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Autore: Marti Lestrange    14/06/2013    6 recensioni
La mia prima Rose/Scorpius, scritta in risposta alla sfida lanciata da Aniva BurningIce sul gruppo FB "Fanfiction Challenges".
Dal testo:
{Rose Weasley prese una decisione drastica e assolutamente certa: dimenticare quelle vacanze estive. Sì, le avrebbe dovute dimenticare, sia per la sua stessa sanità mentale, sia per quella delle persone che la circondavano quotidianamente, come i suoi cugini Dominique e Albus o la sua amica Cornelia¹. Sì, avrebbe dovuto rimuovere tutto, dimenticare, fare come se niente fosse realmente successo.
Sì, non aveva davvero permesso a Scorpius Malfoy di… insomma… Non aveva davvero fatto… Proprio con Malfoy, per giunta!}
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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One shot partecipante alla challenge lanciata da Aniva sul gruppo Facebook “Fanfiction Challenges”.

 

 
{Fandom: Harry Potter.
Pairing: Rose/Scorpius.
Prompt: vacanze estive.}

 
A Flaqui e Aniva,
perché questo è il loro OTP <3

 
 
 

 

˜Rose Weasley prese una decisione drastica e assolutamente certa

 
 
 
 
Rose Weasley prese una decisione drastica e assolutamente certa: dimenticare quelle vacanze estive. Sì, le avrebbe dovute dimenticare, sia per la sua stessa sanità mentale, sia per quella delle persone che la circondavano quotidianamente, come i suoi cugini Dominique e Albus o la sua amica Cornelia¹. Sì, avrebbe dovuto rimuovere tutto, dimenticare, fare come se niente fosse realmente successo.
Sì, non aveva davvero permesso a Scorpius Malfoy di… insomma… Non aveva davvero fatto… Proprio con Malfoy, per giunta! Quell’odioso damerino da quattro scellini che non era altro, quel mascalzone dal sorriso perfetto e i capelli biondi, quel cretino vestito di verde che non faceva altro che guardarsi allo specchio e sistemarsi il cravattino.
Cretino.
Stupido.
Scemo.
Idiota.
Cavolo, non poteva essere successo davvero. Okay, non era la prima volta, altrimenti si sarebbe davvero suicidata buttandosi giù dall’ultimo piano traballante della Tana. La prima volta l’aveva spesa con quel dolce, perfetto essere biondo chiamato Lysander Scamandro. Era successo proprio durante l’estate – che caso -, a casa di lui, mentre i suoi genitori erano in vacanza da qualche parte, sperduti nel deserto australiano per studiare non si ricordava quali strani esseri, e Lorcan era scappato a casa di James per una partita a Quidditch.
Va beh, tralasciando i dettagli… era successo. Con Malfoy. Non riusciva a capire come era potuto accadere, sul serio. Era sempre attenta a non dare a Scorpius segnali discordanti, anche perché per lui ogni occasione era buona per saltare addosso al prossimo, nello specifico a ragazze carine - o quanto meno passabili.
Rose non riusciva a definirsi carina. L’unica cosa che amava di se stessa erano i lunghi capelli rossi, per sua fortuna lisci e non perennemente cotonati come quelli di sua madre Hermione, e le lentiggini che le punteggiavano il naso. Per il resto… beh, un manico di scopa era più sexy di lei. Davvero.
Perché non gli aveva detto di no, perché? Perché era stupida, ecco perché.
Cretina.
Stupida.
Scema.
Idiota.
E di nuovo stupida.
 
 

*

 
 
Le vacanze estive erano fatte per passare il tempo alla Tana, cazzeggiando allegramente con Albus, mangiando le ciliegie dell’albero in giardino e facendo a gara a chi sputava i noccioli più lontano. Giocavano a Quidditch tutti insieme, e talvolta si univa a loro anche zio George. Dormivano sotto le stelle, il cielo sopra di loro e i grilli che cantavano in lontananza. Dominique si chiudeva nella sua tenda, e guai a chi apriva, “le zanzare l’avrebbero uccisa”. Un anno, Fred le aveva fatto un dispetto, e il mattino dopo Dominique era piena di punture su tutte le braccia. Aveva maledetto Fred e l’aveva rincorso per tutta la casa minacciandolo con la sua stessa mazza da Battitore.
Le vacanze estive volevano dire organizzare gite nei boschi e scorpacciate di albicocche rubate in un giardino di una casa Babbana, e mai nessuno degli occupanti se n’era minimamente accorto. Stupidi Babbani. Lei e Albus facevano il bagno nel laghetto poco distante dalla Tana, e Dominique ogni volta storceva il naso, perché “chi sa quali strani animali si nascondevano nelle sue acque”. Sì, avevano rischiato la vita un sacco di volte, infatti. Sua cugina sapeva essere fastidiosa e insensata, quando voleva.
Insomma, erano soliti passare le vacanze senza pensieri, limitandosi a sprecare una preoccupazione per i compiti solo ad una settimana dall’inizio dell’anno scolastico. Amavano il rischio. E, di solito, Rose non pensava ai ragazzi, che occupavano quasi il 60% dei suoi pensieri, a scuola, complice sua cugina Dominique e le sue manie di conquista e le innumerevoli conquiste femminili che Albus collezionava, come sua cugina Molly collezionava francobolli. Pensare a Molly le faceva venire la gastrite.
Ecco, di solito Rose non pensava ai ragazzi per il semplice fatto che non ne vedeva nemmeno uno, ad eccezione dei suoi cugini. Era in totale e perenne isolamento, durante le vacanze. Peccato che quell’anno Scorpius Malfoy avesse deciso di venire a dare il suo contributo alla fiera estiva di Ottery St Catchpole, onorando tutti loro della sua augusta presenza, e Rose non si capacitava di che cosa e chi l’avesse spinto fin lì. Insomma, da quello che si diceva in giro, Scorpius abitava in un vasto e ricco maniero nel Wiltshire, maniero ereditato dai nonni paterni. Per quale, strambo motivo, un riccone del Wiltshire si era preso la briga di visitare una stupida e banale fiera di paese nel Devon²? Le stranezze della vita, avrebbe risposto Molly, criptica.
In ogni caso, aveva avvistato la sua testa bionda da parecchi metri di distanza, e avrebbe tanto voluto sotterrarsi per evitare di incrociarlo. Lei, Albus, Dominique, Fred e Lucy erano riusciti ad evitarlo per tutta la sera. Si erano addirittura rifugiati sulla ruota panoramica – rischiando di far venire un colpo a Lucy, che odiava le altezze – pur di sfuggire a Scorpius e compagnia bella. Sì, era in compagnia del fedele amico Marcus Zabini e di un paio di oche loro compagne di dormitorio, una tale Tracy Simpons, bionda e stupida, e Diana McEnroe, un’irlandese spocchiosa e altezzosa dai capelli rossi. Erano fermi proprio al banchetto accanto alla ruota, intenti a ridere di alcuni Babbani alle prese con il tiro al bersaglio. Che divertimento.
Ad un certo punto, il loro gruppo si era diviso. Albus e Fred avevano deciso di andare a fare qualche dispetto ad una coppia di Babbani che si era appartata dietro un cespuglio ai margini del Luna Park, mentre Lucy aveva raggiunto due amiche di Corvonero. Sì, Lucy era a Corvonero. Le stranezze della famiglia.
Era rimasta sola con Dominique, così decisero di comprare una mela caramellata e di sedersi da qualche parte a mangiare in santa pace. Si sistemarono su un tronco rovesciato, proprio accanto ad un banco che vendeva quadri e disegni. Rose credeva davvero di essersela scampata, di essere riuscita ad evitare Malfoy & company, ma aveva cantato vittoria troppo presto. Una voce fastidiosamente nota interruppe la loro quiete.
« Guarda un po’ chi si vede, Marcus. Le favolose cugine Weasley. »
Scorpius Malfoy e Marcus Zabini erano in piedi di fronte a loro, le mani buttate nelle tasche dei pantaloni leggeri. Indossavano entrambi delle camicie di foggia Babbana, per evitare il caldo di agosto morendo sotto pesanti abiti da mago.
Sentì Dominique accanto a lei sobbalzare leggermente. Rose si ricordava bene i trascorsi che avevano legato sua cugina a Zabini, e si ricordava anche gli insulti che gli aveva mentalmente rivolto. Detestava vedere Domi piangere, e Marcus le aveva fatto versare le lacrime di una vita intera, quello stronzo, detestabile, odioso traditore senza cuore. La sua presenza le faceva sempre un certo effetto.
« Guarda un po’ chi si vede, Domi » rispose Rose ironica, facendo il verso ad uno Scorpius decisamente contrariato. « I detestabili amici Malfoy e Zabini. Che gioia. »
« Ci prendi in giro, rossa? » esclamò Marcus serrando i pugni.
Rose alzò le sopracciglia. « Non lo farei mai e poi mai, Zabini. »
Gli occhi di Marcus lampeggiavano, mentre Domi, seduta accanto a lei, lo guardava senza nemmeno respirare.
« Hey, hey, hey » intervenne Scorpius, stranamente diplomatico. « Non ci agitiamo, eh. Rovineremmo questa piacevole sera d’estate. »
Rose era allibita.
« Cosa hai mangiato a cena, Malfoy? » gli chiese.
« Niente che tu possa conoscere, Weasley, sono cose troppo sofisticate, per una come te. »
Rose balzò in piedi e gli fu addosso. Caddero entrambi sull’erba, azzuffandosi. Rose avvistò Dominique alzarsi in piedi di scatto, le mani sulla bocca, mentre Zabini la teneva ferma per evitare che si intromettesse. Stupido, Domi non si sarebbe mai messa in mezzo ad una rissa intenzionalmente. Era troppo sofisticata e posata per avere reazioni violente contro il prossimo. Intanto, Zabini se la stringeva al petto. Chiamatelo scemo.
Rose intanto continuava a rotolare di qua e di là con Scorpius, fino a quando lui finì sopra di lei, immobilizzandola con le ginocchia strette sui suoi fianchi. Le teneva i polsi fermi a terra, alti sopra la sua testa. Erano vicinissimi, come mai erano stati, in sei anni di reciproco odio. Rose sentiva il respiro affannoso di Scorpius sul suo viso. Sapeva di menta. Era fresco. Per Godric, aveva davvero pensato alla freschezza del respiro di Malfoy?
« Sei una forza della natura, Weasley » le sussurrò lui nell’orecchio, chinandosi sopra di lei, pericolosamente vicino.
« Cosa credi di fare, Malfoy? » rispose lei. « Spostati, prima che ti arrivi un calcio dove non batte il sole. »
« Tranquilla, tranquilla » rise lui. Davvero stava ridendo? Che stregoneria! « Non ho intenzione di farti niente, Weasley. Non ancora… »
Rose se lo scrollò di dosso con uno spintone ben assestato, ma la colse l’improvvisa consapevolezza che, molto probabilmente, Scorpius avesse allentato la presa, altrimenti non sarebbe mai riuscita a liberarsi. Si rialzò, respirando a fatica. Scorpius la guardava, con dipinto in volto un insopportabile ghigno sarcastico. Odioso pallone gonfiato.
« Puoi lasciar andare mia cugina, di grazia? » esclamò Rose volgendo la sua attenzione a Zabini, che teneva ancora stretta Dominique.  Marcus la lasciò andare e la ragazza le rivolse un’occhiataccia prima di raggiungere Rose.
« Vado a cercare Albus e gli altri » le sussurrò, prima di barcollare via.
Rose avrebbe voluto dirle di non lasciarla da sola con quei due scimmioni, ma avrebbe fatto la figura della fifona davanti a loro. Assolutamente no. Anche perché non aveva paura di Malfoy e Zabini, non più di quanta ne avrebbe avuta di un Vermicolo.
« Per questa volta abbandonerò i miei intenti bellicosi, Weasley » disse Malfoy. « Ritieniti fortunata. »
Fece un cenno a Zabini e poi i due si allontanarono. Rose non replicò, preferendo liberarsi di loro. Rimase qualche minuto ferma lì, come imbambolata, fino a che non venne raggiunta da due trafelati Albus e Fred. Domi chiudeva il trio dietro di loro.
« Tutto bene, Rose? » chiese Albus stringendole un braccio e guardandola bene in viso.
« Sembri sconvolta, cugina » aggiunse Fred studiandola.
« Rose? » chiese Domi, preoccupata.
« Insomma, sto bene » esclamò lei. Gli altri sobbalzarono, stupiti. « Sto. Bene. Okay? Smettetela di chiedermelo. »
« Non è che ti ha morsa un qualche strano insetto, no? » commentò Fred incrociando le braccia al petto.
Rose sbuffò. « No, Fred, nessun insetto. Non è successo niente di che, con Malfoy. Gli ho tenuto testa. Davvero. »
« Rose è stata fortissima, sì » concordò Dominique annuendo.
Albus e Fred si scambiarono uno sguardo.
« Senti, Rosie, non sei mica obbligata a far finta di- » cominciò Albus.
« Albus Potter! » esclamò di nuovo la ragazza, alzando le braccia al cielo. « Basta, okay? Ne ho abbastanza. Vado a farmi un giro. Vi saluto. »
Così dicendo, Rose li superò, scansando la presa di Fred, e si diresse a passo spedito verso la folla che affollava la fiera.
« Rose! » la chiamò Domi. « Rose, torna qui! »
« Lasciala andare » sentì che le diceva Albus.
Ecco, lasciatemi andare, pensò. Ne ho abbastanza.
Era cosciente di essersi comportata come una pazza scriteriata sull’orlo di una crisi di nervi, ma le aveva dato mortalmente fastidio la premura che Dominique aveva impiegato per andare a cercare Albus, come se non la ritenesse in grado di affrontare Scorpius o di difendersi. Lei era benissimo in grado di badare a se stessa. Cavolo, aveva diciassette anni, ormai! Non era più una bambina.
 
 

*

 
 
Non era più una bambina, no. Sapeva bene quali rischi correva, quando aveva baciato Scorpius dietro quella giostra chiusa per problemi tecnici. Sapeva bene che avrebbero raggiunto il punto di non ritorno molto presto, ma non le importava.
Stava camminando senza meta, lanciando occhiate qua e là, senza interesse. Forse aveva fatto male a lasciare Domi e gli altri.
No, assolutamente no. Non le davano respiro, per Godric!
All’improvviso, qualcuno l’agguantò per il polso destro e la trascinò dietro un tendone, tenendole la bocca chiusa con l’altra mano. Riconobbe il profumo di menta e la voce di Malfoy.
« Lo sai che non devi andare in giro da sola, Weasley » sussurrò lui, il petto premuto contro la schiena di lei, le labbra sul suo orecchio. « Ti libero solo se prometti di non urlare. »
Rose annuì. Cavolo, la cosa si faceva discretamente interessante. E, per Merlino, eccitante. Scorpius era eccitante. Stava davvero male per arrivare a concepire un pensiero del genere. Eppure, non poteva ignorare quella strana presa alla bocca dello stomaco che la faceva rabbrividire e battere forte il cuore.
Ti batte il cuore solo perché ti ha presa alla sprovvista, Rose, sussurrò la sua razionale vocina interiore.
« Che cosa pensi di fare, Malfoy? » esclamò lei.
« Non ho resistito » rispose lui. « Ti ho vista lì, camminare tutta sola… Ero qui dietro a fumarmi una di quelle sigarette Babbane che detesti tanto, e mi sono detto: “cavolo, la Weasley è troppo invitante, stasera, per lasciarmela scappare”. »
« Sei un viscido » sputò lei girandosi nella sua presa. La teneva ancora stretta a sé. « Sei odioso. E ti detesto. »
« Non mi detesti, Weasley, altrimenti avresti già cercato di liberarti e di togliere la mia mano dal tuo sedere. »
Rose sbarrò gli occhi. Okay, forse aveva ragione.
« Sai cosa vorrei fare adesso? » disse invece, cogliendo Scorpius alla sprovvista.
« Cosa vorresti fare? » rispose lui con voce roca.
« Baciarti. »
Scorpius le rivolse un’ultima occhiata e poi Rose si gettò sulle sue labbra, senza remore e buttando così all’aria sei anni di dispetti, odio e rancori. Al diavolo tutto.
Voleva Malfoy, lo voleva davvero, e nessuno poteva dirle cosa fare. E con chi.
Le mani di lui vagavano sul suo corpo, svelte e bramose, e Rose riusciva solo a pensare alle sue labbra sul suo collo, ai loro corpi così vicini, ai respiri di Scorpius e a quell’animale che le scavava lo stomaco, giù giù nel profondo.
Tutto divenne inevitabilmente spinto, soprattutto quando Scorpius insinuò le dita oltre l’orlo della sua gonna svolazzante; soprattutto quando la sua gonna volò via e quando si ritrovò con le gambe intorno alla vita di Scorpius, le braccia aggrappate alla sua schiena. Cavolo, stava succedendo davvero. Stava davvero facendo sesso con Malfoy, dietro il tendone abbandonato di una giostra, ad una stupida fiera di paese. Che cosa aveva di sbagliato? Sua madre non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Doveva essere colpa di qualche strana combinazione genetica… senza dubbio.
« Sai una cosa, Rose? » chiese Malfoy senza fiato.
Lei scosse la testa. Non sarebbe riuscita a formulare un pensiero coerente, in quel momento. E poi, l’aveva appena chiamata “Rose”. Per la prima volta in sei anni.
« Pensavo… che queste vacanze… » rispose lui, «… le avrei detestate… E invece… »
Rose si lasciò scappare l’ennesimo sospiro, affondando le mani nei capelli di lui, stringendo con forza.
« E invece? » chiese ansimando.
« E invece sei arrivata tu… » concluse lui.
 

*

 
 
Okay, okay, aveva fatto un casino. Un vero, grande e immenso casino.
Sì, perché, quattro mesi dopo, Rose era nuovamente al punto di partenza. Non esattamente di partenza, perché in fondo ne aveva fatta di strada, però si ritrovava ad andare a letto con Scorpius con regolarità, come una sana, dilettevole abitudine, come Molly che passa il suo tempo a cercare francobolli rari o Fred che lucida la sua mazza con amore e affetto un giorno sì e l’altro no. Ecco, ogni occasione era buona per appartarsi e… beh… avete capito.
Insomma, il ricordo di quelle vacanze non era affatto archiviato, e ogni volta che lasciava Scorpius a rivestirsi in qualche sgabuzzino con le ragnatele, pensava che fosse l’ultima, per poi ricredersi il giorno dopo. O dopo qualche ora.
La verità era che, in fondo, le piaceva il rischio, quella sensazione di pericolo che gli incontri con Malfoy le procuravano. Le piaceva l’espressione di sospetto che sfoderava Albus quando lei rientrava in sala comune tutta trafelata e spettinata, ma non faceva mai domande. Domi si limitava a guardarla con sguardo furbo. Aveva di sicuro capito tutto, soprattutto perché sapeva quello che era successo quell’estate. Fred viveva nel suo mondo, quindi non si preoccupava più di tanto.
Non sapeva dove li avrebbe portati, quella specie di “relazione” assurda e segreta, quel cercarsi e desiderarsi, quei baci e quelle carezze ardite, quegli attimi rubati a qualche lezione. Era il suo ultimo anno a Hogwarts, voleva solo godersi ogni singolo istante passato nel castello, voleva non dover pensare ai MAGO che incombevano su di lei, voleva spegnere la mente. Voleva evadere. E Scorpius faceva al caso suo, in fondo, e viceversa. Erano reciprocamente utili l’uno all’altra. E a lei bastava. E poi, le piaceva quando Scorpius la chiamava Rose.
 
 
 
 
 
 
 
Marti’s
Eccomi qui con questo piccolo “esperimento”. Cavolo, non avrei mai pensato di scrivere una Rose/Scorpius, e invece l’ho fatto davvero. Ringrazio le ragazze del gruppo "Fanfiction Challenges", soprattutto Aniva, che mi ha messo alla prova con questa sfida. Spero vi sia piaciuta. Ovviamente, è una shot leggera e ironica, niente di profondo o angst. Insomma, non rientra nel mio solito stile – angst, appunto – però ogni tanto è bello cambiare e sperimentare cose nuove, no? A voi il giudizio.
 
 
Note

  1. Piccolo omaggio a Cornelia Finnigan, la protagonista della mia prima long sulla New Generation.
  2. Secondo Wikipedia, il maniero dei Malfoy si trova proprio nel Wiltshire, mentre Ottery St Catchpole è nel Devon. 
  3.  Foto: tumblr.it

 
 
Love u all, M.
 
Ps vi consiglio anche la shot pubblicata da Flaqui, sempre per la stessa sfida, "A cosa pensi?".
Ecco il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1906577&i=1

   
 
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