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Autore: Sprjng    13/06/2013    9 recensioni
"Vuoi sapere qual'è il mio problema?" mi chiese Harry.
"Tu vuoi conoscermi. Nessuno ha mai voluto conoscermi."
-
"Credevo che.. fossimo amici."
"Amici." disse solamente.
"Sei seria?" mi chiese poi.
"Faith, non voglio una cazzo di amica del cuore, capiscilo."
"Sei troppo ottuso per accettare il fatto che qualcuno ti voglia bene."
-
"Dobbiamo parlare."
"Tu mi piaci, io ti piaccio. Ci piacciamo." disse Louis divertito.
-
"Credo di essermi innamorato di te."
-
Una storia tormentata, romantica e perchè no, anche comica.
La storia di Faith.
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Never leave the group.»

Mi avvicinai e senza bussare minimamente, la spalancai.

Entrambi fecero un salto all'aria.

Lei era abbassata e stava mettendo le sue cose sotto il lavandino.

Lui era praticamente dentro la doccia a sistemare,probabilmente, lo shampoo e quelle cose la.

"Ehi Faith." disse venendomi incontro sorridente.

Io lo ignorai e guardai in basso, verso di lei.

"Già, io sono Faith, la sua ragazza." dissi.

Lei si alzò.

"Io sono Candice, piacere." mi sorrise.

"Che volevi?" mi chiese Louis.

"Perchè? Vi ho disturbati?"

"No, assolutamente." mi sorrise.

Perchè sorrideva così insistentemente? Cosa mi stava nascondendo, mh?

No, basta Faith.

Non mi diventerai mica paranoica adesso, eh no.

"Non stavate facendo niente di importante?" continuai.

"No." disse uscendo dal bagno e prendendomi la mano, trascinandomi fuori.

Stava forse cercando di allontanarmi dalla scena de crimine?

Troppi C.S.I, Faith.

"Stai bene?" mi chiese preoccupato, forse vedendomi tesa.

"Sisi." scossi al testa come per allontanare la voce di Harry che continuava a ripetermi di non fidarmi di lui.

Mi guardò poco convinto.

"Adesso vado.. vado nella mia stanza." dissi indicando indecisa la porta alle mie spalle.

Lui annuì.

"Ci vediamo a cena." dissi per poi uscire.




"Dov'eri?" mi chiese Harry, appena mi vide entrare.

"Io?" chiesi, essendo un tantino disconnessa.

"Vedi qualcun'altro nella stanza?" disse guardandosi intorno ridendo.

"Ero.. da Louis e Nate." dissi andando a sedermi sul mio letto.

"Non ti dimenticare di Candice." disse divertito.

"E chi se la dimentica." dissi sottovoce, ma lui riuscì a sentirmi lo stesso e si mise a sghignazzare.

Lo preferivo scorbutico a questo punto.

"Ragazzi tra poco dobbiamo scendere per la cena." ci informò Judy, quando rientrò in stanza.

Mi alzai dal letto.

"Ok, allora vado in bagno a prepararmi."

Afferrai dei vestiti puliti e feci ciò che avevo appena detto.

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La sala del ristorante dell'albergo, era enorme e piena di tavoli.

Individuai i nostri professori che ci pregavano di non far confusione e di accomodarci a sedere.

Però non trovai i ragazzi e continuai a guardarmi intorno fino a quando due mani non si posarono sui miei fianchi.

Mi voltai.

"Zayn!" gli sorrisi, ero felice di vederlo.

Sembrerà stupido, ma in un certo senso mi mancava.

Durante il viaggio non avevamo mai parlato e solitamente passavamo poco tempo insieme.

"Vieni al nostro tavolo?" mi chiese.

"Certo."

Mi fece guidare da lui.

In realtà i nostri tavoli erano due vicini, eravamo troppi per stare seduti in uno solo.

Anche perchè, senza fare nomi, Louis Tomlinson e Nate Cooper, avevano invitato Candice a sedersi con noi.

Per questo io sgattaiolai tra Liam ed Emma.

"Harry?" mi chiese quest'ultima.

"Non saprei, penso che sia con Jazmin. Perchè?" chiesi curiosa.

Loro non mi domandavano mai di lui.

"Boh, pensavo che sareste scesi insieme, ma ti ho vista da sola." disse facendo spallucce.

La verità era che ci stavo lontana di proposito, per evitare battute irritanti su Candice.

"Faith, la stai guardando male." mi disse Liam all'orecchio.

Io, che mi ero incantata, mi voltai confusa verso di lui.

"Cosa?"

"Perchè stai fulminando Candice?" continuò divertito.

"Io?" sgranai leggermente gli occhi.

"Si, tu." rise.

"Non è vero.."

"Sei gelosa, eh." disse mettendomi un braccio attorno le spalle ridendo.

"Liam, ti devo dire una cosa." disse seria.

Lui assunse un'espressione preoccupata.

"Dimmi."

"Non qui." non volevo che ci sentissero gli altri.

"E dove?"

"Non lo so, ma devo parlarti."

"Faith, tutto bene?" sembrò diventare ancora più preoccupato.

Io rimasi in silenzio senza dire niete.

"Ehi, che confabulate voi due?" ci chiese Louis ridendo.

Liam mi tolse subito il braccio da attorno le spalle.

"Niente." disse poi, fingendo un sorriso.

La professoressa si alzò in piedi attirando la nostra attenzione.

"Allora ragazzi, per prima cosa, benvenuti a New York City." disse felice, provocando un boato stile stadio tra gli studenti.

"Per questa sera rimarremo in hotel, sarete stanchi per il viaggio e domani vi voglio belli freschi. Quindi, a letto presto. Visiteremo il Metropolitan Museum of Art. E' tra i musei più belli e importanti del mondo e visitarlo, ci occuperà quasi tutta la giornata."

Ci alzammo, pronti a salire nelle nostre stanze.

Ma prima che riuscissi a seguire il gruppo dei nostri amici, Liam mi afferrò il polso tirandomi indietro.

"Lasciali salire, vieni con me." disse trascinandomi verso una stanza lontana dall'uscita.

Capii poi che si trattava del bagno.

Abbassai la tavoletta del water e mi ci sedetti sopra.

"Dimmi."

Liam si abbassò sulle ginocchia di fronte a me.

"In pratica.. Harry mi ha detto di aver visto Louis con un'altra ragazza.. ha detto che non facevano niente astruso, però ha detto che si guardavano in modo strano.." iniziai.

"Faith, dove vuoi arrivare?" mi interruppe.

"Fammi parlare. Mi ha descritto la ragazza e mi è sembrata uguale in tutto e per tutto alla ragazza che incontrammo in corridoio tempo fa. Louis mi disse che loro due erano usciti, ma che lui non l'aveva più chiamata.. e stronzate varie. Questa ragazza è Candice e Louis era scocciato oggi, quando ha saputo di dover stare in camera con lei. Ma adesso mi sembra tutto il contrario.."

"Rallenta Faith, mi stai dicendo che pensi che Louis ti tradisca con Candice?" mi chiese sorpreso.

Io annuii impercettibilmente, ma non ai suoi occhi.

"Impossibile." disse alzandosi.

"Andiamo Faith, lui ti ama. Si vede." continuò.

"Lo so, anche io non avevo dubbi. Ma più vado avanti e più mi ingelosisco e divento sospettosa."

"Sei paranoica secondo me. Sta tranquilla, lui.. non lo farebbe mai."

Mi alzai pure io e mi avvicinai all'uscita.

"Torniamo dagli altri." dissi.

Lui mi fermò di nuovo.

"Ti giuro che se ti fa soffrire, lo faccio sparire dalla faccia della Terra." disse serio.

Io non gli risposi, semplicemente lo abbracciai grata, sperando che non ce ne sarebbe mai stato il bisogno.




Stavo tornando alla mia camera, ero sola, Liam era nell'altro corridoio.

Sentii un persona ridere.

Sentii lui ridere.

Quando sentivo la sua risata, il mio mondo si colorava all’istante.

E forse era per questo che lo amavo.

Girai l'angolo e lui era li.

"Louis." dissi avvicinandomi, era al fianco della mia porta.

Mi sorrise.

"Ridi da solo?" gli chiesi divertita.

"Sai che sono un ragazzo allegro." disse venendomi incontro e facendomi ridere.

Mi poggiò le mani sui fianchi e mi lasciò una bacio sulla mandibola, prima di scontrare la sua fronte con la mia.

"Ci siamo visti poco oggi." disse poi.

Io rimasi in silenzio, indecisa se rispondergli in modo sarcastico o indifferente.

"Mi sei mancata." sussurrò.

Oh, ma vaffanculo Harry.

Gli gettai le braccia al collo.

"Pure tu."

Lo sentii ridere contro il mio collo.

"Vieni in camera con me?" mi chiese all'improvviso.

Mi staccai per riuscire a guardarlo negli occhi.

"Ma Louis.. c'è Candice." dissi poco convinta.

"E quindi?"

"E mio fratello." continuai.

"Io da te?" provò a chiedere.

"C'e Harry." dissi.

Sbuffò.

"Poi ci organizziamo, per stanotte ognuno nel proprio letto. E andiamoci ora perchè ho sonno." risi.

Lui mi sorrise e mi baciò una guancia, poi mi seguì mentre mi avvicinavo alla porta.

Convinta che me l'avessero lasciata aperta, portai giù la maniglia accompagnandola con la mano.

Ma era chiusa a chiave.

Guardai Louis sorpresa.

Non potevo bussare, era tardi. In più i professori se ci avessero beccati in corridoio ci avrebbero fatto il mazzo.

"E ora?" gli chiesi.

"Sei costretta a dormire da me." disse felice.

Ma il rumore della chiave che girava nella serratura della porta, lo fece smettere di sorridere.

Un Harry assonnato, in boxer e arrabbiato ci apparse davanti.

"Ehi." dissi con voce da angioletto.

"Hai meno di zero secondi per entrare." disse serio.

"Credo che sia abbastanza grande per decidere da sola." disse Louis nervoso.

Allora Harry uscì sulla soglia e lo guardò dall'alto al basso.

"E' anche camera mia questa e non mi va di alzarmi di notte per aprirle la porta."

Louis fece per aprire la bocca, ma io lo zittii con un bacio e poi mi allontanai.

"Hai ragione Harry, scusami. Buona notte Louis." gli sorrisi.

"Si, notte."

Chiudemmo la porta.

"Scusami." bisbigliai, per non svegliare Judy.

"Non puoi fare come cavolo ti pare." quasi urlò.

"Shh, la svegli."

Accese la luce.

"E' andata a dormire da una sua amica." disse, facendo un cenno verso il suo letto vuoto.

"Ah."

Mi avvicinai all'armadio in cui avevo messo i miei vestiti e presi il pigiama.

"Comunque puoi anche sforzarti di essere più gentile con Louis." dissi nervosa, mentre mi avvicinavo alla porta del bagno.

"Non lo reggo." disse infilandosi sotto le coperte.

Alzai gli occhi al cielo e andai a cambiarmi.

Quando tornai in camera, la luce era spenta, per questo cascai ottantasette volte, prima di raggiungere il mio letto.




Mi rigiravo senza sosta.

Non riuscivo a chiudere occhio.

Ero nervosa per la storia di Candice e in più non avevo mai dormito da sola in camera con Harry.

E l'idea che lui fosse a qualche mentre da me, mi metteva in soggezione.

Mi scoprii, ma mi venne freddo.

Così ripresi la coperta, ma avevo troppo caldo.

Il cuscino era scomodo.

Stavo impazzendo.

"La vuoi smettere di muoverti?" urlò Harry.

Feci un salto all'aria, ero convinta che dormisse.

"Non riesco a dormire." dissi nervosa.

"Neanche io se continui a rigirarti nel letto."

"Ma è scomodo!" mi lamentai.

"Non mi interessa."

"Harry?" lo chiamai.

"Che diavolo vuoi?" rispose, con il suo solito tono burbero.

"Non so fare l'occhiolino."

Capitemi, avevo voglia di parlare e non avevo idea di cosa poter dire.

Ci furono dei secondi di assoluto silenzio.

"Mi prendi per il culo?" disse poi serio.

"No."

La luce venne accesa.

Mi voltai verso il suo letto.

Era seduto che mi guardava scioccato.

Poi scoppiò a ridere, seguito da me.

Quando smise, mi guardò serio.

"Cos'hai Faith?" mi chiese.

Ci pensai.

"Io.. non lo so. So solo che non riesco a prendere sonno."

"Cerca di capirmi, abbiamo deciso di essere amici, non potevo non dirti di Louis." disse sospirando.

Abbassai la testa.

Sentii le sue coperte muoversi e dopo poco lo vidi seduto sul mio letto.

"Ehi.." mi chiamò.

Lo guardai, ma non dissi niente.

Sospirò e poi finse un sorriso.

"Dai, raccontami qualcosa."

Lo guardai confusa.

"Che cosa?"

"Qualsiasi cosa." mi sorrise.

"Ti voglio bene Harry." dissi velocemente.

Fu la prima cosa che mi passò in testa in quel momento.

Lui rimase un pò sorpreso e mi guardò, senza dire niente.

Poi un mezzo sorriso spuntò sulla sua faccia.

"Anche io te ne voglio, Faith."




"Susu, muovere il sedere ragazzina!" mi urlò divertita la professoressa, mentre mi spingeva.

Lei stessa aveva deciso che saremmo andati a piedi al museo.

Gli autobus non le andavano troppo a genio, a quanto pare.

Trascinai il mio zainetto sulla spalla e cercai di aumentare il passo, dato che ero l'ultima della fila.

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Mi voltai a destra, mentre superavo gli altri studenti e vidi Harry e Jaz.

Quella mattina ci svegliammo nello stesso letto, il mio.

La sera prima avevamo parlato per quasi tutta la notte, addormentandoci poi insieme.

Riconobbi il ciuffo di Zayn, feci un ultimo sforzo e poi mi attaccai al suo zaino.

Lo sentii ridere.

"Ormai siamo arrivati, Faith." disse svoltando e sinistra, pronto a salire le scale che ci avrebbero portati all'entrata.




Ero completamente con la faccia spiaccicata sulla spalla di Liam, mentre la nostra guida ci illustrava il significato di un'inquietante statuetta, la quale doveva essere una sottospecie di donna.

"Faith, dov'è Louis?" mi chiese Zayn.

Io alzai le spalle in risposta, dato che non ne avevo idea.

"Lo stavo cercando anche io." disse Nate.

"Cercavo anche Candice, ma non la trovo." continuò poi, facendomi sobbalzare.

Liam mi guardò preoccupato.

"Sono spariti entrambi?" chiesi nervosa.

"Faith, respira." disse Liam a denti stretti per non farsi sentire dagli altri.

"Respira un cazzo, Liam." sbottai.

Mi staccai da lui e mi allontanai dal nostro gruppo, in cerca di quell'ebete del mio ragazzo.

Se li avessi trovati insieme, giuro, che il mondo avrebbe dovuto fare a meno di altre due persone.

Cominciai a girovagare per il museo a passo svelto.

"LOUIS?" lo chiamai, facendo voltare ogni persona.

"TOMLINSON?" continuai ad urlare.

Poi mi sentii strattonare.

Mi voltai e un uomo della sicurezza mi stava stritolando il braccio.

"Signorina, è in un museo, non urli." mi disse arrabbiato.

"Mi scusi tanto se sto cercando il mio ragazzo, che probabilmente è con una ragazza, che evidentemente non sono io." sbuffai.

"E mi lasci." dissi liberandomi dalla sua presa.

"Vuole che l'aiuti a trovarli?" mi chiese.

"No, grazie."

Mi voltai e continuai a camminare.

Mi ero anche persa.

Il mio telefono vibrò nei jeans, un messaggio.




Da: Harry.

I tuoi amici mi hanno detto cos'è successo, dimmi dove sei.




Ma perchè i miei amici non si fanno un anfiteatro di cazzi loro?

Infondo, a loro, Harry, stava anche antipatico.




Destinatario: Harry.

No.




Se c'era una faccia che adesso non volevo proprio vedere, questa era la sua.

Se ero diventata così paranoica lo dovevo solo a lui.

Mi sentii tirare indietro improvvisamente.

Mi voltai e la sua faccia da cazzo era proprio li.

Spiegatemi cosa ho fatto di male.

"Come hai fatto a trovarmi?" gli chiesi nervosa.

"Faith, sei l'unica cretina in tutto il museo che indossa una maglia giallo canarino." disse lui serio.

"Oh, ma vaffanculo Harry." gli dissi, per la prima volta, per poi allontanarmi.

"Non parlarmi così, ragazzina." disse, ritirandomi indietro.

Alzai gli occhi al cielo.

"Adesso tu vieni con me e torniamo al nostro gruppo." si impose.

"Harry, non puoi chiedermi di dar retta a quella guida, che mi spiega cosa facevano i primitivi per sopravvivere, mentre Louis è in giro a divertirsi con Candice. Ok?"

"Non te lo sto chiedendo infatti." mi disse.

Io respirai profondamente e con tutta tranquillità, decisi di proseguire le mie indagini.

"Faith, ascoltami." mi fece girare verso di se.

Sbuffai.

"E' inutile che lo cerchi. Siamo nel museo più grande di New York, cosa ti aspetti? Di trovarlo dietro l'angolo avvinghiato a Candice?" mi chiese.

Lo guardai male, lo fulminai.

"E' tutta colpa tua!" lo colpii sulla spalla.

Lui sobbalzò sorpreso.

"Sei uno stronzo, Styles. Dovevi farti gli affari tuoi!" continuai a colpirlo senza sosta, pur sapendo che lui, grosso com'era, non sentiva niente.

"Perchè me lo hai detto? Sto impazzendo per colpa tua!"

Harry mi afferrò i polsi.

"Calmati Faith!" mi urlò.

"Ormai te l'ho detto e sono ancora convinto di aver fatto la cosa giusta."

Mi divincolai dalla sua presa e riuscii a farmi lasciar andare.

"Faith!"

Non era stato Harry a parlare, era lui, conoscevo bene la sua voce.

Mi voltai ed era li in piedi, in tutta tranquillità, che mi guardava.

Tranquille, non mi dimentico di Candice, esattamente al suo fianco.

"Dove diavolo eri?" gli chiesi nervosa.

"Ehi, sei arrabbiata?" mi chiese con il suo solito tono spensierato e allegro, mentre mi si avvicinava.

"Tu che ne pensi?" alzai il tono della voce.

Rise.

"Beh, mi sembri abbastanza incazzata."

"Louis, sono seria, non sto scherzando."

Respinsi la sua mano, quando cercò di appoggiarla sul mio fianco.

"Dov'eri? Ti ho cercato ovunque."

La sua espressione divenne, finalmente, seria.

"Ero qua in giro. Ma che ti prende?"

"Mi prende che invece di startene in giro con quella, dovevi essere con noi. Sai, quando si va in gita, non si lascia mai il proprio gruppo."

"Ha ragione signorina Cooper, non si lascia mai il gruppo." disse la professoressa, che adesso ci guardava a braccia conserte.




Ed ecco perchè, quel giorno, mentre i nostri compagni se ne andarono in giro per New York, rimanemmo in albergo per punizione.






SWAAG.

non so da dove cominciare.

- dalle scuse per il ritardo.

- dalle scuse per il capitolo di merda che ho scritto.

- dalle scuse per il titolo che ho scelto, fa veramente pena.

partiamo dalle scuse.

SCUSATEMI.

avevo detto che in estate avrei aggiornato più spesso, il problema però è stato proprio nello scriverlo.

mi sono bloccata e non sapevo come continuarlo, ecco perchè fa così schifo.

non venitemi a dire che è bello come sempre, perchè so che ne ho scritti di migliori.

comunque, nello scorso capitolo, ci sono state 15 recensioni, 15.

ceh.. quindici, qui-ndi-ci.

non ne ho mai ricevute così tante qui su EFP, quindi GRAZIE, davvero :')

adesso mi dileguo, spero di aggiornare presto.

un bacio,

Michi x






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