuyasha. Lo conoscevo troppo bene, quando aveva quell’espressione dipinta in volto significava che era intenzionato a portarsi a letto la ragazza di turno. In questo caso la simpaticissima cameriera..
L’idea mi infastidì più di quanto fosse lecito.
-Senti, se hai da fare io me ne torno a casa.- esclamai stizzita.
I due sembrarono improvvisamente ricordarsi di me e, in particolare, la “simpaticissima Mayo” sembrò accorgersi della mia esistenza.
-Ma tu non sei quella che viene qui spesso con Koga?- domandò con sguardo indagatore.
-Esatto.- risposi stizzita.
Tornò a concentrarsi su Inuyasha e, con fare scherzoso, gli schiaffeggiò il braccio.
-Voi due birbantelli non avete perso il vizio di scambiarvi le ragazze.- disse rivolta a lui ma fissando me con sguardo divertito.
-Non è come pensi..- mi affrettai a precisare.
Non avevo nessuna intenzione di essere scambiata per il giocattolino di turno..
-Eppure pensavo che con Kikyo avessi messo la testa a posto.- continuò divertita lei.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Ovunque andassi, chiunque incontrassi non faceva altro che ricordarmi del rapporto tra Inuyasha e Kikyo. Più volevo dimenticare e più ero costretta a ricordare.
-Basta adesso! Io vado via. Buona serata.-esclamai furiosa.
Mi voltai con l’intenzione di andare via. Sarebbe stato meglio essere aggredita da qualche altro maniaco ubriaco piuttosto che stare lì a sentire i discorsi riguardanti la coppia del secolo.
Con mia enorme sorpresa, un braccio di Inuyasha mi circondò le spalle attirandomi contro un torace solido e caldo.
-Ti chiedo scusa non volevo certo rovinarti la serata facendola arrabbiare.- continuò la brunetta sempre più divertita e compiaciuta della situazione.
Cazzo, ma non c’era nessun tavolo da servire o pulire? Perché era ancora lì?
-Mayo, credo tu abbia frainteso la situazione. Kagome non è la troietta di turno, lei è la mia migliore amica.- precisò con tono duro.
Nonostante la soddisfazione immediata che provai per il modo in cui aveva zittito l’antipatica cameriera, fu difficile trattenermi dallo scoppiargli a ridere in faccia. La sua migliore amica?
Aveva forse rimosso tutto ciò che era accaduto durante quei lunghi mesi?
-Oh..- squittì “quella”.
Si, l’ avevo appena ribattezzata col nome di “quella”.
-Se la vedi spesso qui con Koga è perché loro..-cominciò a dire ma poi si bloccò.
Sentì la presa sulle mie spalle farsi più accentuata e cogliendo l’occasione per vendicarmi sia dell’uno sia dell’altro continuai io la sua frase.
-Perché siamo fidanzati. Si, io e Koga siamo fidanzati..- dissi riservandole il sorriso più falso che potesse uscirmi.
“Quella” mi riservò un’occhiataccia e senza aggiungere altro ci indicò un tavolo spiegandoci che una ragazza sarebbe arrivata subito per prendere le ordinazioni.
-Perché sei così arrabbiata?- mi domandò qualche minuto più tardi mentre, anche lui, sorseggiava la sua cioccolata calda.
Lo guardai stralunata e ancor più irata. Avrei potuto fargli una lista molto lunga di tutti i motivi che avevo per essere così arrabbiata quella sera.
-Dobbiamo parlare, Kagome..- continuò senza attendere la mia risposta.
La sua quasi imposizione mi infastidì ancora di più.
-Non ti sembra di essere un tantino egocentrico e prepotente?- domandai con tono cattivo.
- Cosa?- mi domandò sorpreso.
Di certo non era abituato a quel genere di reazioni da parte mia ma, come gli avevo già detto anche al compleanno di Miroku, io non ero più la stessa Kagome di tre mesi prima.
-Hai capito bene, Inuyasha. Mandi a puttane la nostra amicizia per Kikyo e poi dopo avermi letteralmente ignorata ed evitata per ben tre mesi ricompari pretendendo di avere spiegazioni e non so cos’altro. Quindi, ti ripeto la domanda. Non ti sembra di essere un egocentrico prepotente?-
La sua risposta non si fece attendere.
-È probabile, ma sappi che non andremo via di qui finché non avrò ottenuto tutte le risposte che cerco.- replicò con tono duro.
Lo osservai per diversi minuti. Era determinato e ben conoscendo la sua testardaggine e la sua caparbietà sapevo che diceva il vero.
Non avevo forse io stessa sognato sperato e desiderato quel momento per mesi? Perché volevo continuare a tenermi dentro tutto il dolore, la frustrazione, la rabbia e la collera? Chissà che gettandogli dietro tutte le risposte che tanto desiderava non  fossi riuscita anche a “buttar via” i dannati sentimenti che provavo per lui.. Tentar non nuoce.
-Bene. Da dove vogliamo partire?- domandai tentando di assumere un tono fermo e deciso.
-Cos’è accaduto tra te e Kikyo quella sera?- domandò.
Partivamo non certo con la domanda più facile, ma esitare non aveva senso.
-Kikyo mi ha aperto la mente facendomi vedere oltre la tua maschera..- cominciai.
-Cioè?- chiese lui tentando di restare calmo.
Presi un bel respiro e gettai via tutto il veleno che mi aveva intossicato e consumato in quei mesi.
-Mi disse che tu gli avevi raccontato un po’ del passato della mia famiglia, del legame che ci univa e di come una volta cresciuti questo legame fosse per te diventato pesante ed asfissiante. Mi accusò di essere la causa dei litigi con tuo padre e infine mi fece chiaramente intendere che tu non stavi aspettando altro che il momento adatto per dirmi tutto ciò..- dissi.
Nello stesso momento in cui tacqui, avvertì il solito vuoto allo stomaco che mi coglieva ogni volta ripensavo o riparlavo di quella storia. Non era accaduto ciò che speravo. Parlarne non mi aveva fatto stare meglio, aveva riaperto, per l’ennesima volta, ferite mai del tutto rimarginate.
-Non mi stai mentendo, vero?- mi domandò atono mentre le sue mani si serravano a pugno.
-Ti risulta che io abbia mai mentito?- domandai stizzita per quella domanda.
- Perché?-
Lo fissai confusa.
- Perché, cosa?-
Che stupida! Mi ero illusa che lui negasse tutto, che mi dicesse che erano tutte bugie e lui invece se ne era uscito con un insensato “perché?”.
-Come cazzo hai fatto a crederle?- quasi urlò.
Sobbalzai sorpresa dalla sua veemente reazione.
-E..e questo cosa significa?- domandai atona.
Voleva forse anche scaricare la colpa a me adesso?
-Come hai fatto a credere alle sue parole? Credi davvero che io potessi pensare questo di te? sei la persona a cui voglio più bene al mondo, Kagome.-
Le sue parole per un attimo mi bloccarono, mozzandomi il fiato in gola, ma la rabbia tornò a prevalere su tutto.
-Davvero mi stai chiedendo come ho fatto a crederle, Inuyasha? Non credi che le sue parole fossero troppo vicine alla realtà?-
- Avrà chiesto informazioni su di te.-
- Davvero? E come si spiegherebbe il fatto che lei era a conoscenza delle continue litigate tuo e di tuo padre?-
Lo vidi aprire le labbra pronto a rispondere, ma poi tacque.
Si alzò rapidamente mi afferrò per un polso e dopo aver lasciato i soldi per pagare la nostra consumazione sul tavolo che mi trascinò letteralmente via.
-Dove stiamo andando?- domandai cercando di liberarmi dalla sua presa. Fu un tentativo inutile.
-Non agitarti. Qui dietro potremo parlare tranquillamente..- mi disse fermandosi e trascinandomi vicino ad un muretto.
-Kikyo sapeva delle litigate tra me e mio padre perché glie ne ho parlato io. Ma tutte le altre cose sono frottole, Kagome- proclamò guardandomi negli occhi.
- Come faccio a crederti, Inuyasha?- domandai chinando il volto. Mantenere un contatto costante con quegli occhi ambra richiedeva troppo sforzo e la delicata discussione che stavamo affrontando meritava la mia totale attenzione.
- Cazzo, Kagome, non potrei mai dire cose del genere su di te..-
- Il tuo comportamento non combacia con le tue parole..-
- C..come?-
- Hai capito bene! Dopo quella volta, Inuyasha, mi hai ignorato per tre maledettissimi giorni senza degnarti di chiamarmi. Subito dopo è stata la volta del party a casa tua dove mi hai trattata come la più umile delle tue serve, mi hai poi criticata, nascosto molte cose ed infine allontanata.. di quali altre conferme credi avessi ancora bisogno?- domandai trattenendo a fatica le lacrime.
Il suo gesto, ancora una volta, mi colse di sorpresa. Mi afferrò per un polso e mi attirò tra le sue braccia.
- Mi dispiace, mi dispiace davvero, sono stato un emerito coglione. Io, Kagome, ho sbagliato, ma ti giuro che non ho mai detto quelle cose sul tuo conto. Tu eri e sei ancora per me la persona più importante. Mi sei mancata da morire Kagome, ti rivoglio nella mia vita.-
Le sue parole mi fecero tremare. Quante volte avevo desiderato sentirle in quei tre mesi? Ma adesso era troppo tardi. Mi staccai a fatica da lui.
- È tardi, Inuyasha. Come credi che potrei andare d’accordo con la ragazza che tanto ami se è la persona che più odio al mondo?- quasi urlai.
- Io non la amo, Kagome..-
- E credi che questo mi renda felice? Hai gettato via senza ritegno tutti questi anni trascorsi insieme per una persona che per te non conta poi nemmeno così tanto. Non credi che sapere ciò mi faccia stare ancora peggio?-
- Io l’ho capito tardi, Kagome. Ho lasciato Kikyo subito dopo il compleanno di Miroku. Lei non conta nulla per me, tu, Kagome, non puoi davvero credere che se avessi dovuto scegliere..-
Scegliere? Fu probabilmente quella parola a farmi scattare.
- Basta non dire altro!- urlai. -Basta Inuyasha, per stasera ho già sentito anche abbastanza..- dissi senza nemmeno guardarlo in volto.
-No, Kagome, devi ascoltarmi..- cominciò lui con tono deciso.
Quando sollevai il volto ad incontrare il suo, fu probabilmente la visione delle mie lacrime che lo fece esitare.
- T..ti prego non piangere..-
-Ti prego portami a casa.- lo pregai svuotata di tutte le mie forze.
- Ma..- ritentò lui.
- Ti prego, non ora..- singhiozzai.
Lui annuì, mosse un passo verso di me probabilmente con l’intenzione di consolarmi, ma quando mi vide arretrare di diversi centimetri si fermò, mi fissò e sospirò.
-D’accordo, ti riporto a casa ma ti prego non piangere più..- mi disse con tono supplichevole.
Annuì e mi asciugai le lacrime.
Ci avviammo alla moto e senza dire null’altro mi riaccompagnò a casa. Fermò la moto sotto la ripida scalinata del tempio. Scesi e gli restituì il casco.
- Kagome, sappi che non considero affatto chiuso questo discorso..- mi disse.
Lo fissai, avrei voluto dire qualcosa, ma la gola secca e la mente vuota mi impedirono di formulare un qualsiasi genere di frase. Mi limitai a sillabare un “ciao” atono prima di risalire velocemente le numerose scale. Mi fondai dritto nella mia camera ignorando le parole preoccupate di mia madre e mio nonno. In quel momento non volevo sentire nessuno: né mia madre, né mio nonno, né tanto meno Koga. Tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che volevo, era dormire ed estraniarmi dalla mia vita complicata almeno fino al mattino successivo. Al diavolo tutto e tutti.
I miei pensieri per tutta la notte ruotarono, però, intorno a degli occhi d’ambra e al ricordo di tutto ciò che era avvenuto quella sera.
-Inuyasha- fu sospirando il suo nome che mi addormentai.
 
 
Girarmi e rigirarmi nel letto non mi provocava nessun tipo di sollievo. Se, dopo circa tre mesi, trascorrere un po’ di tempo solo con Kagome mi aveva riempito di gioia tutto ciò che avevo saputo e il ricordo dei suoi occhi colmi di dolore e disperazione non mi concedevano pace.
Strinsi i pugni, in quel momento, le mie priorità erano due: fare un bel “discorsetto” con Kikyo ma soprattutto riavere Kagome.
Rivolevo Kagome al mio fianco..a qualunque costo.
 






Angolo autrice: Salve gente, o forse dovrei dire buonanotte xD
Durante le mie lunghissime e noiosissime giornate di studio sono riuscita a ritagliarmi uno spazietto per aggiornare :) Probabilmente molte di voi si aspettavano qualcosa in più da questo capitolo, ma mi sembrava troppo facile, oltre che poco credibile, che le cose si risolvessero in modo così facile ed immediato tra i due..inoltre che sfizio ci sarebbe stato? :D
Volete un piccolissimo spoiler per il prossimo capitolo? Vi accontento :)
Koga vorrà un bel pò di spiegazioni, Inuyasha non mollerà la presa e la poverina che, come al solito, ci andrà di mezzo sarà niente meno che la nostra Kagome :D
Detto questo, voglio dire grazie a tutti coloro che continuano a seguire la mia storiella e un ringraziamento speciale a tutti coloro che continuano a recensire invogliandomi a cercare di fare sempre meglio! Grazie davvero :)
Baci Vanilla ^^
   
 
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