CAPITOLO 13
Inattesi sviluppi di
un atteso sclero
.
Le costole
gli fanno male a tal punto da fargli dubitare seriamente di averne almeno una
integra. E le lacrime, Dio, vede tutto sfocato ed ha le guance zuppe.
- Va’ al
diavolo, Lupin. –
E quando
si rende conto di cosa gli è stato detto, è troppo tardi per fermare Samantha.
- Ma
dove…? –
Chiede ad
alta voce, rispondendosi immediatamente dopo.
Sirius.
.
Cammina a
passo spedito, i pugni stretti lungo i fianchi ed un prurito incessante all’avambraccio
sinistro.
Non è il momento. Non è il luogo.
- Cerco
Sirius. –
Annuncia
ad un gruppetto di Grifondoro.
Sguardi
smarriti, nessuno sa risponderle.
- Merda. –
Mugugna,
allontanandosi quasi di corsa dai ragazzini senza nemmeno un saluto o una
risposta. Cammina voltata in dietro, sperando di vedere da qualche parte Black.
Ed ogni volta che torna a guardare avanti, fa sempre a malapena in tempo prima
di sbattere contro qualcosa o qualcuno.
Il
veritaserum non le ha elargito superpoteri, ma le ha acuito i sensi.
Ed inizia quasi a credere che non
sia stato così male berne un bicchiere di tale portata.
Fa giusto
in tempo a scattare a destra, evitando di sbattere contro un Corvonero. Per
finire dritta sul piede di una Serpeverde.
-
Maledetta idiota, sta’ attenta a dove vai! –
Alza gli
occhi al cielo, fa un saltello indietro e prova a scartare la ragazzina per
riprendere la sua ricerca.
- Non così
in fretta, sai! –
Una mano
della ragazzina le stringe malamente il braccio destro, impedendole di
procedere.
E’ troppo.
Senza
nemmeno pensarci mette una mano sulla gola della ragazza, stringendo quel tanto
che basta a farle capire che NON è uno scherzo, ed iniziando a spingerla senza
troppo riguardo contro un muro.
Con la
mano, nuovamente libera dalla presa, tira fuori la bacchetta, puntandola sulla
croce degli occhi di quella che – dopo un po’ c’è finalmente arrivata – altri
non è se non la piccola, altezzosa mocciosa dei bagni.
- Non
voglio perdere tempo con te. –
Le dice
con tono asciutto, allentando la presa.
- Questa
me la paghi. –
Evidentemente,
non è stata sufficientemente chiara.
- Piccola
mocciosa irriverente, lascia che ti spieghi una cosa. Sono di tre anni più
grande di te, ed ho alle spalle sette anni di incantesimi. Potrei farti cose
che non immagineresti mai, nemmeno nei tuoi peggiori incubi. E sono
maledettamente arrabbiata. Pensi che sia il momento più adatto, per venire a
darmi fastidio? –
Sgrana gli
occhi, sinceramente preoccupata.
Perché i
Tassorosso sono pacioccosi e non se la prendono mai.
Perché far
arrabbiare un Tassorosso vuol dire passare il limite.
Perché nessuno
sa cosa voglia dire far arrabbiare un Tassorosso.
Mai e poi mai, far arrabbiare una
persona calma. Non sai mai cosa possa combinarti.
.
- Sam! –
Sirius è
sconcertato.
Perché
svoltare un angolo e sentirsi dire che Samantha Perkins ha chiesto di lui, è
già un duro colpo.
Ma vedere
la già citata Samantha Perkins tenere al muro una Serpeverde, è roba da
fantascienza.
- Sirius.
–
La
ragazzina viene mollata immediatamente. C’è un bagliore sinistro, negli occhi
della Tassorosso.
E il
giovane Black capisce, finalmente, tutti i discorsi di James su quanto sia
eccitante vedere Lily imbestialita e pronta a dar battaglia. Ha l’effetto di
una droga, sente l’adrenalina che scorre a mille nelle sue vene, gli da alla
testa.
Sorride a
mezza bocca, porgendole una mano.
- Mi
cercavi? –
La
Tassorosso annuisce, raggiungendolo in un paio di falcate e dandogli uno
spintone da record.
- Dobbiamo
fare quattro chiacchiere. –
.
Cammina a
passo spedito, trascinandolo per un polso attraverso i corridoi del quinto
piano. Tira pugni alle porte semi-chiuse, accertandosi che nessuno sia nei
paraggi.
- …Cos’hai
detto che dobbiamo fare? –
Samantha
lo incenerisce con un’occhiata, decidendosi finalmente ad entrare in un’aula
deserta. Spinge malamente Sirius, facendolo arretrare.
E poi
inizia a passeggiare su e giù, visibilmente livida di rabbia.
- Perché
l’hai fatto? –
Sbotta ad
un certo punto, cogliendo totalmente impreparato Sirius.
- …Prego?
–
- Hai
sentito. –
- Ma non
ho capito la domanda. –
Prende
fiato a denti stretti, fermandosi ad un passo dal prendere a sberle il giovane
Black.
- Ti ho
chiesto perché l’hai fatto. –
- Fatto…
Cosa? –
.
Finalmente,
Samantha Perkins decide di poter urlare.
.
- Sei un
deficiente! –
- Ma che
ho fatto? –
- “Che ho
fatto”? “Che ho fatto”?! Mi hai
torturato! Per mesi! Non un attimo di pace, non un attimo di respiro! Mi hai
reso la vita un inferno!! E per cosa?! Per niente, ecco per cosa! Sei un totale
idiota, un esondato nel cranio, un neurolabile! E non ho nemmeno il coraggio di
chiederti perché tu abbia deciso di darmi il tormento, perché forse non
capiresti nemmeno la domanda! –
E’ livida
di rabbia.
- Vacci
piano… -
Borbotta,
leggermente offeso.
Samantha
prende fiato.
Forse l’effetto di quella broda sta
svanendo.
- Allora
rispondimi. Perché l’hai fatto? –
E Sirius
deglutisce rumorosamente, non sapendo dove andare a parare.
.
Dirle che
è bellissima e si è innamorato di lei al primo sguardo?
Schifoso
materialista, conta più il mio aspetto di quella che sono realmente?!
.
Dirle che
è rimasto colpito dalla sua intelligenza?
…Ma mi credi
totalmente scema?! Sono una Tassorosso, se volevi un genio potevi andare a
cercartelo tra i Corvonero!!
.
Dirle che
hanno un sacco di cose in comune?
Brutto deficiente che
altro non sei, non abbiamo mai parlato per più di cinque minuti in croce! Si
può sapere in base a cosa pretendi di conoscermi?!
.
…E allora?
.
- Hai… Hai
un buon profumo. –
Sbarra gli
occhi, spalancando la bocca inorridita.
- Profumo?
–
Annuisce.
-
Profumo?! –
Nuovamente
un cenno di assenso.
-
PROFUMO?! –
Arretra,
seriamente spaventato.
- Sei…
Sei… SEI UN IDIOTA! TOTALE! PER DEL PROFUMO! IO… TU… NON PROVARE AD AVVICINARTI
MAI PIU’ A ME! –
- Andiamo,
capisco che è una motivazione cretina… Ma non penso sia saggio optare per una
soluzione così drastica… -
- STA’
ZITTO! NON VOGLIO PIU’ VEDERTI, NEMMENO IN CARTOLINA, NEMMENO PER SBAGLIO! –
Si
avvicina a lui, dandogli una botta alla spalla sinistra ed osservandolo con gli
occhi che lanciano lampi.
E, forse
un po’ per tutti i discorsi di James che ormai lo hanno traviato, forse perché
Samantha così repellente non lo è mai stata… O forse in virtù del solito,
maledetto, tossico odore che percepisce, Sirius non riesce a fare a meno di
afferrarla per le braccia, studiando minuziosamente il suo volto.
- Cosa
dia-
- Ti
voglio baciare. –
- EH?! –
Ha uno
sguardo da invasato, molto inquietante.
- Voglio
baciarti. –
E
Samantha, che di certo non brilla per spina dorsale, già inizia a calmarsi,
pensando che in fin dei conti è solo un bacio, no? Posso ammazzarlo benissimo
pure dopo.
- Perché?
–
…Ma sai che sei proprio demente,
Sammy, tesoro?
- Perché
io ti piaccio, e con questo maledetto profumo mi stordisci, e mi mandi su di
giri. E il fatto che tu sia furente rende le cose più divertenti, sì. –
Sbianca,
arrossisce, il cuore le salta diversi battiti ed inizia ad avere le
palpitazioni.
Tutto
contemporaneamente.
- Io non
credo che sia il momento più indicato. –
La osserva
stranito, come si potrebbe osservare uno scienziato che, di fronte ad
un’assemblea di premi nobel, afferma candidamente che la terra è piatta.
La osserva
come si osserverebbe un idiota, in parole povere.
- Non me
ne frega assolutamente nulla, voglio baciarti e lo farò. –
- …E se io
non volessi? –
Adesso la
sta guardando come se fosse totalmente folle.
Peggio mi
sento.
- Sam,
cuore di mamma tua, non diciamoci balle. Io ti piaccio, ogni volta che parliamo
vai in palla perché ti imbarazzo. Ed adesso non verrai a dirmi che stai
tremando perché ti faccio paura, vero? –
Vorrebbe
annuire. Dio, quanto vorrebbe potergli dire che la sta terrorizzando.
Ma il
veritaserum non le permette di inventarsi bugie di tale portata.
Per cui,
seppur a fatica, seppur riluttante, fa cenno di no con la testa.
- Appunto.
Vedi, il corpo umano secerne determinati ormoni, in reazione a stimoli esterni.
Se io ti terrorizzassi, avresti l’adrenalina a mille, nel sangue. E intendo solo quella. Tu invece oltre
all’adrenalina emani feromoni. Sai cosa sono? –
Nuovamente
un cenno negativo.
- Sono gli
ormoni femminili. Le femmine dei mammiferi li secernono quando – uhm, come dire
– sono attratte da un maschio della loro stessa specie. –
Sirius usa
un tono sereno, nel parlare. Se non fossero ancora in una posizione alquanto
imbarazzante, Samantha potrebbe trovare una spiegazione del genere
interessante. Potrebbe anche essere invogliata a chiedere lui cosa cavolo ne
sappia di queste cose, e come faccia ad avere un olfatto così sviluppato.
- Sei
sotto effetto di veritaserum? –
- Mh-hm. –
Lui la
guarda, chinandosi ulteriormente verso di lei.
- Vuoi che
ti baci? –
Lo
bisbiglia a malapena, facendole solletico sul viso. Lei lo guarda, smarrita.
Magari sta svanendo l’effetto…
O magari posso riuscire a
ribellarmi.
Magari…
- Sì. –
…Magari era solo questo, che
aspettavi. Poter addossare la colpa ad altre persone, uscendone illesa; anzi,
come vittima.
Il giovane
Black sorride, poco prima di poggiare leggermente le sue labbra su quelle della
ragazza.
.
A Samantha
tornano in mente le parole di Remus.
- Ci saranno solo piccole…
Variazioni. A livello caratteriale. –
.
Perché di
norma, non afferrerebbe con una mano un lembo della camicia del ragazzo, per
tenerlo più stretto a se.
Non gli
circonderebbe la vita con l’altra mano libera, accarezzandogli quella piccola
fascia di pelle estremamente sensibile. Non abbandonerebbe l’orlo della camicia
per andare ad accarezzargli il volto e a calcare leggermente con il pollice sul
mento di lui per fargli capire che ok, baciarsi a stampo è tanto tenero e
puccioso, ma sarebbe carino anche considerare l’ipotesi di rendere l’esperienza
un tantino più interessante.
.
Infatti,
non lo fa nemmeno ‘sta volta. Ci pensa Sirius.
.
E lei,
imbarazzatissima, riesce solo ad arrossire come un semaforo quando si
allontanano. Vorrebbe scappare, allontanarsi per andare a seppellirsi da
qualche parte.
Non trova
nulla di meglio da fare che abbassare la testa, nascondendosi tra le braccia di
lui, col suo mento che le punta leggermente sulla nuca.
- Sai,
James ha ragione. –
- Cosa? –
Borbotta,
ancora stordita.
- Mi ha
sempre detto che baciare una ragazza arrabbiata è il modo migliore per farla
calmare. –
…Oh, vero.
Dovresti essere arrabbiata.
ARRABBIATI! UCCIDILO!
- Di’ a
James che novantanove volte su cento quella che ti ha proposto è una missione
suicida. –
- E
quell’unica volta? –
Sospira.
- Ci trovi
una deficiente come me che, non solo riesci a calmarla, ma riesci anche a
renderla instabile sulle gambe. –
Si scosta
leggermente, osservandola con attenzione. E’ rossa in viso, visibilmente
incapace di auto-imporsi un battito regolare… Ed effettivamente si sta tenendo
a lui con insolita tenacia.
-
Instabile? –
Annuisce.
- Se mi
lasci cado. –
- Non
intendo farlo. –
Le
sorride, poco prima di chinarsi leggermente, fino ad arrivare con la faccia
all’altezza del suo seno.
- Cosa…
Che hai intenzione di fare?! –
Chiede con
voce allarmata. Sirius ridacchia.
- Porto la
principessa dovunque mi ordini. –
Si volta
di scatto, le afferra le cosce e la issa sulle spalle, tenendola a cavalluccio.
- Dove
vuole andare, madame? –
Samantha
ci pensa un po’, prima di sogghignare.
- Nei
sotterranei, fido destriero. –
- Ma… Ma!
Ci sono sei piani da fare! Tutte scale! E alle scale piace cambiare! Roba da
impazzire! –
- Ti pare
che non lo sappia? Su, su, che dopo dovremo andare nella torre di Astronomia, e
poi nel parco, e poi in guferia… Eh, quanta strada abbiamo da fare! –
- Intendi
farmi fare su e giù per Hogwarts per tutto il giorno? –
- Anche
due o tre di fila, mio caro. Ti ricordi? Hai diversi mesi di torture e
sfinimenti da farti perdonare. –
Chiosa con
tono affabile Samantha, tirandogli un leggero calcetto allo stomaco come se
fosse veramente a cavallo e dovesse spronare un puledro particolarmente
ostinato.
Sirius
sbuffa, decidendosi a partire.
- Aspetta,
che ho paura di non tenerti bene… -
Fa un
saltello sul posto, allacciando le mani sulla schiena coi palmi rivolti verso
l’alto, in diretta coincidenza con le terga della Tassorosso.
- Ehy! –
- “Ehy”
tu, semmai! Vuoi per caso cadere? –
- No, ma-
- Ma un
corno. Su, l’hai detto tu che abbiamo un bel po’ di posti da visitare… -
Il giovane
Black fa un altro saltello, partendo a passo di marcia per i corridoi.
E nel
vederli passare, più di un professore resta basito a vedere la scena.
Remus
Lupin, poi, alla disperata ricerca dell’amico che – quasi sicuramente –
dev’essere rimasto ucciso nella furia devastatrice di Samantha, può provare le
gioie di un embolo, nel vedere sfrecciare il suo compagno di casa, dormitorio e
talvolta letto – quando James ha bisogno del letto per stare con Lily,
l’inquilino del piano di sopra è costretto a dormire in giacigli non suoi, con conseguenti
maledizioni lanciate un po’ a lui ed un po’ a Potter – con a cavalluccio sopra
la suddetta furia devastatrice, che ridono come schizoidi per il parco di Hogwarts.
.
.
Gaha!
Sono tornaaataaaah!! *w*
Le
vacanze natalizie sono estremamente proficue, sìsì! Gioisci, mondo! *.*
Capitolo
lunghetto, svolgimento abbastanza demente, ma sorvoliamo. U////U Mi vergogno
come una ladra per l’ultima parte, non so descrivere certe sceneh! *Chris corre
a nascondersi*
.
Per
il resto.
Piccole
note, tanto per fugare possibili dubbi: non abituatevi a Samantha così
spigliata, dai prossimi (pochi, lo giuro! ç_ç) capitoli tornerà la piccola
ameba che amo tanto e sulla quale adoro accanirmi;
poi,
donneh, il fanservice è una nobilissima attività… Ma vedete di scoprire per
conto vostro cosa sia! XD
.
Commenti
sempre graditi, of course.
.
Devotamente
Vostra,
Christine
Black
(91
preferiti, 91 preferiti!
*Chris
fa danza del vampiro*)