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Autore: LoveJulie    13/06/2013    7 recensioni
Come ci si sente ad essere stata lasciata niente poco di meno che da Harry Styles, il ragazzo più carino e conteso della scuola?
Una merda, sul serio. Però se analizziamo attentamente la realtà dei fatti, si arriva ad una conclusione: io non sono stata affatto mollata.
Ah no, allora sei stata tu a mollare lui? Sei grande! Chissà come si sarà sentito…
Frena, non è vero nemmeno questo.
Dai, dimmi come stanno realmente le cose, in fondo sono qui per conoscere la storia, non per giudicarti. Prometto che starò muta come un pesce.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo ventisette.
 
Ho passato una settimana a sentirmi in colpa per ciò che avevo fatto a Jake. Mia madre ha detto che è normale che mi senta così male. Lasciare una persona è sempre una cosa dolorosa per entrambe le parti. 
La mattina di qualche giorno dopo, mentre stiamo andando a scuola, ne parlo con Melanie. 
«…È stato orribile dover lasciare Jake, ma ora…»
«Ora potrai finalmente metterti assieme ad Harry!» Esclama la mia amica, raggiante. 
Io ci penso un po’ su, come se fino a quel momento non mi fosse passato per la testa. Io ed Harry, finalmente. Sorrido involontariamente. 
«Avete già parlato?» Chiede Melanie, appoggiandosi ad un muretto mentre siamo davanti all’entrata della scuola, ancora semideserta. 
«Parlato di che?» Domando, come se fossi appena tornata dal mondo dei sogni. La mia amica mi guarda eloquente. 
«Indovina, Elle? Dovresti dire ad Harry che hai finalmente lasciato Jake, e che ora lui deve lasciare Chelsea la stronza, e metterti assieme a lui. Così vivrete felici e contenti.»
La mia amica ha ragione. Oggi, non appena vedrò Harry, andrò dritta da lui, in qualunque posto si trovi, lo prenderò per le spalle, lo bacerò con trasporto… Prima però dovrò portarlo alla mia altezza. Altrimenti l’unica cosa che bacerò di lui sarà il petto. Comunque, poi gli dirò chiaro e tondo di lasciare quella stupida oca bionda e mettersi con la sottoscritta.
«Mia madre sapeva che Jake non sarebbe bastato per dimenticare Harry. Dice che non bisogna sforzare una cotta. Perché l’amore arriva quando meno te lo aspetti, magari in un momento in cui credi che tutto vada male, che nessuno ti amerà mai.»
«Be’, tua madre ha ragione.» Conviene Melanie. «Vedi per esempio te ed Harry. Chi l’avrebbe mai detto che ti sarebbe cominciato a piacere un ragazzo come lui?»
«Già. All’inizio era tutto ciò che in un ragazzo non sopportavo. Adesso invece, lo voglio più di ogni altra cosa. Ho scoperto un lato di lui che fino a qualche mese fa non pensavo nemmeno potesse avere.»
Melanie mi guarda accennando un sorriso, che non sembra essere molto convinto. La guardo corrugando la fronte. Capisco che c’è qualcosa che non mi dice, ma muore la voglia di fare. «Mel, a cosa stai pensando?» La incito, cercando di non farle notare il mio tono leggermente preoccupato. Ho capito che c’è qualcosa che non va. La mia amica sembra essere cambiata da un momento all’altro.
«Mm? No nulla, Elle, non ti preoccupare. Stavo solamente pensando...»
«Pensando a cosa?» Le chiedo. Nel frattempo la campanella e suonata, e assieme alla mia amica mi dirigo verso gli armadietti, posti al secondo piano dell’istituto. La ragazza al mio fianco continua a rimanere in silenzio, pensierosa. Dopo aver preso i miei libri, l’accompagno a prendere i suoi.
«Senti Elle, potrò sembrarti dura, ma ho bisogno di dirtele queste cose. Di avvertirti. Harry può sembrarti cambiato quanto vuoi, può sembrarti un ragazzo serio, non quello che vuole divertirsi, come ha dimostrato fino ad adesso. Non voglio che tu ci rimanga male. Quindi, evita di farti coinvolgere troppo. Lo dico per il tuo bene, davvero… Harry è stato con tante ragazze di questa scuola, e trovo difficile il fatto che cambi da un giorno all’altro. Tutto qui.»
«Tu… tu non sai cosa mi ha detto, quel giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta Melanie» le dico. Il tono della mia voce si è leggermente indurito, quasi involontariamente. «Non puoi sputare sentenze così, senza conoscere davvero una persona. Io lo conosco Harry, e non è più il ragazzo che tutti voi pensate che sia. Io, credo di averlo cambiato.» L’ultima frase la sussurro. 
Credo di averlo cambiato. Sì, io l’ho cambiato. L’ho reso il fantastico ragazzo che è ora. In realtà lo è sempre stato, ma ci è voluto un po’ prima che questa parte di lui uscisse allo scoperto. Con questi pensieri per la mente mi allontano verso la classe di biologia, lanciando un ultima occhiata a Melanie, che ricambia, dispiaciuta.
 
Non ci posso credere che quella che pensavo fosse la mia migliore amica, abbia detto quelle cose. 
Durante le prime ore di lezione, la mia mente è completamente occupata dalle parole di Melanie a proposito, che non fanno altro che girare vorticosamente, confondendomi. Non mi sembra vero che abbia detto quelle cose… non sapevo che avesse quella considerazione di lui, che la pensasse così, non me ne aveva mai parlato e non mi era sembrata restia a vedere me ed Harry, assieme. 
Certo, Jake le piaceva, ma era stata proprio lei a spronarmi a lasciarlo se non ero felice assieme a lui… Possibile che… no, sono passati mesi ormai da quando Mel mi aveva confessato la sua cotta per il riccio, da quando non faceva altro che parlarmi di lui, del numero delle volte in cui respirare giornalmente. Non può provare qualcosa per lui. Sta assieme a David adesso, e sono felici per quanto ne so.
Non può essere…
Scuoto la testa, come per scacciare quel pensiero dalla mente. Che stupida che sono, a Melanie non più proprio Harry, non credo che…
«Non è d’accordo con l’affermazione di Edgar Allan Poe, signorina Grant?» Il professore si posizione davanti al mio banco, guardandomi contrariato. «È per caso diventata un filosofo?» Dopo le parole del professore, ancora immersa nei miei pensieri, rimango in silenzio. Dopo un attimo, torno alla vita reale. «Harry che?» Mi lascio scappare, mordendomi subito dopo la lingua.
«Edgar Allan Poe, le ho detto.» Mi risponde il professore, visibilmente scocciato.
È la seconda volta che mi scappa il nome di Harry in un momento e contesto, poco appropriati. Direi che quel ragazzo non fa bene alla mia salute mentale, già molto precaria di suo.
 
Fortunatamente riesco ad evitare altre figuracce per il resto delle ore antecedenti alla pausa pranzo. Quando la campanella suona mi alzo velocemente e mi dirigo verso l’aula ristoro, al nostro solito tavolo, che raggiungo dopo qualche minuto. Man mano che mi avvicino riesco a distinguere Jess e Thomas, David, Melanie e ovviamente - l’ho notato prima di tutti - Harry. Questa volta, da solo. Sul mio volto compare un sorriso luminoso. È la prima volta dopo settimane che accanto a lui non c’è Chelsea la cozza. 
È praticamente un miracolo. 
Qualcuno lassù mi deve amare proprio tanto, penso alzando gli occhi al cielo in un gesto di ringraziamento. 
Dopo aver preso da mangiare, mi dirigo di nuovo perso il tavolo dei ragazzi, con un largo sorriso stampato in volto. Mi siederò vicino ad Harry, lo bacerò come se niente fosse e tutto andrà bene.
Il sorriso mi muore sulle labbra quando noto Chelsea la stronza, seduta al mio posto. Non è possibile che Harry la voglia ancora attorno. Fino a trenta secondi fa non c’era, e potevo definirmi la ragazza più felice e più fortunata del mondo. 
Ora se mai sono la più sfigata, e anche la più arrabbiata, devo aggiungere.
A passi pesanti mi dirigo verso il tavolo dove sono gli altri, sbatto letteralmente il vassoio, facendo saltare Jess dallo spavento, e attirando l’attenzione degli altri.
«Elle! Mi hai fatto prendere un colpo!» Esclama la mia amica, ancora con una mano sul petto.
«Scusami.» Rispondo distratta, iniziando a mangiucchiare ciò che ho nel piatto. Non che abbia fame. Mi è passata non appena ho visto Chelsea. Mi si è proprio chiuso lo stomaco.
Non sono gelosa, comunque. Affatto. 
Voglio solamente prenderla per i capelli e… e… 
Ah, è così che pensa una ragazza gelosa? Okay, okay. Mi calmo. 
Chiudo un attimo gli occhi e prendo un respiro profondo. 
È la peggior pausa pranzo della mia vita. 
Melanie non parla, e ovviamente io non parlo a lei. Si limita a lanciarmi sguardi di scusa. Harry ha probabilmente capito che sono arrabbiata con lui, oltre che con Chelsea, ovviamente. Non capisce come mi sento ogni volta che li vedo assieme, quando lei cerca di baciarlo, gli si avvinghia come un polpo. È fastidiosa, molto fastidiosa.
David cerca in vano di parlare con la sua ragazza, senza ottenere nulla. Invece Jess e Thomas continuano a spostare lo sguardo da me a Mel, ad Harry, perplessi.
Se non fossi arrabbiata questa scena sarebbe davvero esilarante.
Dopo vari minuti passati in silenzio, Harry si gira verso di me, sorridendomi. «Che ti prende Elle?» Mi sussurra. In risposta gli lancio uno sguardo torvo, come ad intimargli di stare zitto. Senza dire una parola il riccio si alza, intimandomi di fare lo stesso. Scuto la testa. Col cavolo che lo seguo. «Dio, per favore Elle, non comportarti da bambina.» Dice in tono irritato. 
Okay, forse ha ragione, ma questo non gli da il diritto di mettermi in imbarazzo davanti a chiunque, con quelle parole. Lentamente mi alzo, e mentre Chelsea ci guarda sbalordita senza dire una parola, io ed Harry ci dirigiamo verso il giardino della scuola.
«Allora, cosa ti succede Elle? Perché ce l’hai con chiunque?»
 «Be’, da dove vogliamo incominciare?» Chiedo, con un tono di voce leggermente sarcastico. «Ce l’ho con Chelsea perché continua a starti attorno, quando l’unica cosa che dovrebbe fare è sparire dalla faccia della terra. Ce l’ho con Melanie perché ha insinuato che...» Mi blocco.
«Ha insinuato che cosa?» Mi domanda Harry. Non riesco a dire altro.
«Niente di importante.» Mento. Gli occhi del ragazzo che ho davanti nascondono un velo di preoccupazione, e questo mi fa sorridere. Il fatto che si preoccupi per me mi scalda il cuore, ogni volta. Sul mio volto spunta un lieve sorriso. Mi avvicino a lui, gli metti una mano dietro il collo e lo avvicino a me, regalandogli un dolce bacio a fior di labbra. 
«E questo cosa significa?» Mi chiede lui.
«Significa che ho lasciato Jake, perché l’unico ragazzo con cui voglio stare sei tu, Harry. Fin dall’inizio.» Ammetto, aspettando una qualunque risposta da parte sua.
Il riccio davanti a me socchiude le labbra come se stesse per dire qualcosa, dopodiché le richiude e sposta lo sguardo dai miei occhi, portandolo in un punto indefinito del giardino. Dopo quel suo semplice movimento, il mio cuore inizia a battere all’impazzata, come se già sapessi cosa sta per dirmi il ragazzo. Mi allontano leggermente da lui, iniziando a mordermi nervosamente il labbro inferiore. «Harry per favore, dì qualcosa. Qualunque cosa.» Lo supplico.
«Io… senti Elizabeth. Non sono sicuro di ciò che è successo. Perché hai lasciato Jake? Perché non me lo hai detto prima di fare tutto questo?» Le sue parole bruciano come uno schiaffo. Chiudo un attimo gli occhi, poi li riapro e li inchiodo ai suoi. «Come perché ho lasciato Jake? Mi sembra che fosse la cosa più giusta, ma soprattutto ciò che volevamo entrambi. Mi stai dicendo che non volevi arrivassi a fare ciò?»
«Non ti sto dicendo questo. Solo che... non so se potresti mai essere felice con me. Tu mi piaci molto, ma sei diversa da tutte le ragazze con cui sono uscito. Non voglio farti soffrire, tutto qui.» Dichiara, poi cerca di avvicinarsi a me. Faccio un passo indietro, cercando di trattenere le lacrime che stanno per uscire. 
«Non vuoi farmi soffrire? Lo hai fatto Harry, da quando hai lasciato che ti baciassi per la prima volta.» Gli dico, cercando di mantenere un tono di voce basso.
«Io... mi dispiace.»
Gli dispiace, è solo quello che sa dirmi? Senza lasciarlo finire mi allontano, tornando in mensa. Lui mi segue a sua volta, cercando in tutti i modi di fermarmi. Appena entriamo di nuovo nella mensa, mi avvicino al tavolo, raccolgo distrattamente le mie cose, ignorando gli sguardi straniti di tutti i presenti. «Che ti prende Elle?» Mi sussurra Jesse. Non le rispondo.
Nel frattempo Harry ci ha di nuovo raggiunti. «Aspetta un attimo, Elle. Non te ne andare ti prego, lascia che ti spieghi meglio.»
«Non c’è niente da spiegare Harry, lasciami in pace.» Questa volta urlo, attirando l’attenzione della maggior parte delle persone attorno a me. 
Dopo aver raccolto le mie cose, mi allontano da quel luogo diventato opprimente, trattenendo a stento le lacrime. 










Spazio autrice:

Lo so, sono in ritardo. Un immenso ritardo, e mi dispiace. Mi dispiace anche per il capitolo, perché non è una meraviglia. 
Oh, e mi dispiace anche per quello che è successo nel capitolo, però ve lo avevo accennato in precedenza, no? 
E si capiva che sarebbe successo anche leggendo il piccolo prologo, ve lo ricordate? :) Ecco, praticamente questo è ciò che Elle ha raccontato.
Però, non è finita qui! :D Non potrei maaai lasciare la povera Elle così triste e sola... quindi continuerà ;) 
Be', spero che le cose per lei si mettano meglio, e spero che vi sia piaciuto almeno un pochino! Prima di lasciarvi, devo per forza ringraziare quelle ragazze che mi hanno aggiunta agli autori preferiti ** ossia, Carlotta Bucks, Stocazzoxx e Sere_Styles. Mi avete fatto piangere dalla felicità. :') Già che ci sono, consiglio a tutte di passare dalle loro storie, tutte molto diverse e soprattutto molto originali! :)
Ultima ma non meno importante, ingrazio sempre le ragazze che leggono, recensiscono e tutto il resto! A presto (questa volta sul serio)! :D

 
  
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